Capitolo 1 : Settimana bianca
Osaka
12 gennaio 2013
- Caffe ? -
Una cameriera mi sruta da sopra la montature degli occhiali . In mano ha un termos argentato .
Le porgo la tazza
- Grazzie - me lo riempie fino al bordo
- E venuto qui per la fiera ? - faccio segnio di no con la testa
- Che fiera ? -
- La fiera dei cavalli -
Mi guarda . Si aspetta che le dica per quale ragione mi trovo a Osaka . Alla fine tira fuori un blocchetto
- Che stanza ha ? -
Le mostro la chiave - 119 -
Si segnia il numero - Se vuole altro caffè lo può prendere da solo al buffet -
- Grazie -
- Dovere -
Appena si allontana tiro fuori dal portafoglio un biglietto piegato in quattro . Lo stendo sul tavolo .
Lo ha scritto Kagome dieci anni fa il 24 febbraio 2003
Io avevo 17 anni e lei 16
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Tokyo
Dieci anni prima
La sera del 18 febbraio 2003 sono andato a letto presto e mi sono addormentato subito , ma durante la
notte mi sono svegliato e non sono più riuscito a riperndere sonno . Alle 6:10 ho il piumone tirato fino
al mento , respiro a bocca aperta . Tra poco sarebbe venuta a svegliarmi mia madre per portarmi all'appuntamento
con gli altri , una settimana bianca tutti insieme . Tra i 16 e i 17 anni ero cresciuto di botto , come se
mi avessero dato il concime , mia madre diceva che due cavalli da tiro mi avevano stirato .
Passavo molto tempo davanti allo specchio : alto , bello , capelli castani e occhi marroni .
Ho accesso la lampada , la luce ha dipinto uno spicchio di stanza dov'erano poggiati lo zaino gonfio
di vastiti , il giaccone , la sacca con gli scarponi e gli sci . Mi sono alzato e ho infilato la mano nella
tasca dello zaino poggiato accanto alla porta
- Il coltellino c'è . La lampada pure . C'è tutto - ho detto a bassa voce
I passi di mia madre in corridoio . Mi sono tufato nel letto ho spento la luce e ho fatto finta di dormire
- Inuyasha svegliati . E tardi -
Ho sollevato la testa del cuscino e ho stropicciato gli occhi . Mia madre ha tirato su le serande
- Che tempo schifoso ... speriamo che a Sattsu sia migliore
- Buongiorno - ho sbadigliato , si e seduta sul bordo del letto
- Amore , hai dormito bene ? -
- Si -
- Vado a preparare la colazione ... Tu intanto lavati -
Ho fatto di si con la testa .
20 minuti dopo ...
Osservavo il paesaggio dal finestrino dalla Bmw . La pioggia stava finendo
- Hai salutato tuo padre ? -
- Si -
- Che ti ha detto ? -
- Di non fare stronzate , di non sciare come un pazzo ... - Ho fatto una pausa - e di non chiamarti ogni
cinque minuti -
Quale ragazzo normale chiamava la mamma ogni cinque minuti ? bè io non lo ero .
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Ho cominciato a parlare a tre anni e chiacherare non e mai stato il mio forte . Se un estraneo mi rivolgeva
la parola rispondevo si , no , non lo so . E se insisteva rispondevo quello che voleva sentirsi dire . Preferivo
giocare da solo .
I problemi sono arrivati alle elementari . Ho pochi ricordi di quel periodo , ricordavo
il nome delle mie maestre gli oleandri in cortile le scatole argentate , e gli altri . Gli altri erano tutti quelli
che non facevano parte della mia famiglia . Se gli " altri " non mi lasciavano in pace o se mi stavano troppo
a dosso reagivo . Quando ho spinto Naraku giù dal muretto e si e fatto male hanno chiamato casa
Nella sala degli insegnanti la maestra diceva a mia madre
- Sembra uno che sta alla stazzine e aspetta il trano che lo riporterà a casa . Non disturba nessuno , ma se
qualche compagnio lo infastidisce urla diventando rosso di rabbia e lancia tutto quello ha sotto mano - la
maestra aveva guardato terra imbarazata - alle volte fa paura . Non so ... io le consiglierei di ... -
Mia madre mi porto del professor Masburger
- Vedrai , lui aiuta un sacco di bambini -
- Ma quanto ci devo stare ? -
- Tre quarti d'ora , due volte la settimana , ti va ? -
- Si , non e tanto - le ho detto
Se mia madre credeva che così sarei diventato come gli altri a me andava bene . Tutti dovevano pensare , mia
madre compresa , che ero normale , cosi a quel Masburger raccontavo di un altro Inuyasha e dopo
un paio di settimane mi hanno decretato normale . Piano piano ho capito come comportarmi a scuola . Mi
dovevo tenere in disparte , ma non troppo , sennò mi notavano . Mi confondevo come una sardina in un
banco di sardine . Ora nessuno mi rompeva più . Finite le elementari sono andato alle medie al St Joseph
un scuola privata li mi trovai bene ma anche le medie finirono e mio padre mi mando in una scuola pubblica
Quando , il primo giorno di scuola , sono arrivato davanti all'istituto per poco non sono svenuto . Quello era
l'inferno in terra ... per sopravivere dovevo imitarli ... le scarpe giuste i jeans bucati le felpe con il capuccio
ero apparentemente come loro .
Un giorno sentii Sango la mia compagnia di banco , capelli castani occhi marroni alta e con le curve giuste
parlare con Miroku il ragazzo più maniaco di tutta la scuola , capelli neri in un codino occi blu e mani
forse un po troppo libere agli istinti stavano parlando e scrivavano qualcosa su un foglio mi avvicinai
senza farmi notare e lessi ...
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- Mamma lasciami qua - dissi risvegliandomi dai miei ricordi
- Come qua ??? -
- Si qua - silenzio - ti fermi perfavore ? - ma ha continuato a guidare - mamma ti fermi ? -
- Ma perché -
- Voglio arrivare da solo all'appuntamento -
- Cosa ??? -
- Tutti hanno detto che andavano da soli , e la prima volta che mi invitano ... che penseranno di me ??? -
- E va bene ma sta attento - mi diede un bacio sulla guancia , sciesi dall'auto presi la roba e mi avviai
Erano tutti li Sango , Miroku , Koga , Ayame e Rin stavano mettendo le cose sull'auto e dopo 10 minuti
partirono ovviamente senza di me perché io non ero stato invitato ...
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mi avvicinai senza farmi notare e lessi ... erano dei nomi
- Va bene allora tra due settimane si va in settimana bianca -
settimana bianca quelle due parole mi ronzavano in testa cosi tornato a casa ...
- Mamma !!! Sango mi a invitato a sciare - dissi , mia madre mi guardò come se mi fosse spuntata la coda
- Tesoro come sono felice - e mi abbraccio forte forte . Era felice , felice per me , come facevo a dirle che
non era vero ??? che mi ero inventato tutto ??? non potevo , cosi decisi ...
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Dopo aver preso il tram e essere arrivato inoservato davanti casa mi scuilla il telefono
-Mamma ... -
- Tutto bene ? -
- Si -
- Siete partiti ? -
- Si -
- C'è traffico ? -
- Un po ... -
- Mi passi la mamma di Sango ? -
- Non puo , sta guidando -
- Ok a dopo - sta per chiudere la chiamata che le domando
- Dove sei ? che stai facendo ? -
- Niente , sto a letto , vorrei dormire un altro po -
- E quando esci ? -
- Più tardi andrò da nonna -
- Papà ? -
- E appena uscito -
- Ah ... ho capito allora ciao -
- Ciao -
Perfetto
Eccolo lì il Cercopiteco che spazzava le foglie in giardino . Chiamavamo così Franchino il portiere del mio
palazzo perché era uguale identico a una scimmia . Ora il problema era entrare nel palazzo senza che mi
vedesse . Nascosto dietro un camion ho tirato fuori il cellulare e ho composto il suo numero di casa . Il
telefono nel seminterrato a cominciato a suonare , ha mollato la scopa e si e avviato verso la guardiola
appena sparito ho afferato gli sci e sono corso nel palazzo , a passo felpato mi sono diretto verso la
cantina e quando sono entrato avvevo il fiatone . Avevo allestito tutto , un materasso , del cibo , la play
tutto quello che serviva per sopravivere , altro che cantina quello si poteva definire un monolocale
con delle finestre , anche se piccole , e con un bagnio
Ho chiuso la porta
Quella era la mia settimana bianca
Molto importante ... non so se farlo a lieto fine o tragico voi che ne pesate ??? io ho già scielto ma voglio
un vostro parere ... comunque nel prossimo capitolo ci sara la comparsa di un nuovo personaggio
Bacioni Chocola ^_^