#9 ricordo - sigaretta
Selina non racconta mai la verità tutta in un colpo.
È una realtà che hai imparato ad accettare e a comprendere, lasciando che quei piccoli frammenti vengano fuori pian piano, un pezzo alla volta.
Ti svegli in un letto vuoto e la trovi sul terrazzo della vostra villa toscana, i piedi sulla balaustra e una sigaretta tra le dita.
"Non sapevo fumassi." le replichi curioso
Selina abbozza un sorriso e lascia dondolare una mano verso di te, carezzandoti la gamba.
"È un vecchio vizio: un ricordo."
"Hai fatto colazione?"
Sembrereste davvero una coppia sposata da cinque anni: da lontano, potreste sembrare persino umani.
"Non ancora: mi godevo l'alba."
"Un tempo, era il limite delle nostre vite." rifletti incolore "Un tempo, era l'ultimo grano delle nostre clessidre."
Socchiude gli occhi Selina e tira un'altra boccata di fumo, disperdendolo nell'aere.
Il sole sorge e si riversa nella piana come una marea liquida d'oro e rosa.
Ti appoggia il capo sul fianco, rannicchiandosi sulla sedia e abbassando le palpebre.
Ne cogli la rarità di quel momento, l'importanza e il pregio d'una barriera finalmente abbattuta.
Si spegne la sigaretta nel posacenere e un filo biancastro si dilegua nel vento.
"Torniamo dentro." sussurra, intrecciando le dita alle tue "È tempo di andare, Bruce."
A terra, l'ultimo frammento d'una maschera inutile.