Storie originali > Comico
Ricorda la storia  |      
Autore: sylvain89    10/05/2013    1 recensioni
Parte seconda, della prima oneshot pubblicata.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
<< E' in astinenza >> bisbiglia Jennifer a Francesca.
<< Una volta assaggiato non si scorda più >> finisce Francesca.
<< Ragazze smettetela >> gli inveisco contro.
<< Non mi hai ancora detto se c'è stato del sesso anale >> dice Jennifer, strizzandomi l'occhio.
<< Secondo me invece, è stato romantico >> continua Francesca, con occhi sognanti.
In verità, dopo una buona prima impressione, è stato atroce. Dolore, lividi, segni a polsi e caviglie. Ed il fatto che non mi ha cercata, è ancora peggio. E' passata una settimana e nessuna notizia di Ivan, lo stallone. Mia madre mi ha lasciato il suo numero di telefono ma non ho mai avuto il coraggio di chiamarlo, insomma, dov'è finita la cavalleria?.
------
<< Passerotto! Ivan ti ha cercata? >>
Passerotto. Bhè, sempre meglio di Pisellino. Mia madre ha quella straordinaria abitudine di affibbiarmi nomiglioli strani. Immaginate me, in mezzo alla strada quando tua madre che ti corre incontro esclamando con enfasi Pisellino Adorato. Nessuno vorrebbe stare nella mia situazione.
<< No mamma, si vede che non gli sono piaciuta abbastanza >> le rispondo sconsolata.
<< Oh ma cosa dici! Il giorno dopo verso l'ora di pranzo mi ha richiamata! E' rimasto molto affascinato da te, hai fatto colpo! Ci pensi tesoro? Tremila euro al mese netti! Chissà quante vestiti puoi comprartici con tremila euro al mese?! >>
Fruste, manganelli, manette, vibratore, cosa può chiedere di più una ragazza?
<< Perchè ha chiamato a te? >> le domando.
Mia madre si guarda attorno con fare cospiratorio e io, sentendomi osservata, la imito. Poi si avvicina all'orecchio e mi sussurra piano.
<< Passerotto, lui non ha il tuo numero di telefono! >>
----
<< E quindi sei riuscita, nonostante l'inesperienza a soddisfare i suoi bisogni? Secondo me è grazie al tuo culo tondo e sodo! Te l'avevo detto che andare in palestra era una buona idea! >> esclama Jennifer.
<< Ma cosa dici? Mi ricordo esattamente tutto quello che è il successo, e per il momento il mio sedere è salvo >> le rispondo stizzita.
Siamo nel nostro appartamento che abbiamo preso circa un anno fa, io Jennifer e Franscesca. Ci sono tre camere, una cucina e un bagno. Il minimo essenziale.
<< Ti vuoi decidere a chiamarlo? >>
Lancio un'occhiata sconsolata a Franscesca, mia madre ha una cattiva influenza su di lei.
<< Lo sto chiamando. Scusatemi è la prima volta che chiamo un ragazzo, devo preparmi spicologicamente! >> ribatto con il cuore che va a mille.
Compongo il numero con mano tremante. Come devo presentarmi? Ciao, sono la ragazza che ti sei scopato la notte scorsa, quella vergine a cui hai legato i polsi e dopo ci siamo messi a fare talmente tante acrobazie in aria che siamo stati assunti a tempo indeterminato al circo di Moira Orfei. No, meglio evitare. Forse è più giusto utilizzare un linguaggio serio e professionale. Salve Ivan sono Anastasia, ieri notte i nostri corpi si sono uniti, il tuo pene ha penetrato la mia vagina svariate volte, procurandomi la rottura dell'imene e rendendomi una donna adulta. Con questo discorso, non ci penserebbe due volte a rinchiudermi in manicomio e buttare via la chiave.
Ancora assorta nei miei pensieri, non mi accorgo che Jennifer ha premuto il tasto di chiamata.
<< Jennifer! >> urlo.
Dall'altro capo del telefono, dopo tre miseri squilli, si sente una voce maschile, calma e piatta.
<< Pronto? >>
Spalanco gli occhi preoccupata. Avvicino il telefono all'orecchio.
<< C-c-c-ciao Ivan sono Anastasia >> rispondo con un filo di voce. Dall'altro capo del telefono il nulla. Aspetto che mi dica qualcosa ma si è ammutolito improvvisamente, controllo se è acceso ed effittivamente i minuti scorrono.
<< E-e-e-e-ecco, mia madre mi ha dato il tuo numero di telefono, per cui mi chiedevo se ti andava di vederci >> continuo con quel poco di coraggio che ho addosso.
Niente. Proprio niente. Non sento un minimo rumore o respiro. Accanto a me, le mie due coinquiline pazze mangiano popcorn e mi fissano intensamente, neanche fossi protagonista di un film struggente co-interprepato con Hugh Grant.
Due minuti. Tre minuti.
<< Senti stallone Dio del sesso! Sai quanto coraggio mi ci è voluto per chiamarti? E poi perchè devo essere io a farlo? Non è un compito che spetta a gli uomini? Vi sentite tanto virili con quella banana che cresce ogni qual volta che c'è un incontro di tennis, e poi ve la fate sotto nelle cose più importanti? >> urlo con il fiato corto e ansimante.
<< Non pensavo di essere uno Stallone Dio del Sesso, ma grazie per il complimento, e no, mi duole confessarti che non mi eccito con gli incontri di tennis, mi intrigano più le lotte nel fango >>
Corrugo la fronte. E' come se sopra la mia testa apparisse una nuvoletta, con due donne in bikini che lottano dandosi pugni e calci immerse in un lago di cacca. Pardon, feci. Scuoto la testa disgustata.
<< Sai queste tue strane fantasie mi lasciano di stucco >> rispondo.
<< Curioso detto da una che piace essere legata mani e piedi per avere un orgasmo >>
<< A me non piace >> urlo ad alta voce, copro il ricevutore dando un'occhiata fugace alle mie conquiline mimando un " è tempo di sloggiare" e riprendo poco dopo il discorso << essere legata. E' solo che Christian Grey parla di dilatatori e pinze per genitali come se in realtà intendesse pupazzi e gelati >> replico.
<< Pupazzi e gelati? >> domanda scettico.
<< Se preferisci rose e cioccolatini. Sto cercando di dire che quello che ci spaventa di più forse è quello che ci piace di più. Insomma a qualcuno piace la vaniglia e altri la frusta >>
<< Sai Anastasia, sei molto più carina quando non cerchi di fare discorsi con un filo logico, ti prego, quando stasera ci vediamo, evita di parlare >>
<< Quando mai ho acconsentito a vederci? >> chiedo seccata.
<< Il Padrone ha sempre ragione >> conclude riattaccando.
------
<< Quando ho detto "evita di di parlare" intendevo metaforicamente e poi cos'è questo abbigliamento sciatto? Non stiamo andando a vendere mele e carote al mercato >>
Sorrido tra me e me soddisfatta. In effetti sembravo una senzatetto a cui mancava senso dello stile. Sarei stata una candidata perfetta a quel programma su Real time, in cui ti rivoluzionano il guardaroba e tu devi solo stare lì, fissare frustrata e annuire quando ti propongono abbinamenti da donna superchic e glamour. Con pantaloni da ginnastica, maglia sgualcita che ricordo di aver comprato a sedici anni, e due paia di converse, ero l'antitesi del sesso. Dicono che se non indossi una minigonna con perizoma abbinato i maschi non ti si filano proprio e non vogliono sbatterti sopra il primo bancone disponibile, il mio intento quella sera, per il mio tenebroso Padrone, era, non solo di non essere sbattutta ma neanche battuta.
<< Quindi Padrone, cos'ha intenzione di fare stasera? >> domando, sbattendo le ciglia più volte.
<< Quello che faremo stasera, mio dolce angelo, sarà cenare fuori e fare un po di attività fisica, per consumare le calorie che abbiamo ingerito >> risponde, facendomi l'occhiolino.
Dolce Angelo? Penso tra me con il sorriso tra le labbra. Aspetta, aspetta. Rewind. Cena fuori? Alzo lo sguardo su di lui trapassandolo neanche i miei occhi fossero due perfetti cloni della spada laser di Luke Skywalker.
<< Cena fuori? >> sussurro, scandendo bene le parole.
<< Si, ho prenotato in un delizioso ristorante francese di alta classe, in cui l'abbigliamento, conta >> replica, imitando il mio timbro di voce precedente.
<< Mi dispiace ma non vengo! Non vedi come sono conciata?! Figuriamoci se metto piede in un posto così raffinato con indosso un abbinamento del genere! Neanche morta ci vengo, dovrai trascinarmi di peso, col cavolo che ti seguo, piuttosto torno a casa e ......... >>
--------
<< Voulez passer commande, madame? >> domanda il cameriere, non prima di aver gettato un rapido sguardo ai miei vestiti.
<< Ehm... > rispondo confusa.
Con attenzione osservo il menù. Ovviamente scritto in francese, perchè siamo in un ristorante francese e i camerieri sono giustamente francesi.
Do una rapida occhiata a Voldemort/Padrone, che ricambia la mia sogghignando. Oh, per l'amor del cielo, che angoscia.
<< Direi che opto per Langue lucullus >> rispondo sorridendo e consegno il mio menù al cameriere che si sta trattenendo dal ridere. Sposto rapida lo sguardo da lui al Diavolo e se la sta ridendo di gusto!
<< Cosa c'è che non va? >> domando con un tono di voce poco signorile.
<< Bhè, mio dolce angelo, hai appena ordinato una sfogliata di lingua di manzo affumicata e di un preparato a base di fegato grasso >>
Credo di stare per vomitare.
-----
<< Stamani quando sono passato in libreria e ho comprato "50 Sfumature di Grigio" la commessa mi ha lanciato un'occhiata lasciva e ha battuto lo scontrino con una tale lentezza che credo aspettasse che le chiedessi di uscire, veramente patetico >>
Come avrei desiderato rispondergli! Ma come potevo imbavagliata com'ero?! Sembravo un maiale steso su un piatto d'argetto con una mela in bocca pronto per essere affettato e servito.
<< Comunque, riprendendo il discorso, non capisco che abbia Christian Grey di così sexy. Anastasia Steele, quella si che è una grande pervertita! Devo ammetterlo, non è solo il nome, vi somigliate caratterialmente! >>
Si può uccidere una persona con lo sguardo? Scuoto la testa e penso ad altro, come ai pony o hello kitty, sempre meglio che tornare alla realtà con me, legata come un salame a letto, in una posizione del tutto scomoda e quel fastidioso prurito alla gamba destra che supplico mentalmente che si plachi, dato che ho le mani e piedi legati insieme ad una corda.
<< Sei sempre così accondiscendente! Il giorno che tua madre mi ha parlato di te ne ero rimasto affascinato, sembravi la Audrey Hepburn del ventunesimo secolo! Ma quando ti ho incontrata! Aha! Sei veramente un tipo Anastasia! La cosa che apprezzo, se proprio devo ammetterlo a me stesso, è che non cerchi di infilarti nei miei pantaloni per i miei soldi, cosa che invece tua madre desidera che accada >>
Dio creo l'uomo. Dio pensò di donargli un cervello. Dio pensò bene anche di farglielo funzionare. Dio odia le donne, punto.
<< Allora, cosa vogliamo fare con te, sai che potrei fare tutto ciò che è in mio potere, vero? >>
Dio era tutto fuorchè un imbecille, perchè gli elargì anche una voce sexy e magnetica. Dio pensò anche bene di dotarlo di ogni confort e accessorio di massima potenza. Dio, se sei in ascolto, cambia canale e spostalo su un programma a fascia protetta.
<< Sai, non è divertente con te muta, mi piace quando mi contraddici >>
Senza che potessi farci niente, mi ritrovai ad urlare in una camera d'albergo a cinque stelle con la stanza insonorizzata e la ceretta fatta.
<< Ma sei impazzito?! >> urlo, sapendo che comunque nessuno poteva sentirmi, oltre il maniaco difronte, ovvio.
<< Com'è melodiosa la tua voce, così soave ed angelica >> risponde divertito.
<< Fottuto bastardo! >> ribatto invece io.
<< E chi ti lascia più andare via?! >> replica sorridendo.
<< Col cazzo che rimango! Slegami e portarmi a casa! >>
<< Oppure >> disse, si allentò la cravatta per poi togliersela, assieme al resto dei vestiti << Possiamo goderci la camera e sfruttarla a fondo, no? >> Salì sopra il letto a gattoni, come una tigre e mi trapassò con lo sguardo. Non riuscì a replicare niente, ero catturata dal suo sguardo felino e ammaliante. Cazzo, ero caduta nella sua trappola e stava per divorarmi viva! Mi viene sopra, con me che non posso toccarlo, mani e piedi legati, e la dea interiore che balla Memories di David Guetta all'impazzata. Sento che la sua mano sfiora la mia, e, non dovrei sbagliarmi, sta armeggiango con i nodi fatti. Senza troppi movimenti, mi slega metà corpo e mi ritrovo ad abbracciarlo.
<< Sai perchè Grey non vuole essere toccato? >> mi domanda, tra un sospiro e l'altro. Io annuisco e mentre sto per rispondergli, mi tappa la bocca con un dito.
<< Perchè desidera ardentemente essere amato >> risponde.
Non posso che essere d'accordo con lui.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Comico / Vai alla pagina dell'autore: sylvain89