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Autore: DazedAndConfused    29/05/2013    6 recensioni
[Jeff Buckley]
Ogni tanto capita qualcosa d’improvviso, un imprevisto o una fortuna, come preferisci chiamarlo tu, in grado di scuoterti dal torpore che ti avvolge quotidianamente.
Questo è quel che succede oggi, senza alcun preavviso, ma ti bastano le prime note che escono dall’autoradio di una vettura poco distante per capire che questo ventinove maggio ha in serbo per te una sorpresa indimenticabile.

Omaggio a Jeff Buckley, scomparso il 29 maggio 1997.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“I don’t see myself ten years from now.”

 

— Jeff Buckley, interviewed in 1995

 

River Man



La tua esistenza scorre placidamente da un bel po’ di lune, ma non potresti –e non vuoi- affatto lamentarti della tua condizione.

Ogni tanto capita qualcosa d’improvviso, un imprevisto o una fortuna, come preferisci chiamarlo tu, in grado di scuoterti dal torpore che ti avvolge quotidianamente.

Questo è quel che succede oggi, senza alcun preavviso, ma ti bastano le prime note che escono dall’autoradio di una vettura poco distante per capire che questo ventinove maggio ha in serbo per te una sorpresa indimenticabile.

Dapprima puoi solo scorgere un puntino lontano ma, man mano che la figura si avvicina correndo entusiasticamente, riesci a catturare ulteriori particolari: è un ragazzo, un giovane uomo, avvolto in una di quelle camicione a quadri che hai visto un po’ di volte addosso ad alcuni ragazzi che bighellonavano qui in giro e intento a girare su se stesso, le braccia tese quasi fossero ali.

Quando è ormai a pochi passi da te puoi finalmente studiarlo con più attenzione, ed è in questo momento che ringrazi il cielo di non averti concesso il dono del saper arrossire.

È bello, bello da star male, di quella bellezza che si può trovare nei libri di storia dell’arte o in un bacio che un ragazzo lascia sulla tempia della propria amata… non hai mai visto niente di così nobile e puro, nemmeno il cielo stellato che in questo momento si staglia su di voi è lontanamente paragonabile, e un po’ ti vergogni di aver anche solo pensato questa blasfemia.

Ma è la verità, e il veder scintillare i suoi occhi di una dolce euforia e il poter assistere alla nascita di un sorriso su quelle labbra disegnate dal volere divino non possono far altro che confermare le tue precedenti riflessioni.

Senti gli stivali iniziare a farsi spazio tra i flutti e tremi, tremi perché da quella bocca perfetta ha iniziato ad uscire una voce ancor più meravigliosa, e ti viene istintivo chiederti se sia questo il famigerato canto degli angeli, se sia questa l’estasi profonda tanto decantata nella letteratura di tutti i tempi.

Ma decidi di non far nulla, se non lasciarti andare a questa sensazione a te completamente sconosciuta, perché sai bene che potresti pentirti di questi tuoi improvvisi quesiti, potresti pentirti di questi tuoi eventuali ripensamenti.

Lo fai scivolare tra le tue pieghe, lasciandolo libero di farsi spazio tra le tue viscere e accarezzandone piano i lineamenti d’angelo, quasi avessi paura di sciuparli.

Infine lo stringi a te con delicata fermezza, perché è il tuo uomo, l’uomo del fiume, e siete destinati a stare insieme.

Per sempre.

 

Ah, the calm below that poisoned river wild,

You and I.

 

 

 

Note autrice

Sedici anni fa ci lasciava una delle stelle più pure e geniali che abbiano avuto il privilegio di solcare il firmamento del mondo musicale.

Sedici anni fa Jeff Buckley si lanciava euforicamente nel Wolf River con i vestiti addosso, cantando a squarciagola Whole Lotta Love e beandosi di quel semplice momento di pace con il mondo e con se stesso, come solo le anime più innocenti e meravigliose riescono a fare.

Chiunque abbia ascoltato almeno una delle sue canzoni non può che essere rimasto completamente rapito e affascinato dalla sua voce d’angelo, che ben s’accompagnava al suo volto altrettanto bello e raffinato.

Jeff Buckley era –è- uno dei doni più grandi che l’umanità abbia mai ricevuto, e sono certa che al mondo esista più di una persona che, come me, ringrazia ogni giorno il poter avere la fortuna di essere entrati in contatto con la sua musica, il suo universo… il suo essere semplicemente un artista dalla grandezza immensa.

 

La citazione iniziale è tratta da quest’intervista, tenutasi il 9 gennaio 1995, mentre il titolo della storia è lo stesso di questo brano meraviglioso di Nick Drake.

Altre piccole precisazioni da fare sono:

-          Un’involontaria citazione (“dolce euforia”) della canzone Sweet Euphoria, tratta dall’album Euphoria Morning di Chris Cornell, album che contiene un bellissimo omaggio a Jeff: scriverò molto presto una storia su lui e Jeff, dato che erano ottimi amici.

-          Nella storia ho fatto credere che per Jeff fosse il primo bagno nel Wolf River, dato che il fiume non lo ha mai visto prima di quel giorno; in realtà Jeff si fermava spesso a nuotare lì.

-          La citazione finale è tratta dalla meravigliosa You & I, canzone contenuta nell’album postumo Sketches for My Sweetheart the Drunk: credo sia il brano di Jeff che più amo, e lo reputo una conclusione perfetta per questo mio scritto.

 

Concludo queste note lasciandovi due omaggi a Jeff che io, personalmente, adoro da pazzi, e che mi sono stati di grande aiuto e ispirazione per la stesura di questa storia: la prima è la canzone a cui accennavo qualche riga sopra, ovvero Wave Goodbye; Chris Cornell è uno dei cantanti che amo di più e che sa perfettamente rendere giustizia al suo amico, cimentandosi anche in un’imitazione del fantastico falsetto di Jeff. Da brividi.

Il secondo brano, invece, è Memphis Skyline di Rufus Wainwright: non ho altro da aggiungere, direi che questa canzone stupenda parla da sé.

Ringrazio infinitamente chi si prenderà la briga di leggere questa cosuccia insignificante e, perché no?, magari mi lascerà un paio di righe, giusto per farmi sapere se fa tanta pena o se si salva :’D

Io adesso filo a continuare ad ascoltarmi le canzoni di Jeff: questa giornata è dedicata a lui, e lui soltanto.

 

 

Dazed;

   
 
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