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Autore: Cinziart_96    23/05/2013    2 recensioni
Salve a tutti!
Oggi ricompaio con la mia prima crossover nell'Universo di EFP. Spero tanto vi piaccia. :)
"Faceva freddo. Molto freddo. Il respiro di tre giovani si condensava in morbide nuvolette di vapore.
Era mattino presto e la brina ricopriva i prati del parco come una collana di perle.
Alla ragazza non era stato facile convincere Ezio e il Dottore a fare una passeggiata con lei nel parco alle sei di mattina. Solo che non voleva stare sola alla vigilia di Natale."
Un piccolo appunto: NON HA ALCUNA IMPORTANZA se non conoscete Doctor Who. Il personaggio sopra citato (il Dottore) non farà spoiler di alcun genere. Garantito.
Spero in recensioni numerose e sopratutto positive!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Ezio Auditore
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Neve
 
Faceva freddo. Molto freddo. Il respiro di tre giovani si condensava in morbide nuvolette di vapore.
Era mattino presto e la brina ricopriva i prati del parco come una collana di perle.
La figura più bassa, al centro, si soffiava aria calda sulle mani per riscaldarle. Il volto, coperto quasi interamente da una sciarpa dorata in lana, era felice e spensierato; il naso e le guance arrossate per il freddo. I capelli, solitamente legati, erano sciolti sulle spalle come un velo di boccoli castani.
Alla sua sinistra camminava un ragazzo non tanto più alto di lei, con il cappuccio della felpa bianca calato sulla testa. Sembrava incurante del gelo che lo circondava, era più che altro assorto nei suoi pensieri. Talvolta mandava occhiate al compagno alla sua destra, senza farsi vedere, sorridendo leggermente.
Il ragazzo in questione era il più congelato dei tre. Alto, magro e con un simpatico ciuffo di capelli castani dritti sulla testa, come immobilizzati dal freddo. Portava al collo una piccola sciarpa marrone che chiaramente non bastava a ripararlo. Tremava dalla testa ai piedi, le mani affondate il più possibile nelle tasche cercando di impedire al freddo di raggiungerle.
Alla ragazza non era stato facile convincere Ezio e il Dottore a fare una passeggiata con lei nel parco alle sei di mattina. Solo che non voleva stare sola alla vigilia di Natale.
Per tutto il mese aveva sperato e pregato che nevicasse, ma niente. Nemmeno un fiocco di neve era caduto dal cielo. Quando si dice sfortuna.
I tre arrivarono alla loro meta: la panchina sotto la quercia.
Si sedettero al loro solito posto, senza una parola. La prima a rompere il silenzio fu la ragazza.
-Pensate che quest’anno arriverà la neve?-
Quello che le uscì dalle labbra era poco più di un bisbiglio ma con il silenzio che c’era intorno a loro, entrambi udirono le sue parole.
-Tra poco scenderemo a 0°C, ma senza nuvole non cadrà proprio un bel niente dal cielo.-
Il Dottore guardò verso l’alto, tra i rami spogli della quercia, in cerca di nuvole grigie cariche di pioggia. Poi fu scosso da un brivido. Non era tagliato per i climi freddi, lui.
-E se tornassimo a casa? Davanti a un bel fuoco, mentre sorseggiamo una buona cioccolata calda?-
-Mmmh… rimaniamo ancora un po’ ti prego.-
-Il Dottore ha ragione.- Si intromise Ezio. - Si muore di freddo.-
-Speravo nevicasse.- Ammise la ragazza. –Credevo che oggi… insomma è la vigilia di Natale!-
-Sì ma il tempo non lo sa. E tu non puoi spiegaglielo.- Aggiunse il Dottore, atono. –Dai, torniamo indietro.-
Si stava per alzare, quando un urlo squarciò il silenzio.
-SAI CHE GIORNO E’ OGGI?! E’ LA VIGLILIA DI NATALE, PER LA MISERIA!! TI DECIDI O NO A NEVICARE?!?-
-Sssh!! Ma che diamine fai?! Sei impazzita per caso? Sono solo le sei di mattina!
Ezio le aveva tappato la bocca e immobilizzato le braccia.
Il Dottore invece, era ancora frastornato.
Appena Ezio la liberò sulle labbra della ragazza si formò un sorriso.
-Ha funzionato, però!-
A poco a poco iniziò a cadere la neve.
La ragazza urlò di gioia e abbracciò con foga i due ragazzi, che avevano ancora sulla faccia un’espressione stupita.
Il primo a riprendersi fu Ezio. Prese le mani della ragazza e saltò con lei sui ciottoli del parco. Sembravano due bambini con il loro primo regalo di compleanno.
Il Dottore ancora non ci credeva.
-Ma, ma… no… non è possibile… la velocità del suono è elevata ma non… le nuvole non conoscono la nostra lingua… Sono nuvole! Semplici agglomerati di vapore acqueo… come possono…-
-E invece sì che è possibile!!- La ragazza era pazza di gioia. Aveva aspettato troppo a lungo.
-Dai vieni! Ora possiamo tornare a casa!-
Dato che il Signore del Tempo non si decideva a muoversi dalla sua posizione, con la faccia rivolta verso il cielo, lei lo prese per un braccio e lo trascinò per un po’.
Ma neppure la neve, che lentamente cadeva al suolo, riusciva ad attutire le risate della ragazza e dei suoi amici.
 
 
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Note Autore:
Saaalve!! ^_^
Non so da voi, ma da me non è ancora arrivato il Sole. Il cielo è grigio topo morto e le nuvole non se ne vanno. Per di più fa un freddo cane. :(
Così ho deciso di pubblicare questa ff per stare in tema con il clima. (Ho fatto la rima!)
Volevo riservarvi questa storiella per Natale (come avrete sicuramente immaginato. Del resto lo sapevo che siete intelligenti) ma ho deciso di anticipare. :D
Questa è la mia primissimissimissima crossover  tra Doctor Who e Assassin’s Creed che scrivo. Volevo creare una storia almeno un po’ comica ma non mi è venuta molto bene. Quindi, sinceramente, non me la sento di mettere il genere comico.
Basta. Non ho nient’altro da aggiungere.
Se avete voi qualcosa da dire/correggere/chiedermi/dirmi che sono stata brava/coerente/simpatica/etc… Recensite, mi raccomando! E’ l’unica cosa che vi chiedo.
Comunque se non ne avete voglia, ringrazio tutti quelli che leggono e fuggono via.
 
Ciao ciao *saluta con la mano*
Gallifrey_96
  
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