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Autore: EuphemiaMorrigan    06/05/2013    5 recensioni
Uno Spin-off della raccolta su Madara e Naruto; perché... Sì.
Un Izuna buono e gentile con ogni essere vivente, tranne Tobirama. Un Tobirama stronzo e antipatico con tutti, anche con Izuna.
Un Madara felicemente inconsapevole. Un Naruto schifosamente bravo a mentire.
Un Hashirama con problemi di depressione. Una Mito leggermente violenta con il marito.
Fughe dei poveri Senju braccati dagli Uchiha.
Piani di omicidio lanciando piante ornamentali.
Ed un Madara sempre più inconsapevole del disastro annunciato che gli gravita attorno!
Perché, in fondo, più odi una una persona... Più vorresti portartela a letto.
(TobiramaXIzuna. Accenni: MadaraXNaruto. HashiramaXMito. E l'allegra (?) famiglia Uchiha al completo)...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hashirama Senju, Izuna Uchiha, Madara Uchiha, Naruto Uzumaki, Tobirama Senju
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ed iniziò tutto dal semplice desiderio carnale...

-Colpa dell'alcool-

 

Note: Hola! Sì, lo so... Ma non... Non vedevo letteralmente l'ora di farlo, scalpitavo per scriverla. Bene vi lascio ai due pazzi e mi do latitante, non vorrei morire per mano di Madara per aver reso suo fratello °Coff.Coff° Uke... Bacio!

 

 

Non era possibile.

Non poteva essere successo davvero.

Izuna Uchiha, ventisette anni, in quel momento stava osservando intensamente la parete che aveva dinanzi: seduto sul suo letto, con le ginocchia contro lo sterno e le mani affondante nelle lunghe ciocche corvine.

Nudo.

Dannatamente, orribilmente, nudo come un verme.

E con un gran male al fondo schiena!

Inspirò ed espirò una cinquantina di volte tentando di placare il tremore che avvertiva su tutto il corpo, soprattutto nella mani, e quell'insano desiderio di... Strangolare. Uccidere. Trucidare. Picchiare. Dissanguare. Scorticare vivo. Prendere a morsi; pugni; graffi; bastonate sulle gengive lo sporco Senju che aveva a fianco.

Nudo.

Dannatamente, schifosamente, nudo come un verme. Ciò che era!

Abbracciava il cuscino dandogli le spalle e mostrando i muscoli e la curva della schiena: dormiva beato, con i capelli di quella strana sfumatura argentea (Izuna li aveva sempre definiti: Grigio topo di fogna) sparsi sul candido cuscino, coperto fin al basso ventre dal lenzuolo scuro.

Una figura rivoltante.

Tobirama -L'inutile secondo- Senju, la persona più stronza e testarda che avesse mai messo piede sulla faccia della terra, l'uomo che odiava con ogni viscera della sua anima da quando avevano entrambi sette anni, colui che aveva tentato di uccidere più di una volta e da cui era stato quasi ucciso altrettante volte.

Lui. Proprio lui: era nel suo letto!

NUDO!

Nel letto di un Uchiha.

E non un Uchiha qualsiasi, ma Izuna Uchiha. Il figlio minore di chi aveva passato una vita intera a disprezzare i Senju, istruendo la sua prole a fare altrettanto. Con scarsi risultati nel figlio maggiore, ed ora anche nel minore.

Sesso. Avevano fatto sesso!

Suo padre, se solo fosse stato vivo, sarebbe morto d'infarto.

Respirò ancora una volta, assottigliò gli occhi e si voltò verso l'altro dandogli un sonoro pugno tra le scapole, così forte da farlo affondare nel materasso.

Kami, fa che sia morto... Pregò dentro di sé.

Tobirama mugolò di dolore, fece una smorfia con le labbra e si tirò su leggermente, puntando i gomiti sulle coperte «Ma che diavolo...?» Cercò di dire, con le iridi rosso vermiglio socchiuse; ci mise all'incirca venti secondi per riuscire a capire chi fosse la figura che aveva accanto e quando ci riuscì sbarrò gli occhi, gli diede una spinta così violenta da farlo cadere dal letto e, alzandosi in piedi, ringhiò «Che cazzo ci fai a casa mia, feccia?».

«Demente! -Tornò in una posizione eretta, tentando di non dar a vedere quanto gli avesse fatto male quel colpo improvviso- Questa è casa mia e tu mi hai praticamente violentato! Oh, ma non preoccuparti. Ti ammazzo, così torniamo pari» Minacciò a denti stretti. Entrambi si erano completamente dimenticati di essere nudi.

«Provaci, checca!» Lo sfidò l'altro, avvicinandosi pericolosamente a lui e sputandogli in faccia quelle parole.

Izuna gli posò fulmineo le mani al collo e tentò di strangolarlo con tutte le sue forze, a causa del movimento improvviso ricaddero sul letto sfatto alle spalle di Tobirama, che ricambiò il favore strangolandolo a sua volta.

«Pezzo... Di merda!» Disse Uchiha a fatica, seduto a cavalcioni sul suo bacino, aumentando la stretta sul collo dell'odioso Senju sempre di più.

Quest'ultimo tossì, affondò le unghie nella sua carotide ed accentuò la presa con violenza, desiderava sentire le sue ossa spezzarglisi tra le mani; poi notò le posizioni: lui sotto e l'Uchiha bastardo sopra. S'imbufalì ancora di più e con un colpo di reni le cambiò, facendolo cozzare contro la spalliera del letto e assestandogli un pugno nelle costole.

Uchiha lo guardò con odio, arpionò i suoi capelli con le dita e mosse una gamba per colpirlo sugli stinchi, quando sentì l'impatto ghignò sadico alla sua smorfia di dolore e, visto che si era distratto, lo colpì con un pugno in piena faccia: fratturandogli il naso.

Eh sì, Senju di merda, sono proprio una checca! Pensò vedendolo portarsi le mani in volto e gemere di dolore.

Tobirama si gettò nuovamente su di lui, bestemmiando gli morse una spalla a sangue, riprendendo a riempirlo di pugni sullo sterno e in ogni altra parte del corpo disponibile; si strusciò su di lui e, per tenerlo fermo, gli circondò i fianchi con le gambe... In quel momento ad entrambi tornò in mente un piccolo ed insignificante particolare: erano nudi, uno sopra l'altro e... E... I loro membri non avevano fatto altro che sfiorarsi per quasi tutta la lotta.

Senju sbatté le palpebre e scrutò il volto contratto dell'altro: non era brutto. Sì, era un Uchiha, un bastardo, un folle, sporco, stronzo Uchiha... Ma, era molto... Era... Izuna.

I ricordi della nottata precedente affollarono i suoi pensieri, mentre l'uomo dai capelli neri studiava i loro corpi intrecciati e lo osservava sconvolto.

Si erano incontrati per caso, avevano litigato come al solito e si erano minacciati di morte, poi... “Dai Senju, oggi mi sento buono. Ti offro una birra, poi torniamo a sbranarci. Però prima ho bisogno di bere qualcosa!”... Accettò con riluttanza, chiacchierarono senza tentare di uccidersi per la prima nella loro vita e si ritrovarono a casa dell'Uchiha, a rotolarsi tra le lenzuola come bestie selvagge.

«Eravamo ubriachi. -Cominciò a dire Tobirama- Dimentichiamocene e... Basta!» Dichiarò piatto e tagliente, ma nonostante questo le sue mani cominciarono a vagare sul corpo candido sotto di lui.

«Sì, concordo» Confermò Izuna, avvolgendo i suoi fianchi con le cosce e dondolandosi ritmicamente sulla sua risvegliata erezione.

Tobirama inclinò il capo e socchiuse gli occhi, posò le mani sulle natiche sode e le carezzò con curiosità «È la scelta migliore, noi ci odiamo!» Parlò roco, chinandosi a succhiarli il labbro inferiore ed insinuando le dita tra lo spacco dei glutei.

Uchiha trattenne un gemito quando avvertì quelle stesse dita cominciare a prepararlo e accordò di nuovo «Sì, ci odiamo e basta».

«È solo sesso!» Esclamò l'altro, posizionandosi meglio tra le sue gambe e penetrandolo con un unico forte colpo, gli afferrò i fianchi tondi e se lo tirò contro spingendosi dentro di lui.

Izuna mugolò, catturò le sue labbra con le proprie e assecondò i suoi movimenti con passione.

...Poco importava che non ci fosse più nemmeno una goccia di alcool nelle loro vene, continuarono a dirsi che erano ubriachi per le restanti ore della notte.

 

La mattina dopo, Izuna Uchiha lanciò contro Tobirama Senju ogni: oggetto, mobile, tazza, cuscino, portafoto, pianta... Che potesse trovare a portata di mano. Mentre l'altro, chiuso in bagno, lo minacciava di morte e cercava di trovare qualche oggetto affilato per sgozzarlo.

Ti ucciderò, stronzo di un Uchiha...

Esci, pezzo di merda. Esci. Hai osato farmi fare il passivo. Fatti ammazzare!...

 

In teoria, iniziò così la loro relazione.

   
 
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