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Autore: lunatica91    10/05/2013    4 recensioni
-Non sarebbe meglio dividerli?- chiese piano ai due giovani fratelli.
-Nah, non ancora.- sbuffò Kili con un gesto annoiato della mano -Non si sono nemmeno dati un pugno!-
-Appunto! Sarebbe meglio evitare che si facciano del male...-
-Ma è una gara di bevute! È ovvio che andrà a finire in una scazzottata. Da voi non succede?-

Dove Bilbo inizia a conoscere altre usanze, anche se piuttosto discutibili, e a comprendere che sarebbe meglio non farsi pregiudizi...
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bilbo, Bofur, Fili, Kili, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Questo Bilbo lo detesta! (o no...?)'
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Usanze naniche

 



Dove Bilbo inizia a conoscere altre usanze, anche se piuttosto discutibili, e a comprendere che sarebbe meglio non farsi pregiudizi...

 

-Bene. Per oggi ci fermeremo qui.-

Bilbo alzò stancamente gli occhi e si ritrovò davanti all'insegna cigolante di una piccola locanda degli Uomini. Sospirò, sollevato di potersi finalmente fermare: avevano cavalcato tutto il giorno e ormai non si sentiva più il di dietro... Non si erano fermati nemmeno per la più piccola pausa e il suo stomaco, da circa due ore, era un brontolio continuo ma non si era azzardato a lamentarsi più di tanto dopo l'occhiataccia che gli fu lanciata da Thorin quando aveva chiesto di poter fare uno spuntino. Solo Bombur aveva tentato di spalleggiarlo per un momento ma anche lui fu zittito subito. Però insomma! Non mangiavano mai questi nani!? Non avevano mai sentito parlare della seconda colazione o del tè delle cinque?

-Domattina andremo a comprare altre provviste, non sappiamo esattamente quanto ci metteremo ad arrivare in un altro posto abitato.-

Bilbo spalancò gli occhi speranzoso: se li avesse accompagnati avrebbe potuto comprarsi un mantello pesante e cerato, che nella fretta aveva scordato, qualche fazzoletto da taschino (quello straccetto che gli era stato “gentilmente” lanciato non l'avrebbe toccato se non dopo averlo lavato minimo tre volte!), magari del tabacco... Sì, già solo quel pensiero lo fece sentire un po' meglio.

-Fili, Kili. Mettete i pony nella stalla.-
 

-§§§-


La cena fu allegra e abbondante. Bilbo, dopo essersi rimpinzato per benino, si massaggiò soddisfatto la pancia tonda e piena e riuscì persino a sorridere divertito davanti all'ennesima battaglia di cibo ma forse perché questa volta non stavano distruggendo la sua povera casetta... Il sorriso svanì per un momento al ricordo della sua collina calda e accogliente: era partito solo da quella mattina ma i pensieri avventurosi che lo avevano convinto a lasciare la sua casa, si erano già sciolti come neve al sole e il ricordo della sua poltroncina morbida davanti al caminetto in compagnia di qualche buon libro era davvero straziante, contando che il viaggio era appena cominciato.

Ad un certo punto degli schiamazzi più forti degli altri lo riportarono alla realtà: dall'altro lato del tavolo Oin e Gloin, accerchiati da quasi tutti gli altri nani, stavano giocando a braccio di ferro. I visi rossi e rubicondi dallo sforzo e dalla birra appena bevuta facevano assomigliare quei volti a grossi pomodori barbuti e Bilbo si ritrovò a ridacchiare tra sé e sé davanti a quella buffa immagine. Con uno sbuffo e un grugnito, Gloin riuscì infine a battere il fratello, per la gioia di metà della compagnia che aveva puntato sulla sua vittoria.

-Dai Dwalin paga! Che c'è, non sai più perdere?-

L'enorme nano squadrò ferocemente Bofur, che con uno dei suoi soliti sorrisi canzonatori e la mano protesa, aspettava di ritirare la vincita.

-Oggi è già due volte che vinci delle scommesse, la cosa mi puzza.- ringhiò Dwalin minaccioso.

Bofur fece spallucce, senza scomporsi davanti a quell'accusa.

-Si vede che oggi sono stato baciato dalla dama della fortuna.-

-Tu e quelle tue stupide credenze sulla fortuna e sugli ori incantati, mi avete stufato! La verità è che sei un lurido baro!-

Bofur finse una faccia stupita e scioccata.

-Un baro io? Non è certo colpa mia se tu punti sulle persone sbagliate.-

-Ma che sta succedendo?- chiese Bilbo un po' preoccupato davanti a quello che sembrava un vero e proprio litigio.

-Non preoccuparti, ragazzo, normale amministrazione.- rispose calmo Balin, seduto accanto a lui.

-Normale amministrazione?-

Dwalin in quel momento si mise a sedere e, con aria di sfida, prese un bicchiere e lo riempì con del whisky.

-Oh, facciamo sul serio, eh?- ridacchiò Bofur prendendo posto a sua volta di fronte all'altro -D'accordo pelatone, ci sto. Ma se vinco io, mi dovrai il doppio della mia vincita, ok?-

-E se vinco io, il triplo.-

E detto questo, sbatterono i bicchieri sopra il tavolo e cominciarono la gara, tra le grida esultanti degli altri nani e, in pochi minuti, tracannarono parecchi bicchieri di whisky, buona parte del quale grondava dalle loro barbe. Bilbo li fissò con occhi sgranati: aveva già visto quanto potessero essere rudi e incivili i nani da sobri e quindi non voleva nemmeno immaginare cosa potessero diventare da ubriachi, e a dir la verità non avrebbe mai voluto saperlo.

Fili e Kili, anche loro seduti vicino allo hobbit, commentavano divertiti la scena scommettendo su chi potesse vincere, scandalizzando ancora di più il povero signor Baggins.

-Non preoccuparti, ragazzo.- fece Balin ammiccandogli -Succede spesso che per passatempo noi nani utilizziamo gare di forza o di bevute. E poi sarà meglio che si divertano un po' adesso, dopo probabilmente non avremo nemmeno il tempo di riposare...- e detto questo il vecchio nano si alzò da tavola avviandosi verso Gandalf e Thorin che, in disparte, stavano studiando la mappa per decidere la direzione migliore da prendere l'indomani.

Bilbo continuò a guardare sconcertato la scena; sapeva che le usanze dei nani erano molto diverse da quelle hobbit, ma era davvero difficile capirle e accettarle quando gli era stato insegnato per tutta una vita a non fare assolutamente tutto ciò che per quel popolo era la norma. Davvero troppo difficile.

Ora i volti dei due nani erano visibilmente arrossati, soprattutto guance e orecchie, gli occhi avevano uno sguardo lucido e appannato e le voci erano impastate e dal tono cantilenante. Dwalin fissava assente il bicchiere pieno che aveva di fronte e alle sue spalle alcuni nani lo spronavano a mandar giù altro whisky. Bofur, davanti a lui, sogghignava tra un singhiozzo e l'altro.

-Sei già cotto, guerriero?-

-Non abbiamo nemmeno cominciato...- e con un'ultima occhiataccia afferrò brutalmente il bicchiere mandandone giù in un sol sorso il contenuto.

Intanto Fili e Kili, vicino a Bilbo, continuavano a discutere su chi avrebbe vinto.

-Ti dico che ce la può fare!-

-Ma dai, Kili! Non puoi puntare su Dwalin solo perché ci sei più affezionato. Si capisce benissimo che tra due bicchieri crolla!-

-Ma che dici! È una finta! Fa credere a Bofur di essere in vantaggio, così poi...-

-No Kili, te lo posso assicurare, Dwalin ha perso.-

In quel momento l'enorme nano cadde dallo sgabello tra le risate di tutti, soprattutto di quella chiara e sguaiata di Bofur che, un po' per l'alcool un po' per l'euforia della vittoria, non riusciva a contenersi.

-Ahahah! Non vali una sega a bere!-

-Sarai tu una mezza sega, odioso folletto!- sputò fuori Dwalin, rialzatosi a fatica con l'aiuto di Nori e Oin.

-A chi hai dato del folletto, lurido goblin della malora!?-

Bofur si alzò di scatto, lo sguardo furente e i pugni stretti sul tavolo. Dwalin, dal canto suo, pareva ancora più minaccioso di quello che era solitamente. A Bilbo la situazione cominciava a non piacere, proprio per niente.

-Non sarebbe meglio dividerli?- chiese piano ai due giovani fratelli.

-Nah, non ancora.- sbuffò Kili con un gesto annoiato della mano -Non si sono nemmeno dati un pugno!-

-Appunto! Sarebbe meglio evitare che si facciano del male...-

-Ma è una gara di bevute! È ovvio che andrà a finire in una scazzottata. Da voi non succede?-

-Be', ecco... ogni tanto abbiamo qualcuno che beve più degli altri, ma la cosa finisce lì...- “Altrimenti la gente parla...” aggiunse fra sé e sé lanciando un altro sguardo verso i due nani ubriachi, ancora presi ad insultarsi e a ringhiarsi addosso, incitati dalle grida e risate degli altri.

-Davvero?- chiese Kili sgranando gli occhi -Ma pensa... E quindi voi non vi prendete mai a...-

In quel momento un fragore assordante di sedie ribaltate e bicchieri rotti fece voltare i tre verso il resto della compagnia: Dwalin era a terra e un sottile rivolo di sangue gli colava da un labbro rotto. Bofur, davanti a lui, aveva ancora il pugno a mezz'aria e lo sguardo spiritato di chi è decisamente ubriaco. Ma se Bilbo era terrorizzato da tutta quella situazione, gli altri non ne sembravano minimamente turbati: basti solo dire che Gandalf, Thorin e Balin continuavano a parlare tranquillante, completamente disinteressati alla faccenda, e Fili stava esultando sul fatto che avesse avuto ragione riguardo a Bofur. Il resto della compagnia, infine, aveva aiutato Dwalin a rialzarsi e poi aveva ripreso ad urlare e ridere sguaiatamente.

Lo hobbit, sempre più sconvolto, si ritrasse il più lontano possibile dalla rissa, non riuscendo nemmeno a concepire come qualcuno si potesse divertire in questo modo: e i canti e i balli, allora? Quelli non erano divertenti? Oppure i giochi tranquilli come le carte, o gli scacchi, o magari fare gli anelli di fumo e vedere quale riuscisse a volare più in alto. Erano giochi noiosi per i nani?

Bilbo avvertì una mano gentile posarsi pesantemente sulla sua spalla tremante e voltandosi si ritrovò a guardare il sorriso gioviale di Fili.

-Non fare quella faccia, signor Bilbo! Noi nani abbiamo la pellaccia dura, non ci preoccupiamo di qualche pugno. E poi Dwalin e Bofur litigano spesso; sai, le loro famiglie non vanno d'accordissimo, ma questo non vuol dire che si odino. Diciamo che è il loro modo per sfogarsi.-

-Sfogarsi?-

-Be', sì.- si intromise Kili -Per rilassarsi, invece di fumare o di... boh, mangiare?-

-Tirare con l'arco e far incazzare Thorin?- ridacchiò Fili tirando una leggera gomitata al minore, che sogghignò in risposta.

-Ecco, invece di queste cose, loro litigano. Ognuno ha il suo modo.-

Bilbo non capiva ed era convinto che non avrebbe mai capito quelle violente usanze naniche, ma se era tutto sotto controllo come dicevano Fili e Kili, allora avrebbe cercato perlomeno di farci l'abitudine.

Poco dopo la voce di Thorin disse che era ormai ora di riposare e che l'indomani la sveglia sarebbe stata all'alba. I nani allora divisero in breve i due litiganti, che non fecero troppe storie all'idea di un letto caldo e morbido, e con qualche sbadiglio e strascicando i piedi, si avviarono verso le proprie stanze.
 

-§§§-

 

Bilbo l'indomani si svegliò di buon'ora, un po' perché aveva dormito profondamente dopo l'estenuante giornata di ieri, ma soprattutto perché non vedeva l'ora di poter andare al mercato e fare le sue tanto agognate compere.

Scese le scale e trovò che solo pochi altri nani si erano alzati così, dopo un'abbondante colazione, uscì dalla locanda e si sedette su di una panca per farsi una breve fumatina prima della partenza. Si stava divertendo a fare qualche cerchio di fumo, quando una voce lo distrasse.

-Oh, che bravo che sei, signor Bilbo! Solo Gloin credo riesce a fare cerchi tanto tondi!-

Bilbo si voltò: a parlare era stato quel nano dai lunghi favoriti e dal buffo cappello che aveva fatto a botte la sera prima. Com'è che si chiamava? Bifur? Bufor? Ricordarsi tredici nomi così assurdi era un'impresa non da poco per la povera testolina dello hobbit! Comunque non sembrava provato dai bagordi della cena, il che era abbastanza stupefacente.

-Sei molto gentile, mastro nano.- rispose educatamente, facendo posto sulla panca.

-Bofur.- precisò quello con un sorriso sedendoglisi accanto e accendendo anche lui la pipa.

-Sei molto mattiniero quest'oggi.- continuò Bofur con un sorrisetto che fece arrossire il piccolo hobbit al ricordo dell'altra mattina. Be'! Se lo avessero svegliato invece di partire senza neanche salutare, non avrebbe dovuto fare tutte quelle corse per raggiungerli e non avrebbe dimenticato mantello, fazzoletti e compagnia bella, oh! Che poi senti da che pulpito che arrivava la predica...
Stava per replicare a tono quando, proprio in quel momento, Bilbo vide uscire dalla locanda parecchi nani e, alzatosi in tutta fretta e con un sorriso da un orecchio all'altro, esclamò: -Benone! Ora si andrà a far provviste!-

-Provviste? Nient'affatto! Siamo già in partenza.-

Bilbo si sentì mancare.

-Partire? Di già? Ma ieri sera ho chiaramente sentito Thorin parlare di mercato e compere!-

-Infatti le tue orecchie non ti hanno ingannato, ma poi sono stati mandati solo Kili, Fili e Balin subito prima di cena, per non sprecare tempo questa mattina.-

Bilbo si risedette sulla panca deluso e sconfortato, continuando a mormorare qualcosa riguardo al cambiar idea e al non dir niente.

-Qualcosa non va, Bilbo?- chiese apprensivo Bofur, dandogli una leggera pacca sulla schiena.

-Be', avrei tanto voluto prendere un mantello, purtroppo sono uscito senza e la sera non fa ancora molto caldo... e magari un po' di tabacco in più non mi sarebbe dispiaciuto...- sospirò lo hobbit, evitando di parlare proprio a quel nano di fazzoletti da taschino. In fondo era un hobbit per bene ed educato che accettava sempre regali e gentilezze, anche quelle più particolari o poco gradite.

-Oh, non preoccuparti per il tabacco, ne abbiamo preso una bella scorta!- esclamò Bofur giulivo -E per il mantello, posso prestartene uno io, non fare complimenti!-

Bilbo si ritrovò disarmato di fronte a quel volto sorridente e cordiale. Aveva ancora in mente l'odore fortissimo di ferro e sudore che emanava quello straccetto, non voleva assolutamente sapere di cosa potesse odorare un intero mantello! Ma ripeto, era un hobbit per bene ed educato, e davanti ad uno dei pochissimi nani che si dimostravano gentili nei suoi confronti gli sarebbe sembrato oltraggioso declinare simili offerte. In più ricordava ancora il pugno che aveva steso Dwalin la sera prima: no no, decisamente non era saggio far arrabbiare un nano...

-È molto gentile da parte tua...- mormorò Bilbo con un sorriso tirato, ma a Bofur sembrò bastare e gli mise subito tra le braccia il pesante tessuto.

-Ti starà un po' grande ma tiene davvero molto caldo.-

Bilbo ringraziò nuovamente e, dopo essersi assicurato che l'indumento non puzzasse, lo piegò ordinatamente nello zaino, per poi avviarsi mestamente verso la stalla.

-Forza, rimettiamoci in marcia!- ordinò Thorin già in testa alla compagnia.

Bilbo si avvicinò titubante al suo pony guardandolo torvo e ricevendo in risposta un'occhiata molto simile. Sapeva di non piacergli e la cosa era reciproca, ma in quel momento era necessario uno sforzo da parte di entrambi. Però, per quanto l'animale fosse basso, Bilbo lo trovava comunque insormontabile e, per quanto ci provasse, non riusciva proprio a mettersi in sella.

-Così non ce la farai mai, ragazzo.- lo avvertì Balin, già sul suo cavallo -Devi mettere un piede nella staffa e poi farti forza con le braccia.-

Ora, non per essere fiscali, ma in quei due anellini ciondolanti non ci sarebbero passate che due dita del suo piede e quindi li aveva reputati inutili a priori. Ormai però era rimasto l'unico ancora a terra e quindi provò come gli era stato suggerito: infilò quel che poté nella strettissima staffa e si diede una spinta, ma il piede, ovviamente, scivolò e il povero hobbit si ritrovò a dondolare e gemere in modo alquanto buffo. Provò a tenersi ancorato alla sella con le braccia, ma il pony, infastidito dalla sua goffaggine e dagli striduli urletti, scalpitò e sbuffò facendogli perdere del tutto l'equilibrio e buttandolo a terra, tra le risate di scherno dei nani.

Dannazione a tutti loro!” pensò arrabbiato il piccolo hobbit rialzandosi tutto impolverato e rosso di vergogna, e si accinse a tornare accanto al pony. La compagnia, tra risatine e occhiatine varie, attendeva il prossimo spettacolo, ma con grande sorpresa di Bilbo, e delusione da parte dei nani, ciò non accadde: difatti il signor Baggins si sentì afferrare e mettere in sella. Voltandosi vide Bofur dare un leggero buffetto all'animale e rimettersi in breve a cavallo del proprio.

-Ma no! È già finito lo spettacolo?- fece Kili contrariato.

-Be' Kili, se vuoi possiamo parlare del tuo dar spettacolo la prima volta che sei salito su di un pony...- insinuò Fili beffardo, ottenendo in risposta uno sguardo accigliato e alcune risate.

Lo hobbit si sentì un po' in colpa: aveva speso le due giornate appena passate a pensare male dei nani e a trovarli estremamente burberi, aggressivi e decisamente ostici verso le gentilezze ma si scoprì di avere torto, o almeno in parte... e quindi adesso si sentiva in dovere di scusarsi, o meglio, ringraziare in modo un po' più sentito.
Bilbo aspettò di trovarsi accanto a Bofur per poi dire con una vocina piccola piccola: -Grazie per prima... e prima ancora per il mantello... e prima prima ancora per lo... ehm... per il...- No, d'accordo, era troppo difficile ringraziare per quello straccetto -Be', comunque grazie!-

Bofur rise in risposta e il piccolo hobbit non poté che stiracchiare a sua volta un lieve sorriso davanti a quel volto buffo e gioviale.
In fondo non tutti i nani erano antipatici, duri e ruvidi come pietre, e quella non sarebbe certamente stata l'ultima volta che ne avrebbe avuto la prova.

 








Salve a tutti! Volevo solo spiegare il perché di Dwalin e Bofur che si picchiano: guardando i dietro le quinte del film e le varie interviste ho scoperto che l'attore di Dwalin è scozzese e quello di Bofur irlandese e le battuttine tra di loro partono come niente XD Quindi mi è sembrato simpatico riproporre i loro battibecchi^^

Ultima cosa, anche se sicuramente si era notato, adoro Bofur e il come sia gentile e amichevole verso Bilbo fin dall'inizio ^^

Spero che la storia sia piaciuta! :)




 

   
 
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