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Autore: La Matta    26/05/2013    1 recensioni
La comandante si morde il labbro, una brutta abitudine che credeva di aver perso molti anni prima, poi guarda Mordin ed annuisce:- chiama il dottor Zane. Digli di tenersi pronto.-
- Tutto è preparato.- la rassicura il salarian
- Va bene, allora.- Shepard prende un respiro profondo. Si china in avanti, baciando Thane sulle labbra - ti amo tanto.- sussurra.
Lui socchiude appena gli occhi e la guarda, confuso
- Siha…-
- Non parlare.- dice lei, dolcemente - Andrà tutto bene.-
Dopo di che fa scivolare l’ago della siringa sotto la sua pelle e preme a fondo lo stantuffo.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, Thane Krios, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Konstantin Shepard'
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la cura 13

Capitolo Tredicesimo

Cerberus

 

Ormai la Cittadella è di fronte a loro. Un ponte fra il passato e il futuro, fra il presente e l’oblio.

Joker cerca di mettersi in contatto con il comando dell’Alleanza, ma ogni comunicazione di perde in un vuoto elettrico, in cui frusciano scariche di elettricità statica.

- Niente, comandante.- sbuffa, appoggiandosi allo schienale del sedile

- Prova con i canali d’emergenza. Magari riusciamo a contattare il maggiore Alenko.-

Il pilota preme qualche pulsante, sintonizza il comunicatore.

Dopo qualche minuto di silenzio, gli occhi di Joker s’illuminano.

- Comandante… c’è una comunicazione da parte di Thane.-

Shepard si sporge in avanti, avviando la comunicazione.

- Thane?-

- Sihala Cittadella è sotto accatto. I commando di Cerberus hanno fatto irruzione alla sede dell’SSC e da lì bloccano l’intera rete di controllo. Le loro truppe stanno invadendo la stazione.-

- Tu sei al sicuro?-

- Sono riuscito a evitare i commando all’ospedale. Non mi hanno visto e, tenendo un basso profilo, dovrei riuscire ad evitarli. Adesso sono in un negozio del Presidium.-

- Non correre rischi inutili. Io e la squadra stiamo sbarcando. Da qui ci pensiamo noi.-

- Siha…, ascoltami.-

Shepard annuisce, anche se vorrebbe spegnergli il comunicatore in faccia perché sa già quello che sta per dire e sa anche che lei non troverà motivazioni sufficientemente forti da fargli cambiare idea.

- Mi dirigo al quartier generale dell’SSC. Finché Cerberus lo controlla, la resistenza è compromessa.-

- Va bene.- accetta, di malavoglia

- Ti amo, siha.- dice Thane. E la comunicazione s’interrompe.

- Ti amo anch’io.- mormora lei, distante, guardando il pannello dei comandi.

Joker controlla per l’ultima volta le comunicazioni, poi porta la Normandy il più vicino possibile alla sede dell’SSC. Sembra la fine del mondo. Piccoli combattimenti infuriano ovunque. Un fuoco incessante scoppia nelle strade, sovrastando il rimbombo dei passi dei mech pesanti.

Shepard prende un respiro profondo, probabilmente l’ultimo prima che la battaglia la inghiotta.

Si controlla la corazza, aziona lo scudo, carica la pistola.

- Hai un piano, comandante?- le chiede Joker

- Io ho sempre un piano.- risponde lei, prima di sparire lungo il corridoio per riunirsi al resto della squadra.

- Quei bastardi.- mastica James, non appena la vede arrivare - Non vedo l’ora di farli saltare in aria.-

- Bene. Spezzeremo la difesa di Cerberus e ci apriremo una strada fino al quartier generale dell’SSC. Una volta dentro, valuteremo la situazione e cercheremo il Consiglio.-

Non possono perdere il Consiglio. Anche se nessuno lo dice, tutti lo pensano.

Sanno che la guerra si può vincere uniti o si può perdere separati. Sanno che un’alleanza è possibile solo con il Consiglio e che, se davvero Udina li ha traditi, anche quello potrebbe non essere sufficiente.

- Perché tutti ci remano sempre contro?- scherza Garrus, caricando il fucile di precisione.

Raggiungono la navetta e prendono posto.

Shepard si siede accanto a Kolyat e ammicca.

- Stammi dietro, principiante. A te ci penso io.-

- E se “ci pensa lei”…- la schernisce Garrus, dandole un colpo col calcio del fucile.

- Cosa stai insinuando, Vakarian?-

- Che l’ultima volta che “ci hai pensato tu” mi sono ritrovato con mezza faccia spappolata.-

- Non è colpa mia se non riesci nemmeno a schivare un raggio laser. Persino un elcor avrebbe visto quella dannata cannoniera e sarebbe riuscito a spostarsi in tempo.-

James ride:- ci sei mancata, comandante.-

Shepard si appoggia indietro, mentre la navetta si avvicina alla zona d’atterraggio.

- Mancato anche a me lavoro di squadra. Entrare, sparare, passare ad altra stanza. Semplice e lineare. Niente sperimentazioni, niente calcoli, niente tempi di attesa. Unica preoccupazione, evitare fuoco nemico.- concorda Mordin - Inoltre, più divertente di Squadra Operazioni Speciali salarian. Più azione, più motti di spirito, più simpatia fra compagni di missione. Ricorda missione di portale Omega 4.-

- Cacchio, quanto mi dispiace essermela persa.- esclama James - dev’essere stato davvero forte, Lola.-

- Ci avresti solo rallentato, Vega.- lo schernisce Garrus - quello era roba di un altro livello.-

- A crisi scongiurata te lo faccio vedere io, l’”altro livello”!- ribatte James

Shepard li ascolta, divertita, ma una parte della sua mente è altrove.

 

Una volta a terra eliminano un gruppo di Cerberus appena fuori dal quartier generale dell’SSC.

Stanno per entrare nell’edificio, quando s’imbattono nel comandante Bailey. E’ ferito, ma non in modo grave e li ragguaglia sulla situazione.

- Il consigliere salarian doveva incontrarsi con l’esecutore. Forse è ancora lì.-

- Va bene.- Shepard ricarica la pistola - Pensa che siano in arrivo altri nemici?-

- Non ne sono sicuro - ammette Bailey - ma, una volta dentro, posso bloccare l’ingresso e ripristinare in parte i sistemi di sicurezza. La minaccia dovrebbe essere gestibile.-

La comandante annuisce:- va bene. Kolyat, Temnos, rimanete qui con il comandante Bailey, in caso arrivino  rinforzi. Rimaniamo in contatto via factotum e avvertitemi di qualsiasi novità.-

Temnos fa un cenno del capo, poi tende una mano a Shepard:- è stato un piacere lavorare con te, comandante. Buona fortuna.-

- La fortuna non c’entra.- sorride la donna - Sono le nostre azioni, che dettano la nostra sorte. Grazie, per tutto quanto. Non saremmo usciti vivi da Kahje, senza il tuo aiuto.-

Si stringono la mano, poi l’agente entra nel quartier generale, assieme a Bailey.

Kolyat rimane fermo per qualche istante, guardando Shepard.

- Sta attenta.- le dice, semplicemente.

- Non preoccuparti.-

Si guardano, imbarazzati, cercando le parole adatte.

Alla fine, Konstantin appoggia una mano sulla spalla del giovane:- Andrà tutto bene.- promette.

E’ l’unica cosa che abbia davvero senso, in quelle circostanze in cui tutto sembra pronto a precipitare nel buio eterno. In cui la fine sembra a un passo.

- Entro domattina, Lola!- chiama James

La comandante non dice altro. Aumenta la presa per qualche secondo, poi sorride e si allontana.

Kolyat la segue con gli occhi, finché la sua sagoma non sparisce nei corridoi dell’SSC.

Poi congiunge le mani e, in un sussurro, prega.

- Amonkira, Signore dei Cacciatori, veglia su di lei, proteggila dai suoi nemici e dalle la forza per adempiere al suo fato. E, qualora dovesse accadere il peggio, concedile il tuo perdono.-

 

Shepard, Mordin, Garrus e James attraversano i corridoi dell’SSC.

A parte qualche soldato isolato, non incontrano una grande resistenza, ma sentono i rumori degli scontri farsi sempre più vicini.

Rapidamente, come un incendio, Cerberus sta dilagando nella Cittadella, infrangendo quell’ultima illusione di pace. La guerra è giunta nel cuore stesso dalla galassia. La pazzia di chi vuole che l’umanità, da sola, si erga a fronteggiare un nemico troppo grande per qualunque esercito.

Shepard si morde le labbra, rimproverandosi per essersi fidata dell’Uomo Misterioso.

Si è sempre ripetuta di aver fatto la cosa giusta e che, in un modo o nell’altro, la sua collaborazione con Cerberus si sia rivelata utile per proteggere la galassia. Avevano un fine comune, un buon fine.

Si sporge dal riparo, piazzando due proiettili in testa ad un ingegnere, impegnato con una torretta.

- Bel colpo, Shepard.- si congratula Garrus, per poi fermarsi a spiegare:- Quello laggiù dovrebbe essere l’ufficio dell’esecutore.-

Nella sala che si frammezza fra il gruppo e la stanza, si è raccolto un nutrito gruppo di Cerberus.

- La solita strategia.- sussurra la comandante, voltandosi verso i suoi compagni

- Al tuo segnale scateniamo l’inferno?- chiede James

- Quella non sembra strategia.- realizza Mordin

- Ma ha sempre funzionato alla grande!-

Shepard sorride, poi fa un cenno del capo, si sporge dal riparo e lancia una deformazione contro un nemico.

Il frastuono familiare della battaglia la inghiotte.

Riesce a distinguere ogni cosa, ogni frazione di istante si dilata e le appare chiara.

Sente le scariche di proiettili di James e i colpi rapidi e precisi di Garrus.

Sente il clic metallico che anticipa le esplosioni di Mordin e le urla dei Cerberus, sollevati dal suo flusso di  energia biotica.

I colpi della sua pistola pesante sono veloci e penetranti, esplodono contro il nemico, spappolano arti, frantumano complessi aggeggi tecnologici. Un drone nemico le viene addosso, ma Garrus riesce a farlo scoppiare prima che le procuri danni.

Ci sono scontri che sembrano durare ore ed altri che si esauriscono in pochi minuti.

Questo si esaurisce in pochi minuti e presto, nella sala ora silenziosa, rimangono solo cadaveri fumanti.

- Non c’è traccia del consigliere…- inizia Shepard, poi Mordin la richiama, indicandole una stanza, sotto di loro. Accucciato dietro un tavolo, schermato da una barriera che lo rende quasi invisibile, c’è il consigliere Valern, miracolosamente scampato all’assalto.

- Abbiamo trovato il consigliere.- comunica Shepard, al factotum - sembra sano e salvo. La vostra situazione?-

- Meno peggio di quanto immaginassimo.- la conforta la voce di Kolyat - Stiamo controllando i sistemi difensivi e la maggior parte sono ancora integri. Quelli compromessi si potranno riportare online in tempi brevi. Abbiamo ricevuto solo un’ondata di nemici, ma siamo riusciti a neutralizzarli.-

- Ottimo lavoro.- si congratula la comandante.

Una volta raggiunto il consigliere, lo rassicura che la situazione è sotto controllo.

… ma non è così. 

In un lampo nero, un giovane si materializza dietro al salarian, puntando un’arma contro di lui.

Sembra un umano, capelli scuri, tratti asiatici, un dispositivo che gli copre gli occhi, come una maschera.

- Abbassa l’arma!- grida Shepard, fronteggiando il nemico - Subito!-

- Ci ucciderà tutti…- mormora il consigliere, madido di sudore

- Questo è da vedere.- replica la comandante, senza perdere di vista lo sconosciuto

- Non lui… parlo di Udina. Si è alleato con questi pazzi… ha organizzato un colpo di stato…-

- Quel figlio di puttana!- impreca Garrus, dando voce al pensiero comune

- Risolviamo un problema alla volta.- riprende Shepard.

Guarda l’assassino, a lungo. Anche se non riesce a guardarlo negli occhi, le loro volontà sembrano entrare in collisione. E’ una lotta equilibrata, che potrebbe proseguire all’infinito.

Konstantin realizza che, se fosse rimasta con Cerberus, se avesse assecondato i desideri dell’Uomo Misterioso, se avesse permesso all’organizzazione di piegare la sua volontà, sarebbe diventata come l’assassino che ha di fronte. Un burattino. Armato delle migliori tecnologie, dalle capacità evolute e perfette… ma senza un’anima. Senza un cuore, senza sentimenti. Senza un vero motivo per cui lottare, solo per l’istinto di imporre la propria forza su quella degli altri. Solo il cieco desiderio di veder scorrere il sangue.

Vede una palla di energia concentrarsi sulle dita dell’assassino.

Il consigliere Valern deglutisce, fissando la comandante con gli occhi sbarrati dal terrore.

Il mondo come lo conosceva gli sta crollando addosso e lui rischia di morire sotto le macerie. Come ha potuto permettere che la galassia si ritrovasse a quel punto? Così impreparata, di fronte alle minacce dei nemici?

Quando la morte ti è vicina, la vita ti passa davanti agli occhi. Sembra comporre un ultimo grande arazzo, per dirti addio. Valern ricorda l’emozione che ha provato, quando è stato nominato consigliere. Ricorda gli ideali che l’hanno animato e che, col passare degli anni, hanno perso fibra e vigore.

Gli sembra strano ricordare il passato, ricordare quand’era un giovane salarian, testardo ed idealista.

Credeva davvero, in quello che faceva. Essere un consigliere non era un semplice mestiere, era una missione.

Si pente amaramente di aver perduto il coraggio di un tempo.

- Arrenditi.- dice Shepard, ancora una volta.

L’assassino ride una risata amara, di scherno.

Sta per colpire il consigliere, quando lo scatto di una pistola riecheggia, a pochi centimetri dalla sua fronte.

Il cuore di Konstantin perde un battito, mentre l’assassino si volta, per fronteggiare la minaccia. E’ Thane.

Combattono a mani nude, in una danza rapida e aggraziata, letale. Incantevole, in un modo inquietante.

Shepard scatta in avanti, per fare scudo al consigliere.

- Venga!- dice, afferrandolo per un braccio.

Valern rimane fermo per qualche attimo, come paralizzato, poi segue la comandante.

- Preoccupatevi di lui!- comanda la donna, dopo averlo portato dai suoi compagni.

Il giorno in cui è entrato a far parte del Consiglio della Cittadella, ha giurato di fare sempre del proprio meglio, per proteggere la galassia. Per renderla ogni giorno un luogo migliore, per garantire la pace e la cooperazione fra le varie razze.

Un macigno gli piomba sul cuore, con la coscienza del proprio fallimento.

Assiste impotente allo scontro. La sagoma dell’assassino è appena un’ombra nera, il ricordo di un incubo, che sfreccia nel bianco della stanza. Eppure, ogni tanto si ferma, si muove troppo lentamente e, in un battito di ciglia, viene colpito. Poi la danza riprende, feroce, frenetica.

Shepard spara qualche colpo, ma il salarian intuisce che le è impossibile prendere bene la mira.

I due guerrieri sono troppo veloci, non sono altro che ombre e chiaroscuri.

Quel drell gli ha salvato la vita. Non sa nemmeno il suo nome, ma sa che non ha esitato a scagliarsi contro l’assassino.

Shepard spara di nuovo, poi abbassa la pistola, con un gemito di frustrazione.

Thane si sta battendo splendidamente, ma lei riesce a leggere la sua fatica. I suoi movimenti sembrano più pesanti, ogni secondo una frazione più lenti, meno fluidi, meno perfetti.

Poi l’assassino estrae una lama. Scintilla nell’aria immota, minacciosa.

Shepard solleva l’arma, ma le sembra di muoversi in un mare di gelatina, si sente goffa ed impacciata.

Una gelida consapevolezza scende su di lei. Il presentimento che non farà in tempo.

Thane si muove verso l’assassino, sparando contro la sua barriera.

S’incontrano. I loro corpi si sfiorano, si toccano.

Poi l’assassino passa oltre. E sboccia un fiore rosso.

Il sangue di Thane gocciola per terra, il drell cade in ginocchio, trafitto dalla spada.

- Thane!- grida Konstantin.

Corre verso di lui, mentre gli altri sparano contro il nemico.

L'assassino si volta e, per un lungo, interminabile secondo, fissa Shepard con aria di scherno. Poi scompare.

- Thane…- mormora Shepard, accarezzando il viso del drell.

Lui si solleva, premendosi una mano sulla ferita.

- Va’ a prenderlo, siha.- dice, aggrappandosi alle spalle di lei.

- Non ti lascio.- s’impunta lei - Dobbiamo… dobbiamo portarti all’ospedale…-

Thane le sfiora la guancia, guardandola negli occhi.

- Ho tempo, siha.- la rassicura, prima di sfiorare le sue labbra con un bacio - Salva il Consiglio, amore mio.-

Shepard fa appello a tutta la propria forza di volontà. Ognuno deve fare dei sacrifici, per quella guerra.

- Ti amo.- dice, combattendo contro il nodo che si sente in gola. Le sembra di non avergli mai detto a sufficienza quanto lo ama, quanto è felice, quand’è con lui, quanto bene lui riesca a farla sentire.

Thane l’accarezza sui capelli:- ti amo anch’io, siha.-

- Mordin.- chiama poi Shepard - resta con lui. Chiama i soccorsi e poi aggiorna il comandante Bailey. James, Garrus, con me. Andiamo a salvare il Consiglio.-

 

Mentre percorre le strade devastate della Cittadella, a malapena sente la voce del comandante Bailey, al factotum. Spara meccanicamente, si muove sul campo di battaglia, guidata dall’addestramento. La sua mente è lì, ma il suo cuore è altrove.

 

 

 

 

- La Coda!!-

Non so cosa dire di questo capitolo. Scriverlo è stato al contempo facile e complicato. Odio le scene d’azione e non volevo che occupassero troppo posto, ma sventuratamente non potevo solo abolirle (nonostante sia certa che la vostra immaginazione di lettori e conoscitori di ME3 avrebbe compensato le lacune più che degnamente XD)

Mettere a un certo punto il POV del consigliere salarian è stato… divertente. Un po’ estraniante, ma divertente. In realtà, adesso sono TRE i salarian per cui provo simpatia (uno è lui, l’altro Mordin, il terzo + il maggiore Kirrahe. L’elenco è in continuo aggiornamento, ma per ora la vedo male…).

Un bacio a tutti e ci vediamo la settimana prossima, con l’ultimo capitolo!!!

 

- La Matta-

  
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