Capitolo
11
Usagi
riaprì
gli occhi. Il forte bagliore l’aveva quasi accecata
tant’è vero che aveva
ancora le braccia sul viso per proteggersi.
L’improvviso silenzio la fece tranquillizzare, si
alzò da terra e iniziò a
guardarsi attorno.
Si trovava in un luogo che non aveva mai visto prima, ma che
stranamente le
sembrava familiare.
L’aria era ferma, il cielo era blu e trapuntato di stelle
luminose che Usagi
osservava estasiata ed anche un po’ in ansia, visto e
considerato che si era
ritrovata in quel posto misterioso senza sapere come.
Attorno a lei rovine di qualcosa che una volta doveva essere stato un
palazzo
reale; colonne portanti distrutte, macerie ovunque, desolazione e
solitudine.
Un senso di abbandono e inquietudine pervase il suo animo in quel
momento;
ricordava di aver già visto quel luogo, addirittura quando
era ancora intero e
splendente.
Si girò dietro di se e vide Mamoru riverso per terra.
“Mamoru!!!
–
urlò correndo e chinandosi verso di lui –
Mamoru... ti prego svegliati!”
Sentiva le lacrime pungerle gli occhi, mentre cercava di risvegliare
Mamoru con
dei colpetti sul viso, poi strinse la sua mano e iniziò a
piangere:
“Mamoru... ti è successo questo per colpa mia, tu
hai difeso me e ti hanno
fatto del male... ti prego... – tirò su col naso
– svegliati... svegliati
Mamo-chan”
Mamoru non si svegliò.
Usagi urlò con tutte le sue forze, poi il carillon si
riaprì e una intonò una
melodia.
Il suono attirò la sua attenzione,poi una voce la
chiamò:
“Principessa Serenity”
Usagi si girò verso la voce misteriosa.
“Ce l’hai con me? Mi dispiace, ma hai sbagliato
persona, il mio nome è Usagi e
non Serenity...” rispose poco convinta di quello che stava
dicendo e
meravigliata di questo.
Pian piano quella voce prese un’identità. La
regina Selene apparve in tutto il
suo splendore.
“Lo so piccola mia, ma sei anche Serenity la principessa
della Luna, nonché mia
figlia”
Usagi si sentì ancora più confusa, ma sempre
più meravigliata del fatto che
quelle parole, quella donna e quei luoghi le sembravano dannatamente
familiari.
“Ti senti confusa, è normale, ma adesso ricorderai
tutto... sfiora il
ciondolo...”
Usagi la osservò, la regina Selene le sorrise dolcemente.
La ragazza obbedì, sfiorò il ciondolo e davanti a
lei si proiettarono le
immagini del suo passato più recente.
“Ora mi presento: Il mio nome
è Luna ed è
tutto il giorno che ti sto cercando...
Potere del cristallo di luna, vieni a me...!
Sei stata
davvero fantastica. Ci
incontreremo ancora... arrivederci Sailor Moon...” *
“Come mai ti interessano i cristalli
dell’arcobaleno? Oh scusa se è un segreto
non sei tenuto a rivelarmelo...
I cristalli dell’arcobaleno e il cristallo
d’argento mi servono per
ricordare...”
“Non
c’è
tempo per le lacrime principessina, per favore fa come ti ho detto!
Spirò.
Devo farlo ora
finché sono ancora in tempo...” e
morì anche la guerriera di mercurio, dopo aver distrutto il
diadema di uno dei
quei youma grazie al quale riusciva a creare illusioni per confonderle.
Sta attenta...
Lasciatela andare... vi
darò il cristallo
d’argento, ma lasciatela andare...
NON DEVI DIRLO NEANCHE PER
SCHERZO, USAGI!
E anche lei, la guerriera
di venere fu eliminata,
lasciando Sailor Mars e Sailor Moon da sole...
Sai... anche se litighiamo
è bello conoscerti...
No aspetta ascoltami!
Questa volta tocca a me
affrontare i mostri...
Rei sorrise, sapeva che
doveva sacrificarsi anche
lei e lo avrebbe fatto senza paure...
Ne erano rimaste due, due
contro una, fino alla
fine... e allo stremo delle forze le finì tutte e due...
Non ho ancora finito...
pronta a fare fuoco...
azione!”
“Le mie amiche...!”
“Non posso baciarti Mamoru, le mie amiche non hanno potuto
baciare i loro cari
prima di andare via e non è giusto che io abbia questo
privilegio...”
Calde lacrime
bagnavano il viso di
Usagi che si era appena trasformata nella principessa Serenity e
singhiozzava
abbracciata alla regina Selene.
“Bentornata
figlia mia...”
“Come ho potuto dimenticare tutto? Mamoru, Luna... le mie
amiche... oh no sono
in pericolo, devo correre a salvarle!”
“Stai tranquilla... – fece comparire una spilla
– ecco, qui è custodito il
cristallo d’argento. D’ora in poi lo utilizzerai
per trasformarti. La tua nuova
formula sarà “Potere del cristallo
d’argento, vieni a me”
Usagi annuì, poi osservò Mamoru.
“Non ti preoccupare, lui sta bene. Adesso devi tornare sulla
Terra e aiutare le
guerriere Sailor”
E improvvisamente sparì.
Ad Usagi non rimase che recitare la formula e trasformarsi.
Una grande luce li riportò sulla Terra; le guerriere erano
stremate, la figura
misteriosa sembrava essere davvero molto forte.
Avevano bisogno di Sailor Moon e del suo potere; non si fece desiderare
di più.
Si tolse il diadema e colpì in pieno il mostro al cuore che
finì per terra
ferito.
“Sailor Moon” gridarono in coro le ragazze
“Amiche mie!” rispose Usagi commossa correndo verso
di loro per abbracciarle –
“Mi siete mancate... come ho potuto dimenticare... oh ragazze
che bello
rivedervi... dopo quello che è successo...” disse
singhiozzando
“Usagi, ora non è tempo per le lacrime, finisci il
mostro, adesso!”
Comparve davanti a se un nuovo scettro e udì nuovamente la
voce della regina
dirle:
“Questo è il tuo nuovo scettro, sconfiggi il
nemico principessina!”
Decisa Sailor Moon puntò lo scettro e scatenò il
suo potere contro la figura
malvagia che appena colpita fin’ disintegrata.
Le ragazze si unirono in un grandissimo abbraccio per festeggiare, poi
Usagi
corse verso Mamoru che finalmente riaprì gli occhi.
“Mamoru... ti prego svegliati... dimmi che stai
bene...” chiese preoccupata
“Si... sto bene... ma tu chi sei e dov’è
Usagi? Cos’è successo???”
Sailor Moon sgranò gli occhi, Mamoru non si era ricordato,
restò bloccata per
un attimo finché arrivo Sailor Mars a trascinarla via
lasciando il ragazzo
perplesso.
Mamoru correva
per i labirinti disperato alla ricerca di Usagi.
“Usagi... testolina buffa dove sei???”
“Mamo...ru” – stava per chiamarlo Mamo-chan
ma si fermò per tempo.
“Usagi... - corse da lei e l’abbracciò
– come stai? Sei ferita?”
“No... no sto bene... voglio soltanto andare a casa...
è stata una giornata
dura...”
“Hai ragione... vedrai ci rifaremo... anche se vorrei capire
cosa sia
accaduto...”
“E’ stato di sicuro un corto circuito... un
problema loro... non ne parliamo
più...va bene?”
“Sarà... ma ti vedo strana... sei sicura di stare
bene?”
“Si... sto bene... sono solo un po’ stanca, tutto
qui” disse sforzandosi di
sorridere
Le ragazze li raggiunsero, Minako notò subito lo sguardo
triste di Usagi.
“Mamoru, tu stai bene? È il caso che anche tu vada
a riposare, dopotutto sei
svenuto... accompagneremo noi Usagi a casa.”
Mamoru non rispose, non voleva di certo lasciare una ragazza da sola
dopo
quello che era accaduto, di certo non sapeva ancora chi erano quelle
ragazze e
che non sarebbero di sicuro andate a casa, almeno in quel momento.
“Non vorrei essere maleducato... accompagnerò
Usagi, e poi tornerò a casa mia.”
disse serio
“Mamoru... sei un ragazzo stupendo –
mormorò Usagi abbracciandolo e poggiando
la testa sul suo petto – ma sei stato ferito a causa mia, non
voglio che ti
preoccupi ancora per me. Tanto sono in compagnia delle mie amiche e io
apprezzo
tantissimo il tuo gesto, ma adesso ti prego, vai a riposare... anzi
Motoki
assicurat che torni a casa sano e salvo, va bene?”
Motoki annuì: “Certo Usagi, lo accompagno io, non
preoccuparti!”
“Ci vediamo domani ragazzi... buona serata”
– esclamò Ami poi si allontanò con
Usagi che a malincuore si staccò dall’abbraccio di
Mamoru e Minako che si erano
già avviate seguite da Rei e Makoto.
Come ai vecchi tempi, si erano riunite al santuario di Rei.
“Ragazze... è bellissimo riavervi di nuovo qui...
amiche mie... non vi ho mai
ringraziato per quello che avete fatto per me...”
“Dovere...” rispose Makoto sorridendo e
abbracciandola
“Dai Usa-chan ora basta piangere! Siamo tutte qui riunite,
felici, in salute e
pronte a suonarle anche a questi nuovi mostriciattoli
ultraterreni!” squittì
Minako
“E se... e se dovesse accadere di nuovo... “
“Beh... adesso siamo sicure che il cristallo
d’argento ci proteggerà come ha
già fatto dopo la battaglia con il Regno delle Tenebre.
Adesso però è ora di
pensare al presente. La Terra è in pericolo di nuovo e
dobbiamo combattere per
salvarla.” – sentenziò Rei
Usagi annuì sorridendo; era felice di averla ritrovata anche
se con lei
litigava spesso, le voleva un mondo di bene e sapeva che anche Rei
ricambiava
il suo affetto allo stesso modo, non lo dava a vedere ma le voleva
tanto bene.
Aveva ritrovato le sue amate amiche e quel pensiero per un momento le
fece
dimenticare il fatto che Mamoru non aveva ricordato.
Tornò ad essere triste.
“Usa-chan, cos’hai?” le chiese premurosa
come sempre Minako
“Mina-chan... secondo te come finirà tra me e
Mamoru?”
“Amica mia, devi solo avere fiducia... hai visto cosa ha
fatto oggi per te?”
“Si...”
“E non è un gesto che farebbe qualsiasi uomo...
lui prova qualcosa per te come
tu provi qualcosa per lui... vi eravate gia innamorati prima che tu
ricordassi... ora aspetta che lo capisca lui e non preoccuparti, il
destino vi
è amico!”
“Grazie amica mia... – mormorò
abbracciandola – adesso però mi è
venuta fame,
che ne dite di ordinare una pizza?”
“Sei sempre la solita mangiona, Usagi! Non cambierai
mai!” – la rimproverò Rei
“Ricominci? Cosa posso farci se ho fame?”
“Tu hai sempre fame testolina buffa che non sei altro!
Diventerai una cicciona
e non sarai più in grado di combattere... e non è
che tu sia una grande
guerriera...!”
“Cosa vorresti insinuare?”
“Quello che ho detto!”
“ADESSO TI STRANGOLO REI!”
“Prova a prendermi... “
Le ragazze si guardarono tra loro rassegnate, con i ricordi erano
tornate anche
i litigi che tenevano vivo il rapporto tra tutte e cinque.
“Ragazze basta o ve le suono! - urlò Makoto. Rei e
Usagi si fermarono e
la guardarono – finitela... in ogni caso...
ho fame anche... Ami chiameresti la pizzeria?”
Rei e Usagi restarono ferme a guardarla, poi Makoto rise –
“Almeno vi ho fatto
smettere di bisticciare!”
Le cinque ragazze risero e ordinarono finalmente la cena.
Tornata a casa in serata, Usagi corse in camera sua.
“Luna!”
“Finalmente sei tornata... domani devi andare a scuola lo
sai? Corri a letto!”
“Luna... amica mia... finalmente possiamo tornare a fare le
nostre
chiacchertate...” mormorò abbracciando la sua
gattina e fece le fusa
“Anche io sono felice di poterti parlare di nuovo amica
mia... adesso però vai
a dormire, hai avuto una giornata stressante e devi riposare”
“Si... vado subito...”
Nel frattempo
Mamoru era steso sul letto a riflettere.
“Perché Usagi era cosi strana oggi? Cosa le
sarà accaduto? È cambiata dopo
quello strano episodio...testolina buffa... quando ti sei stretta a me
prima di
salutarmi mi sei sembrata cosi triste... mi sono sentito male nel
vederti in
quel modo. – sorrise -
non è
possibile... testolina buffa credo proprio di essermi innamorato
di te... “
Si addormentò subito dopo con Usagi regina dei suoi pensieri.
Un luogo lugubre e tetro, una donna
meschina alta dai lunghi capelli rossi e un principe, lui stesso che le
bacia
il dorso di una mano.
Una ragazza, dolce, bionda e con gli occhi azzurri e lui che
l’aggredisce senza
alcun ritegno.
“I nemici del regno delle tenebre devono essere
distrutti...”
“Il poter del male è troppo radicato in Endymion
ragazzina... mi dispiace per
te... lui è mio!”
“Ti prego Mamo-chan, non farlo... sfioralo...”
La ragazza bionda che tanto gli ricordava la ragazza che aveva visto
quello
stesso pomeriggio al luna park e stranamente anche Usagi lo implorava
di
sfiorare quel ciondolo.
Obbedì.
Una luce invase il suo corpo e vide avanti a se altri momenti della sua
vita:
un compito andato male sulla testa; un uomo mascherato che salvava da
un
pericolo quella stessa ragazza; quei due stessi che si scambiavano un
dolce
bacio sotto la romantica luce della luna.
“Usako...scappa da questo brutto posto, trovati un bravo
ragazzo e dimentica
questa brutta avventura”
“Io l’ho già trovato i ragazzo che fa
per me...”
Morì tra le sue braccia.
Mamoru si svegliò di soprassalto. Si portò seduto
sul letto e con la testa tra
le mani riflettè.
“Usagi...Io. Sailor
Moon...Milord. La
principessa Serenity... Endymion... come ho potuto dimenticare tutto?
Devo correre da lei... – poi guardò
l’orario – meglio di no... sono le 4.00 del
mattino. Domani mi farò trovare all’uscita di
scuola, le farò una bella
sorpresa...” pensò sorridendo “ Il
nostro amore finalmente potrà vivere senza
più alcun contrasto... speriamo solo che questa nuova
minaccia non ci faccia
più soffrire...”
La giornata di scuola sembrava lunga e interminabile.
Usagi fremeva dalla voglia di andare al Crown per incontrare Mamoru che
era
sempre presente nei suoi pensieri.
“Usa-chan ma cos’hai?” le chiese Naru
sottovoce
“Naru-chan ... ho una commissione importante da fare dopo...
e sono molto in
pena...”
“Dai... tra poco è finita... stai tranquilla... ma
cosa devi fare?”
“Oh niente di particolare...” disse sorridendo
“C’è di mezzo un ragazzo, vero? Quel bel
fusto di Mamoru? Ah beata te...”
“Beh ecco...”
“Dai tra poco lo vedi... vai al Crown?”
“Si... spero di trovarlo li...”
“Si... ne sono più che sicura!” rispose
l’amica sorridendo
Finalmente le
lezioni finirono e Usagi corse fuori dall’aula, ma fu fermata
da Makoto e Ami.
“Usagi! Cosa stai facendo, dove corri?”
“Devo uscire di scuola, ho da fare!”
“Devi andare al Crown?” – le chiese
maliziosa Ami
“Beh... si... voglio vedere Mamo-chan.”
“Mi dispiace, ma dobbiamo andare in riunione da Rei... niente
Mamoru per te. È
una distrazione... forza andiamo!” –
esclamò Makoto
“Makoto, ma cosa dici???”
L’amica scoppiò a ridere –
“Avresti dovuto vedere la tua espressione... –
continuò a ridere – ti ho fatto uno scherzetto,
che c’è di male?”
Anche Ami rise – “Dai Usa-chan, stavamo
scherzando... forza usciamo di scuola,
sembra che stai scappando da una prigione...”
Le ragazze uscirono fuori, furono raggiunte da Umino e Naru che corse
da Usagi
e darle una pacca sulle spalle.
“Usagi... andiamo alla sala giochi?” le chiese con
tono eloquente
“Di corsa...”
“Ehm... Usa-chan, non credo ci sia bisogno che tu venga con
noi...” – disse Ami
“E perché?”
“Guarda li...” rispose indicando dritto davanti a
loro.
Mamoru con due caschi in mano, appoggiato alla sua moto e
un’orda di ragazze
riunite attorno a lui con gli occhi a cuoricino.
Qualcuna lo aveva anche implorato di portarla a fare un giro.
“Mi dispiace, sto aspettando la mia
ragazza... “
Restarono deluse e incuriosite. Chi era la fortunata?
Usagi che osservava la scena fu presa da una grande fitta di gelosia
mista a
manie assassine nei confronti delle ragazze riunite attorno al suo Mamo-chan, come osavano avvicinarsi
a lui?
Mamoru poi la notò e le sorrise facendole segno di
avvicinarsi.
“Ciao ragazza innamorata - la prese in giro Naru –
Ci vediamo domani a
scuola... e non fare troppo la monella, anche se con uno come lui
è difficile
trattenersi...”
“Naru-chan! Ma cosa dici!!!” – rispose
Usagi
“Devi ammettere che ho ragione... cos’è
preferiresti Umino?”
“Certo che no! - rispose Usagi – comunque si, il
mio Mamo-chan è bellissimo...
è un principe!”
Salutò le amiche e corse da Mamoru. Non poté
trattenersi e gli saltò in
braccio.
“Ciao... ma che sorpresa bellissima... oh scusa, non volevo
essere cosi
irruente... mi dispiace...”
“Non ti preoccupare... mi fa piacere che sei felice di
rivedermi...”
Usagi notò qualcosa nel suo sguardo. Aveva gli occhi lucidi.
“Mamoru stai bene?”
“Certo... – disse mettendo il casco – dai
infila questo e salta su, ti porto in
un posto”
Non se lo fece ripetere due volte.
Lo abbracciò e poi partirono.
Appoggiò la testa contro la sua schiena e chiuse gli occhi
inebriandosi del suo
profumo.
La vicinanza di Mamoru le regalava sempre sensazioni dolci e emozioni
forti,
era innamorata pazza di lui, se ne era innamorata prima di riacquistare
i
ricordi e anche se non sapeva se lui ricambiava, il fatto che lui era
andato a
prenderla a scuola l’aveva resa felice e dato quella speranza
che riposava nel
suo cuore.
La moto sfrecciava veloce sfidando il vento, Usagi si strinse ancora di
più a
Mamoru, lui sorrise rallentando leggermente.
Si fermò in un parco.
Parcheggiò la moto, poi prese Usagi per mano e la
portò a fare una passeggiata.
Usagi era arrossita, ma strinse con piacere la sua mano.
“Usagi...”
“Si... dimmi”
“Scommetti che indovino qual è il tuo fiore
preferito?”
Usagi restò interdetta, non capiva quella domanda, guardava
Mamoru sorriderle e
continuava a non capire.
“E come indovineresti, scusa?”
“La vuoi vedere una magia...?”
In quel momento Usagi sgranò gli occhi.
“Non può essere...sarebbe troppo bello”
pensò
Poi lo vide far comparire dal nulla una rosa
rossa e capì.
“Ma... Mamo-chan... “
“Dimmi...”
“Non voglio dirlo... dimmelo tu ti prego...”
“Dirti cosa?” disse sorridendo mentre le si
avvicinava sempre di più
“Che ti ricordi tutto?”
“Innanzi tutto, cosa più importante, volevo dirti
che ti amo Usako... - Usagi
avvampò – in secondo luogo, si... ho ricordato
tutto piccola mia. Stanotte ho
fatto un sogno.”
“Oh Mamo-chan... cosa hai sognato?”
“Tutte quelle brutte cose che ti ho fatto quando ero succube
di quella strega
di Beryl... mi dispiace piccola mia. Ti ho fatto soffrire
tanto!”
“No, non devi scusarti. Non eri in te, eri sotto il potere
malvagio di quella
megera. Ma tu che potevi uccidermi, non lo hai fatto, ti sei fermato e
mi hai
ascoltato.”
“Era il mio cuore che ti ha sentito, il mio cuore che ti
è sempre appartenuto”
– mormorò prendendole le mani nelle sue.
“Mamo-chan... ti amo tanto!”
“Ti amo tanto anche io...”
“Che bello poterlo dire finalmente!”
Mamoru la guardò incuriosito.
“È ora di confessarti che io mi ero già
innamorata di te prima di ricordare
tutto ieri... ti amavo già”
“E tu lo sai che anche io mi ero già innamorato di
te prima che stanotte
sognassi tutto?”
“Da... davvero?” gli chiese. Ormai le lacrime le
avevano rigato il volto
“Hey perché piangi ora? – le chiese
asciugandole il viso con i pollici – su
smettila, adesso è ora di sorridere ed essere felici,
finalmente!”
“Sono lacrime di gioia, amore mio!” rispose
affondando il viso sul suo petto.
Lui la strinse forte e le baciò la testa.
“La mia amata testolina buffa... “ disse sorridendo
Lei sorrise guardandolo negli occhi, lui le si avvicinò
sempre di più e strinse
il suo corpo tra le braccia, cingendole la schiena con un braccio
mentre con
l’altra mano le prese il viso e lo avvicinò al suo
per poi sfiorarle le labbra
prima dolcemente poi unirono le loro bocche in un bacio che avrebbero
ricordato
per tutta la loro vita.
E
finalmente si sono
baciati!!! Siiiiiiiii *fuochi d’artificio, spumante, festoni
e musicaaaaaaa*
Finalmente sono arrivata al fatidico punto che tutte aspettavate,
quello del
bacio, del loro risveglio ma soprattutto della confessione reciproca
dei loro
sentimenti.
Questo capitolo l’ho scritto in una sola giornata, anzi
pomeriggio, avevo
promesso e l’ho fatto.
Non voglio lasciarvi con le cose in sospeso, non potrei mai!
Tre mesi sono troppi e poi quando torno voglio dedicarmi al seguito. ;)
Posso dirvi dunque che la fan fiction è conclusa e che il
prossimo capitolo
sarà solo conclusivo e in ogni caso introduttivo alla
prossima serie.
Molto probabilmente finirà con l’arrivo di
Chibiusa.
Spero di riuscirlo a scrivere prima del 4 giugno, giorno della mia
partenza, ma
anche se non dovessi riuscirci, non disperate, come ho già
detto è un capitolo
conclusivo, sarà corto come il prologo.
Ringrazio tutte voi che recensite, anzi devo rispondervi per
ringraziarvi
personalmente tutte.
Inizio col farlo qui, siete fantastiche e grazie per le belle parole
che
riservate sempre per me, grazie anche alle lettrici silenziose.
Beh spero che questo capitolo vi sia piaciuto, aspetto i vostri
giudizi... e vi
lascio al prossimo appuntamento.
Se non dovessimo “risentirci” auguro già
da ora a tutte voi delle vacanze
grandiose e spensierate!
Un bacione a tutte voi e alla prossima!!! J