Come dimenticare il giorno in cui arrivai in questa città? E' impossibile farlo. Tutte quelle nuove persone, tutte quelle nuove facce. La mia vita era stata stravolta nel giro di qualche giorno. Il nuovo lavoro di papà, il trasferimento. Avevo lasciato dietro di me una vita piena di gioie, piena di amore; già, il mio amore. Come poter dimenticare la mia bellissima ragazza, Marie. L'amore della mia vita sin dalle medie; ho dovuto lasciare anche lei.
E ora eccomi dopo un anno, anzi ormai sono due che vivo in questa città eppure la mia vita non è mai decollata. Vado a scuola come fanno tutti i ragazzi della mia età, pratico sport ma per quanto riguarda i rapporti con le persone, quelli sono praticamente inesistenti. Qualcosa però, un giorno cambiò. Giravo tranquillo su Twitter, cercando uno dei tanti trend del momento, quando trovai quel profilo. Un profilo un po' così, non troppo curato ma nemmeno troppo poco. Retwittai qualche suo Tweet, sino a ritrovarmi a parlare con questo ragazzo. Scoprii che abitava nella mia stessa città. Non ricordo esattamente quanto parlammo quel giorno resta il fatto, che quattro mesi dopo ero ancora vicino a lui, a parlare di tutto quello che mi succedeva. Zayn, questo era il suo nome.
Quella mattina a scuola, lungo i corridoi la folla era in delirio.. Sinceramente ancora non ho capito per cosa. Comunque, tra spintoni vari, un ragazzo mi finì completamente addosso scusandosi velocemente per poi sparire nel nulla. Mah, guarda che gente che c'è in 'sta scuola. Non avrei mai immaginato quello che sarebbe successo da lì a pochi giorni. La sera stessa, come tutte le sere, mi sdraiai sul letto, presi il cellulare e scrissi a Zayn. Mi raccontò di un incidente più o meno simile al mio avvenuto quella mattina. Lì per lì, le cose mi sembravano solo coincidenze ma col passare dei giorni notai che le cose che succedevano nella mia scuola, succedevano anche nella sua.
Una mattina incontrai di nuovo quel ragazzo, ma questa volta lo fermai. Lo presi, lo portai in un'aula vuota e lo baciai. Ricordo che tempo fa mi disse che avrebbe voluto baciarmi la prima volta che mi avrebbe visto, così feci ciò che forse desiderava. Mi guardò un po' spiazzato. “Come hai fatto?” disse rimanendo con la fronte appoggiata alla mia. “Ehi, sono gay ma non sono stupido.” ribattei. “Da quanto lo sai Payne?” “Più o meno da quando ci siamo scontrati a scuola. Non poteva essere una coincidenza.. Forse l'ho sentito appena ti ho sfiorato. Ho sentito una specie di chimica tra noi, subito.” Poggiai una mano sulla sua guancia, era incredibile, dopo mesi lo potevo toccare, lo potevo abbracciare, lo potevo baciare. Senza ormai nessun computer, nessun telefono ci poteva separare.
Quello stesso pomeriggio andammo al parco, ci sdraiammo sotto un albero e parlammo tutto il pomeriggio. Parlammo proprio come facevamo via computer ma questa volta era diverso, potevo sentire la sua voce, potevo vedere i movimenti delle sue labbra, i suoi gesti e i suoi occhi brillare alla luce del sole. Mi ero sempre immaginato che fosse BELLO ma non pensavo che lo fosse così tanto.
Mi accompagnò a casa e restammo seduti fuori in veranda a parlare ancora. Penso di non aver mai parlato così tanto con una persona come ho fatto con lui. Mi salutò con un dolce bacio e poi si allontanò mentre lo osservavo con una faccia da ebete. Da quel giorno fummo praticamente inseparabili. I nostri amici ci diedero anche un nomignolo, per tutti eravamo Ziam. Qualche anno dopo, litigammo furiosamente per questioni legate alla gelosia e ci separammo. Zayn cambiò casa e io cambiai direttamente città. Da quel giorno, non seppi più nulla di lui.
All'età di 23 anni decisi di ritornare in città. Ero stato via per quattro lunghi anni e ogni giorno il mio pensiero era sempre rivolto a Zayn. Ogni ora, ogni minuto, ogni secondo non facevo altro che pensare a lui. Quel giorno arrivai all'aeroporto e ad aspettarmi non c'era mia madre ma lui. Era lì, i suoi lineamenti da bambino, diventati da uomo adulto. La sua sigaretta in mano, il suo sorriso, i suoi occhi che si posano su di me. Rimasi immobile aspettando una sua reazione e pochi istanti dopo mi ritrovai a correre per nascondermi nelle sue braccia, per assaporare quell'abbraccio che ormai da anni mi mancava. Piansi e per la prima volta, non me ne vergognai per niente. “Mi.. Mi dispiace Zayn. Mi è sempre dispiaciuto. Non mi sono mai dato pace.” Mi posò le mani su una guancia. “Ehi, basta. Abbiamo sbagliato entrambi ma ora siamo qui, pronti per ricominciare.” Mi baciò con una dolcezza infinita. Quanto mi mancavano i suoi baci! Andammo a casa e recuperammo tutto il tempo perso.
Ora scusatemi, devo scappare. Il nostro piccolo campione piange. Oh, giusto mi sono dimenticato di dirvelo.. L'anno scorso, abbiamo adottato un bambino e siamo diventati genitori. Il nostro piccolo Alexander Payne Malik cresce sano e forte. E io e Zayn ci amiamo come la prima volta che lo vidi.