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Autore: Lou Asakura    04/12/2007    8 recensioni
“allora signorina Kuchiki, qual è il suo problema ?”
Domandò, guardandola con un sorrisetto insolente.
“il mio problema sei tu, Kurosaki Ichigo ! Tu e quel dannato terremoto che mi provochi dentro !”
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Damn smile

 

Damn smile

 

 

 

“Mi ascolti nana ?!

Urlò il ragazzo dai capelli arancioni, brandendo un cuscino contro la compagna.

 

 

Lei non si scompose, come suo solito, e continuò imperterrita a sfogliare le pagine di un magazine di moda.

 

 

Dannata nanetta

Si disse Ichigo, gettando con forza il cuscino in terra.

odiava quel comportamento altezzoso e impassibile.

 

 

cosa ho fatto stavolta?”

Rukia si degnò di rispondergli dopo qualche secondo. Sollevò lo sguardo annoiato sul ragazzo e gli rivolse un sorrisetto di superiorità.

 

 

Ichigo si sentì prendere dall’agitazione ed il cuore aumentò i suo battiti, cosa che gli accadeva sempre quando quegli occhi color cielo si posavano su di lui.

 

 

cosa ha da guardarmi in quel modo, maledetta!”

 

 

Così impassibile, sempre cosi dannatamente impassibile. Avrebbe visto un giorno un espressione di sorpresa o  paura sul volto della ragazza ?

 

 

Rabbia.

Che aveva da sorridere in quel modo, dannazione !

 

 

D’istinto si avvicinò alla ragazza e si chinò su di lei, fino ad arrivare a guardarla negli occhi.

 

 

“Sono cosi limpidi”

Si ritrovò a pensare. Ma scacciò questo pensiero, quando vide qualcosa di inatteso.

 

 

Stupore.

Lesse stupore sul viso della ragazza, la vide arrossire per quella vicinanza improvvisa. Abbassò le difese a causa di questo e non notò il ceffone che non tardò ad arrivare.

 

 

Ichigo no baka! Cosa avevi intenzione di fare, ne’ ?!”

 

 

Sibilò Rukia con rabbia, cercando di nascondere l’imbarazzo e riprendere il controllo di se.

Ma era troppo tardi.

La sua sicurezza , la sua facciata esteriore, si era irrimediabilmente incrinata.

 

 

Ichigo se ne rese conto e sorrise divertito. Le parti si erano invertite. Ora lei era in difficoltà, e lui conduceva il gioco.

“Cos’hai, ora? Dov’è finito quel sorriso insolente?”

 

Sapeva di ferirla in tal modo, ma non riuscì a trattenere quelle parole.

 

 

Lei stava finalmente cedendo.

 

 

Lo guardava con occhi infuocati, pieni di rabbia e vergogna, molto lontani dallo sguardo altezzoso a cui erano abituati.

 

 

Era finalmente diventato possibile, sostenere quello sguardo.

 

 

tu hai qualche problema, cara mia”

Riprese, con una nota di cattiveria nella voce. [Era sua intenzione ferirla.]

 

 

ce l’avrai tu il problema, bakamono !”

 

 

La risposta fu rabbiosa, e Ichigo si rese conto che a Rukia mancava davvero poco per cedere.

Avrebbe continuato ancora un po’, solo per il gusto di vederla per una volta senza difese.

[Innocua].

 

 

Tirò fuori una sedia e vi si sedette, le gambe accavallate e un simbolico block notes fra le mani.

 

 

“allora signorina Kuchiki, qual è il suo problema ?”

Domandò, guardandola con un sorrisetto insolente.

 

“il mio problema sei tu, Kurosaki Ichigo ! Tu e quel dannato terremoto che mi provochi dentro !”

 

 

Crack.

 

 

Si era rotta. La barriera , l’apparenza  di Kuchiki Rukia si era frantumata, in mille minuscoli pezzi.

I suoi occhi erano lucidi, le guance arrossate e i pugni stretti, le spalle scosse dai fremiti.

 

 

Avrebbe pianto, e Ichigo si rese conto improvvisamente di non volere che succedesse.

 

(Non era cosi bello vederla indifesa.)

 

 

Di nuovo si avvicinò, stavolta lentamente. Chinò il viso e le poggiò delicatamente le labbra sulla fronte liscia.

La sentì sussultare, poi poco alla volta rilassarsi fra le sue braccia.

 

 

Ora anche le sue difese erano crollate.

 

 ~ One Month Later ~

 

 

Ichigo correva, correva affannosamente fra i corridoi bianchi della Soul City.

Sembravano tutti cosi dannatamente uguali, maledizione!

Uccise senza pensarci un gruppo di shinigami che gli aveva sbarrato la strada. Nella sua testa c’era soltanto una cosa, soltanto un nome.

“RUKIA !”

Gridò disperatamente, nella vana speranza che lei potesse sentirlo dall’alto di quella torre.

 

E si rese conto, suo malgrado, che in quell’istante avrebbe dato ogni cosa al mondo per poter rivedere quel sorriso arrogante che tanto odiava [amava] .

 

 

 

 

                                                                               Owari

 

 

 

 

***

Hola a tutti gente xD in attesa della mia long fic (che spero arriverà) e fra una drabble e l’altra, vi porto questa one shot fresca fresca xD

Innanzitutto, le precisazioni … da come avete capito è ambientata prima dell’ arrivo di Renji e Byakuya, e a quei tempi Ichigo aveva avuto ben poche occasioni per rendersi conto della fragilità interiore di Rukia.

 

 

Ho deciso di scriverla con un font gigante, non so perché … forse perché oggi ho mal di testa O_O

 

Inoltre ci sono vari righi di spazio fra una frase e l’altra … beh, dovrebbero in qualche modo simboleggiare il distacco che si viene a creare fra i  due … mi piacerebbe dare l’impressione di perdersi nel foglio, come mi

succede leggendo alcune fan fic, ma proprio non ci riesco …

 

…migliorerò è_è

 

Lasciatemi un commentino, mi raccomando xD

 

 

Sayonara,

*____________*

 

 

 

   
 
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