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Autore: liena    28/04/2013    1 recensioni
Allungò la mano e accarezzò dolcemente la scritta, prima di lasciarsi cadere al suolo. Il freddo pungente del marmo gli entrò dalle dita, e dei fremiti gli colpirono il cuore.
“Yukiteru-kun” lo chiamò una voce dolce alle sue spalle.
[Prima classificata a Parimerito al terzo turno del Contest "Body Talk" indetto da VeronikaRedbird sul forum di EFP]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aru Akise, Yukiteru Amano, Yuno Gasai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Liena
Titolo: I'll stay with you
Pacchetto/i scelto: Halloween
Coppia/Threesome: Akise/Yukiteru
Altri personaggi: Yuno Gasai
Rating: Arancione
Genere: Romantico, Introspettivo, Angst
Avvertimenti: Shonen-ai
NdA: come al solito non credo molto nelle mie potenzialità, e anche questa storia non mi soddisfa pienamente ._. sono un disastro totale!! xD sono tornata a trattare della coppia Akise/Yukiteru con l'aggiunta di Yuno, che fa sempre bene (?). Faccio pena anche nel trovare dei titoli decenti...mah, che tristezza. Buona lettura, si spera <3

 

 

 

 

 

 

I'll stay with you

 

 

 

 

<< Yukkii, ti proteggerò sempre >>

 

 

Il display del cellulare del Yukiteru continuava a luccicare incessantemente sotto i continui messaggi della sua quasi fidanzata. E Yuno, nonostante sapesse che lui non ne aveva letto nemmeno uno, non voleva cedere.

 

<< Ti amo Yukkii. Rispondimi >>

 

Il ragazzo strinse forte il suo cellulare tra le mani. In quel momento non aveva voglia di nulla, ancor meno sentire quella suoneria -ormai fastidiosa- nelle orecchie. Abbassò lo sguardo, e la musica finì.

Yuno poteva conoscere i sentimenti che passavano nella testa di Amano, e capì che -forse- sarebbe stato meglio non assillarlo ulteriormente. Dopotutto una cinquantina di messaggi nel giro di dieci minuti potevano essere sufficienti, no?

 

Voleva solo un po' di tranquillità, quel giovane ragazzo cresciuto troppo in fretta. Lui che non voleva crescere. Ed ecco che ora, quando il cielo grigio lasciava scivolare sulla terra le prime gocce, si ritrovava davanti ad una realtà che non sentiva sua.

 

Era la prima volta che andava a trovarla, da quando era successo, la prima volta che riusciva a rivolgerle parola.

 

Ciao, mamma...” sussurrò piano prima di mordersi il labbro inferiore.

 

Le prime lacrime si mischiavano con la pioggia, e le gambe iniziarono a cedere. Yukiteru Amano non era mai stato un ragazzo forte, combattivo, resistente; ma questo non gli aveva impedito di varcare quel cancello nero pur di andare a trovare la madre. Fissò con gli occhi offuscati il nome in rilievo sulla lastra grigia e scosse la testa. Ancora non ci voleva credere.

 

Allungò la mano e accarezzò dolcemente la scritta, prima di lasciarsi cadere al suolo. Il freddo pungente del marmo gli entrò dalle dita, e dei fremiti gli colpirono il cuore.

 

Yukiteru-kun” lo chiamò una voce dolce alle sue spalle.

 

Il ragazzo gli si avvicinò, mentre Amano non riusciva nemmeno a voltarsi. Solo quando sentì la mano di lui andargli a scompigliare i capelli, riuscì ad alzare lo sguardo. Cercò istintivamente il viso dell'amico, che ora gli sorrideva teneramente.

 

Akise-kun...” mormorò con la voce impastata, ricambiando goffamente il sorriso.

 

 

 

 

*^*^*

 

 

 

 

Tieni qui i vestiti?” domandò retoricamente l'albino mentre apriva un'anta dell'armadio in camera del moro. E rise piano quando lo vide.

 

Perché ridi?” Amano rientrò in camera in quell'istante e, strofinandosi i capelli con un piccolo asciugamano bianco, si avvicinò all'amico.

 

Arrivando alle sue spalle, intuì a cosa potesse riferirsi e, velocemente, socchiuse l'antina dell'armadio, mentre le sue gote si colorarono di un rosso acceso. Spinse Akise lontano da quel mobile, facendolo arretrare, senza però riuscire a guardarlo in volto.

 

Mi piacerebbe vedertelo addosso, sai? Penso ti si addica particolarmente” riprese divertito andando a prendere per i polsi il moro.

 

Non ci mise molto a bloccare Yukiteru che, irrigidito, fece sbilanciare Akise all'indietro, trascinandolo a sua volta contro il materasso soffice del suo letto. Il moro iniziò a respirare affannosamente, incapace di reagire e di fare qualsivoglia gesto, mentre il ragazzo sotto di lui cercava incantato il suo sguardo.

Cogliendo l'amico di sorpresa, Akise, prese tra le mani il volto del moro, costringendolo delicatamente ad abbassarlo verso il suo. Un contatto leggero, delicato, come se Amano si fosse potuto rompere. Ed era così per lui.

 

Cambiò le posizioni e lo fece distendere sotto di sé.

 

Akise-kun...che...?” riuscì solo a biascicare il moro mentre guardava il viso dell'altro, nonostante fosse ancora tremendamente imbarazzato.

 

L'albino gli chiuse le labbra con le proprie. Questa volta il contatto si fece più forte, mentre Yukiteru si lasciava trasportare in quel baratro senza fine. Socchiuse le labbra e si lasciò violare la cavità orale da quella lingua calda, che lo bramava. Akise gli accarezzò il petto e, tenendo fisso lo sguardo negli occhi blu dell'altro, gli alzò la maglietta verde, liberandone il ventre. Si abbassò e gli baciò la pelle intorno all'ombelico, lasciando a ogni tocco di labbra un forte calore sulla pelle nuda di Amano.

 

A-akise...kun” biascicò facendo forza sui gomiti per alzarsi, almeno quel poco che riusciva.

 

Il detective lo lasciò fare, mentre gli aprì i pantaloncini e lasciò intravvedere i boxer bianchi del giovane. Le sue gote si colorarono ancora di più, incredulo di quello che stava accadendo. Ma il suo corpo non voleva dargli retta: i muscoli non si muovevano; gambe e braccia erano irrigidite. Solo quando l'altro andò a massaggiargli la parte più delicata del suo corpo si lasciò cadere all'indietro inarcando poi la schiena. Non aveva mai provato nulla di tutto quello, ed era solo l'inizio.

 

 

 

 

*^*^*

 

 

 

 

Yukkii! Yukkii!!!”

Aprì gli occhi il ragazzo, sentendosi chiamare e scuotere. Si alzò a sedere sul letto e si guardò attorno. Yuno era lì, sorridente come sempre, che lo stava aspettando per prendersi cura di lui. Soffermò lo sguardo sull'intera camera e non trovò nessuna traccia dell'albino. Non riusciva a capire cosa fosse successo, probabilmente era stato solo un sogno.

 

Yukkii vieni, ti ho preparato la colazione!” esclamò la giovane ragazza, stampandogli un bacio sulla guancia prima di uscire e correre verso la cucina, continuando a chiamare il giovane.

 

Yukiteru si alzò, stiracchiandosi e avvicinandosi all'armadio. Sospirò vedendo l'antina semi-aperta e alzò la mano per richiuderla, in quel momento se ne accorse. Il costume che aveva attratto Akise la sera prima non era più al suo posto e sbarrò gli occhi cercandolo per la stanza.

 

Lo trovò poggiato sulla sedia a rotelle della sua scrivania, mentre uno strano dolore alla pancia si fece sentire. Un peso dolce, proprio sul punto dove Aru gli aveva lasciato quei segni d'amore. Si ricordò dei baci sulle labbra, del calore che gli aveva donato e di quel contatto intimo. Arrossì al pensiero di quello che era accaduto mentre prendeva in mano il vestitino.

 

Yukkii, vieni?” ricomparse Yuno sulla soglia della porta.

 

A-arrivo Yuno” appese il vestito nell'armadio e sospirò prima di scendere mano nella mano con lei.

 

Ah Yukkii, quello era un tuo vestitino di carnevale?”

“Sì, di quando avevo otto anni”

 

Sono certa che ti stavano d'incanto quelle ali bianche e quell'aureola” sorrise la giovane, iniziando a sognare.

  
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