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Autore: Fanelia    10/05/2013    4 recensioni
Piccola rivisitazione di una delle scene principali della storia originale.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Terrence Granchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Avrebbe dovuto essere la sera più importante della mia vita.
Dopo lo spettacolo avrei voluto portarla al ristorante e chiederle di sposarmi, invece quel maledetto incidente aveva cambiato tutto.
Avrei dovuto essere in ginocchio, con in mano una scatola con l’anello di fidanzamento, al contrario ero lì che correvo a perdifiato verso l’ospedale, salivo le scale che portavano alla terrazza con il cuore in gola.
Trovai Susanna in terra, avvolta nella sua vestaglia, in lacrime, singhiozzante.
La sollevai prendendola in braccio, non riuscii nemmeno a guardare la mia Tulle Lentiggini, avevo paura di incontrare i suoi occhi e leggervi disapprovazione.
Con la morte nel cuore portai Susanna nella sua stanza, la adagiai sul suo letto e le rimboccai le coperte.
Sentii dei passi e vidi la mia Candy entrare nella stanza, i suoi occhi solitamente scintillanti e pieni di vita erano spenti, vuoti.
La ascoltai impotente mentre salutava Susanna e farfugliava delle parole senza senso, delle parole che mi spaventarono, mi sembrava che avesse preso una decisione senza nemmeno consultarmi.
La guardai lasciare la stanza, paralizzato dalla paura di perderla, poi le corsi dietro, ma quando se ne accorse aumentò il passo.
Mi ritrovai ad inseguirla mentre correva giù dalle scale, il cuore mi batteva all’impazzata nel petto, pensai che potesse scoppiarmi.
L’angoscia che provavo mi lacerava l’anima.
Il timore di perderla era così reale che credetti di impazzire.
Quando temevo di non riuscire più a fermarla, finalmente la raggiunsi.
L’abbracciai da dietro e l’attirai a me.
La mia vista era annebbiata dalle mie stesse lacrime, il cuore atrofizzato dal dolore, la stavo perdendo e non volevo.
Tentai il tutto per tutto.
“Ti prego, non andare, non devi  andare!”
“Credo sia meglio per tutti!”  rispose lei senza voltarsi, la sua voce fredda e scostante mi rimbombava nelle orecchie come una  melodia stonata.
“Ma Candy, io … ” un altro vano tentativo di dirle ciò che provavo.
“Ti prego, non dirlo!” una supplica nella voce di lei, che finalmente si era colorata del sentimento che probabilmente doveva provare anche lei per me.
“Ma io ti amo, non posso e non voglio vivere senza di te, ti supplico di non farlo.” le dissi avendo intuito le sue intenzioni. Finalmente mi ero liberato di quel macigno che opprimeva il mio cuore, da quell’assurda paura di dirle che l’amavo perché temevo di essere respinto.
Non so se Dio esista, non ci mai creduto, ma non posso non credere ai miracoli dopo ciò che accadde quella notte.
Lei si voltò verso di me, potei vedere le lacrime che le rigavano il viso, mentre con una mano mi accarezzava le guance asciugando via le mie.
“Ti amo anche io, Terence!” disse lei dopo un istante che per il mio cuore straziato era sembrato un’eternità!
“Avevo paura che non te lo avrei mai sentito dire!” riuscii a confessarle prima di attirarla a me e di baciarla.
Lo sfiorare delle nostre labbra, l’incontrarsi delle nostre lingue, l’avvicinarsi dei nostri corpi, l’unione delle nostre anime, era tutto ciò che avevo sempre desiderato in fondo al mio cuore.
All’improvviso decisi di farlo.
Non avevo certo programmato di chiederglielo cosi, ma a quel punto non avevo scelta.
Rischiavo di perderla per sempre e dovevo cercare in tutti i modi di farla desistere dal suo intento.
“Sposami Candice, insieme siamo più forti, sono certo che supereremo anche questo!” riuscii a dirle poche parole travolto dalle molteplici emozioni che rischiavano di sopraffarmi.
Il silenzio che seguì fu interminabile, riempito solo dal battito accelerato del mio cuore.
L’ansia che mi pervase in quegli istanti fu inspiegabile, pensai che la mia vita sarebbe terminata su quelle dannate scale.
“Pensi sinceramente che  potremo superare tutto questo?” chiese lei probabilmente spaventata quanto me.
“Ti fidi di me?” le risposi sicuro che insieme ce l’avremmo fatta.
“Certamente Terence.” la risposta di lei, sicura.
“Allora sposami Candice, sposami!”
Lei annuì e con un semplice movimento del capo mi rese l’uomo più felice del mondo.
Certo la strada sarebbe stata tutta in salita, ma il nostro amore era forte abbastanza da superare ogni ostacolo.


******
 
La notizia dell’incidente mi  aveva sconvolta.
Mentre correvo fra i corridoi dell’ospedale alla ricerca della stanza di Susanna, non facevo altro che chiedermi se tutto ciò non fosse soltanto un brutto incubo, dal quale mi sarei presto svegliata.
Quando non la trovai nella sua camera, e al suo posto vidi un biglietto , lo lessi e corsi a cercarla con il poco fiato che mi era rimasto.
Vidi la porta che portava alla terrazza spalancata, corsi su per le scale e feci appena in tempo ad  evitare che si buttasse giù.
Piangeva disperata, mi diceva  quanto amasse Terence e che non poteva vivere senza di lui.
Quando cademmo sul manto nevoso che ricopriva il pavimento freddo, mi resi conto che aveva perso una gamba.
Un lampo nel sereno del mio cielo, il mio cuore atrofizzato si risvegliò grazie ad una fitta di dolore straziante.
All’improvviso vidi una figura raccogliere Susanna, ci misi qualche istante a realizzare che si trattasse di Terence, avevo la vista annebbiata dal dolore e dalle lacrime che premevano per uscire.
Lui non mi guardò nemmeno, forse per paura di leggere nei miei occhi la decisione che avevo maturato.
Io lo amavo, lo amavo più della mia stessa vita, ma il destino sembrava volerci dividere: con quale coraggio potevo strapparlo a Susanna?
Entrai nella sua stanza, respirai profondamente prima di  parlare e di salutarla, le feci capire che non mi sarei intromessa fra loro.
Se lo conoscevo a sufficienza, Terence non si sarebbe tirato indietro e le sarebbe stato vicino.
Io non volevo essere d’impiccio.
Solo Dio sa quanto mi costò prendere quella decisione, non sentivo più il cuore, mi chiedevo se stesse battendo ancora.
Corsi via senza guardarmi indietro, non avrei avuto la forza di andarmene se lo avessi visto, se mi avesse parlato.
Quando mi accorsi dei passi che mi seguivano, ero certa che avrebbe cercato di fermarmi, ma io non potevo, non dovevo.
Mi raggiunse e mi prese per la vita, mi abbracciò forte, ed ebbi la conferma che se mi fossi girata e avessi rivisto i suoi stupendi occhi blu pieni d’amore, non avrei mai avuto il coraggio di lasciarlo andare via.
“Ti prego, non andare, non devi  andare!” disse lui fra le lacrime, potevo sentire che piangeva e la cosa mi spezzava il cuore.
“Credo sia meglio per tutti!”   risposi io cercando di non fornirgli nessun appiglio, il tono della mia voce così freddo che mi spaventò.
“Ma Candy io …”
“Ti prego non dirlo!” furono le uniche parole che riuscii a proferire, se mi avesse dichiarato i suoi sentimenti, come avrei potuto rinunciare a lui?
“Ma io ti amo, non posso e non voglio vivere senza di te, ti supplico di non farlo” la disperazione della sua voce mi fece capire che stavo commettendo un grave errore a decidere per entrambi.
Con le lacrime che mi solcavano il viso mi girai verso di lui, mi persi nel mare in tempesta dei suoi occhi blu, e con una mano asciugai il suo bellissimo volto.
“Ti amo anche io Terence!” le parole uscirono da sole senza che potessi fermarle, il cuore stava avendo ragione sulla mia mente.
“Avevo paura che non te lo avrei mai sentito dire!” mi disse prima di attirarmi a sé, dal suo sguardo intenso compresi subito le sue intenzioni ma non riuscii a trovare dentro di me la volontà di fermarlo.
Mi baciò in un incontrò di corpo ed anima.
Notai poi la sua espressione seria e decisa, anche se non potevo immaginare ciò che stava per dirmi.
“Sposami Candice, insieme siamo più forti, sono certo che supereremo anche questo!”
Io rimasi in silenzio per qualche istante che dovette sembrare un’eternità, mi sentivo triste e felice allo stesso tempo, stare con Terence per sempre era la cosa che più volevo al mondo ma ero combattuta.
Il suo sguardo fisso su di me, attendeva una mia decisione, dipendeva tutto da me e io non sapevo cosa fare.
“Pensi sinceramente che  potremo superare tutto questo?” chiesi attanagliata dalla stessa paura che potevo leggere nei suoi occhi.
 
“Ti fidi di me?”  mi chiese lui
“Certamente Terence.”  risposi io. Mi fidavo di lui ciecamente, sapevo di poter mettere la mia vita fra le sue mani.
“Allora sposami Candice, sposami!” disse lui sfoderando  un sorriso che illuminò l’oscurità che mi aveva circondata fino a quell’istante.
L’unica cosa che riuscii a fare fu annuire, un lieve movimento della testa.
Sapevo che la strada sarebbe stata tutta in salita, ma insieme ce l’avremmo fatta, non c’era ostacolo che il nostro amore non avrebbe potuto superare.
   
 
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