Allora, prima di cominciare ringrazio le persone che hanno commentato, sono contenta che vi sia piaciuto il primo capitolo!!!
Grazie 1000 a : Herm90, Vivy93, romanticgirl, valepigia, *AqUa PrInCeSs* e kikka93.
Spero continuerete a seguirmi!!!
CAPITOLO 2
- Allora, com’è andata ieri in ospedale? – chiese il coach Bolton al figlio la mattina dopo.
- Come al solito. Gabriella ha tentato di lasciarmi per il mio bene, ma da adesso in poi non credo che lo farà più –
- E come mai ne sei tanto sicuro?-
- Le ho fatto capire che non la lascerò mai perché la amo –
- Sei davvero cotto di lei, vero?-
Il ragazzo prese una sedia e si sedette di fronte al padre. Era presto, stavano facendo colazione.
- Papà, quando hai incontrato la mamma, hai mai avuto la sensazione guardandola, che lei era quella giusta? Che non avresti mai trovato nessun’altra che ti facesse sentire così?-
- Certo, figliolo, certo. E ce l’ho ancora quella sensazione quando la guardo –
- Allora significa che capisci come mi sento, giusto? –
- Si, lo capisco. E per questo ti dico che devi essere forte, per lei e per te stesso –
- Lo so, grazie papà –
- E di cosa?Di aver dato un consiglio a mio figlio?Quando vuoi, Troy –
Il ragazzo sorrise e poi si andò a preparare per un’altro interminabile giorno di scuola.
Più tardi, davanti alla East High …
- Ehi, Troy –
- Chad – salutò l’amico che gli correva incontro.
- Come stai? –
- Bene, ieri sono andato a trovarla –
- Come sempre –
- Già-
- E come si sente? Insomma, ci sono dei miglioramenti? –
- Non mi ha detto niente al riguardo, ma lei è convinta di non farcela. Io, al contrario, sono sicurissimo che riuscirà a camminare ancora. Ma se lei non se lo mette in testa … -
- Capisco. L’importante è che tu le stia vicino –
- Si, hai ragione –
- Chad!Troy! –
Una ragazza di colore non molto alta e con gli occhi color cioccolato li raggiunse, abbracciando Chad.
- Ehi, come siamo belle stamattina - sorrise lui indicando il suo abbigliamento.
Portava una gonna bianca al ginocchio con risvolti rosa e una camicetta a mezze maniche dello stesso colore.
Ai piedi aveva delle ballerine bianche.
- Grazie – ringraziò lei baciandolo.
- Ciao Taylor –
- Troy, come va?-
- Potrebbe andare meglio, ma me la cavo –
- Sai, ieri verso sera sono andata a trovare Gabry –
- Davvero?Io sono andato dopo la scuola –
- Si, me l’ha detto. Sembrava più serena del solito, cosa hai fatto per farla sorridere? –
- Niente, è riuscita finalmente a sfogarsi con me e credo le sia servito per liberarsi un po’ della sofferenza che portava dentro –
La ragazza annuì semplicemente prima di avviarsi all’ingresso. Gli altri due la seguirono.
Intanto, all’ Alburquerque Medical Ospital, stanza n°202 …
Gabriella si sentiva felice quella mattina, dopo essersi liberata di un po’ di quel dolore con troy, si sentiva meglio. Così cominciò a cantare, cosa che non faceva da tantissimo tempo …
- I never believed in
What I couldn't see
I never opened my heart
To all the possibilities
I know that something has changed
Never felt this way
And right here tonight
This could be the
start
Of something n … -
- Vedo che hai
ancora voglia di cantare – la interruppe una voce.
Una voce che
Gabriella riconobbe subito essere quella di …
- Samantha –
Quella ragazza era
il suo peggiore incubo. Quando la vide
un sentimento di rabbia misto a paura si impossessò di lei. Aveva i capelli biondi con dei ciuffi rosa
davanti, gli occhi nocciola e un fisico
minuto. Quella mattina era vestita con dei jeans scuri e un top scollassimo
bianco con su scritto davanti “ i'm a killer”in nero brillantinato. Era decisamente
troppo truccata per la sua età e portava dei stivali bianchi con un tacco
altissimo. Gabriella si chiese come facesse a camminare con quei trampoli, ma
poi si rammentò che lei non riusciva nemmeno a stare in piedi e la tristezza
l’avvolse di nuovo come prima era sparita.
- Eh già, in carne
e ossa –
- Ma tu non dovresti
essere in … -
- Prigione? No,
sono ancora minorenne. Ma in punizione si, lo sono. Ho da scontare 500 ore di
servizi sociali, tradotto in “ raccogliere tutte le cartacce per strada” e in
più, sono rinchiusa dalla mattina alla
sera in casa dai miei genitori, se non per andare a scuola –
- Ma allora come ….
sei …. –
- Scappata? Beh
ecco, mia madre stamattina doveva andare a cercarsi un lavoro, visto che
l’hanno appena licenziata. Mi ha lasciato un biglietto con scritto “ se vengo a
casa a ora di pranzo e non ti trovo, saranno guai seri per te “. Di solito c’è
sempre qualcuno che mi controlla, ma oggi ero libera e così ho deciso di venire
a farti una visitina –
- Che cosa vuoi
ancora da me? Non ti basta quello che mi hai già fatto?-
- Oh, no, cara mia.
Vedi, tra le due, quella che sta peggio sono io -
- Ma che stai
dicendo? Non sei tu quella costretta in un letto d’ospedale da un anno. Non mi
hanno ancora dimesso, e sai perché?
Perché mia madre deve lavorare per mantenerci entrambe e non può stare a casa ad occuparsi
di me, così lo fanno le infermiere e i dottori . Non sai quanto darei per
raccogliere cartacce e camminare su e giù per casa mia al posto di essere
rinchiusa qui dentro –
- Certo, certo, adesso fai pure la vittima. Ma lo sai
che hai torto – Le disse avvicinandosi minacciosamente al letto e al suo viso.
- Tu hai tua madre
che ti vuole bene, la tua amica che ci tiene a te e non solo, come se non
bastasse, tu hai TROY che ti ama. Mentre io non ho nessuno … mia madre … mio padre … mi odiano. Le mie
amiche non mi guardano più in faccia e tutto per … per colpa tua –
- Mia? MIA? SEI TU
QUELLA CHE MI HA INVESTITO! –
- IO TI AVEVO
AVVERTITA –
- Non avrei mai potuto fare una cosa del genere
–
- ECCO, ECCO, LO
VEDI? ANCHE ADESSO LO RIPETI. TI AVEVO DETTO DI LASCIARLO, MA TU NON L’HAI
FATTO. E adesso devi subirne le conseguenze –
-Perché? Perché mi
odi a tal punto? Che cosa ti ho fatto?-
- L’hai fatto
innamorare di te. Invece lui doveva essere solo mio –
- Ma non capisci
quanto questo sia infantile da parte tua? Investirmi solo perché ti piace il
mio ragazzo!-
- IO LO AMO-
- SE LO AMASSI
VERAMENTE VORRESTI CHE LUI FOSSE FELICE! Indipendentemente da chi gli è
accanto, se vederlo sorridere ti scalda il cuore, allora non dovevi distruggere
la sua vita, la MIA vita. E poi cosa ne hai ottenuto, eh? Il risultato è che io
sono su una sedia a rotelle e tu hai 400 ore di servizi sociali da
scontare. Credi che ne sia valsa la
pena?-
- Certo, perché prima o poi lui ti lascerà, si
renderà conto che non potrà occuparsi di te per tutta la vita, perché dovrà
pensare al suo futuro e si cercherà un’altra donna. E sarà allora che rimarrai
da sola –
- Sai una cosa?
Ieri pomeriggio è venuto a trovarmi e gli ho ripetuto le tue stesse parole –
- Cosa? –
- Si, gli ho detto che
dovevamo lasciarci perché io avrei infranto tutti i suoi sogni se lo avessi
legato a me per sempre e che questa era l’ultima cosa che volevo. Gli ho
perfino detto che doveva trovarsi un’altra che lo meritava e che gli avrebbe
dato tutto quello che io non sarei stata capace di offrirgli –
- Immagino che lui
abbiamo accettato la proposta-
- No, è proprio qui
che ti sbagli. Lui si è arrabbiato, mi ha detto che mi ama e che non gli
interessa un tubo di quello che c’è là fuori, di quello che la vita gli può offrire
se io non sono con lui. Mi ha detto che … non mi lascerà mai –
- Perché mi stai
dicendo queste cose? Vuoi rendermi invidiosa di te? –
- No, affatto.
Voglio solo farti capire che sarei anche disposta a lasciarlo pur di renderlo
felice, se lui me lo permettesse. Perché
è questo che significa amare. Sacrificare tutto, anche la propria felicità per
la persona a cui si tiene di più al mondo. E quando lo capirai anche tu, allora
tornerai indietro sui tuoi passi, capirai di aver fatto un errore, cambierai
mandando via il tuo egoismo e la tua prepotenza e troverai quel ragazzo che per
te sarà disposto a tutto, che ti amerà per quello che sei e non per i tuoi
sotterfugi e inganni. E allora conoscerai davvero, per la prima volta in vita
tua, la felicità. Credimi,sarà così –
Con la rabbia che
si impossessava di lei e uno strano ghigno a tenderle le labbra, Samantha le
spostò le coperte da sopra il corpo, facendola rabbrividire dal freddo visto la
leggera camicia da notte che indossava.
Si avvicinò
ulteriormente fino a toccarle le gambe.
- Non senti niente, vero? Io posso fare così – e premette forte le dita – e premere ancora più forte ma tu non sentirai niente, perché non hai più sensibilità sulle gambe, ho ragione? Ma certo che ho ragione. Tu non hai niente da offrirgli e lui se ne renderà conto prima o poi.
Ah, dimenticavo-
aggiunse prima di andarsene - non parlarne con nessuno , sarà meglio per te. Adesso
me ne vado ma non è finita qui, ricordalo. E comunque erano 500 ore di servizi sociali,
non 400. A presto – E uscì dalla stanza.
Gabriella rimase di
nuovo sola. Quella breve felicità era scomparsa del tutto con l’arrivo di
Samantha. Perché si ostinava ancora a farle del male? Lei non aveva mai fatto
nulla che potesse ferirla, forse la sua unica colpa era quella di amare Troy
con tutta l’anima? Ma che doveva farci se senza di lui non riusciva a vivere?
Si toccò
leggermente la gamba sinistra non sentendone il tocco e con un dolore ancora
più forte del precedente, scoppiò in lacrime per la seconda volta.
Beh che ne dite? Troppo noioso, deprimente?
Fate voi , accetto tutto ^^
kiss
by
LizDreamer