Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
Segui la storia  |       
Autore: plsdavid    25/04/2013    20 recensioni
"Da piccola le mie storie avevano sempre il lieto fine, qualsiasi cosa capitasse. Sai il perché? Perché sono una sognatrice e spererò fino all'ultimo di poter essere felice con voi."
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1


- Mio dio, lasciami uscire!-
Le mie mani battevano contro la spessa porta di legno scuro.
Mi aveva scoperta, ora sarebbe stato tutto più complicato.
- Smettila!- Gridò per farsi sentire sopra i suoni dei miei colpi.
Le mani erano diventate di un colore macabro, quasi inquietante.
- Non puoi tenermi chiusa dentro il bagno!- Iniziai a colpire la pesante porta con la spalla.
Quanto detestavo essere senza forze, quasi indifesa.
Presto avrei ceduto.
- Secondo te sono così scemo da aprire?- La sua voce era colma di rabbia, non lo avevo mai sentito così.
Smisi di colpire la porta e una tenera voce cercò di calmare l'animo di mio padre.
Nelle mani mi si erano conficcate delle piccole schegge, facendo sanguinare la pelle.
Spostai la manica della maglia bianca e scoprii dei lividi nuovi, di un colore tendente al viola, tutto per colpa di quelle botte inutili.
Il sangue iniziava a scendere lentamente sull'avambraccio.
Era tutto così drammatico.
Il dolore si stava facendo sentire anche nelle mani, prima si trovava solamente nel cuore.
Sentivo i passi pesanti di mio padre sul pavimento, continuava a camminare davanti alla porta del bagno. Aveva smesso di gridarmi contro, ma non era per niente calmo.
Dovevo uscire da lì e anche alla svelta.
Ero stata poco prudente, avevano scoperto facilmente la mia fuga e per papà era stato un duro colpo.
Per lui era una sconfitta, sua figlia stava facendo quello che aveva fatto lui da ragazzo.
Forse era per quello che non mi voleva lasciare andare via, non voleva che patissi ciò che aveva passato lui, ma più rimanevo in quel posto e più impazzivo.
Dio, che nervi.
I miei pensieri furono interrotti dal suono del campanello.
Era lui, ne ero sicura.
Dovevo aprire la porta del bagno, non avevo più tempo.
- Ti consiglio di andare via, non è il momento.- Sentii mia madre rispondere a una domanda incomprensibile.
Con dei passi pesanti si fece strada nella stanza, ma non erano quelli di mio padre.
- Devo vederla.- Al suono di quella voce il mio cuore accelerò velocemente.
- Non è qui, pensavamo fosse con te.- Rispose mio padre.
Che grande bugiardo.
Strappai l'orologio di vetro dal muro scuro e lo scaraventai sulla porta.
I frammenti di cristallo si conficcarono nel legno e altri volarono furiosamente in aria.
Di riflesso urlai furiosamente.
Oltre alle schegge di legno c'erano quelle di vetro a farmi compagnia.
Mi guardai la gamba e un enorme pezzo di legno si era conficcato nella carne, tagliando i jeans e la pelle come burro.
Il panico si stava facendo strada e stava bloccando i miei pensieri.
Caddi a terra pesantemente, le lacrime nere erano righe su un foglio rovinato dalla tristezza e dalla paura.
- Marissa!- La voce femminile sembrava alquanto preoccupata.
- Aprite questa porta!- A malapena distinguevo i suoni.
Sfocatamente vidi la porta spalancarsi e mio padre sulla soglia e il suo volto, simile al mio, era impassibile.
Con un braccio cingeva la vita di mia madre per non lasciarla correre nella mia direzione.
Il calorifero mi stava ustionando la schiena con il suo calore.
La donna cercava inutilmente di sfuggire alla presa, ma il corpo esile non la aiutava.
L'uomo indietreggiò, spostandosi e lasciando spazio a un'altra figura imponente.
Sorrisi leggermente a quella vista, non riuscii a fare nient'altro.
- Mio dio, chiamate un'ambulanza, non rimanete lì fermi!- La piccola figura sgattaiolò via, scomparendo.
- Io non faccio più niente per lei.- Così dicendo, in un tono duro e insensibile, scomparve anche l'uomo.
Il ragazzo scavalcò goffamente le grandi schegge e si chinò, guardandomi dritto in faccia con i suoi occhi azzurri.
- Ehi.- Sussurrò.
Gli sorrisi.
Passò la grande mano nei suoi folti capelli rossi.
- Ho paura, lo sai.- Mi disse spostando il suo sguardo altrove.
- Anche io.- Mugugnai. - Ho la schiena in fiamme.- Il dolore alla gamba era attutito dalla mia schiena, che a momenti non mi lasciava respirare.
Mi prese per le spalle e mi abbracciò in maniera che la mia nuca appoggiasse nell'incavo tra il suo petto e la spalla sinistra.
- L'ambulanza arriva tra dieci minuti.- Ci avvertì la voce rotta dai singhiozzi di mia madre.
- Come sta?- Forse aveva paura di rivolgermi la parola direttamente, oppure credeva che non la sentissi.
- Sanguina parecchio, dobbiamo tenerla sveglia.- Disse mentre mi accarezzava leggermente il braccio segnato dai lividi neri.
- Ed... - Sussurrai.
- Dimmi.- La su voce era preoccupata, ma riusciva lo stesso a tranquillizzarmi.
- Aiutami.-
Le sue parole e la sua voce mi fecero compagnia, finché non chiusi gli occhi e mi sistemai comodamente nel suo calore.




 

 "Siete arrivati fino a qui? Ottimo!" 

Salve a tutti! Vi avverto subito, questa ff non sarà né felice né romantica. Per adesso Marissa e Ed sono i principali personaggi, più avanti ne arriveranno altri ma so non bene dirvi quando lol poi, l'altra ff non so quando la aggiornerò dato che ho esaurito tutto il mio lato romantico per scrivere i sei capitoli precendeti(?) HAHAHAHAH
Mi scuso anche per la grafica, ma regà, mi arrendo, non sono capace con 'sto sito HAHAHAHAHA
Se recensite non mi schifo, no, neanche un po' lol
Al prossimo capitolo c:
@plsdavid 

  
Leggi le 20 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran / Vai alla pagina dell'autore: plsdavid