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Autore: Muccachan    25/04/2013    1 recensioni
Alla festa dell' Hokage Sasuke e Naruto decidono di divertirsi con una stupida sfida. Quale vescica resisterà di più?
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fugaku Uchiha, Mikoto Uchiha, Minato Namikaze, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ciao ragazzi. Questa la ritengo davvero un' idiozia. Non ha nè capo nè coda. Non spero vi faccia sbellicare dalle risate, ma che vi faccia venire almeno un po' di buon umore. Vi prego di recensire e di comunicarmi qualsiasi tipo di errore ( probabilmente l'errore maggiore è stato scriverlaXD). Una piccola nota: la stella di capodanno sarebbe quella specie di bastoncino che si usa verso natale e che si accende e fa quella fiamma che scoppietta. Non so se mi sono spiegata, ma non ricordo come si chiama. Mi sembra difficile che quella cosa riesca ad ardere un albero di natale, ma passatemela per buona -.- Spero vi piaccia^^

IRRIGAZIONE

Il terzo Hokage aveva ormai una certa età e decise che era arrivata l’ora di abdicare in favore di un ninja più giovane. La scelta ricadde su Minato Namikaze, allievo del suo allievo Jiraya. Inutile dire la sua felicità quando lo venne a sapere, il sogno di una vita si realizzava. Per questo organizzò una grande festa alla quale invitò le più importanti personalità del villaggio. Optò per uno dei più rinomati ristoranti del villaggio che possedeva un vasto giardino in grado di contenere tutti gli invitati. Ciò che più lo preoccupava per la riuscita di questo evento era suo figlio Naruto, sette anni e una vera peste, che in accoppiata col figlio del suo caro amico Fugaku, Sasuke, esprimeva il meglio della sua capacità distruttiva.           
"Naruto sai che ti devi comportare bene stasera, vero? Ci sono tutti i rappresentanti dei vari clan, non farmi fare brutta figura." Gli disse Minato con tono calmo.
Naruto lo guardò offeso: "Perché? Che cosa ho mai fatto di così tragico?"
Minato sospirò, poi riprese: "Ti devo ricordare di quella volta in cui hai dato fuoco all’albero di natale con una stella di capodanno, o di quando tu e Sasuke avete dipinto la faccia di nonna Chiyo, mentre dormiva, scrivendo che il nipote se la fa con le marionette. Chi ha dovuto sorbirsi il suo moderato commento sulla faccenda? Per non parlare di quella volta…"
"Sì, ho capito comunque tutte le volte era colpa di Sasuke, che ci posso fare?" Si giustificò il bambino.
"Non mi interessa, non fare scherzi. Se farai una brutta impressione su tutte quelle persone come pretendi che ti accettino come futuro Hokage?" Disse il padre, capendo dove colpire per farsi ubbidire dalla peste.
"Sì, papà, mi comporterò benissimo così non potranno rifiutarsi di scegliermi come prossimo Hokage." Disse sinceramente Naruto.

Anche in casa Uchiha era il momento delle raccomandazioni.
"Vedi di non fare le tue solite sciocchezze con Naruto." Ordinò severo Fugaku. 
"E’ colpa sua, io non faccio nulla." Rispose Sasuke.
"Nulla? Vedi di avere un comportamento degno del tuo nome. Guarda Itachi, alla tua età non era come te.’’ Il tono era un po’ più irritato, odiava essere contraddetto.
"Avanti, amore, non esagerare se dice che si comporterà bene…" si intromise Mikoto.
‘"Ma se non l’ha nemmeno detto"
"Su, non essere così pignolo. Ragazzi se siete pronti andiamo" disse mentre infilava il cappotto e apriva la porta. Itachi accennò un sorriso, mentre l’autorità di Fugaku veniva demolita dalla moglie.

Arrivati al ristorante li accolse con un sorriso smagliante Minato: "Ben arrivati. Sono felice che abbiate accettato il mio invito…"
"Ehilà, gente, come state. Uh, Sasuke cresci a vista d’occhio, Itachi sei sempre più bello." si intromise Kushina rischiando di strappare una guancia al piccolo .
"Grazie Kushina-san" si limitò a dire il maggiore tra i due fratelli."Ehm, mi sta tirando un po’ troppo" bofonchiò l'altro in tono sofferente.
"Oh, scusami" disse scompigliandoli i capelli.
"Bene, quello è il vostro tavolo" si affrettò Minato prima che la moglie ricominciasse.
"Congratulazioni Minato-san, il villaggio è in buone mani con te" Mikoto tirò una gomitata al marito, che d’un tratto si ricordò le buone maniere: "Sì, complimenti, amico mio" concedendogli per la prima volta uno sprazzo di affetto dimostrato.
Terminati i convenevoli si misero a tavola e cenarono. Sasuke intanto cercava con gli occhi Naruto, e quando lo trovò non poté credere ai suoi occhi. Era seduto composto e mangiava ordinato. Niente urla, niente piani supersegreti. Si sentiva male forse? Il giovane Uchiha non lo avrebbe mai ammesso, ma amava fare quei stupidi giochi con Naruto e ora si annoiava abbastanza. Itachi vide il bambino sovrappensiero: "Che cos’hai Sasuke?"
"Niente, ma non ti sembra strano che Naruto sia così tranquillo?"
"Be', magari vista l’occasione si è dato una moderata"
"Probabile"

Quando finirono di cenare, tutti si spostarono nel giardino.
Quella era l’occasione giusta.
"Ehi, baka, che ti prende?"
"Uffa, mi sto annoiando a morte. Ma mio papà mi ha detto che se non mi comporto bene non diventerò Hokage."
"Capisco"
Il biondino si illumino in volto, colto da una idea."Perché non facciamo una sfida? Se è tra di noi non daremo fastidio a nessuno!"
"Che tipo di sfida?" replicò lievemente interessato.
"Uhm, non saprei" disse roteando gli occhietti azzurri, quando non li punto verso le bevande, assumendo la stessa espressione precedente.‘’Perché non facciamo a chi beve di più?’’
Sasuke si girò nella stessa direzione  e comparve anche sulla sua testa una lampadina illuminata.
"Perché invece non facciamo a chi trattiene la pipì di più?"
Naruto iniziò a saltellare "Sì, sì iniziamo subito!"
Presero tre bottiglie di aranciata ciascuno e se le scolarono.
L’idea era di tenersi d’occhio di modo che nessuno dei due andasse in bagno, ma i genitori di uno e dell’altro li chiamavano per presentarli a qualche alto esponente di Konoha, o per farli assaggiare qualche tipo di antipasto. Mentre Sasuke era intento a convincere la madre che non voleva bere nulla, Naruto colse al volo l’occasione per barare e per liberarsi da un peso che lo opprimeva ormai da parecchio.
Nella sua mente contorta la sfida si era ormai trasformata in uno scherzo verso qualcuno che non avrebbe compromesso il suo futuro ruolo.
D’altronde il suo hobby preferito era quello di mandare fuori dai gangheri Sasuke.
Uscito dal bagno pensò di eliminare qualsiasi cartello che indicasse la sua direzione. Il moro, intanto, era ancora abbastanza disinvolto nonostante qualche fastidioso stimolo si facesse sentire. Dopo essere riuscito a convincere Mikoto che non voleva né bere né mangiare si affrettò a cercare Naruto che trovò con un’espressione furba sulla faccia.
"Spero che tu non abbia barato"
Sul suo volto si formò un sorrisetto.
"Vedi un po’ se riesci a trovare il bagno, Sasuke-chan"
"Tu, bastardo’’ Sasuke era in procinto di deturpare a vita il muso dell’ Uzumaki il quale conoscendo l’amico (se si poteva ritenere ancora tale) si affrettò a dire : "Guarda quanta gente c’è, non vorrai fare scenate. L’onore del tuo clan dove andrebbe a finire ?" Colpito e affondato.
Il moro si ricordò delle parole del padre."Prega qualche kami che non ti trovi da solo in mezzo alla strada". Si allontanò con tutta la dignità che aveva in corpo. Forse adesso il suo corpo era pieno di qualcos’altro. Si maledisse per essersi fregato da solo, decise di sedersi su una sedia e tentò in ogni modo di non pensare ai liquidi, ma accidenti era totalmente circondato, bottiglie su bottiglie di qualsiasi tipo di bevanda. Poi era arrivato il momento tanto atteso del brindisi. La madre tornò alla carica, quando voleva sapeva essere insistente.  "Insomma perché non vuoi bere nulla? Se non ti va lo spumante prendi un’aranciata."
"No, l’aranciata proprio no".
"Dimmi cosa vuoi allora"
"Non voglio bere niente"
Mikoto si arrese, ma poi si avvicinò Itachi "Sasuke è da tempo che sei seduto qui, non ti senti bene?"
"Sto divinamente" rispose sull’orlo di un esaurimento nervoso.
Conoscendolo, sapeva che era meglio non andare oltre e il minore ringraziò mentalmente il maggiore per il tatto.
Mancava solo una persona della sua amata famiglia che non si fece attendere. "Sasuke tua madre mi ha mandato qui perché dice che ti stai comportando in modo strano"
"Sto solamente facendo quello che mi avevi chiesto"
"Bene"
Inutile dire che Naruto osservò la scena divertendosi come non mai.
 Era proprio una giornata feconda quella. Il biondino sfornava idee su idee e ormai aveva dimenticato ciò che gli aveva detto il padre qualche ora prima. Per questo continuò con il suo gioco. Il moro invece non c’è la faceva più. Come poteva dire ai suoi che doveva andare in bagno se non aveva bevuto nemmeno un goccio. Se invece fossero venuti a sapere della sfida come minimo il padre lo avrebbe disconosciuto.
Tutti gli invatati bevevano, si versavano ogni sorta di liquido. Non poteva certo farsi addosso. Aveva sette anni i pannolini li aveva lasciati da qualche anno ormai.
Tentò di gardare altrove. Cosa c’era meglio dello stupendo giardino. Peccato che gli irrigatori partirono e qualche schizzo gli arrivò addosso. No, non ce la faceva più.
 Il buon Naruto si affrettò a ritornare al suo posto per non dare sospetti, mentre tutti quanti correvano dentro il ristorante e nella confusione generale perse di vista l’Uchiha. Se si liberava nel parco sarebbe sicuramente tornato bagnato. La figuraccia la faceva comunque. Lo rivide una decina di minuti dopo asciutto e con una brocca in mano. "Ok me l’hai fatta Naruto, riappacifichiamoci con un bicchiere di questo"
"Davvero Sasuke? Da cosa è dovuta questa tua bontà?"
"Be non posso farti del male davanti a tutti".
Non riuscì a trovare un buon motivo per non bere e accettò il calice della riconciliazione. "Uhm, buono. Cos’è? Dammene un altro po"
"Tieni puoi bertela tutta, ah dimenticavo l’ho fatta la pipì"
"Hai trovato il bagno?"
"No, ho usato un altro contenitore". Detto questo se ne andò e stavolta cedette alle richieste della madre. Naruto rifletté su qule potesse quel contenitore.
Poi si versò un altro bicchiere di quella bevanda giallognola.
Minato era soddisfatto di come era andata la festa, non si spiegava perché l’impianto d’irrigazione era partito, ma la condotta del figlio almeno per quella volta era stata perfetta. Nemmeno smise di pensarci che udì il figlio urlare contro Sasuke "Bastardo mi hai dato a bere la tua pipì!" "E tu invece hai barato mi hai provocato in ogni modo, hai fatto pure partire gli irrigatori: mi sembra il minimo!"

Casa Namikaze
"Sei in punizione per i prossimi sei mesi hai rovinato la festa di tuo padre, dattebane!" disse Kushina con i capelli che schizzavano in ogni direzione e il volto sfigurato dalla rabbia. La migliore espressione che avesse fatto da ieri sera.
Il marito dalla stanza accanto si limitò a sospirare.

Casa Uchiha
"Ringrazia che tua madre mi abbia convinto a non buttarti in mezzo alla strada" disse Fugaku con tono minaccioso.
"Sarà sufficiente una punizione di sei mesi" disse con la sua solita serenità la madre, come se stesse annunciando una gita in campagna.
Dalla sua stanza Itachi si limitò a sospirare.
   
 
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