Che cos'era quell'abbraccio? Quella sensazione che dalle membra raggiungeva quel cuore stanco, logoro ed oscuro? I morbidi e setosi capelli di lei i cui riccioli si intrecciavano sempre di più e si adagiavano all'altezza del proprio naso non fecero altro che accentuare quel senso di "smarrimento".
Per Rumple fu tutto chiaro: era gentilezza. Tutto ciò che lui era stato un tempo e che non sarebbe stato mai più.
Quella creatura così dolce e buona ai limiti del possibile aveva riacceso una piccola fiammella in lui. Forse perfino nel più oscuro dei cuori poteva celarsi del buono?
La ragazza si discostò e chiese
 
-"Voi non venite?", intendeva alla carrozza, ovviamente. Quella spedizione punitiva contro il ladro di "bacchette" era finalmente giunta al termine.
Rumple, inconsciamente, le aveva mostrato che poteva essere diverso, che qualcosa che assomigliava vagamente alla pietà e all'indulgenza si era "riattivata".
Afferrando l'arco e il cesto contenente le frecce si ritrovò a sorridere.
Rumplestiltskin che sorrideva? Che stregoneria era mai quella?
Avanzò di un passo, i piedi si muovevano sempre più velocemente. Era palese che quella piccola "domestica" stava diventando qualcosa di più per lui.
Rimase in silenzio per tutto il viaggio e altrettanto fece Belle.
Il primo lo fece per angoscia e timore, per interrogarsi maggiormente su quel che da poco era accaduto mentre la seconda taceva a causa della troppa gioia. Era felice di ciò che aveva visto, del lieve bagliore che per poco aveva illuminato le iridi opache e scure di lui.
Ognuno stava zitto per motivi differenti. Eppure perfino nel silenzio l'anima dell'uno riusciva a percepire ed incontrare l'anima dell'altra.
Una volta giunti nuovamente al castello si ritrovarono a varcare la soglia del portone principale quasi all'unisono.
Percorso un piccolo corridoio furono accolti dal grande salotto centrale.
Belle avanzò di un passo e, voltandosi lentamente, mormorò: "Beh, se non avete più bisogno di me..", chissà perché ci fu un breve istante di silenzio, “"Io andrei.." , e dandogli le spalle si avviò in direzione della piccola stanza adiacente al salotto quando... la voce di lui la costrinse a fermarsi.
-"Aspettate..", Rumple attese che la giovane si voltasse per continuare a dire,
 -"Forse qualcos'altro c'è".
Era giunto il momento di "stupirla". Non sapeva spiegarselo nemmeno lui, ma avvertiva la necessità di farle una sorpresa, una sciocchezza, una qualsiasi cosa che potesse risultarle gradita.
Non appena gli si affiancò la condusse in direzione degli abitati più alti del proprio castello.
Lassù in alto, in alto quasi all'estremità della torre centrale vi era una biblioteca.
Una stanza dimenticata da Rumple e da qualsiasi altro essere vivente, visitata poco più d'una volta e molto presto lasciata a se stessa. Gli scaffali polverosi contenevano una miriade di libri tanto che, salite le scale, quando Belle li notò sgranò gli occhi e spalancò leggermente la bocca esclamando:
-"Oh, santo cielo...", stentava a crederci. Era circondata da volumi e volumi ammassati in ordine sui grandi scaffali. Si perse a contarli. Erano più file di scaffali divisi sia orizzontalmente che verticalmente. In una colonna soltanto riuscì a contare una ventina di scaffali, dovevano esserci più o meno una trentina di colonne e per ogni colonna vi erano ospitati una ventina di libri.
Belle fece un rapido calcolo e quasi impallidì dalla gioia: -"Ci sono più libri di quanti possa essere mai capace di leggere in una vita intera"
-"Oh beh cara", gracchiò la voce dell'Oscuro, "Spero proprio che siate più veloce a leggere di quanto lo siate nel pulire".
Aveva perfino fatto dell'umorismo! Lui che solitamente riservava battute del genere per eventi alquanto tragici o quando doveva stipulare qualche accordo con qualche stupido farlocco bamboccione.
Belle, mordendosi il lato interno delle labbra, si avvicinò un poco di più e sussurrò: -"Avete fatto tutto questo per me?, e attese quella risposta con impazienza.
Sarebbe stata la seconda sorpresa della giornata, la speranza di poter finalmente scorgere un piccolo barlume di bontà in lui. Non chiedeva altro.
 
-"Badate bene che se scoverò anche un briciolo di polvere su quei libri ne subirete le conseguenze!", cercò di dirlo seriamente, ma una risatina gli sfuggì comunque a fior di labbra. Non riusciva a tenerle il broncio, ad essere cattivo con lei come lo era solitamente con gli altri. E perché mai?.
 
-"Sapete..", la ragazza gli si avvicinò nuovamente e adagiò la candida mano su quella rugosa e scura di Rumple,  "Non siete affatto la persona che pensavo voi foste. E ne sono molto felice.."
Quegli occhi, quello sguardo, quelle labbra, quel sorriso avevano la capacità di azzerare ogni capacità razionale di se stesso. Prima che fosse troppo tardi si discostò da lei e allontanò bruscamente la propria mano dalla sua esclamando cinguettante:  -"Dearie non dimenticate che ho del lavoro da terminare", ovviamente intendeva l'oro da filare!, "E voi...", si guardò attorno e mosse leggermente le spalle,
 "beh, anche! A quanto pare!"
Prima di rivolgerle un ultimo sorrisetto si ritrovò a discendere nuovamente le scale quasi saltellando da gradino a gradino per giungere dabbasso.
Intanto Belle si guardava attorno e ad ogni libro che riusciva ad intravedere gli occhi si illuminavano di una tenerezza infinita.