Prima di diventare vampira volevo
che Edward accontentasse una mia richiesta… So che non
avrebbe mai
acconsentito, ma mi promise che ci avrebbe provato solo se io
l’avessi sposato.
Il
matrimonio fu celebrato ad
agosto, il 31. Ancora mi è sconosciuta la ragione di quella
data, in ogni caso,
adesso sono felice di aver fatto quella scelta… Avevo detto
che lo volevo in
tutti i modi possibili? La prima notte di nozze fui accontentata,
almeno per
quanto riguarda la parte fisica. Alla fine della celebrazione, io mi
trasferì a
casa Cullen.
Tutti
i membri della famiglia
volevano lasciarci soli per lasciarci un po’ di privacy, ed
insomma, ne fui più
che contenta. Se Edward mi avrebbe fatta troppo male, capitemi, di
sicuro le
mie urla sarebbero arrivate fino a Forks, ed oltre.
Appena
varcammo la porta di casa,
Edward mi prese in braccio e mi portò fino al terzo piano,
nell’ala della
grande casa dove sapevo si trovava la sua stanza.
Prese
a baciarmi… prima più
lentamente, poi con impeto, ed ogni tanto mi rivolgeva ammalianti
occhiatine da
cucciolo innamorato. Intanto io andavo in iperventilazione, sentivo la
temperatura salire, anche se qui l’estate non è
proprio calda, e sentivo un
dolce odore provenire da una stanza vicina.
Edward
arrivò accanto ad una porta
che non riconobbi all’inizio, la porta del lussuoso bagno
accanto alla sua
stanza. Non la smetteva di baciarmi, che avesse preparato qualcosa
lì dentro?
Con
un piede spinse la porta e
l’aprì, ecco da dove avevo sentito quel lieve
odore… Erano rose, tutto il
grande bagno era pieno di petali di rose rosse sparse dappertutto,
prima di
entrare, Edward mi sorrise contento, forse anche lui aspettava quel
momento da
lungo tempo.
Dopo
che fummo all’interno, spense
la luce, mille candele profumate si accesero e ancora non riuscivo a
capire
come aveva fatto.
Notai
che al posto della vasca da
bagno e della doccia adesso c’era un enorme idromassaggio,
proprio quello dei
vip, sembrava irreale.
All’improvviso
Edward mi mise con i
piedi per terra.
-
Ho aspettato questo momento per
più di novant anni… Ho sempre desiderato poterlo
condividere con te, finalmente
posso dire che mi sento bene. -
Ero
rigida e senza parole, in ogni
caso riuscì a rispondere con il fiato corto, a causa della
foga con cui ci
stavamo baciando, – Anche io, questo lo sai bene. Ti amo,
Edward. – e
riprendemmo a baciarci con più passione che in precedenza.
Sentivo
le sue fredde mani scendere
prima sulle mie braccia, poi sui fianchi e sulla schiena, mentre mi
dava dolci
baci sul collo che mi facevano salire i brividi lungo la
schiena…
Non
era stato mai così svincolato,
di solito, quando eravamo così vicini e agivamo in modo
così irrazionale e
appassionato si staccava dopo pochissimi secondi di contatto, nemmeno
esagerassi tanto con le provocazioni, d’altra parte penso che
qualunque altra
ragazza si sentirebbe come me nel baciare un ragazzo così
sexy e affascinante,
le scoppierebbero gli ormoni al minimo tatto del suo corpo marmoreo.
Sembrava
così sicuro di se stesso
che quasi non ci credevo che stesse tutto accadendo lì,
sotto il mio naso,
pensavo che da un momento all’altro mi avrebbe allontanata
con le solite scuse.
Invece
no.
Sentivo
un fremito che diveniva
caloroso ad ogni suo soffice tocco, rispondevo alle sue carezze con
veemenza,
adesso niente poteva più mantenermi dall’essere
passionale ed impetuosa con
lui, stava per diventare mio per sempre.
Con
un piede mi aiutai a togliere
prima una scarpa, poi l’altra, con la mia solita goffaggine
rischiavo anche di
cadere, ma con lui che mi stringeva forte quella paura scompariva, le
sue
braccia forti mi sostenevano strettamente, passavo con leggerezza le
mani tra i
suoi morbidi capelli e lo stringevo sempre più forte, quasi
potesse scappare
via.
Le
mani di Edward macchinavano
adesso vicino alla cerniera del mio tubino bianco, attraverso la stoffa
potevo
sentire le sue grandi mani scivolare armoniosamente sui vari bottoni e
aprirli
con calma e sprofondare la sua mano marmorea nell’apertura,
sulla mia schiena.
Come
pochi istanti prima, un
brivido mi salì lungo la schiena che quasi sussultai, Edward
si staccò e mi
fissò per alcuni secondi, sorridendomi, io, totalmente
imbarazzata arrossì,
sorridendo caldamente e riprendendo il contatto con le sue labbra,
cercando con
forza la sua lingua. Edward era sempre molto calmo e posato, pian piano
sentivo
che mi stava portando vicino all’idromassaggio, pochi metri
più avanti, e
intanto era il mio turno di “aprire”,
così slacciai lentamente i bottoni della
sua camicia bianca e linda e lui stesso se la tolse e la
gettò pochi metri più
in là…
Sentivo
il tubino che lentamente mi
scivolava giù per i fianchi, poi per le gambe, fino a cadere
accanto ai miei
piedi. Me ne liberai subito, lanciandolo col piede destro poco lontano.
Ero
rimasta mezza nuda, solo con
gli slip addosso.
Sapevo
che sarebbe successo
qualcosa e prontamente non avevo messo il reggiseno perché
di solito ai ragazzi
scoccia slacciarlo, visto che in molti si intoppano!
Edward
era ancora in pantaloni,
mentre ci baciavamo e carezzava il mio collo dandomi dei piccoli
pizzicotti,
notai il suo petto muscoloso e duro come il granito, più
gettavo delle occhiate
e più sprofondavo tra le sue braccia, ricordandomi che
quella più svestita ero
io.
Improvvisamente
Edward si fermò e
mi allontanò di pochi centimetri da lui.
Vedevo
il suo sguardo su di me, su
ogni minima parte scoperta e non del mio corpo. Provavo un enorme
pudore, ma
non mi sentivo messa sotto esame, Edward mi amava per
com’ero, anche se a dire
il vero avrei voluto possedere il fisico di sua sorella Rosalie, mi
bastava che
il mio uomo fosse felice di avere me, anche se non ero perfetta.
-
Sei bellissima -, mi disse, e
arrossivo sempre più dalla timidezza e dalla vergogna, non
avevo mai mostrato
ad un ragazzo più di quello che ora mio marito, adesso posso
dire che lo è,
stava ammirando e assaggiando con gli occhi.
Mi
baciò la fronte e prese a
baciarmi il collo nuovamente, nello stesso momento in cui si sbottonava
i
pantaloni scuri scoprendo la pelle pallida e lucida del suo corpo
perfetto.
Il
tempo sembrava volare in quella
stanza, oltretutto i suoi baci e le sue carezze mi davano alla testa,
confondendomi. Allora mi fece scivolare le mutandine sempre con
l’impeto
passionale che stava accendendo quel momento, nello stesso modo in cui
accendeva me.
Stranamente,
vista la sua velocità,
mi prese veloce le cosce e mi fece stringere attorno alla sua vita,
sentivo
l’adrenalina salire, il sangue ribollirmi nelle vene e una
grande sete d’amore,
sete di lui…
Sempre
con velocità che non
riuscivo a vedere, sentivo che anche lui si sfilava i boxer, mi
stringevo
sempre più forte al suo corpo marmoreo, sentivo il mio corpo
aderire al suo,
mentre delicatamente entravamo nella vasca idromassaggio calda.
Edward
mi mordeva teneramente il
collo e sogghignava perché mi faceva il solletico e io
rabbrividivo al suo
minimo tocco, adesso era seduto nella vasca ed io sulle sue gambe
massicce, mi
abbracciò e mi strinse forte a se, carezzandomi i capelli.
Mi
guardò nuovamente negli occhi
con la stessa dolcezza di prima, questa volta ero fiduciosa in me
stessa, delle
mie capacità, ma soprattutto del mio coinvolgimento. Mi
faceva letteralmente
perdere i sensi, quando mi stringeva stretta sussultavo ad ogni bacio e
ad ogni
contatto con la sua fredda pelle, ero inebriata dal suo profumo
più di ogni
altra cosa.
Poi
avvenne il contatto più
importante.
Sentivo
i suoi muscoli sulla mia
fragile pelle, i nostri corpi che finalmente dopo tanto desiderarsi
entravano
in contatto, adesso io ero parte di lui e lui parte di me, per sempre.
Sentivo
il dolore, ma era dolce,
pacato, Edward faceva di tutto per non farmi male, a causa della sua
forza,
temeva anche con un bacio di danneggiarmi. Questa volta era ancora
più attento,
cauto e preparato all’impossibile, mi avvinghiavo sempre di
più a lui per non
urlare, sentivo molto male, ma quel momento era davvero gioioso per me,
per
noi.
Anche
se non lo dava troppo a
vedere, vedevo anche lui molto felice, dopo tanto tempo.
Dopo
un po’ di tempo, fatto di
sussulti e carezze, Edward si staccò, mi guardò
nuovamente in volto, forse per
vedere la mia espressione, ed io gli sorrisi debolmente.
Mi
prese la testa e la poggiò sul
suo petto, chiusi gli occhi cullata da quella dolce armonia presente
nella
stanza.
-
Stai bene, Bella? – mi chiese.
Debolmente,
risposi. – Si, mai
stata meglio. – non era realmente la verità, avevo
un dolore da qualche parte,
ma era naturale, era il prezzo da pagare per entrare in
intimità con la persona
che ami… Si dimentica tutto lo spasimo con un ragazzo come
Edward.
-
Dopo aver trovato te, questa è di
sicuro la cosa più bella che mi sia accaduta
dall’inizio di questa mia vita
infinita. Sono contento di me stesso. -
-
Concordo pienamente. Anche io
sono contenta di me stessa. –
-
Bene. Mi fa piacere non averti
uccisa, amore. – sogghignò.
-
Anche a me. Ti amo tantissimo. –
Avvicinò
il mio viso al suo e mi
baciò teneramente, sempre con le braccia che mi cingevano.
Quando
i nostri volti furono a
pochissimi centimetri di distanza parlò di nuovo, facendomi
perdere nuovamente
la testa.
-
Ti amo, per sempre. -
Il
bacio sembrava essere infinito,
mi perdevo al solito nel suo profumo soave.
Improvvisamente,
stretta tra le sue
braccia, iniziò a cantare la mia ninna nanna.
-
Dormi, Bella. Hai sprecato tante
energie questa sera. -
Gli
baciai le labbra e chiusi piano
gli occhi. Mi addormentai poco dopo col sorriso sulle labbra noncurante
che
fossi ancora nuda nell’idromassaggio.
Il
giorno seguente mi risvegliai
tra comode coperte di seta rossa.
Mi
girai sul fianco e trovai il mio
angelo che mi sorrideva.
-
Ciao. -
-
Ao. –
-
Dormito bene? –
-
Mai stata meglio. –
Mi
sedetti su un fianco,
avvicinandomi a lui e gettandogli le braccia al collo.
Da
quel giorno la mia vita cambiò
in meglio.
Avevo
ottenuto Edward in modo
fisico, poche settimane dopo finalmente, dopo tante richieste, mi morse
e con
questa, avevo ottenuto la tanta desiderata immortalità, che
mi avrebbe
garantito per sempre la mia vicinanza ad Edward.
Da
quel giorno sono passati dieci
anni, io, Edward e i Cullen viviamo a Forks con nostro figlio, Jeremy.
Naturalmente non è nostro figlio naturale, lo abbiamo
adottato due anni fa, ed
è la nostra perla. Quando diventerà grande
dovremmo dirgli la verità, ma adesso
non è un problema, visto che ha tre anni.
Oggi
sono la signora Cullen e ne
sono finalmente felice. Forse quando la sete si fa sentire è
difficile, in ogni
caso è il prezzo da pagare per stare per sempre con mio
marito…
-
Bella! Dove sei? Dobbiamo portare
Jeremy al cinema! -
Eccolo
che mi chiama… Posso dire
che la mia vita adesso è davvero completa. Ricordare quei
momenti stupendi mi
ha fatto eccitare nuovamente. Speriamo che non trovi questo diario
però!
Posso
dire che finchè vita sarà,
vivrò sempre assieme al mio Edward, l’unico grande
amore della mia vita.