.Il tramonto degli stupidi.
Che buia sei
Dea dell’universo
Però ormai
Ti concederò il lusso di colpirmi
Colpirmi qui
[Il tramonto degli
stupidi - Verdena]
L’atmosfera
di quella notte era pervasa dal bruciante chakra
rosso di Kyuubi, mentre sette delle sue nove code
sferzavano l’aria seminando indicibile terrore e devastazione al loro
passaggio. Hinata si assicurò l’astuccio dei kunai alla gamba destra, attivò il byakkugan
e, dopo aver fatto un profondo sospiro e cercato di riportare alla normalità il
battito del suo cuore, uscì dal nascondiglio per meglio controllare la
situazione.
Aveva
sentito gli anziani paragonare quella scena agli avvenimenti di diciotto anni
prima: l’ultima volta che, a memoria d’uomo, Kyuubi
aveva attaccato Konoha. In quell’occasione il
Villaggio della Foglia era stato salvato dal provvidenziale intervento del
Quarto Hokage, il quale -prima di perire sotto il
peso della propria tecnica- aveva sigillato il demone all’interno di un
neonato. Naruto.
Ma
quella notte, riconosceva Hinata, non ci sarebbero
stati shinobi leggendari mandati dal fato, né tanto
meno eroi dalla forza prodigiosa in grado di fermare quello sterminio. Non
c’era alcuna speranza che ciò che era accaduto in passato potesse ripetersi.
Non che fosse del tutto impossibile, ma lo considerava altamente improbabile.
Quella notte, quando era comparsa la quarta coda -seguita dalla quinta, dalla
sesta e, infine, dalla settima- nessuno era riuscito a porre un freno alla
devastante potenza del Jinchuriki.
Non
più Naruto, non più il ninja imprevedibile, non più lui. Ora era solo e
soltanto Kyuubi. La ragione l’aveva abbandonato, così
come il senno, e lei si era
completamente impadronita della sua mente e del suo corpo.
Cosa
aveva scatenato quell’infernale reazione a catena, Hinata
non lo ricordava più, il corpo le doleva e ogni rumore le rimbalzava nella
testa, contribuendo a farla sentire ancora peggio. Se solo questo fosse stato possibile.
Gli
ordini erano chiari, semplici e concisi: sopravvivere, difendere il villaggio e
mai, in alcun modo, tentare di colpire il demone. Per loro era facile parlare.
Loro non avevano mai conosciuto Naruto, nelle loro
menti albergava solo il Jinchuriki, accompagnato dal
triste ricordo del sacrificio del Quarto Hokage. Soltanto
la forza portante, soltanto una minaccia, soltanto uno spiacevole effetto
collaterale. Hinata non riusciva ad ignorare tutto
questo, era incapace di cancellare il volto di Naruto
dalla sua mente, di scindere la figura di Kyuubi
dalla sua. Si, ci aveva provato, ma si era rivelato terribilmente difficile.
Fece
vagare lo sguardo in cerca di Shino e Kiba, li trovò intenti ad aiutare degli shinobi
feriti, poco distante.
Attese
un attimo, per essere certa che la loro attenzione non fosse più catalizzata su
di lei, e con un movimento fulmineo sparì tra le fronde degli alberi, diretta
alla fonte di quel chakra inquietante.
Credevano
forse che fosse stupida? Aveva capito perfettamente che, da quando era iniziata
la battaglia, cercavano in tutti i modi di tenerla lontana cuore dello scontro,
che cercavano -a modo loro- di proteggerla.
Ma
Hinata sapeva di non essere più la spaventata
ragazzina di un tempo, sperava di essere cambiata e sperava che anche loro, i
suoi compagni di squadra, riconoscessero lo riconoscessero. Anche se così non
fosse stato, anche se fosse stata sempre la solita Hinata,
non avrebbe esitato ad agire altrimenti. Avrebbe salvato Naruto
ad ogni costo, certa che lui avrebbe fatto altrettanto.
Man
mano che si avvicinava alla zona di pericolo, sentiva la forza di Kyuubi crescere d’intensità, riscaldando l’ambiente come
fiamme infernali.
Infine
lo vide. Il volto trasfigurato dal demone: le pupille ridotte a due fessure
avevano un che di felino e i familiari segni sulle guance erano diventati marcati
graffi. Ma la cosa che suscitò maggiore interesse nello sguardo della ragazza
erano i sette lembi di chakra che si agitavano
incessantemente alle spalle di Naruto. Le code.
Mentre
si avvicinava a lui udì numerose voci che le intimavano attenzione o le
gridavano si scansarsi, ma le ignorò e continuò ad avanzare nel suo mondo reso
trasparente ed ovattato dal byakkugan. Era una kunoichi addestrata, non più sensibile agli stimoli
esterni, decisa a perseguire il suo obbiettivo fino alla morte.
Il
calore sprigionato dal corpo del Jinchuriki si fece
improvvisamente insopportabile e i suoi occhi felini si fissarono in quelli
bianchi della ragazza.
Un
attimo, un istante, il tempo di un semplice battito di ciglia.
Le
code erano diventate otto.
Hinata procedette, silenziosa ed agile,
con lo sguardo di Naruto puntato su di lei, pronto a
spazzarla via come un fuscello. Un ostacolo come un altro da cancellare dalla
faccia della terra.
La
ragazza si preparò ad usare il Junken, mentre il
resto del mondo, muto, le chiedeva di fermarsi. Quello che accadeva intorno a
loro non aveva più importanza, non un suono di quel mondo estraneo giungeva
alla sue orecchie. C’erano soltanto lei e Naruto.
Il
suo pugno gentile e lo sfrigolante chakra di Kyuubi.
Trattenne
il respiro, i loro sguardi si intrecciarono nuovamente e in un fuggevole
istante accadde tutto: lo sguardo felino di Naruto
aveva indugiato troppo a lungo in quegli ingannevoli occhi bianchi, fu allora
che Hinata colse quel momento di distrazione, di inaspettata umanità, per
balzare verso di lui e colpirlo, mirando al cuore. Dopo la collisione con la
volpe, Hinata, chiuse gli occhi, come se questo gesto
potesse difenderla dai pericoli del mondo, e aspettò.
Capì
di essere viva soltanto quando, finalmente, un suono la raggiunse.
Il
suono di un corpo che -esanime- cadeva a terra.
“Tum”
***
È finita.
Conclusa. Terminata.
Scrivere questa
One Shot è stato peggio di un parto gemellare senza epidurale. Letteralmente.
Il
travaglio è durato più del previsto, ma alla fine, alle 15 e 55 di questo
pomeriggio, “Il
tramonto degli stupidi” ha visto la luce. Cosa posso dire riguardo
alla mia creatura?
Prima di tutto è
stata ispirata dall’omonima canzone dei Verdena e, in
parte, dalla mia ossessione di uccidere almeno un personaggio in ogni racconto.
Ringrazio, come
sempre, Aya che mi ha fatto da beta reader <3 e che mi lancia sempre dei VELATISSIMI
(…) messaggi subliminali affinché io aggiorni o pubblichi certe storie.
Quindi, se
volete picchiare qualcuno, quel qualcuno è lei!
Come vedete mi
sto disintossicando dalle Drabble, enjoy!
Ringrazio chi ha
letto “Ogni
Evenienza”, “Inutili gigli
bianchi” e “Cronaca di una
morte”, e in particolare chi ha recensito:
_ayachan_ (sempre!)
Princess of sayan
Arwen5786
Kaho_Chan
Ragazza_innamorata
LalyBlackangel
Lucy
369
Nihal
Queen_of_Sharingan_91
Nidaime_93
Dionea
Hypatia
Mimi18
Bambi88
Volevo scrivere
un ringraziamento mirato ad ognuna, ma i miei neuroni hanno minacciato di
suicidarsi. Domando perdono xD
ATTENTION PLEASE
Se siete anche voi scrittori sapete bene come è frustrate vedere
200 letture e solo 5 recensioni ç___ç Se ho smosso anche solo minimamente il
vostro animo, lasciatemi un commentino.
Grazie ç___ç ß
faccina supplicosa
[Partecipate anche voi alla campagna “Perché le recensioni non
ci fanno schifo, anzi!”]