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Autore: Evaney Alelyade Eve    10/05/2013    1 recensioni
La fine del mondo è arrivata, ma tienimi la mano e non avrò paura di morire.
Non avrò paura di sprofondare all'Inferno.
Solo.. continua a stringermi la mano.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Fandom: Supernatural
Pairing/Personaggi: Dean Winchester, Castiel.
Rating: Verde.
Chapter: 1/1
Genere: Angst, Drammatico, Romantico, Introspettivo.
Warning2014'verse.
Summary: La fine del mondo è arrivata, ma non ho paura di morire se ci sei tu con me.
Note: Presto posterò il Famoso Capodanno :)
DISCLAIMER: Non mi appartengono, non ci guadagno nulla ç_ç



 


 

 

 

 

 

If I could, then I would,
I'll go wherever you will go

Way up
high or down low, I'll go wherever you will go.











 




“Ci siamo” mormora Dean a denti stretti, fissando il cielo caricarsi di nubi rosso sangue. La fine del mondo, la tanto agognata Apocalisse.

Di Camp Chitaqua oramai sono sopravvissuti solo lui e Cas e forse è stato meglio così per gli altri, perché dinanzi ad una cosa del genere, di certo sarebbero impazziti.
“Già, sembra proprio che siamo all'ultimo giorno.” la voce di Cas è rilassata, anche se Dean può vedere i suoi muscoli tesi; anche lui è fondamentalmente tranquillo e ha i muscoli tesi e forse non sono affatto tranquilli, ma dinanzi all'ineluttabilità non si può far nulla se non assistere impotenti.
“Spero tu ti stia godendo lo spettacolo, figlio di puttana!” urla Dean, rivolto al cielo. Castiel non chiede con chi sta parlando, lo sa già: Dean sta indirizzando l'ultima flebile traccia di rabbia a suo Padre.

Vorrebbe farlo anche lui ma sa che è totalmente inutile, e poi è troppo preso dallo spettacolo che si stende ai loro piedi: le strade si aprono ed inghiottiscono tutto quello che trovano; tuoni potenti in lontananza e fulmini e tornado infuocati vagano per l'orizzonte e rimbombano e fanno tremare la terra ed agitare l'oceano.
Castiel lo trova uno spettacolo mozzafiato. Terribile, sì, ma comunque fantastico.
“Sai Dean” dice all'improvviso, guardando gli occhi del cacciatore, in cui si riflettono bagliori di fuoco ”sono lieto di star assistendo a
questo, insieme a te.”
“Oh sul serio? Ti fa piacere che la Terra stia per svanire?” ribatte il cacciatore, alzando un sopracciglio.
“No, certo che no, non fraintendermi. Volevo soltanto dire che se c'era una persona con cui volevo morire....beh questa sei tu” e scrolla le spalle, come se quello fosse un semplice fatto. Dean sa che è la verità, quello che non sa è se dovrebbe sentirsene gratificato oppure dovrebbe mandare Cas a quel paese.
“Amico dovevi dirmi queste smancerie dinanzi ad un magnifico tramonto, no davanti al mondo che finisce!” sbotta, un po' del vecchio sarcasmo che riaffiora.

Castiel sorride apertamente, sobrio e lucido come non lo è più stato in quegli ultimi cinque anni. E' la prima volta da tanto che Dean fa una battuta sarcastica, senza essere acido o pungente o crudele con lui.
“E tu devi tornare ad essere l'uomo di cui mi sono innamorato proprio alla fine. Sei uno stronzo.” ribatte, ad alta voce, senza preoccuparsi di essere sentito.

In verità non gli importa perchè quella è la fottuta fine del mondo e lui vuole semplicemente dire a Dean che lo ama e che lo ha sempre amato, senza pretese, senza rimpiangere che sono proprio alla fine.
“E tu devi farmi dichiarazioni d'amore proprio adesso, Cas, sul serio?” e scuote la testa contrariato. Tutto quel tempo in cui sapeva dei sentimenti di Cas, tutte quelle prese di distanza con la convinzione di avere tutto il tempo del mondo...ed eccoli lì, sulla collina che un tempo troneggiava sulla cittadina del Missouri a guardare il mondo morire. La stessa collina dove una notte di Capodanno, avevano osservato i fuochi d'artificio e si erano anche baciati.

Perchè poi si erano allontanati?
“E' quella.” ribatte all'improvviso l'amico, cogliendolo di sorpresa.
“Uh?” ribatte, sbattendo le ciglia.
“E' la stessa collina dove abbiamo guardato i fuochi d'artificio.” ed è un'affermazione. Se lo ricorda eccome! Il più bel Capodanno della sua esistenza angelica.

Beh, in effetti era stato il primo di una serie, eppure Castiel portava nel cuore quello in particolare: il primo bacio con Dean.
“Mi dispiace, Cas.” non vorrebbe dirlo, non ora, non che sono arrivati al capolinea, ma forse, dopo cinque anni di crudeltà gratuite e rifiuti, glielo deve. Almeno quello.
“No, Dean.” la voce è sempre serena, ma è determinata, così come i suoi occhi blu, sempre dannatamente magnifici.
“Cas...” tenta ancora il cacciatore, ma l'ex-angelo scuote la testa, sorridendo.
“Non ti devi scusare Dean,
non voglio che ti scusi. Quello che sono stato finora...beh, è stata tutta una mia scelta, Dean. Libero arbitrio, no?”
“Potevo aiutarti. Potevo mostrarti...” si passa una mano tra i capelli con amarezza ”..no la verità è che sono un cazzone. Cosa potevo insegnarti io? Sono solo un essere patetico, Cas, non avrei potuto insegnarti ad essere un uomo.”
“Mi hai insegnato più di quanto tu creda, Dean! E sei rimasto accanto a me, dove nemmeno
i miei fratelli volevano essere. Millenni a condividere...amore? Puff, spariti in un lampo, ma non m'importa Dean.”
“Non potevamo essere amanti peggiori. Sul serio. Facciamo schifo.” borbotta Dean, riportando lo sguardo sull'orizzonte sempre più cupo, mentre fremiti e scossoni attraversano l'intero pianeta, come immense fitte di dolore.

La pioggia le accompagna come lacrime, quasi che la terra stesse piangendo la misera fine che ha fatto. Dean la compatisce, come compatisce se stesso, e Cas, e tutta l'umanità ormai estinta.
“Sai perché non ho troppi rimpianti, Dean?”
“No, Cas, perché?”
“Perché ci siamo amati. A modo nostro, Dean, e secondo le nostre possibilità.” ed è vero, no? Sono due uomini spezzati in ogni parte del corpo, fin dentro l'anima, eppure quel modo di trattarsi freddamente, il masochismo nel rifiutare qualcosa che era a portata di mano, troppo semplice e pulito, troppo forte e non meritato; quel respingersi e desiderarsi insieme, tanto da far male...ecco, così sono fatti loro e

così è il loro amore: niente romanticismi, niente frasi dolci, carezze o sguardi languidi: dolore e sofferenza, passione, tormento e impotenza nel fermare l'altro dal farsi del male. Un amore malsano, eppure così forte e fragile, sempre lì, sotto lo sporco, la droga, l'oblio, l'alcool.
Sempre lì, in un'impronta sul braccio, un marchio sull'anima, uno sguardo blu nel verde e viceversa, un costante annichilimento dei sensi, un costante perdersi l'uno nell'altro e la conseguente paura di vedersi per quello che realmente sono; per quello che sono diventati. Un'anima che finisce dove inizia l'altra, fusi in modo perfetto, al punto giusto, senza errori. Un profondo legame nato sullo sfondo di un luogo oscuro, pieno di dolore, odio e quant'altro come l'Inferno.

Un miracolo, un capovolgimento tale delle cose da ripercuotersi sul mondo, sulla sua essenza, riscrivendola a ritmo di una nuova melodia. Non hai bisogno di un paio di ali per compiere un miracolo.
“Sta per finire tutto, Cas”e la voce di Dean tentenna un po', come quella di chiunque dinanzi alla morte. Castiel gli prende la mano tiepida, e la stringe nella sua.

Se devono morire, tanto vale farlo insieme, mano nella mano.
“Già. E' stato un piacere conos-...!” ma non è come Dean vuole concludere quel capitolo.
Un bacio che è più un arrivederci che un addio, in mezzo ad una tempesta di fuoco che sta divorando e spazzando via ogni cosa. La Grande Opera di Lucifero.
“Cas” il rombo assordante del mondo che si spacca costringe Dean ad urlare “se, per un'ennesima inculata da Dio, 
dovessi finire in Paradiso e tu all'Inferno, giuro che stavolta sarò io a cadere per te” e Castiel non ha il tempo di dirgli che non va bene, che lui deve godersi il Paradiso, perché tutto diventa buio, silenzioso.

Un oblio, un cammino oscuro e un silenzio di morte, dove l'unico calore viene dalla mano di Dean stretta ancora nella sua.
































 

   
 
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