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Autore: idrilcelebrindal    27/05/2013    2 recensioni
Durante la Battaglia dei Cinque Eserciti. Kili incontra qualcuno che cambierà il suo destino in modi che non avrebbe mai immaginato. Si trova così ad affrontare sfide inaspettate, ma avrà l'aiuto dei suoi compagni e di qualcuno del tutto imprevisto.
Ho scoperto da poco questo sito fantastico, ed è la mia primissima ff.. incrocio le dita...
Aggiunta: la storia ha preso una piega un po' diversa da quella prevista, forse è il caso di cambiare qualche indicazione...
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kili, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Erede di Durin'
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13. Amore con sorpresa
N.d.A. Questo capitolo mi ha messo veramente in difficoltà. Non volevo usare un linguaggio troppo esplicito, perché mi sembrava fuori contesto; ma d’altra parte non volevo nemmeno cadere nel ridicolo. Ho camminato su un filo molto sottile, e ho modificato molte volte; alla fine mi sono stancata. Come è venuto, è venuto. Grazie per la comprensione.

13. Amore con sorpresa

Sempre cullando dolcemente la sua amata, Kili la adagiò sul grande letto e le sfilò gli stivali. Aggirandosi rapidamente per la stanza, ravvivò il fuoco nel camino, poi accese tutte le candele. Miralys lo seguiva con lo sguardo; era senza fiato, eccitata e trepidante al tempo stesso.. ma poi lui la guardò. Sorrideva dolcemente, e l’amore che vedeva negli occhi che amava tanto, così scuri e vellutati che le ricordavano una notte stellata,  cancellò ogni timore.
Kili si distese accanto a lei, su un fianco, sostenendosi su un gomito. La giovane nana alzò una mano un po’ tremante e gliela appoggiò sul petto, attraverso la camicia aperta; al tocco, lui trattenne il respiro. Quando lei cominciò a muovere la mano in una lenta carezza, Kili si rese conto che stava ansimando e cercò di calmarsi.
Mai, mai si era sentito così. Aveva avuto la sua parte di esperienze - con discrezione, ben sapendo come avrebbe reagito Thorin se un padre oltraggiato si fosse presentato alla porta! – ma niente lo aveva preparato a questa emozione. Si chinò a baciarla, partendo dalla bocca, per poi scendere sul collo, a mordicchiare il punto sensibile sotto l’orecchio…
 
Le mani vagavano,  si insinuavano, aprivano lacci, scostavano stoffa; alle carezze seguivano i baci, che suscitavano mille brividi sulla pelle nuda. Le carezze, prima delicate, diventavano più audaci, più intime, l’aria si riempì di sospiri e di sussurri, di parole sommesse spezzate dai sussulti.
Dèi, com’è liscia… con la mente in subbuglio Kili accarezzava la pelle di seta della sua amata, assaporando ogni fremito ed ogni movimento, percorreva con le labbra e la lingua i punti più sensibili, ascoltando ogni ansito ed ogni gemito; quando lei cominciò a tendersi per anticipare il suo tocco, il giovane nano andò molto vicino a perdere ogni controllo, a strapparsi e strapparle di dosso il poco che ancora rimaneva, e prenderla lì, subito…  ma no, era la loro prima volta e Kili voleva che fosse indimenticabile.  Si fermò, trasse un profondo respiro e si spostò dal suo fianco.
Sentendo il movimento, lei alzò gli occhi, temendo improvvisamente che lui se ne andasse, che non continuasse quella deliziosa tortura. “Kili…”

“Oh no, cara,” sussurrò lui, “non hai ancora visto nulla…” Si distese accanto a lei e accarezzò, baciò, succhiò e leccò ogni centimetro della sua pelle, ogni punto sensibile, mentre Miralys cominciò ad agitarsi, aggrappandosi a lui, assaporando la sensazione della pelle di lui contro la sua, sotto le sue dita, alla ricerca di un contatto maggiore. Ogni pensiero coerente era sparito dalla mente della ragazza da molto tempo, tutto il suo universo era fatto delle meravigliose sensazioni che lui sapeva suscitare, che la sopraffacevano; si sentiva il volto in fiamme ed  il corpo rovente, e  poteva solo ripetere il nome di lui tra i sospiri, come un mantra: “Kili… oh, Kili…”

Sentirla ripetere il suo nome fra i gemiti era quanto di più eccitante il giovane re avesse mai sentito; con esasperante lentezza le tolse gli ultimi indumenti, e rimase a contemplarla.  Era stupenda. Il corpo fremente, teso nell’aspettativa, sembrava brillare alla luce del fuoco, e gli occhi verdi spalancati, fissi nei suoi, sembravano laghi in cui annegare. “Sei bellissima…”  Lei gli tese le braccia,  con uno sguardo talmente colmo di desiderio, tanto provocante da lasciare Kili senza fiato, mentre la mano delicata si sporgeva a sciogliere il laccio dell’ultimo indumento rimasto addosso a lui.
Gli si stava offendo, tenera, palpitante.. sua.

Le accarezzò le cosce, e le gambe di lei si aprirono come i petali di un fiore. Completamente sopraffatto, esplorò, accarezzò e baciò ogni punto di lei, con movimenti languidi e sensuali che scatenavano un mare di sussulti.
Miralys affondava le dita nella chioma bruna del suo amante, inarcandosi verso si lui, ed aveva del tutto perso il controllo; ma anche Kili era al limite.
Si distese su di lei, dolcemente, delicatamente, timoroso di farle male; e quando la trovò, sussurrò:
“Cercherò di fare piano, piccola…”  e le cercò lo sguardo. Le pupille di smeraldo catturarono le sue; sempre guardandolo negli occhi, fu lei ad alzare i fianchi per incontrarlo. Kili trattenne il respiro: vide passare sul viso di lei un’ombra, un battito di ciglia, che svanì subito; le labbra rosse gonfie per i baci sussurrarono: “Vieni…”
Quella minuscola parola spedì  Kili oltre ogni limite ed egli affondò in lei, ciecamente, perdutamente, corpo e cuore, strappando ad entrambi un gemito di meraviglia.
E’ un miracolo..!  il corpo di Miralys lo accolse senza remore, madido di umori, e si chiuse intorno  a lui. E’ come se Mahal l’avesse creata apposta per me… Ogni più piccolo muscolo del corpo di lei    colpiva ed accarezzava un singolo punto della sua virilità.  Cominciarono a muoversi, prima lentamente, poi con maggiore urgenza, trovando subito l’accordo, come se i loro corpi si conoscessero da sempre.
“Ah, Mira… Mira, amore mio… ” ansimò lui, con la vista annebbiata.
“Oh sì, si…” Kili sentì il corpo della sua amante tendersi o poi sciogliersi in un piacere travolgente, percorso da ondate di spasmi che si trasmisero immediatamente a lui; sopraffatto  dalle sensazioni che stava provando, la seguì sull’onda  affondando in lei ancora e ancora.
Un attimo prima di crollare su di lei – è così piccola! – ebbe l’istinto di abbracciarla, e mentre la teneva stretta rotolò sulla schiena trascinandola con sé fino ad averla distesa sopra di lui, i corpi ancora congiunti.
Completamente storditi, boccheggianti, tremanti, ancora percorsi da lunghi fremiti, rimasero aggrappati l’uno all’altra, i corpi incollati dal sudore e dai loro stessi umori, per un tempo che nessuno dei due riuscì mai a definire.   
Solo molto più tardi Miralys, avvertendo il freddo della stanza, alzò il capo. La ragione prese il sopravvento: Kili era ancora convalescente – per quanto la ferita sembrasse non dargli alcun fastidio –  e non doveva prendere freddo. Scivolò via dal corpo di lui, provando  un acuto senso di perdita e suscitando immediatamente un mugolio di protesta:
“Mira… “
“Shh! Torno subito.” Cercò il piumino che avevano inavvertitamente gettato a terra e lo distese coprendo il suo amato. Poi vi si infilò sotto, si distese  contro il  fianco del suo re  ed appoggiò il capo sulla sua spalla. Con un sospiro di soddisfazione, Kili la circondò con il braccio stringendola a sé, ed entrambi rimasero a saziarsi di carezze, di baci esausti e di tutto il loro amore.

Kili riemerse dopo… non sapeva quanto, consapevole del peso sulla sua spalla e del corpo liscio rannicchiato contro il suo. La luce del fuoco disegnava ombre sulle pareti ed incendiava i capelli biondi sparsi sulle coperte.
La mano di Miralys giocava con i peli scuri al centro del petto di Kili; lui la prese, e portandosi le dita sottili alla bocca, le baciò delicatamente.
E’ tutto chiaro, ormai. Niente più conflitti, niente più dubbi nella sua mente e nel suo cuore; mai nella vita si era sentito così completo, così… nel giusto.
Lei alzò il capo, e, sollevatasi su un gomito, si girò nel cerchio del braccio di lui per poterlo guardare negli occhi.
“Sei sveglio… che peccato. Dormivi così sereno…”
“Non mi sentivo così da… non so nemmeno io da quanto. Forse da sempre,” sussurrò lui continuando a baciarle le dita. Nel movimento Miralys aveva accarezzato il corpo di Kili con il proprio, ed il giovane re ne era acutamente consapevole. Si appoggiò la mano della sua amata sul cuore.
“Ho capito, ormai,” proseguì. “Non ho scelta,  se non voglio perdere la mia anima. Non posso fare a meno di te e non intendo lasciarti andare. Non mi importa di niente altro. Se questo significa rinunciare al trono, ebbene, che sia. Non mi sono mai aspettato di averlo e non l’ho mai voluto.”
Miralys si raddrizzò, attenta.
“Cosa intendi dire?”
“Se da re non posso averti in modo onorevole, allora non voglio essere un re. Scriverò a Dàin: se lo vuole, il Regno della Montagna è suo. Noi andremo nei Monti Azzurri, o dove vorrai tu… ma insieme.”
“Kili, amore, non è necessario. Se davvero vuoi sposarmi, ti garantisco che nessuno avrà da ridire, e anche  Dàin non dirà una parola contro di te, anzi sarà il tuo più fedele alleato finchè avrà vita.”
Questa volta fu Kili ad alzarsi sui gomiti.
“Mira… cosa stai dicendo? Come puoi…”
“Sarebbe tuttavia opportuno che tu lo avvisassi, quindi scrivergli è una buona idea,” stava continuando lei.
“Ma perché?”
“Perché Dàin è mio padre,” sorrise Miralys, “e non è buona cosa irritarlo e fargli pensare che ti prendi delle libertà con la sua unica figlia.”
Cadde un silenzio attonito.

Kili aveva bisogno di qualche minuto per superare lo choc. Una ridda di pensieri  gli si affollavano alla mente e non riusciva a metterli nel giusto ordine. Si alzò, si infilò la camicia – faceva molto freddo – ed uscì dalla stanza.
Miralys rimase seduta nel letto, con il gelo nel cuore: ho  sbagliato… avrei dovuto dirglielo prima… ora penserà che l’ho raggirato… penserà che non lo amo…  ma a quest’ultimo pensiero non credeva nemmeno lei, non dopo quella notte.
Furono i cinque minuti più lunghi della sua vita.  Cosa faccio? Lo raggiungo?
Kili rientrò poco dopo con due bicchieri in mano. Il suo viso era in ombra… la giovane nana ammirò il portamento sicuro, quasi danzante, del provetto spadaccino, l’agilità che ne faceva un formidabile guerriero. Le sembrava che il cuore non le bastasse  per tutto l’amore e l’ammirazione che provava per lui.
Il re le porse i bicchieri; poi lasciò cadere la camicia e si infilò di nuovo nel letto accanto a lei. Sistemò i cuscini contro la testiera e vi si appoggiò, e finalmente Miralys potè vederlo in viso… e il suo cuore saltò un battito. Kili sorrideva, un sorriso contagioso, travolgente, che gli illuminava gli occhi, un sorprendente sorriso da ragazzo.
La giovane nana non sapeva, non poteva sapere, che il sorriso del più giovane dei Durin era ben noto ai famigliari ed agli amici: Quando Kili sorride, si diceva, nessuno riesce a dirgli di no. Il sorriso che nessuno aveva più visto dopo la fatale Battaglia dei Cinque Eserciti.
“Bene, mia signora, c’è qualche altra cosa che dovrei sapere? Qualche altro oscuro segreto del tuo – all’apparenza breve – passato? Sei allieva di uno Stregone? Hai sangue elfico?”
“No,” rispose lei, guardandolo di sotto in su, “però ho studiato dagli Elfi per qualche anno…”
“Mmmh… penso di poterlo sopportare. Mariti, amanti e figli… no, penso di poterli escludere…”
Miralys, con il volto in fiamme, alzò gli occhi ad incontrare quelli del giovane re: il sorriso si era fatto malizioso, e il suo sguardo era colmo di sottintesi e di promesse assolutamente eccitanti.
Lei scosse il capo, ed i riccioli ondeggiarono intorno al suo viso.
“Quindi, possiamo brindare al nostro futuro…” concluse lui toccando il bicchiere di Miralys con il suo, ed entrambi assaporarono il forte liquore fruttato “… mia Regina.”

Kili le tolse di mano il bicchiere e posò entrambi accanto al letto. Poi le tese le braccia.
“Vieni qui, amore mio,” disse, “hai un bel po’ di spiegazioni da darmi.”
Miralys si gettò sul suo petto, nascondendo il viso tra il collo e la spalla. Non riusciva a parlare, un’emozione travolgente le chiudeva la gola e le riempiva gli occhi di lacrime. Sentì le braccia forti di lui stringerla, le sue labbra sulla fronte, sul viso, piccoli baci pieni di tenerezza, fino alla bocca.
“Mira, Mira, tesoro mio, vita mia…” il respiro di Kili soffiava queste parole sulle sue labbra, e si confondevano con i baci e i sospiri di lei.
“Oh, Kili, scusami, lo so, avrei dovuto…”
“Non piangere, amore mio, sono qui con te, non ti lascerò mai, mai più, te lo giuro… ti amo più della mia stessa vita, sei la mia luce, la parte migliore di me…”   
Il cuore di Miralys beveva ogni parola, ogni sospiro, ogni bacio. E quando le mani di lui ricominciarono a muoversi sulla sua pelle, entrambi scivolarono dai cuscini, accarezzandosi e baciandosi a vicenda. Si cercarono, si trovarono, e furono l’uno davanti all’altra, fronte contro fronte, bocca contro bocca, cuore contro cuore; come in un tacito accordo, cominciarono a muoversi lentamente, in una sensuale carezza eccitante e sempre più bollente, e di nuovo si unirono, in una danza scritta nelle loro cellule, nelle loro ossa, nel loro cuore; bevendo l’uno i gemiti ed i sospiri dell’altro, fino ad un’esplosione accecante che li travolse con lunghi spasimi di piacere e li lasciò esausti e appagati.





Ecco. Fatemi sapere. Per favore.
  
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