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Autore: cheekbones    20/05/2013    7 recensioni
Era scomodissimo dormire sul divano, perchè il divano era piccolo.
Ziva riuscì a pensare solo a quel piccolo particolare, quando aprì l'occhio destro (evitò di aprire il sinistro, sapeva che la luce del sole, proveniente dalla finestra, l'avrebbe fatta lacrimare). Ma perchè si ostinava ad addormentarsi sul divano?
"E' tutta colpa tua" grugnì. Tony DiNozzo non le rispose - si limitava a dormire, con tanto di bocca spalancata e rivolo di bava. Sembrava stesse tranquillamente seduto, volendo ignorare il brontolio delle sue labbra che soffiavano e il respiro controllato.
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[Post10x24!Tiva!Spoiler lievi]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Perditi con me
che ogni tanto mi perdo se
non ci sei tu che mi dici sai
che ci siamo persi insieme

Perditi perché
io ogni tanto mi perdo te
che serve perdersi
per ritrovarsi insieme.









Era scomodissimo dormire sul divano, perchè il divano era piccolo.
Ziva riuscì a pensare solo a quel piccolo particolare, quando aprì l'occhio destro (evitò di aprire il sinistro, sapeva che la luce del sole, proveniente dalla finestra, l'avrebbe fatta lacrimare). Ma perchè si ostinava ad addormentarsi sul divano?
"E' tutta colpa tua" grugnì. Tony DiNozzo non le rispose - si limitava a dormire, con tanto di bocca spalancata e rivolo di bava. Sembrava stesse tranquillamente seduto, volendo ignorare il brontolio delle sue labbra che soffiavano e il respiro controllato.
Ziva lo osservò dal basso, la testa poggiata sulle sue gambe. Ma perchè si ostinavano a dormire sul divano? Si alzò con uno scatto e piegò la schiena più volte, per ammorbidirla, poi legò i capelli in una coda bassa e andò in cucina.
All'inizio non ricordava dove fossero tutti gli utensili, in casa DiNozzo. In quei tre mesi, però, aveva spostato tutto, un po' alla volta (il padrone di casa non se ne era nemmeno accorto, visto che la cucina la usava solo per farsi il caffè la mattina) così da ricordare l'esatta posizione di ogni forchetta. Aveva ripopolato il frigo e le mensole. Il cesto di frutta sorgeva rigoglioso al centro della tavola da pranzo, grazie a lei.
"Caffè" disse tra sè e sè, per poi sbadigliare. Non era da lei svegliarsi tardi e non fare niente tutto il giorno - in realtà non era da lei essere disoccupata. Le si era aperto, come per magia, davanti agli occhi, il modello di vita del dolce far niente e non le dispiaceva più di tanto. Anche se era ancora intontita per la sera prima.
Tony aveva preso la fissa delle maratone. Ziva David si era illusa che volesse andare a correre con lei la mattina ma, dopo la sua smorfia disgustata, capì che si trattava di ben altro.
Avevano cominciato con Harry Potter. Tony le aveva fatto vedere un film a sera della saga ("Solo perchè mi piace, non vuol dire che io sia infantile"), poi era stato il turno di Pirati dei Caraibi ("Vedi, è quello il capitano Jack Sparrow*, occhioni belli. Quello. Segnalo bene nel tuo cervellino"), Il Signore degli Anelli ("Ah!, non trovi che Frodo abbia qualcosa di McGee? L'altezza, forse?") e James Bond ("Nessuno può essere così elegante con quel ridicolo vestito, tranne James Bond. E me"). Aveva seriamente paura di chiedere cosa le sarebbe toccato ingoiare quella sera. Sperò non fosse un film sui vampiri.
"Non possiamo vedere un musical?" gli aveva chiesto, nemmeno un giorno prima. "Mi piacciono i musical, più dei film"
"Ma no! Ma... Ziva, ti prego, non dire queste cose in casa mia"
Un vero foro nell'acqua. Ziva guardò la caffettiera soffiare e spense il fuoco, versò il caffè in due elegante tazzine bianche e tornò sul divano, dove Tony DiNozzo stava ancora dormendo. Posò le due tazzine sul tavolino basso, di fronte al divano. Aspettò.

"Tony, ho fatto il caffè. Sveglia" gli pizzicò una guancia. Lo vide sorridere. "Sei sveglio!?" gonfiò le guance.
"Sei così carina mentre fai il caffè mezza addormentata. Non sono stupido, mi sono goduto la spettacolo"
"Ma smettila" gli allungò la sua tazzina. "Vatti a fare una doccia, che voglio un cornetto caldo, ho fame"
"Non mi va di uscire" Tony si stiracchiò, come aveva fatto lei prima. Ziva sorrise - stavano assorbendo abitudini e movimenti l'uno dall'altra. "Ti faccio i pancakes" Tony sorrise e saltellò sul posto, andando in cucina.
"Sicuro di riuscire a farli?"
"Ma certo, ma certo. Il mio sangue è al 50% italiano. Vuoi che non sappia cucinare, mh?" andò in cucina e Ziva rise, vedendolo grattarsi il sedere.
"Non mi permetterei mai" alzò gli occhi al cielo. Lo vide girare a vuoto nella sua stessa casa. "Lo zucchero è sulla mensola sopra di te, le uova sul ripiano in basso a destra del frigo, il latte l'ho messo nel cassetto alla tua sinistra, per lasciarlo a temperatura ambiente" lo informò.
Tony si bloccò e si voltò lentamente verso di lei. "Scusa, quando hai fatto tutti questi, uhm, spostamenti?"
Ziva fece spallucce e finì il suo caffè. "Da quando non abbiamo più un lavoro*, vivo praticamente qui. E tu non sei organizzato" fece una smorfia. "Tenevi il formaggio vicino alla frutta, in frigo. Non dovresti tenere nemmeno la frutta, in frigo, comunque"
"Ok" Tony fece una smorfia.
"Cosa c'è?" Ziva alzò un sopracciglio.
"Sei la prima donna che entra in questo posto. Adesso mi ricordo perchè non ne facevo venire nessuna" scherzò, ma Ziva non sembrò capire la battuta. Gettò lo sguardo sulla polvere di caffè rimasta sul fondo della tazzina bianca. La posò nel lavello e si voltò verso di lui.
"Scusa. Rimetterò tutto com'era"
"Non ho detto che mi da fastidio. Anzi, è proprio questo che mi stupisce" restarono a guardarsi con un sorriso velato.
Ziva non si considerava la ragazza di Tony. Aveva messo in chiaro, due mesi prima, di non volere alcun tipo di rapporto, anche se si era svegliata nel suo letto, senza mutandine e con i segni rossi un po' dappertutto. Tony, come al solito, non le aveva detto niente, aveva alzato gli occhi al cielo ed era entrato in doccia.
Da allora, non era più successo. La logica avrebbe voluto che Ziva smettesse di stare da Tony, mangiare da Tony, dormire da (e su) Tony, fare la doccia da Tony, leggere un libro da Tony, vedere film con Tony. Ma Ziva non aveva smesso. Tornava ogni volta, con una pizza, un dvd o, semplicemente, con la tuta e tanta, tanta voglia di buttarsi a peso morto sul divano di Tony. Tony, Tony, Tony. Probabilmente era perchè non avevano più niente da fare, a parte cercare di salvarsi la carriera.
Ebbe l'illuminazione. Obbligava Tony a dormire sul divano perchè tornare in camera da letto le faceva paura. Paura, perchè probabilmente non sarebbe più riuscita ad uscirne. Guardò Tony giocare con la padella, la lingua tra i denti e l'espressione concentrata.
One day, you will dance with a man who deserves your love. Quanto doveva volerle bene, per accettare il suo comportamento infantile? Quanto doveva tenere a lei, per aver sopportato in silenzio la sua notte con Adam? E i suoi rifiuti, i silenzi, le parole cattive? Quanto doveva amarla, per non urlarle un gigantesco 'vaffanculo' e sbatterla fuori di casa, quando si ostinava a suonare il campanello?
Oh, Tony. "Sembrano buoni" si schiarì la voce, perchè non trovò nulla di più intelligente da dire.
"Forse perchè lo sono?" ridacchiò l'uomo. "Mangiamo, poi esco" alzò leggermente lo sguardo su di lei. "Ma puoi restare, se ti va"
"Si, resterò. Non ho ancora finito il mio libro, per colpa tua. Ma dove devi andare?" lo aiutò a mettere i pancakes in due piatti.
"Da McGee. Si sente un po' solo, sai com'è. Poi devo passare in videoteca a prendere Funny Girl, I miserabili, West Side Story e Rent*" Tony prese la cioccolata liquida e la versò in abbondanza sul suo piatto.
Ziva lo guardò con la bocca spalancata. "Avevi detto che... i musical in casa tua non si guardano"
"Si, l'ho detto. Ma questa non è più solo casa mia" sorrise. "E poi non abbiamo niente da fare" le passò una forchetta e si sedettero a tavola. "Direi che è il momento perfetto, per farmi un po' di cultura teatrale. Tanto saresti rimasta comunque, stasera, no? E io ho finito le saghe da farti vedere!"
Voleva trattenerla. Era anche casa sua. "Giusto" Ziva si aprì in un sorriso luminoso. "E hai ragione, è proprio il momento perfetto" gli strappò di mano la forchetta e si sedette sulle sue gambe.
"Voglio proporti una maratona, Tony"
"Oh. Ok. Spara" le tolse l'elastico dai capelli.
"Te lo dico in camera da letto. Andiamo"





















Maia says:

Ok, un po' di note e chiarimenti! La storia dovrebbe essere ambientata DOPO la 10x24. Quindi, mh, gli spoiler CI SONO. Chi l'ha vista, ha capito xD Per gli altri, diciamo che Ziva e Tony non hanno proprio niente da fare, quest'estate. Ecco.

Punto due! Il titolo è, in realtà, il nome di un album di un artista che amo follemente (vedi alla voce Andrea Nardinocchi), di cui vi ho inserito anche il ritornello della mia canzone preferita, che secondo me rispecchia a pieno la situazione attuale dei Tiva (vedi alla voce Persi insieme).

* La frase di Tony su Jack Sparrow è dettata dal siparietto con Ziva nella puntata 4x14, dove fanno tutto quel gioco di parole sulla "copia pirata"... sicuro ve la ricordate, io rido ancora ogni volta che ci penso BUAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAA.

* tutti questi musical (nel caso di Funny Girl, si parla di un film-musical) sono dei veri capolavori, nonchè i miei preferiti, nonchè dei capolavori. Avrei voluto citarne altri (A chorus line, Evita, Wicked, Hairspray, The Rocky Horror Show, Matilda, Il mago di Oz, Priscilla ecc ecc ecc.) ma ho cercato di contenermi XD Non so perchè, ma penso che a Tony non piacciano i musical, mentre a Ziva si. Boh. Forse sono condizionata dal fatto che piacciono un sacco a me xD

  
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