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Autore: Zhalia94    26/05/2013    7 recensioni
What if? su cosa accadrebbe se Eathon Lambert, all'improvviso, tornasse a casa.
Cosa ha fatto, durante tutti questi anni nel mondo dei titani? Cosa ha scoperto? E, soprattutto, come ha fatto a sfuggire?
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lok Lambert, Nuovo personaggio, Titani, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Alla mia ineguagliabile ed insostituibile ß reader, che mi sopporta ad ogni ora del giorno ( o quasi ) :)


Project One: The Return

 
Lok stava mettendo le ultime cose nel suo vecchio zaino: con tutte quelle che ne avevano passate, era un miracolo che ancora riuscisse a sostenere tutto quel peso!
Avrebbe trascorso le prossime due settimane a casa per il Natale, con la madre e la sorella, come ogni anno.
Sandra gli aveva telefonato proprio quella mattina, a tre giorni dalla vigilia; la voce dall’altra parte del telefono era subito risultata emozionata ed impacciata.
Quando sentì la sua voce, Lok non riuscì a credere alle proprie orecchie.
-Papà- sussurrò con le lacrime agli occhi.
-Sì, Lok.
-Ma come… com’è possibile?- chiese il ragazzo accigliato, asciugandosi le lacrime che continuavano a sgorgargli dagli occhi per la tanta gioia.
-È una lunga storia, Lok.- Eathon fece un sospirò. -Ti spiegherò tutto quando sarai qui.
E così, in fretta e furia, con questa nuova gioia nel petto, aveva radunato le sue cose per metterle nello zaino e partire immediatamente per l’Irlanda.
Gli ultimi rompicapi e si sarebbe subito diretto all’aeroporto.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
-Lok? Sei in casa?
-Cavoli, è vero! Oggi avevo appuntamento con Sophie!
-Ti decidi ad aprire?!
Lok si precipitò verso la porta, facendo cadere un vaso, sbattere il minolo destro sul mobile del telefono e slogandosi per poco una caviglia.
-Ma stavi partecipando ad una lotta greco-romana o cosa?
-Sophie!- esclamò afferrandola per le spalle e guardandola con due occhi spalancati dalla gioia –È tornato mio padre!
La ragazza lo guardò sorpresa. Non si aspetta di certo una notizia del genere.
-Ma… Com’è possibile?
-Non lo so. Ha detto che mi spiegherà tutto quando saremo a quattr’occhi… Da come lo diceva sembra esser qualcosa di serio…
-Lok, non sai quanto sia felice per te.-, disse Sophie abbracciandolo.
-Ehm, Sophie, vorrei partire il prima possibile… Sai com’è, no? Non vedo mio padre da anni e..
-È tutto ok, Lok, vai pure.- disse la ragazza, davvero felice.
-Mi spiace per l’appuntamento.
-Ce ne saranno altri: questo è più importante.
-Grazie, Sophie.
Lok diede un ultimo abbraccio all’amica e si sistemò lo zaino sulle spalle.
-Allora ciao, Sophie.
-Ah, aspetta!- lo richiamò Sophie. –Tra mezz’ora LeBlanche accompagnerà Lucas a Londra con il jet di famiglia: potrei farti avere uno strappo in Irlanda!- gli comunicò sorridente, felice di essere d’aiuto all’amico.
-Sophie, sarebbe fantastico!- esclamò Lok entusiasta.
La ragazza sorrise ancor di più.
-Corri a casa mia.- gli disse. –Intanto avverto LeBlanche.
-Grazie ancora, Sophie.
-La cosa brutta di usare dei jet per lavoro è che si possono usare solo per il lavoro…
-Ahah! Eh già.
-Io corro. Venite a trovarci per Santo Stefano!
-Ok, basta che tua madre non mi fa abbottare come l’altra volta.
-Ci conto, allora.- fece Lok ridendo sotto i baffi.
-A presto, Sophie.- e corse via saltando di tetto in tetto con hyperstride.
Sophie rimase a pensare a quanto era successo.
“Davvero inaspettato”.
Si diresse al centro della stanza, dove i resti del vaso rotto da Lok sovrastavano il pavimento.
-Findshape!
In un attimo il vaso tornò come nuovo.
“Ma pensa” si disse guardandolo “è lo stesso vaso di quella volta…”
Da quando Sophie aveva imparato quel potere, Lok non badava più di tanto come prima ai suoi oggetti antichi: tanto c’era Sophie che poteva farli ritornare come prima, se non meglio!
-Credo che il ragazzo mi stia sfruttando un po’ troppo…- constatò con una risata leggera, e, rimesso a posto il vaso, uscì dal dormitorio di Lok.  
 
In cinque minuti Lok fu davanti a casa di Sophie.
Era stato gentile da parte sua permettergli di usare il suo jet.
La Fondazione non rilasciava mezzi di trasporto per motivi personali, poiché – come aveva avuto modo di scoprire tempo addietro – poteva sempre succedere qualcosa di più importante che ne richiedeva un utilizzo urgente.
Quando fu sul punto di suonare il campanello, il portone si aprì e Lok si trovò davanti il muso antipatico di Lucas.
-Che vuoi, Lambert?- esclamò Lucas con tono burbero.
-Buongiorno anche a te, Lucas.- gli rispose lui, cercando di mantenere la calma, il che gli riusciva bene per tutte le prese in giro che gli riservavano a scuola…
-Sophie ha detto che mi darete uno strappo in Irlanda.
Lucas lo fissò con uno sguardo confuso.
-Sophie non mi ha detto niente.
-Eppure ti dico che è così.- gli rispose Lok –Circa cinque minuti fa ha telefonato a LeBlanche per avvisarlo del mio arrivo e lui ha acconsentito senza pretese, anzi, sembrava entusiasta da quello che mi ha scritto Sophie nei messaggi.
-A me LeBlanche non ha detto nulla riguardo ciò!- fece Lucas guardandolo duramente. –E poi, perché dovrebbe essere entusiasta di portarti con noi! Mica è gay, da quello che so… E poi, diciamolo, non sei neanche un tantino attraente…
-È tornato mio pad.. Aspetta, cosa?
-Niente, Lambert.
Prima che Lok potesse mettere insieme i tasselli, apparve LeBlanche.
-È tutto pronto, signorino Lucas.- annunciò il maggiordomo, a pochi metri da loro, accennando un inchino.
-Grazie, LeBlanche.- rispose quello gettando un’occhiata interrogativa prima nella direzione di Lok e poi nella sua.
-Sua sorella mi ha da poco avvertito che il signorino Lok si unirà a noi durante il viaggio.
-LeBlanche, le ho già detto che può chiamarmi per nome…- soggiunse Lok grattandosi la testa imbarazzato.
Lucas gli riservò una risata di scherno.
-Ho avuto dalla signorina la lieta notizia del ritorno di vostro padre.-, continuò LeBlanche, -Non potete immaginare come ciò mi rallegri per voi, signorino Lok.
“Ok, ci rinuncio”, pensò Lok continuando a grattarsi la testa e nascondendosi nelle spalle.
-Se volete darmi il vostro bagaglio, siamo pronti per partire.
-Ah, no, grazie LeBlanche. Preferisco tenerlo con me.
-Come il signorino desidera.- E con una riverenza lo invitò ad a seguirlo.
 
Il jet era parcheggiato sul tetto della villa.
-Accidenti!- esclamò Lok. –Da qui si ha una vista completa del litorale!
-Vedi di non fare casini durante il viaggio, intesi, Lambert?
-Lì c’è il mio dormitorio! E lì la scuola!
-Peggio di un bambino piccolo…
Mentre Lok continuava a scrutare il panorama, LeBlanche ricontrollò un’ultima volta i comandi.
-Signorino, siamo pronti a partire!- annunciò il maggiordomo dal portellone.
-Grazie.- gli rispose Lucas.
-Vieni, poppante.
-Non sono un poppante!- sbottò Lok urtato.
-Allora smettila di comportarti come tale.- gli rispose per le rime l’altro. –Se è possibile, vorrei tornare per cena, perciò datti una mossa a salire.
“Che maniere!”, pensò Lok. Non si era mica messo a perder tempo, lui! Si stava solo distraendo un attimo mentre aspettava che LeBlanche desse loro il consenso a salire!
Comunque, poco gli importava di quello che gli diceva Lucas – sospettava fosse geloso della sorella, però -; adesso aveva altro per la testa. Finalmente avrebbe rivisto suo padre, dopo tutti quegli anni.
Il cuore gli batteva all’impazzata per l’impazienta e si sentiva le farfalle nello stomaco.
Aveva cercato nei libri di Sophie un modo per far uscire il padre dal mondo dei titani, ma senza risultati; aveva anche chiesto a Dante di accompagnarlo dall’altra parte con Umbra.
-Lo sai, Lok,- gli aveva risposto Dante, -perché il teletrasporto funzioni, bisogna aver già visto il luogo dove si vuol essere teletrasportati.
-Diamine, me ne ero dimenticato…
-E anche se avessimo una minima idea su dove arrivare,- continuò Dante –chi ci dà la certezza di riuscire a ritornare? Umbra è ancora debole, ed è molto probabile che non riesca a portarci entrambi due volte di seguito…
Lok non si era dato per vinto, ed aveva conservato la speranza che un giorno o l’altro sarebbe andato nel mondo dei titani per salvare il padre.
Chi l’avrebbe mai detto che, invece, sarebbe stato Eathon a venire da lui?
La cosa era davvero inaspettata, specialmente per il fatto che non avevano più avuto contatti da quella volta a Tir Na Nòg…
La faccenda si era rivelata più semplice di quanto avesse mai immaginato… Ma si sentiva sollevato per ciò che non avrebbe più dovuto rischiare per ritrovare il padre.
-Allacciatevi le cinture, ragazzi, - annunciò LeBlanche dal posto di comando –stiamo per entrare in fase di atterraggio.
E dopo una manciata di minuti atterrarono sul suolo irlandese.
-Eccoci arrivati, signorino Lok.- confermò LeBlanche.  
-Grazie di tutto.
-Mi saluti suo padre.- asserì il maggiordomo con un gesto di saluto.
-Sarà fatto.- E rivolse anche lui un saluto verso il jet che era in procinto di ripartire.
-Lambert,- intervenne Lucas sporgendosi dal portellone –dì a tuo padre che mi dispiace.
-E per che cosa?
-Perché ha un figlio imbranato come te!
-Fottiti, Lucas!- gli urlò di rimando Lok, sovrastato dal rumore assordante delle eliche. Per una volta che aveva avuto il coraggio di mandarlo a quel paese, l’altro non lo aveva sentito.
“Pazienza, ci saranno altre occasioni.”, concluse Lok. “Adesso rivedrò mio padre, finalmente.”
 

L'angolo della fanwriter, che se facesse questo "lavoro" per soldi l'avrebbero già licenziata...

Ed eccoci qui :D ( già sento le prediche di Alice... xD )
Allora, questa è una long che avevo in mente da circa 1/2 mesi e per la quale non ci ho dormito la notte... =__=
Sono, in qualche modo, molto legata alla trama che mi sono predisposta e, una volta finita - se la finisco - vorrei trarci un libro o, quanto meno, spedirla alla Rainbow :3
Perciò lasciate un vostro parere, poiché ci ho messo cuore nel scriverla, e mi dispiacerebbe molto non avere un vostro parere, per quanto povero esso sia :)
Baci :*
Zhalia94

P.S.: Se, a parer vostro, il capitolo non esaudisce in pieno il titolo che gli avevo predisposto, vi prego di farmelo sapere. ^_^
 
 
   
 
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