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Autore: Luly Love    24/04/2013    4 recensioni
Sora e Riku sono in vacanza a casa di quest'ultimo e Sora chiede di poter stare sopra.
Sopra a cosa?
Ad alto tasso demenziale. (e per "ad alto tasso demenziale" si intende che l'autrice è fuori come un balcone)
Dal testo:
– Per una volta, fai stare me sopra! Per provare! –
– Per provare a morire, certo. Sei piccolo e inesperto, mi cadi addosso. Senza contare che ti agiti troppo e mi fai venire il mal di mare. –
– Sei un egoista! E comunque non è vero. Non mi agito: cerco la posizione migliore. –
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Riku, Sora
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Up and down
 

 
 
– Scordatelo. –
– Eddaiiii!! –
– No. –
– Non è giusto! –
– Così va la vita. –
Era da metà mattinata che discutevano. Sora aveva pianto, minacciato, urlato, promesso, si era messo in ginocchio, aveva persino strisciato a mo’ di serpente per metà casa, lustrando per bene il pavimento per somma soddisfazione di Riku, che tuttavia non aveva ceduto.
Per cinquanta secondi, il moretto aveva smesso di respirare, ma il maggiore si era limitato ad alzare un sopracciglio, e infatti poco dopo, rosso in viso, Sora si era riempito avidamente i polmoni; poi aveva giurato che si sarebbe lasciato morire di fame e Riku gli aveva riso in faccia, e anche stavolta, dopo meno di tre ore, la testa del ragazzino era infilata nel frigo.
Dopo aver mangiato, Sora si era chiuso nel mutismo totale, ma l’altro sapeva che  la tattica dell’ostruzionismo non avrebbe avuto lunga durata.
Calata la sera, il finto muto era infatti capitolato e aveva ricominciato a vomitare le sue suppliche.
– Solo per stavolta! –
– No. –
– Sei un despota! –
– No. –
– Che razza di risposta è? –
– No. –
– Dirai no a qualsiasi cosa uscirà dalla mia bocca? –
– No. –
– Usi sempre il fazzoletto e mai le dita per pulirti il naso! –
– Con me non attacca. –
– Bastardo. –
– Così non arrivi lontano. –
Sora  pestò furiosamente i piedi per terra., le braccia lungo i fianchi, le mani chiuse a pugno.
– Per una volta, fai stare me sopra! Per provare! –
– Per provare a morire, certo. Sei piccolo e inesperto, mi cadi addosso. Senza contare che ti agiti troppo e mi fai venire il mal di mare. –
– Sei un egoista! E comunque non è vero. Non mi agito: cerco la posizione migliore. –
Riku non rispose; Sora era sempre più frustrato.
– Mi tratti come un bambino, non ti sopporto più! Sai che ti dico? Ti odio. –
– È inutile. Io non so cosa siano i sensi di colpa. –
– Venire qui con te è stato un errore, Roxas aveva ragione. – mormorò il moro con le lacrime (finte) agli occhi.
– Sentilo, fa pure il melodrammatico. Ascolta, io sono più grande e io sto sopra. E poi il letto è mio. –
– Questo che c’entra? Per certe cose l’età non conta. E per le risposte infantili che fai sembri tu il più piccolo, tra noi due. –
– Ceeerto, perchè minacciare di uccidersi per una cavolata del genere è mooolto maturo, Sora. Sicuro. –
– Non è una cavolata! È una questione di principio e di educazione! Se tu fossi una persona educata lasceresti a me, che sono ospite e sono più giovane, di stare sopra. – strillò istericamente Sora, agitando le braccia.
– Zitto idiota, sennò i vicini pensano male. –
Un’ombra luciferina si accese negli occhi di Sora, che iniziò a urlare a pieni polmoni.
– RIKU VUOLE SEMPRE STARE SOPRA E MI TRATTA MALE PER EVITARE CHE LE POSIZIONI SI RIBALTINO! –
Con un balzò, l’altro lo raggiunse e gli tappò la bocca con una mano, ma l’urlatore gliela morse e riprese a strillare.
Disperato, l’albino prese ad urlare più forte per sovrastarlo.
– E VA BEEENEEE!!! –
Sora si zittì immediatamente, senza nascondere un sorrisino soddisfatto.
– Puoi stare sopra tutte le volte che vuoi, contento? Basta che la smetti di informare i siberiani sordi che ti piace dormire nel letto di sopra dei letti a castello. Contento? –
Il ragazzino annuì, gli occhi luccicanti, e corse in camera a spalmarsi sul materasso sospeso.
– Axel aveva ragione. – borbottò Riku, figurandosi sette scomode notti nel letto di sotto.
– Portarmelo dietro è stato un errore. –
 
 
 
Angolo autrice:
Hem-hem.
Sono senza parole. L’ho scritta di getto, dopo aver ricevuto la “folgorazione” da una conversazione con un’amica.
Spero sia la prima volta che leggiate di una cosa del genere (e dato l’alto tasso di demenzialità, spero per voi sia anche l’ultima) e che io sia stata la prima (e l’ultima, sempre per lo stesso motivo di prima) ad avere avuto quest’idea.
Anyway, recensite anche solo per dirmi di smettere di farmi le canne, please.
Baci,
JD 

  
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