You
Know falling in illusion
“Non voltarti”
Puoi sentire la punta gelida del kunai fermarsi dietro la tua
schiena. E il freddo del metallo, come un serpente, trapassa il cotone fino ad
arrivare e a farsi sentire sulla calda carne, ma indugia lì quella lama sospesa,
tra il fare e il non fare.
Ma si rivela un gesto innocuo e inutile quello. Non ti spaventa
più di tanto, anzi;
quella minaccia ti fa scuotere il capo, divertita.
“Non
lo farò, giacché sei pura illusione.”
Canticchi
sicura una risposta che sembra imparata a memoria, come una lezione
d’accademia.
E
la voce, quella, non la senti più. Sparisce assieme alla lama del kunai che
minacciosa si protendeva contro la tua spina dorsale.
“Sei
pu~ra illusione.”
La canticchi ancora quella melodia improvvisata, creandola su sul momento,
ricalcando le note amare che suonano ancora nel tuo cuore.
Riprendi
a camminare, forse troppo lentamente… ma sono solo dettagli questi –e tuttora la
tua lentezza è colpa di un briciolo di speranza che proprio non vuol morire-.
Via.
Un
passo dietro l’altro; con gli occhi verdi e grandi, rivolti in su, verso quel
cielo nero che filtra solo in parte dai rami degli alberi.
Via.
Anche
se la luce è assente da quel luogo, risucchiata del tutto per mano di ignoti.
Ma
via.
Perché
hai superato da tempo le tue paure e sei abbastanza grande, per continuare a
camminare da sola in quel bosco.
Via….
“Ignorarmi
non farà sparire il problema.”
Stavolta
scoppi a ridere ma continui a non voltarti. Confidando che la realtà è solo
quella: espressa da quei rami che si intrecciano e si protendono verso l’infinito
di quel cielo –nero-.
E
tu, tu, non cadrai nell’illusione.
Con
chi credono di aver a che fare?
Sai
perfettamente che i sogni non esistono, che le favole sono solo bugie per far nascere
il gusto di vivere.
E
quindi credono davvero di poterti fregare così, con un trucchetto banale come
quello di una voce…? –anche se quella voce...-
“Io.
Non. Mi. Volterò.”
Ricalchi
ogni parola.
Non
cederai alla trappola e il sorriso rimane lì, bello, sfrontato come ha imparato
ad essere - come in fondo è sempre stato-.
Di
un po’, non eri cambiata tu, per lui?
Alla
fine, tutti quei sorrisi non si sono andati a sommare… ergendo quel muro
chiamato illusione?
La
verità è una sola.
Scegliamo
noi le gabbie nelle quali rinchiuderci.
Chi
è più testardo e più duro d’orecchie, si rinchiude e si culla nei sogni -è
quieto l’essere nella propria Illusione-. Chi si confina nella gabbia delle Promesse,
crede ancora in qualcosa di importante. Chi si rifugia nel Destino, chi nel Caos,
chi si imprigiona nell’Arte, trova fonti di vita e passa anni, giorni a
decifrare e a interpretarle a proprio modo. C’è chi trova sussidio nell’Amore- malgrado tutto è ancora la forza che
regola il mondo-. Chi nella Vendetta -forse lo fa per credere un giorno nella Pace-.
“Non
tenterai di fermarmi?”
Che
idiozia.
-Perché
dovrei tentare di segare il lucchetto della tua prigione?-
Non
ti volti, ancora non ti volti, malgrado la voce sia persuasiva, sia reale.
Ma
quella voce ha sbagliato i suoi calcoli, tu hai rotto il tuo catenaccio da
tempo e hai abbandonato la tua prigione, stai provando a volare.
Non
è un crimine.
Provare
a liberarsi di tutto. Provare a crescere.
Tuttavia.
Ti fermi. Fermi il tuo passo. La testa ancora puntata verso l’alto - che notte
buia non c’è neanche una stella in cielo-.
“No.”
È
fievole la risposta e per la prima volta il tuo sorriso sicuro si spezza sulle
labbra.
“Non
tenterai di fermarmi Sakura?”
La
domanda arriva di nuovo ed è inaspettata, come la lama del kunai, che ritorna a
minacciare la tua schiena.
“Io…”
la risposta rimane aperta, in sospeso.
Allo
stesso modo di un gesto che ti coglie alla sprovvista, che ti fa trasalire per
diversi secondi –è forse reale allora quest’illusione?-.
I
tuoi capelli di un rosa pallido vengono sfiorati da una mano, calda.
–
Calmati è solo il vento-.
Ma,
poi come per contraddirti, senti le ciocche che vengono strette in un palmo e
per la prima volta rabbrividisci… un fiato dolce e terribile arriva sul collo. …Solo
allora desideri con tutte le tue forze, di non aver perso il lucchetto della
tua prigione.
“Non
cadrò in questa illusione.”
Provi
a ridere, lo fai: ridi ma, un braccio forte ti afferra da dietro, stringendoti
ardentemente. E la risata si interrompe.
“Mi
lascerai andar via?”
Lei
anche adesso ha quella smorfia sulle guance; non risponde…. Chi tace acconsente
e con un cipiglio seccato, lui è costretto a ribadire il concetto.
-Sei
un tremendo egoista.-
“Allora.
Mi lascerai andar via.”
Rimani
così, ferma, in silenzio… intanto che qualcuno ancora ti abbraccia da dietro,
deciso per adesso a non smettere, a non sfilacciare quella presa.
“L’ultima
volta che ho tentato di fermare qualcuno, non ci sono riuscita ugualmente.
Quindi perché dovrei provare a fermare quel qualcuno, anche ora? È chiaro che
non vuole
fermarsi.”
Scegliamo
noi. Tutto. Se vivere, se morire. Scegliamo noi.
Se
continuare ad aspettare, se soffrire.
Se
andare via da un luogo che chiamiamo “casa”.
Scegliamo
noi.
Se
ridere. Se continuare ad amare.
Se
continuare ad illudersi.
Scegliamo
noi, tutto.
Anche
se avvolte sbagliamo clamorosamente.
Scegliamo
noi.
“Forse
non hai pensato che quel qualcuno non può fermarsi.”
E
scegliamo noi anche le parole in cui credere.
“Sei
solo un’ illusione. L’ennesima. Va via. Lasciami in pace.”
“E
tu sei insopportabile. Voltati.”
Arricci
le labbra.
“Non
mi volterò. Va via.”
“Voltati.”
“Va
via!”
“Voltati!”
Ti
strattona quella figura e tu chiudi gli occhi con tutte le tue forze, nonostante
la realtà sia più dolce dell’illusione adesso. Ma non volevi voltarti, perché
tutto sarebbe stato più difficile e ora… Sei lì racchiusa tra due braccia
forti. Diverse da quelle di cinque anni fa. Fondamentalmente diverse ma uguali.…A
quelle di cinque anni fa.
“Sei
pura illusione.”
Te
lo ripeti per convincerti che quello è l’ennesimo sogno amaro e che la realtà non
cambierà.
Ma
è inutile… se poi non arrivasse del calore, un calore innaturale ad avvolgerti.
E
ti ritrovi finalmente ad aprire gli occhi verdi a puntarli confusi in pozze d’inchiostro.
Nere.
E
le iridi non fanno altro che confermare ogni millimetro di quel viso, di quelle
braccia, che ti hanno torturato per anni.
“Sei
illusione.” Sussurri e lui ghigna.
“Non
sono un’illusione.”
“Si
invece.”
Chiudi
gli occhi stringi i pugni.
“Sei
un’illusione.”
“Ti
sbagli non sono un’illusione.”
“Si
invece! Perchè non si possono fermare le illusioni.”
Una
mano si perde tra i capelli rosa, stringendo la cute in un gesto disperato e
dolce… a dispetto di tutto, dolce.
L’altra
avvolge quella schiena che prima era stata minacciata.
“S-…Si.
Sei… proprio
un’illusione....”
E
lei respinge indietro le lacrime.
Non
c’è il tempo per versarle.
“Ch.
Io non sono un’illusione.”
Delle
labbra fredde le sue, in contrasto con il tutto, si impadroniscono di altre;
premendole rubandone l’anima, il sapore. Mischiandolo con quello che rimane del
proprio.
Non
si possono fermare le illusioni vero?
Riprendi
a respirare mentre lui fa brillare i suoi occhi neri. E rimane in silenzio. Ha
parlato anche troppo.
E
la parvenza di un sorriso ti illumina le labbra.
“Sei
un’illusione, perché se ti trovano c’è per te la pena di morte. Perché se ti
trovano stasera, perderò per sempre la mia illusione.”
I
capelli rosa ricadono sul collo.
“E
non voglio che accada. Malgrado tutto non voglio che accada.”
Il
calore sbiadisce leggermente.
E
sai già che ora la sua schiena è dietro la tua.
“Sasuke-kun.”
La voce non esce e solo le labbra hanno ricalcato quel nome.
È
già finita?
Non
lo vedi indugiare prima di fare un passo –quasi come se ti avesse sentito…
buffo-.
Perché
le illusioni sono così brevi?
Sai,
che per l’ennesima volta devi lasciarlo andar via con il tuo cuore stretto in
un suo palmo e con quello che resta del suo, nel tuo petto.
Ma
ora sei forte. Ragazzina.
E
così trovi il coraggio, per puntare i tuoi occhi su quella solita schiena.
È
già lontana da te, questa illusione?
“Non
voltarti.”
Stavolta
tocca a te dirlo e stavolta tocca a lui fermare i suoi passi divenuti incerti
dopo il primo, stranamente lenti… no forse… solo stanchi.
-
Sei stanco Sasuke-kun? -
“Un
giorno”
E
lui ti risponde, vacuo come lo è sempre stato, quasi superficiale, dopo quello
che ha fatto dopo quello che ha detto.
Ingoi
amaro.
in
fondo non ha mai perduto né la sua sfrontatezza né il suo orgoglio.
“Un
giorno?”
Glielo
chiedi quasi tremando.
“Un
giorno ci volteremo insieme.”
“Sarà
un’altra illusione” il vapore ti sfugge dalle labbra che sanno di lui.
E
Sasuke Uchiha sorride. Scena rara ma già vista, questa.
“Sarà.
Ma, qualcuno ha detto che non si possono fermare le illusioni.”
E
va via da te. E tu rimani con la tua illusione diventata reale. Voli nella tua
gabbia chiamata amore, chiamata speranza. E lì aspetti, perché lui… sa già che
tu cadrai nell’illusione.
<<Siamo angeli con un’ala soltanto e
possiamo volare
solo restando abbracciati. L.D.C.>>
Okay.
Completamente nonsense. Ispirata da quella citazione
quassù così conosciuta e apprezzata ma che davvero non c’entra nulla col resto.
IN realtà è stata ispirata da una canzone –molto importante per me e che mi
confonde, Dio
se mi confonde quella canzone.- Ma bando alle ciance…! Che oramai mi sto
mettendo anche a parlare come sto’ testo…
Piccola sasusaku (che devo fare sono malata di
sasukite ne sforno troppe ) dedicata alla mia grande donna. Irene Adler, oggi è il tuo di compleanno ^AUGURI^!!
Spero che tu riesca a trovare un senso logico a questa illusione. In fondo
finisce bene, malgrado le nostre lugubri previsioni per e-mail!
AUGURI mia grande donna.
E per motivi che ignoro questa me la dedico un po’
anche a me. A chi come me crede nelle illusioni. Vuoi vedere che alla fine
questo è il senso?! *_* Ahi Irene mia spiegami tu questo arcano, bha ma anche
se non lo trovi… spero davvero che ti piaccia!! Ancora auguri!
Tivogliooobene >.<
E un ringraziamento speciale a coloro che hanno
commentato “Black and White.”
Davvero, sarei persa senza di voi. Vi adoro tutti.
Yours Sara