“Cinquanta.”
“Cinquanta cosa?” chiese Sarah, osservando Manfred dal basso del pavimento su cui era distesa.
“Cinquanta paradossi.”
“Beh adesso è chiaro.” La voce sarcastica di Sophie si levò ovattata dal cuscino, sotto al quale aveva nascosto il viso.
“Manny, spiegati meglio.” Leonard neppure abbassò lo sguardo, continuando a fissare il soffitto, seduto sul comodo divano del suo salotto.
“Intendo dire che nel mio taccuino ho annotato cinquanta paradossi.”
“Fa vedere.” Sarah allungò le braccia verso l’amico, in attesa che il blocco le fosse passato. Quando lo ebbe tra le mani, fece scorrere alcune delle pagine, soffermandosi su una. “Ma questo l’avevo detto io!” esordì stupita.
“E’ ovvio, ho annotato i nostri paradossi, non solo i miei.”
“A che ti servono Man?” Domandò Sophie, uscendo dal suo nascondiglio e rigirandosi sul divano, poggiando le gambe su quelle di Leonard, così da avere lo sguardo rivolto verso l’alto.
“Ancora non lo so di preciso. Sono divertenti, alcuni riesco quasi ad immaginarli.”
“Passa Sar.” Disse il ragazzo seduto sul sofà, che prese al volo il taccuino lanciatogli dall’amica. Anche lui gli diede un’occhiata veloce, poi sorrise. “E’ vero, non sono male.” Commentò, assumendo un’espressione strana, che tutti conoscevano fin troppo bene.
“Sta architettando qualcosa… finalmente, sto morendo di noia qui!” Sophie tirò un sospiro di sollievo, ridacchiando appena.
“A chi lo dici! O trova qualcosa di grandioso oppure organizziamo un suicidio collettivo!” Esordì Sarah, seguendo a ruota la risata dell’amica.
“Ci siamo.” Disse Manfred, interpretando il nuovo sorriso che colorava il volto del compagno.
“Ci sono!”
“Che vi avevo detto?” sussurrò sghignazzando.
“Li ricreeremo, tutti quanti!” Leonard balzò in piedi, entusiasta della sua idea. “Potremo farlo in un…”
“In un palazzo!” proseguì Sarah.
“E potremo…” cominciò Sophie, guardando Manfred.
“Potremo renderli pubblici, potremo fare delle mostre di paradossi!” aggiunse l’amico.
Poi, rendendosi conto che avevano completato l’uno la frase dell’altro, scoppiarono in una fragorosa risata, che servì a confermare la loro idea, dando inizio a qualcosa di grande e totalmente imprevedibile.
 
Note: Salve a tutti quanti! Inizio scusandomi in anticipo per eventuali ritardi nella pubblicazione dei capitoli successivi, è un momento piuttosto particolare per me, quindi è probabile che sparisca per qualche tempo! Parliamo della storia: è la mia prima FlashFic, e per me è una sorta di tortura non poter scrivere come faccio di solito, ovvero infarcendo il testo di dettagli su dettagli! Non assicuro il risultato, nella mia testa è divertente, sul foglio non ho idea di cosa verrà fuori! Come al solito ce la metterò tutta :)
Chiedo perdono per eventuali errori e imprecisioni ma, come sempre, non abbiate pietà: SINCERI E BRUTALI!
Tanti baci, buona lettura! ^_^

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