Lèsine
Affinchè le mie urla ti giungano
squarcianti, le mie ferite nere
si affievoliranno come grano
al sol, cartone umido nell'aere.
Frustrerò il tuo spirito sparuto,
flagellerò il tuo vedovo, reo
volto d'Adone, d'Ade. Tu, caduto,
sospirerai come il figlio d'Atreo,
odio, t'amerò come Clitennestra,
come Elettra. Sangue mio, debole
desio lesivo, buio peccato.
Nè più mai una ninna nanna, delicato,
agognato mio fuoco, prostra
te alla lascivia senza regole.