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Autore: Strawbana    05/05/2013    2 recensioni
Atsuko Endou e Reiji Kageyama possono sembrare come il giorno e la notte, uno l'opposto dell'altro. Eppure qualcosa li accomuna: entrambi hanno perso i loro padri, a cui erano terribilmente legati. Questa perdita ha portato i due ad odiare il calcio, sport tanto amato dai loro genitori e percorrere due strade diverse: Atsuko ha vissuto alla luce del sole, tentando di costruirsi una vita felice con le persone che amava mentre Reiji veniva inghiottito sempre di più nell'oscurità, alla continua ricerca di vendetta.
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Una raccolta di storie che descrivono il rapporto di Atsuko e Reiji con i loro rispettivi genitori ed alcuni episodi della loro vita. Buona lettura!
-Bana part~
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Endou Daisuke, Kageyama Reiji
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Day and Night

 

1-Nightmare

 

Tougo giaceva stanco sul suo letto, tentando di ignorare il mal di testa che lo accompagnava da quella mattina. Aveva una gran voglia di prendere e mollare tutto: i debiti, i giornalisti molesti, i vicini pettegoli... C'era una sola cosa che lo tratteneva in quella casa.

-Papà?

Al suono di quella vocina, l'ex calciatore si mise a sedere per guardare l'unico motivo che lo spingeva ad andare avanti in quella vita: suo figlio.

-Cosa c'è Reiji?

Il piccolo distolse lo sguardo per evitare di incontrare gli occhi del padre.

-Posso dormire qui con te?

Tougo sospirò, portandosi una mano alla testa: la sua emicrania non dava cenni di miglioramento.

-Va bene...

Il bambino trotterellò fino al letto matrimoniale e ci salì sopra con qualche difficoltà. Il padre sorrise, evitando di aiutarlo: sapeva quanto fosse orgoglioso suo figlio ed era certo che ad ogni sua proposta di aiutarlo il piccolo avrebbe risposto “faccio da solo”. L’uomo tornò a sdraiarsi sul letto, guardando Reiji che si accoccolava nel posto che un tempo era occupato da sua madre.

-Allora, cosa c’è che non va?

Il bambino borbottò qualcosa, nascondendo il viso contro il cuscino. Il padre sospirò ed accarezzò il viso di suo figlio, spingendo il piccolo a guardarlo negli occhi.

-Non ho capito, ripeti.

Reiji sostenne in silenzio lo sguardo del padre, quasi in segno di sfida, poi si decise a cedere, confessando il motivo di quella sua richiesta tanto insolita.

-Ho fatto un brutto sogno…

Tougo esitò un attimo prima di abbracciare il figlio che, come sospettato dall’uomo, si agitò lamentandosi, contrariato da quel gesto di affetto.

-E cosa hai sognato?

Il piccolo smise di colpo di agitarsi, ma non disse una parola.

-Sai che se me lo racconti non ripeterai più quel sogno?

Il bambino rimase in silenzio ancora per un po’, poi si rannicchiò fra le braccia del genitore e gli rispose.

-Ho sognato che mi lasciavi solo anche tu.

Tougo si morse le labbra, sentendosi un verme. Aveva più volte pensato di andarsene, lasciando suo figlio in custodia ai parenti di sua madre, e sapere che Reiji vedeva una situazione del genere come un incubo lo faceva stare male.

-Però non sarebbe meglio se papà se ne andasse? Non ti prenderebbero più in giro a causa mia…

-No! Non mi interessa! Non te ne puoi andare, non puoi lasciarmi solo!

Il piccolo abbracciò il padre, stringendosi il più possibile a lui, lasciando basito il genitore. Ripresosi dallo stupore iniziale, l’uomo strinse più forte suo figlio.

-Non staresti solo, puoi andare a vivere con gli zii insieme alla tua sorellina.

-Non voglio, la zia è antipatica!

L’ex-calciatore ridacchiò, pensando che suo figlio avesse proprio ragione riguardo a sua zia, poi si pietrificò, sentendo che Reiji aveva iniziato a piangere. Tougo sospirò e si mise ad accarezzare delicatamente i capelli del figlio per consolarlo.

-Ehi pulce, cos’hai da piangere adesso?

-Promettimi che non te ne andrai! Non puoi anche tu, dopo la mamma… Non puoi e basta!

-Reiji…

-PROMETTIMELO!

Il padre fissò lo sguardo disperato e pieno di lacrime del bambino e, mosso a tenerezza, decise di accettare la promessa senza ulteriori discussioni.

-Va bene, te lo prometto. Ora però calmati!

Il piccolo annuì, stropicciandosi gli occhi per asciugarli. Tougo sorrise, posando un bacio sulla fronte di suo figlio.

-Bravo. Ora cerchiamo di dormire, ok?

Reiji fece nuovamente segno di si con la testa e si accoccolò meglio, per stare il più comodo possibile fra le braccia di suo padre, che continuava a coccolarlo affettuosamente.

-Buonanotte Reiji…

-Buonanotte papà… Ti voglio bene…

Il cuore dell’ex-calciatore saltò qualche battito sentendo suo figlio pronunciare quelle parole che non gli rivolgeva più da troppo tempo e gli baciò nuovamente il capo.

-Anche io ti voglio bene Reiji, più di quanto tu possa immaginare.

Il bimbo rivolse un sorriso stanco al padre prima di crollare a dormire. Tougo invece rimase ancora un po’ sveglio a riflettere: riteneva che scomparire dalla vita di suo figlio fosse la cosa migliore da fare. Forse, però, era ancora troppo presto, il piccolo non avrebbe capito il suo gesto. L’uomo decise di mettersi a dormire e, una volta chiusi gli occhi, non poté fare a meno di sorridere rendendosi conto che il mal di testa gli era finalmente passato.

 

Angolino rotondo

Pubblicare ad orari decenti è troppo mainstream. Salve a tutti, Lau è tornata a rompere le balle con un’altra raccolta! Come già detto nell’introduzione nei vari capitoli parlerò di Atsuko, la mamma di Endou, e di Kageyama insieme ai loro cari paparini. Ecco, questo dovrebbe farvi capire che questa raccolta racconterà principalmente di tutte le mie headcanon su di loro. Questo primo capitolo è dedicato a Reiji e Tougo. Ho già scritto di Tougo nell’altra mia raccolta ma ho sempre voluto mettere in qualche modo in risalto il suo rapporto padre/figlio. Forse è un’idea che non viene condivisa o magari non del tutto esatta, ma a me piace pensare che Tougo non fosse un menefreghista che se ne fotteva altamente di Reiji, bensì un padre che pensava comunque al bene del figlio come prima cosa. Poi le sue idee su cosa era meglio per Reiji non erano proprio del tutto ok, ma questo è un discorso a parte. Nella fic Kageyama ha all’incirca otto anni, secondo la mia idea è passato più o meno un anno dalla morte di sua madre e vive da solo con suo padre. So che ha anche un fratello o una sorella (per me una sorella) ma questa è stata affidata ai suoi zii materni dopo la morte di sua madre, visto che Tougo non era in grado di occuparsi di una bambina appena nata.  Ho detto quasi tutto, manca un’ultima cosa: secondo me Reiji, da bambino, non era un “bestione” alto praticamente due metri come l’abbiamo visto da adulto, secondo me da bambino era molto piccolo, poi ha avuto uno sviluppo improvviso durante l’adolescenza! Ora vi lascio in pace, grazie a chi ha letto ed al prossimo capitolo!

-Lau ° 3 °

   
 
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