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Autore: telesette    25/05/2013    2 recensioni
[Il Commissario Nardone]
Quella foto non l'avrei mai pubblicata ma, dopo aver raccontato l'episodio al giornale, il cronista non seppe resistere e gli dette un piccolo spazio in terza pagina dal titolo: "Caffé a Milano, Nardone Santo subito"...
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il Commissario Nardone č una serie televisiva italiana del 2012, ambientata in Italia negli anni seguenti alla seconda guerra mondiale, e narra la vera storia del commissario Mario Nardone ( interpretato dal bravissimo Sergio Assisi ).
Trasferito da Monza a Milano, a causa dei dissidi insanabili coi suoi superiori, l'avellinese Mario Nardone trova a poco a poco il modo di adattarsi nel capoluogo lombardo. La sua tempra, il suo intuito e il suo profondo attaccamento al dovere lo rendono da subito il principale nemico del pił "intoccabile" criminale locale, ovvero il rispettabile gioielliere Barone. Si innamora ricambiato di Eliana ( che sposerą poco dopo ), nonostante disapprovi l'emancipazione della donna ostentando un certo maschilismo. Ad affiancare il commissario nelle sue indagini, oltre al prezioso aiuto del brigadiere Corrado Muraro, troviamo: l'addetto alla scientifica Enrico Spitz, l'addetto agli archivi Peppino Rizzo, e lo spericolato agente Sergio Suderghi. Stringendo preziosa e valida collaborazione con il fotografo Checco Trapani ( voce narrante della serie ); e grazie alle informazioni della prostituta d'alto bordo Flņ e del trafficante Salvatore Cangemi, Nardone e la sua "squadra mobile" ottengono sempre pił risultati nel contrastare la delinquenza e gettare luce su alcune delle pagine pił nere riguardanti la cronaca dell'epoca ( molti dei quali ispirati a fatti e ad accadimenti reali, come ad esempio: il caso della "Belva di San Gregorio" o l'omicidio del pugile Toni Mazzillo ). Quando Barone verrą ucciso dal suo attendente Luigi Bosso, Nardone e i suoi si ritroveranno a fronteggiare quest'ultimo come il pił cinico e spietato dei loro nemici.

 

clicca qui sotto per vedere il trailer di Rai Uno:
http://www.youtube.com/watch?v=gJdNTAvIspc

Che s'ha da fa pe' nu café

 

Eh, erano giorni d'oro quelli, per il Nardłn...
Con la sua squadra, aveva ottenuto pił risultati lui in un mese, dell'intero corpo di polizia milanese in un anno.
"Nardone, una benedizione!"
Dopo l'arresto in grande stile di una delle pił pericolose bande organizzate, erano in molti a levare questo coro. Se agli occhi del Questore era un problema, a quelli della cittą invece, Nardone era a metą tra un eroe e un santo. Sullo sfondo di ogni foto che gli scattavo, c'erano sempre i sorrisi e la riconoscenza del paese. All'epoca dovevo farmi le gambe tipo quelle di Bartali, pur di stargli dietro ad ogni nuovo successo, e ogni nuova fotografia era una soddisfazione tanto professionale quanto personale.
Mi stavo proprio affezionando a quel nąpol.
All'epoca, lui e Muraro erano soliti scendere al bar, giusto per respirare durante la pausa.
I tavolini all'aperto di Giuseppe, oltre alla qualitą del servizio mensa, erano proprio sotto gli uffici della questura.
Di tanto in tanto, quando passavo di lģ per andare al giornale, Muraro era il primo di loro ad accorgersi della mia macchina fotografica a tracolla prima ancora della mia bicicletta...

 

- Ohé, Trapani, che lo vuoi un caffé, prima di sgambettare?

Pensare che, una volta, il caffe me lo avrebbe fatto ingoiare con la tazzina e tutto.
Nardone era riuscito a far diventare pił accomodante anche quella vecchia cariątide.
Cosģ, nelle mattinate di calma, ci ritrovavamo tutti e tre a scambiare quattro chiacchiere come vecchi amici.
Avevo conosciuto Nardone con un pugno nell'occhio, che se ci penso mi fa ancora male, e abbiamo stretto un'amicizia di quelle che non finiscono pił.
Son le amicizie che durano per tutta la vita, le pił belle.
E pensare che, con tutte quelle lodi di merito, al povero Nardłn non era concesso neanche il piccolo piacere e "orgoglio" di tutti i napoletani...

- Murą - diceva. - Secondo te, o pozzo fa arrestą a Giuseppe pe' avvelenamento?
- Eh ?!?
- No, dico: passi che, qua a Milano, 'o café manco sapete addo' sta e casa... Ma chist' č tipo Lucrezia Borgia!

E prima che io o Muraro potessimo fare o dire qualcosa, Nardone s'avvicinņ al bancone per chiedere a Giuseppe dove teneva la macchinetta dell'espresso. Come lo vide passare di forza aldilą del bancone, Giuseppe dapprima si mise a protestare. Tuttavia il commissario lo mise a tacere con un'occhiata delle sue e pochissime parole...

- Ah, Giusč, mo' t'o dico chiaro - esclamņ. - Gią 'o fatto ca te fai paga' chesta fetenzia ca tu chiamme "café", me basta e avanza pe' te fa 'nzerrą a San Vittore... Mo' nun fa 'o strunzo e lassame fa nu café comm'o dice Gesł Cristo!

E quando poco dopo sentimmo tutti l'aroma del vero caffé napoletano, richiamati all'interno del locale persino quelli che sedevano fuori, trovammo Giuseppe pił pallido in volto d'un lenzuolo e Nardone che versava tazzine per tutti.

- Mo' ringraziat'a Giuseppe - fece lui sorridendo. - Chisto ve l'offre 'a casa!

Quella foto non l'avrei mai pubblicata ma, dopo aver raccontato l'episodio al giornale, il cronista non seppe resistere e gli dette un piccolo spazio in terza pagina dal titolo: "Caffé a Milano, Nardone Santo subito"...

FINE

   
 
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