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Autore: MegamindArianna    01/05/2013    2 recensioni
Ciao!! Questa è la prima volta che mi cimento in una FanFiction in questo nuovo campo: Loki conoscerà una nuova creatura che lo porterà a pensare... pensare al suo passato... Spero vi piaccia!! Accetto qualsiasi tipo di recensione ma... siate magnanimi!! Ciao!
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La mia punizione. Odiosa come tutte le altre. Forse la peggiore.
 
Thor, il nuovo re di Asgard, aveva già deciso il mio destino.
 
Ero il nuovo Guardiano. Midgard era sotto la mia protezione. Ma non tutta Midgard.
 
Io mi occupavo di distruggere infimi popoli leggendari come Minotauri e Arpie in Grecia, Cani Neri in Inghilterra e pefino degli Oni giapponesi che nei nostri libri delle mitologie di Midgard, ormai, erano estinti.
 
Era un lavoro odioso. In parte riusciva a soddisfare la mia sete di vendetta ma il Dio delle Malefatte non poteva sempre girare a testa alta.
 
Quel giorno mi trovavo in una piccola isola australiana. Avevo guardato le mappe che avevamo su Asgard ma quell’isola non esisteva. Su di essa viveva un popolo di mostri nati dall’incrocio di Minotauri e Grifoni.
 
Odino li aveva nominati Thouteri dopo la loro scoperta. Avevano la testa di toro, ali e arti inferiori di un falco e braccia umane.
 
Nessuno ne sapeva nulla. Vivevano costantemente nascosti in quell’isola e nemmeno noi sapevamo della loro esistenza; o perlomeno i miei superiori. A me non fregava proprio nulla di Midgard.
 
I Thouteri si cibavano di umani. A loro bastava afferrarli con gli artigli o ucciderli incornandoli. Poi volavano via con i loro succulenti pasti tra le braccia. Mostri spietati che facevano rivoltare lo stomaco anche a me.
 
Fiero e deciso avanzavo tra i corpi dei Thouteri. Ero riuscito a soddisfare anche quell’ultimo capriccio della giornata.
 
“Che stupidi!” urlai ai corpi senza vita dei mostri “Inchinatevi alla potenza del Dio delle Malefatte! Inchinatevi a Loki!”
 
“Q-Quale onore, figlio di Odino!” sentii dire strozzato alle mie spalle.
 
Mi voltai socchiudendo gli occhi. “Taci, ignorante!”
 
Scorsi un Thoutero inginocchio. Sanguinava. Gli avevo strappato un’ala e una mano. Il sangue, di un colore tendente al nero, gli colava lungo le spalle e gocciolava lentamente dal polso. Una vista quasi sublime ai miei occhi.
 
La sofferenza di un essere che mai avrebbe dovuto avere posto in nessuno dei nove mondi che Yggdrasil sostiene era un sorso di idromele.
 
Con la mano buona afferrò un ammasso di stoffa e me lo porse. “Potente Loki, vi prego, accettate questo dono da parte mia e dei sopravvissuti al vostro attacco. Ve lo cedo in cambio della nostra libertà. Ce ne andremo da qui se necessario…”
 
“Silenzio!” gli gridai. “Non mi fido di te, infimo mostro! Cos’è ciò che sorreggi?”
 
Chiuse gli occhi. L’unica ala rimastagli si mosse e si richiuse. “Non so neanche io cosa sia. Ma è una creatura magica. Volevamo nutrirci del suo sangue per assorbire il suo potere. Se volete, potentissimo dio, lascio a voi l’onore di farlo.”
 
Alzai il mento, incuriosito “Creatura magica, eh? Poteri, eh?” sorrisi beffardo “Mostramela.”
 
Sbarrò gli occhi. “P-proprio di questo volevo parlarle… solo il Gran Sacerdote era degno di scoprire il suo volto. Ora lui è morto. Noi non possiamo…”
 
“Menzogne!”
 
“No, vi prego! Non mi uccidete! Dobbiamo nominare un nuovo Sacerdote! Sto solo rispettando il culto!”
 
Gli afferrai le corna “Impara da me, inutile essere! Prima di rispettare gli altri pensa a te stesso!” e feci apparire due mie copie. Una gli tolse dalle mani l’essere, l’altra trapassò il petto del mostro con lo scettro. Emise un verso disumano, raccapricciante.
 
Mi ritrovai solo, tra i lamenti dei pochissimi sopravvissuti che pian piano morivano. Una nebbia grigiastra si posò sui corpi dei Thouteri.
 
“Patetici esseri…” sospirai. Chiusi gli occhi e scambiai la mia armatura in oro con la veste verde.
 
Guardai in basso, verso la stoffa che tenevo sospesa.
 
La appoggiai ad una mano. Era leggera e non molto grande. Mi guardai intorno. Afferrai un lembo della stoffa e lo tirai.
 
Prima di scoprire cos’era, una specie di risata infantile si sprigionò da esso.
 
“Ma cosa…?”
 
Mi si presentarono due occhi grigi, quasi bianchi. Era un bambino, un neonato. Aveva la pelle molto scura, si poteva dire originario dell’africa o giù di lì. Ma i suoi occhi erano chimerici. Eri costretto a guardarli.
 
Passai una mano su di esso; dovevo scoprirne qualcosa, esplorare la sua mente e il suo essere.
 
Mi afferrò con la mano il mignolo che, in confronto a lui, era enorme.
 
Corrugai la fronte quando lo vidi ridere. “Taci, pulce!” gli urlai.
 
Ma non si fermò. La sua risata sembrava un raggio di sole dopo una giornata tempestosa. Un angolo della mia bocca, quasi inconsapevolmente, si allungò. Scossi la testa.
 
“Fai silenzio o io…!” ma mi bloccai.
 
Si era fatto serio. Lo guardai attentamente. I suoi occhi cambiarono colore. Divennero neri come la pece.
 
Alzai di scatto la testa. Il cielo divenne colmo di nuvole nere. Un buco nero mi inghiottì.
 

 ~

Sentivo il marmo freddo toccarmi la schiena nuda ma non mi dava fastidio. Ero in un palazzo e sentivo il mio corpo piccolo, inutile. Non ero più me stesso.
 
In più piangevo. Ma non erano semplici lacrime; il mio era un grido di paura, urla infantili di un bambino spaventato.
 
Fuori dalle mura enormi e traboccanti di stalattiti ghiacciate, si combatteva.
 
Un portone si aprì. Mi raggiunse un uomo dalla barba bianca e mi guardò. Aveva un occhio ferito e lo teneva chiuso. Mise una mano sotto la mia testa e l’altra sotto la schiena. Mi sollevò. Ero minuscolo in confronto a lui.
 
Ero minuscolo perché ero piombato nel mio passato.
 
Vidi sul suo volto un sorriso gentile. Un sorriso che mi invitò a non piangere. Le sue mani calde riscaldavano la mia pelle. L’unico suo occhio traspariva amore.
 
Odino che mi guardava amorevolmente. Uno sguardo che non vedevo da anni. Uno sguardo che credevo riservato solo a Thor. Ma in quel momento…
 

… era solo per me…

 ~

 
Riaprii gli occhi. Ero di nuovo finito nel presente a guardare quella creatura che aveva di nuovo gli occhi chiari.
 
Una lacrima scese velocemente lungo la mia guancia. La raccolsi inorridito. La guardai mentre veniva assorbita dalla mia pelle.
 
“Che… che cos’era questo?” domandai. “Quel che ho visto… cos’era?”
 
Eri tu… era il tuo passato.. era ciò che volevi vedere…
 
Guardai l’esserino che tenevo tra le mani. Era come se avesse eluso la mia barriera e fosse riuscito ad entrare in contatto telepaticamente con me.
 
“Ma come hai fatto a mostrarmelo?”
 
Ti ho toccato… ho guardato dentro di te… ho trovato la causa della tua sofferenza… una delle cause… la mia mente, in questo istante, si sta riempiendo di tutti i tuoi dolori e rimpianti che affollano anche la tua…”
 
Tentai di togliere il dito dalla sua presa che sembrava ferrea. Non mi lasciava. Emise una risata acuta mentre mi fissava.
 
“Lasciami, microbo!”
 
Non vuoi conoscere il tuo passato, Figlio di Odino?
 
Mi fermai. “Non sono il figlio di Odino!!” urlai. L’eco della mia voce raggiunse le coste e sembrò avere paura di tornare indietro.
 
Urlò e incominciò a piangere. “Stai zitto!”
 
Di nuovo caddi nel nulla.
 

 ~

“Ciao… Loki…” sussurrò Odino. “Non ti sembra un po’ freddo qui? Andiamo a casa…”

 ~

 
Sbarrai gli occhi. “Smettila!”
 
Come puoi rifiutare il tuo passato?
 
“Posso perché… perché mi ha sempre fatto male…”
 
Mi lasciai cadere inginocchio, le spalle curve. “Ho sempre saputo di non essere ben visto… ma io credevo fosse invidia. Alla scoperta dell’adozione sono stato la causa del Sonno di Odino, quella specie di coma che lo colpisce in caso di grandi emergenze come crisi emotive o ferite gravi. L’ho fatto soffrire… e ho fatto soffrire la donna che veramente mi ha amato più degli altri e di se stessa: Frigga, mia madre…”
 
Il buio, questa volta, mi avvolse più dolcemente.
 

 ~

“Loki! Cos’è successo qui?” gridò Odino.
 
Mi guardavo le mani che bruciavano di uno strano fuoco azzurrognolo. Avevo gli occhi annebbiati dalle lacrime “Non lo so…” quando il fuoco si spense mi misi a correre “Papà!” gridavo mentre cercavo le sue braccia.
 
Mi tirò su e con un gesto della mano rimise in ordine tutto ciò che era distrutto, cioè la maggior parte della stanza.
 
“Non serve piangere, figlio mio. Tutto si può aggiustare… ora basta piangere. Vai a giocare con tuo fratello…”
 

 ~

Questa volta, i miei occhi erano colmi di lacrime che, però, non volevo far scendere.
 
Non è stata colpa tua, Loki. Anche Odino ti amava… ti amava alla pari di Thor…”
 
Mi misi a ridere “Non diciamo idiozie.”
 
Le idiozie le stai dicendo tu…
 
Scossi la testa, facendo fluire in me tutti i pensieri che per anni avevo accantonato in un angolo della mente. Un’altra lacrima scese ma questa volta venne raccolta da quel bambino. La guardava scendere lungo il suo braccio e rimanere intrappolata dalla pelle.
 
Agitai di nuovo la testa. “Basta, sono stanco.”
 
Di cosa?
 
“Di te e della mia vita…”
 
Guarda che sono ancora attaccato al tuo dito… non ti sarà facile sfuggirmi..."
 
Alzai gli occhi al cielo. “Ma che diavolo di creatura sei tu?”
 
Chiuse gli occhi, nascondendo quelle iridi che mi avevano stregato “Sono un Angelo…
 
Sorrise un'ultima volta. Il suo volto sembrava scomparire. Si stava dissolvendo.
 
“No aspetta… che succede?” dissi mentre sentivo che anche la stoffa si faceva più leggera.
 
Devo andare… ho svolto il mio lavoro…”
 
“Ma devi mostrarmi il mio passato...” dissi sperando di fermarlo.
 
No, Loki. Solo tu puoi veramente vedere il tuo passato. Io sono venuto qui solo per risvegliarlo. Addio… figlio di Odino…”
 
La creatura era ormai scomparsa. La stoffa cadde a terra.
 
L’immagine di Odino che con la sua magia rimetteva a posto i cocci di tutto ciò che avevo rotto mi rimase nella mente come un chiodo.
 
Imitai i suoi gesti. Vidi tutti gli errori del passato materializzarsi.
 

Forse anche io posso rimettere a posto i cocci del mio passato…

 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Ciao!! Che posso dire… sono nuova in questo campo e spero la mia storia vi abbia un po’ interessato. Se devo essere sincera… non so come reputare la mia storia ma siate magnanimi con me… è la prima volta che scrivo di Loki… Abbiate pietà!! é.è
La sua punizione non sarà mai lieve come questa che ho descritto e sicuramente non così permissiva. In più i Thouteri sono mie creature… quelle in internet non mi ispiravano e così le ho inventate. ^.^
Fatemi sapere!
Ciao!!
Da MMA

 
 
  
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