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Autore: Jonas_Addicted    29/05/2013    17 recensioni
«Ma come vi è venuto in mente, teste bacate?» li canzonò Paul, il regista massaggiandosi il fondoschiena una volta riemerso da terra, però non riuscendo a tenere un’aria arrabbiata data la comicità di quella situazione. «Beh, dato che è la nostra ultima settimana di riprese, volevamo divertici un po’, quindi tenete gli occhi aperti durante questa settimana!» Louis alzò la voce per farsi sentire da tutti i suoi colleghi che ancora ridevano.
Il ragazzo puntò le sue dita, indice e medio, prima verso i suoi occhi e poi verso tutti gli altri ragazzi che lo guardarono spaventati.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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While, in the Backstages...


Scorreva sangue ovunque. Una ragazza era legata con i polsi e le gambe al muro, la testa china, con gli occhi spalancati, ormai vitrei e senza vita, formando una X con gli arti. Aveva il ventre squarciato da un piccone conficcato nel corpo. Il ragazzo dagli occhi verdi, con le mani insanguinate, era accasciato ai piedi della fidanzata. Piangeva anche la sua stessa anima.
 
Il ragazzo si contorceva dai dolori, ma non gli importava. Adesso doveva solo cercare di rimanere in vita e mantenere la sua promessa. Doveva rimanere in vita in quel gioco diabolico.
Nessuno era mai riuscito a sopravviverci, e lui si era ripromesso di non abbattersi mai e lottare per la sua vita, e per ricompensare quella della sua ragazza.
Una stanza vuota con le pareti macchiate di sangue ormai secco, era il macabro scenario di quel ‘gioco’.
Si, lo chiamavano un gioco… Un gioco di tortura, dove bisognava sottostare per ventiquattro ore, agli ordini del Capo. Se anche si sbagliava di un particolare minimo, il prezzo poteva essere una parte del corpo.
Harry aveva fallito nel suo compito solo una volta, causandogli però, la gamba trafitta da quattro coltelli.
 
Perdeva tantissimo sangue, e le ore da passare in quella stanza erano ancora nove.
«Sei pronto per la prossima prova, ragazzino?» Annunciò la voce metallica che avrebbe fatto rabbrividire chiunque.
«Basta, basta! Non ce la faccio più!» urlò il ragazzo piangendo disperato, ormai allo stremo.
«Taci, verme!» gracchiò la voce metallica proveniente dagli altoparlanti agli angoli alti di quella cella. Da una fessura nel muro che si aprì automaticamente, partì una freccia che arrivò dritta dritta nel petto di Harry.

 
«Stooop! No, cazzo! Non ha colpito il palloncino! Harry te lo devi sistemare meglio sotto la canottiera… ti devi mettere davanti ad Emma quando reciti quella parte, quante volte te lo devo dire?»
Le telecamere cominciarono a spostarsi per interrompere le riprese, e dare tempo al regista di andare a parlare con gli attori, che intanto erano scoppiati a ridere per la scena di Harry che cerca di farsi scoppiare con la mano il palloncino pieno di vernice rossa.
«Scusa Paul, è che non me lo ricordo! Non posso arrivare da una parte all’altra della stanza, quando Emma sta attaccata al muro, io faccio a malapena in tempo a girarmi!» si difese il ragazzo, cercando di pulirsi le mani sulla sua canottiera bianca, ormai impregnata di sangue finto.
 
«Ehm Ehm… scusate!» una voce femminile richiamò l’attenzione degli attori, che si voltarono verso di Emma, che stava ancora attaccata al muro «Io starei soffrendo, qualcuno mi slega?» disse con un’aria fintamente affranta, suscitando delle risate da parte di Harry «Bellezza, lo sai che io ti lascerei così solo per vederti soffrire ancora, fino all’inizio delle riprese?» disse il riccio con un’aria maliziosa, avvicinandosi pericolosamente alla ragazza che lo guardava male. «Harry, non fare il cretino, avanti slegami da questo coso, che per colpa tua adesso dobbiamo rifare la scena!» disse la ragazza ridendo, sapendo di aver sferrato un colpo basso all’attore protagonista.
 
«Se non la finisci, non ti slego bambola!» Disse il ragazzo ricambiando il colpo, sapendo che Emma odiava quel nomignolo, che però era stato aggiunto nel copione per dispetto, proprio da Harry.
 
«Bene ragazzi, cinque minuti di pausa e poi ripartiamo da quando comincia a parlare John all’altoparlante, va bene? Harry, ricordati dove devi stare…» Paul interruppe la conversazione dei due ragazzi che intanto si lanciavano occhiatacce andando ognuno dei rispettivi camerini.
 
Nel corridoio principale del backstage per arrivare alla zona trucco, Harry si intrufolò negli altri set, nei quali stavano girando altri film.
Nel set numero 5, si stava girando la scena di una sparatoria per un film d’azione, nella quale Louis, il suo ragazzo, veniva messo fuori gioco. Si fermò a guardare le riprese vicino alla postazione del regista e rimase incantato dal modo di recitare del suo Boo.
 
Il ciack si svolgeva nell’interno di una piazza, con al centro una fontana. Naturalmente era il set più grande, data la perfetta riproduzione dei monumenti dell’antica città italiana.
Ci stavano due poliziotti che rincorrevano Louis e il suo complice Josh nei panni dei serial killer più famosi. In quella scena, però Louis non ebbe la meglio, dato l’inseguimento nel quale il ragazzo finì con un bagno di sangue.
Il castano, dopo lo sparo della pallottola (che a differenza di Harry, prese in pieno il cuscinetto sotto la giacca di pelle nera che indossava in quella scena) si accasciò a terra, tenendosi premuto lo stomaco una volta completamente sdraiato sul marciapiede.
 
Louis dovette far scoppiare con la lingua, una piccola valvola che teneva sotto il palato, per riempirsi la bocca di ketchup, da sputare una volta raggiunto dal suo compare.
Quando Josh riuscì a sparare ad uno dei due poliziotti, ebbe a che fare con l’altro uomo, che si ritirò per cercare rinforzi. La scena cambiò e quando Josh si riuscì ad avvicinare al corpo di Louis ormai esanime, il castano pronunciò le sue ultime parole.
 
«N-ne abbia-amo passate tant-te insieme… Promet-timi di n-non arren-derti m-mai, t-ti voglio b-bene amico m-mio…» disse Louis, trattenendo il respiro, facilitandosi così la riuscita della frase balbettata.
Quando gli occhi del castano si chiusero, il personaggio di Josh scoppiò a piangere, sporcandosi le mani e la maglia bianca di vernice, abbracciando il suo corpo ormai ‘senza vita’.
 
«Stooop!» Gridò il regista facendo illuminare tutto il set, ed entrando in scena per andare a parlare con gli attori. «Siete stati grandiosi! Dopo una ventina di volte che l’abbiamo girata, questa è stata perfetta! E tu, Louis! Sei stato fantastico! Fate una pausa e ci vediamo tra mezzora nel set 12 per provare la scena dell’ospedale…» Annunciò, poi per sparire insieme al cameraman per discutere della scena appena girata.
Harry si mise a correre per andare incontro al suo amante ed abbracciarlo.
«Sei stato favoloso, amore mio!» urlò il riccio incollato al petto di Louis, in un caldo abbraccio. «Mi hai fatto quasi piangere, sembrava tutto così vero!» Disse Harry poggiando delicatamente le sue labbra su quelle di Louis, ancora sporche di ketchup. «Grazie piccolo mio, lo sai che ti amo» disse il castano, staccandosi di controvoglia dal bacio del suo ragazzo. «Voi che scena state girando? Mi piacerebbe venirti a vedere, ho mezzora di pausa, e la prossima scena non mi devo cambiare d’abito» disse Louis.
«Stiamo girando la scena della ‘mia’ morte!» ridacchiò il ragazzo indicando la sua canottiera sporca di rosso e allargando un po’ il colletto, fece notare il cuscinetto già pieno di vernice, pronto ad esplodere a contatto con la freccia. «Mammamia che allegria, oggi! Tutti morti! Anche Niall sta provando la scena finale di Romeo e Giulietta!» rise Louis, prendendo la mano del suo amante dirigendosi insieme al set numero 2, dove si stava girando il film horror, nel quale Harry doveva recitare.
 
«Dai Louis! Sbrigati che sono in ritardo!» disse il riccio correndo in mezzo agli attori vestiti in base al film che ognuno di essi stava girando, tenendo per mano il suo ragazzo.
Una volta arrivati sul set, era già tutto pronto. Compresa la sua co-protagonista, già bella legata e insanguinata.
«Le vorrei tanto fare una foto! Guarda come soffre attaccata al muro!» ridacchiò Harry riferito alla ragazza che stava già assumendo una smorfia di dolore per essere sospesa e spappolata.
Emma lo sentì e con la mano legata, sfoderò un bellissimo dito medio, in risposta alla battuta del ragazzo.
 
«Dai, Harry! Avevo detto cinque minuti, è passato un quarto d’ora e siamo in ritardo, anche perchè poi devono smontare il set e noi dobbiamo trasferirci al numero 7 per provare le scene iniziali.» Disse Paul con aria agitata, come al solito. «Si, capo! Sono pronto!» Disse Harry imitando il saluto militare, facendo scappare una risatina a Louis, che intanto si andò a posizionare sulla sedia del regista, immediatamente dietro alla telecamera.
Una truccatrice si avvicinò al ragazzo, e con una noce di gel nelle mani si mise a toccare i capelli di Harry, dando una forma scapigliata al suo riccio indomabile, e con uno spruzzino, inumidì leggermente la sua fronte, per creare l’effetto sudato. Un’altra ragazza si avvicinò a lui con una trousse e armeggiando con l’ombretto viola, disegnò dei lividi sul labbro del ragazzo.
 
Con un po’ di cera rossa, crearono una ferita sulla coscia del riccio: l’effetto dei coltelli che in quella scena gli avevano trafitto la gamba. Harry si stupì del risultato e soprattutto della velocità con cui quel trucco grandioso fosse stato creato.
 
«Tre... Due... Uno... Azione!» urlò Paul facendo cenno al tecnico di abbassare le luci, creando un effetto macabro che fece calare una tensione inaspettata in quel set.
Louis fremeva per vedere il suo ragazzo in azione, e sapeva già che quel ciack sarebbe stato quello buono.
«Sei pronto per la prossima prova, ragazzino?» Annunciò nuovamete la voce metallica dagli altoparlanti. «Basta, basta! Non ce la faccio più!» urlò Harry, cercando di dare maggiore enfasi alla frase, riuscendoci benissimo tanto da stupire tutti gli spettatori.
«Taci, verme!» come da copione, la voce parlò. La freccia dal muro scoccò con qualche secondo di ritardo, come aveva avvertito Paul. Harry infatti, dopo che l’inquadratura si spostò sulla fessura del muro, ebbe qualche secondo in più per posizionarsi nel punto esatto in cui la freccia lo avrebbe dovuto colpire.
Centro perfetto! Il cuscinetto scoppiò non appena la freccia colpì il petto di Harry, il quale urlò di dolore. La freccia, come tutte quelle che si usavano per i film rientrò su se stessa, per dare l’effetto di effere conficcata dentro la pelle.
 
Un rivolo di sangue scese lungo la canottiera già imbrattata di vernice, prima che il ragazzo precipitasse a terra, assumendo un’aria teatralmente addolorata.
Louis si emozionò al punto di farsi scendere una piccola lacrima. Sapeva che anche se quello che stava vedendo era pura finzione, Harry era talmente bravo da far sembrare tutto dannatamente reale.
Non facendosi notare, si asciugò con il dorso della mano la piccola lacrima che si era fatta strada, uscendo fuori dai suoi occhioni blu.
 
Harry si sforzò di piangere, riuscendoci alla grande. Delle lacrime uscirono dai suoi occhi, mentre stava sdraiato per terra, cercando di sfilarsi la freccia dal petto.
Paul, soddisfatto per la grande riuscita di quella scena, sorrise e diede ordine di continuare a girare.
«Bastardo! Sei solo un bastardo!» Urlò Harry a squarciagola, contorcendosi dai dolori sdraiato per terra. «Ci vediamo dall’altra parte, stronzetto!» La voce parlò di nuovo, questa volta con la frase decisiva.
Dal soffitto caddero tre lance che andarono a trafiggere rispettivamente gola, petto e addome del ragazzo, che con un urlo strozzato, morì.
 
«Stoop!» Paul gridò applaudendo rumorosamente, cosa che imitarono tutti i tecnici, i cameramen e Louis, che intanto contiuava ad avere gli occhi lucidi per la scena a cui aveva appena assistito. Era fiero del suo ragazzo.
Harry scivolò da sotto le punte aguzze delle lance, che si erano fermate a qualche centimetro da terra, in modo che toccassero perfettamente il suo corpo, dando l’idea di averlo trafitto veramente.
Louis corse sulla scena per abbracciare il suo ragazzo che ricambiò la stretta del castano lasciandogli un piccolo bacio sulle labbra. «Ma come siete carini!» li scimmiottò Emma, una volta slegata.
I due ragazzi la guardarono male e lei, di tutta risposta rivolse loro con un caldo sorriso.
«Sai Harry, non te lo dico mai.. ma questa volta sei stato bravissimo, congratulazioni!» disse la ragazza, avviandosi poi verso il suo camerino, per essere raggiunta poi dalla sua truccatrice personale.
 

***

 
Intanto, nel set 3 era in corso una guerra spaziale tra marziani contro guerrieri armati di spade laser.
Liam e Zayn, erano nel bel mezzo della più grande battaglia, dove erano già state portate via tante vite, sia umane che aliene, dalle potenti armi che entrambi gli schieramenti possedevano.
 
«Questa volta non la scamperai, alieno maledetto!» Urlò Liam scagliandosi contro un mostro a tre teste, infilando la sua spada nel corpo molliccio dell’avversario, facendo fuoriuscire un liquido denso e verdognolo dalla ferita provocata dal laser.
Zayn intanto era impegnato a difendere un suo amico, che era stato messo al tappeto da una specie di serpente di dimensioni gigantesche.
Zayn mise male il piede e prendendo una storta, cadde all’indietro precipitando proprio sopra il suo compagno. La battaglia si interruppe e tutti gli attori scoppiarono a ridere alla visione della caduta comica del ragazzo.
 
«Ahahah stoop! Oddio Zayn la tua è stata una caduta epica! Penso che una papera più bella di questa, nessuno l’abbia mai fatta durante le riprese di questo film!» Il regista scoppiò a ridere, come tutti gli attori e tecnici, mentre il pakistano non riuscì a trattenere una risata, fingendo il broncio.
«Vabbè, ragazzi siete stanchi, abbiamo girato tutto il giorno, questa scena la gireremo bene domani dato che avremo il set per noi tutto il giorno! Andatevi a ripostare adesso, ci vediamo a cena. Buona serata ragazzi!» annunciò poi Daniel, il regista, liquidando gli attori.
«Ahahaha Zayn la tua caduta è stata la più divertente di tutte!» disse Liam avvicinandosi al ragazzo dandogli una pacca sulla spalla, suscitando il rossore sulle guance del moro.
 
«Ti va di andare a trovare gli altri ragazzi? A quest’ora Harry e Louis hanno finito, andiamo a vedere Niall?» disse Zayn cercando di cambiare discorso. «Si, mi piacerebbe tantissimo, andiamo a vedere il nostro Romeo! Ahahah»
 
Si andarono di corsa a cambiare nei loro camerini, dato che le maschere e le armature spaziali erano abbastanza ingombranti. Il cambio d’abito durò a malapena cinque minuti, ed una volta che furono vestiti solo con una canottiera e un paio di scarpe da ginnastica sotto i pantaloni della tuta, si fiondarono dal loro caro amico. Quando arrivarono sul set, dove stavano girando una scena del film “Romeo And Juliet”, Niall stava sul punto di bere la sua dose di veleno.
Per fortuna, arrivarono in tempo per vedere tutta la sceneggiata del ragazzo, che a detta loro recitava da Dio. Quando si avvicinarono alla postazione del regista, intravidero Harry e Louis che stavano seduti per terra a gambe incrociate,­­­ subito dietro la telecamera ad osservare i due splendidi attori.
 
«Amore mio, mia sposa. Chi ti ha tolto il tuo alito profumato non ha potuto niente contro la tua bellezza. Non ti hanno vinta. Splende ancora il rubino sulle tue labbra e sulle tua guance. La morte mai ci pianterà la sua pallida bandiera.Oh Giulietta, perchè sei ancora così bella? Ti ama forse la morte priva di corpo? L’odioso, squallido mostro ti tiene relegata qui nell’ombra per essere sua amante?
Per paura di questo, resterò con te e mai, da questo luogo di profonda notte dipartirò. Qui, qui rimarrò con i vermi a te fedeli, qui avrò riposo eterno e scoterò dalla carne, stanca del mondo, ogni potenza di stelle malvagie. Occhi, miratela un’ultima volta! Braccia, stringetela nell’ultimo abbraccio! E labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro suggellate un patto senza tempo con la morte che porta via ogni cosa. Eccomi amore! Oh fedele mercante! Il veleno è rapido... » Niall bevve il veleno, in ginocchio di fronte al letto di morte della sua Giulietta, sdraiata addormentata. Quando Giulietta si svegliò, Niall aveva appena finito di bere dalla bottiglietta. «Romeo...» la ragazza abbracciò debolmente il biondo che si accasciò sul letto, seguito dal pianto di lei, che cercò avidamente di leccare qualche goccia di veleno dalla bottiglietta ormai vuota «Cosa hai fatto, Romeo!? Veleno.. il veleno è vuoto! Nemmeno una goccia mi hai lasciato per seguirti... ti bacerò sulle labbra... forse la porta del paradiso è proprio qui...» Giulietta lasciò un piccolo bacio sulle labbra di Niall, che intanto veniva scosso da leggeri spasmi, dovuto alla sostanza entrata in circolo nel suo corpo. «E c-con un bacio, m-muoio...» Niall si lasciò andare sul morbido cuscino che gli accarezzava la nuca, per morire poi con gli occhi spalancati e una piccola lacrima che gli rigava il volto. La ragazza scoppiò a piangere, e dopo aver impugnato con tutte e due le mani il coltello che aveva il biondo dentro il fodero, lo fece affondare nel suo petto per poi accasciarsi sul corpo senza vita di Romeo.
 
Un fragosoro applauso si scatenò non appena il regista fece interrompere le riprese, dando per buona la scena appena girata. Niall saltò giù dal suo letto, come se tutta la parte recitata non l’avesse minimanete toccato «Cavolo, Niall... Che bravo!» disse Harry rimanendo impalato davanti al ragazzo che si stava inchinando teatralmente per ringraziare gli spettatori. «Bene, ragazzi... Ho fame... Sono le nove e mezza e il mio stomaco brontola.. si va a cena?» disse il biondo sfregandosi le mani sulla pancia scatenando una risata generale.
 
Quando i registi si sedettero ai tavoli, seguiti dai tecnici vari e gli attori, formando una tavolata da circa un centinaio di persone, calò stranamente un silenzio di tomba.
Era loro ‘usanza’ di fissarsi negli occhi, composti davanti alle loro sedie per una manciata di secondi, e poi sedersi tutti contemporaneamente.
Sfortunatamente però a Niall scappò da ridere, seguito a ruota da delle risate soffocate degli altri quattro ragazzi. Nessuno però osava immaginare quello che sarebbe accaduto di lì a poco.
Non appena si sedettero tutti insieme, solo loro cinque rimasero con il sedere sulla sedia intatta.
Tutti gli altri, finirono dritti per terra, con tanto di gambe dritte in aria. Harry, Louis, Niall, Liam e Zayn scoppiarono in una risata, seguiti poi da tutte le altre persone che erano finite a terra, vittime di quello scherzo.
 
«Ma come vi è venuto in mente, teste bacate?» li canzonò Paul, il regista massaggiandosi il fondoschiena una volta riemerso da terra, però non riuscendo a tenere un’aria arrabbiata data la comicità di quella situazione. «Beh, dato che è la nostra ultima settimana di riprese, volevamo divertici un po’, quindi tenete gli occhi aperti durante questa settimana!» Louis alzò la voce per farsi sentire da tutti i suoi colleghi che ancora ridevano.
Il ragazzo puntò le sue dita, indice e medio, prima verso i suoi occhi e poi verso tutti gli altri ragazzi che lo guardarono spaventati.
 
Stranamente, quei cinque bravi ragazzi, non ebbero programmato altri scherzi per quella sera. Almeno questo è quello che si pensava...
 

***

 
«Paul... Paul, svegliati! PAUL! ALZATI È UN’EMERGENZA!» gridò Zayn scuotendo per le spalle il loro caro amico regista.
«Che c’è, Zayn? Sono le quattro di notte!» bofonchiò l’uomo ancora con la voce impastata dal sonno... «Paul, Oddio... è successa una tragedia! L’acqua in bagno ha preso fuoco! Ti giuro che non abbiamo fatto niente noi! Non è colpa nostra, non ci picchiare!» Disse velocemente, sapendo che lui non avrebbe tanto fatto caso alle parole dette dal ragazzo.
 
Paul si inflò velocemente i pantaloncini del pigiama e corse insieme a Zayn, che intanto rideva sotto i baffi per la buonissima riuscita della sua recita, in bagno per verificare l’accaduto. Quando arrivarono, Paul aveva già il fiatone, mentre gli altri quattro ragazzi lo stavano aspettando a braccia aperte con un’estintore ciascuno che tenevano in mano.
Non appena l’uomo varcò la soglia dell’immenso bagno, i ragazzi azionarono gli estintori, puntandoli in faccia al mal capitato, che subito si rese conto di essere stato vittima, per l’ennesima volta di uno scherzo dei ragazzi.
 
Quando Paul uscì dal bagno rincorrendo i suoi ‘aguzzini’ sembrava fosse appena uscito da un film sul gigante dei ghiacci. I ragazzi, poi non avendo portato a termine il loro scherzo, cominciarono a fare la lotta con i cuscini pieni di piume, proprio intorno al povero Paul, che in men che non si dica si trasformò in una palla di piume.
Mentre Harry, Louis e Liam non la smettevano più di ridere, Niall scattò una bella foto con la Polaroid dello studio. «Da adesso sarai il nostro zio Yeti!» urlò Zayn, che a sua volta scattò con il suo cellulare una foto alla loro nuova ‘creatura’ inviandola a tutti i ragazzi che lavoravano con loro.
 
Il giorno dopo Daniel, il regista del film di fantascienza in cui recitavano Liam e Zayn, stava riposando sdraiato tranquillamente a prendere il sole su un’amaca.
I ragazzi avevano già programmato tutto e quando Louis gli si avvicinò quatto quatto, gli spruzzò, con la pompa per innaffare che Niall si era ricavato grazie al giardiniere che curava le piccole aiuole sparse per lo studio cinematografico.
 
Al segnale di Louis, Harry, che stava una decina di metri più indietro, aprì al massimo il getto d’acqua, che il castano puntò dritto in faccia al povero regista, che preso alla sprovvista, si contorse sull’amaca, facendo almeno tre giri e rimanendo intrappolato nella rete, tutto bagnato e con almeno una ventina di persone intorno a lui che ridevano come pazze. I ragazzi si batterono il cinque e dopo aver scattato l’ennesima foto, corsero via ridendo, lasciando Daniel impegnato a districarsi da quella trappola.
 
L’ultima sera, dopo le riprese finali di tutti i film, attori, registi, tecnici, direttori e comparse varie, si riunirono tutti di nuovo a cena.
Con un gesto quasi automatico, tutti i presenti tastarono bene le loro sedie prima di sedersi, dato che si aspettavano un’ultimo scherzo da parte dei “Cinque bravi ragazzi” i quali si erano guadagnati questo soprannome dai loro colleghi.
 
Dopo che si liberò una risata generale, per paura di qualche possibile agguato preparato dai ragazzi, la cena passò QUASI tranquillamente.
Tralasciando la battaglia con il cibo e qualche spruzzata di ketchup sulle divise dei camerieri, la serata fu abbastanza tranquilla.
 
La notte, venne organizzato un pigiama party nel salone che faceva comunicare tutte le suite degli attori. Un party da fim americani: Cuscini sparsi dappertutto, drink sparsi per terra, lenzuola che tappezzavano il pavimento in parquet e una sessantina di ragazzi che avevano intenzione di passare la loro ultima serata divertendosi come mai avevano fatto durante tutto il periodo delle riprese.
 
Quando furono le tre di notte, dopo circa due film horror, una commedia e una battaglia di cuscini con tanto di pop corn che volavano, quasi tutti i ragazzi si addormentarono.
Una cosa che Harry, Liam, Niall, Zayn e Louis non avevano tenuto in conto, era una piccola vendetta dei loro colleghi.
La mattina dopo, i ragazzi si ritrovarono con la spuma da barba nei capelli, sulle sopracciglia e a mo’ di barba da Babbo Natale, sulle guance.
I loro vestiti furono fatti scomparire magicamente dai loro amici, che disegnarono sui loro addominali tanti cuoricini e fiorellini colorati. Naturalmente, non potè mancare la panna nelle mani. Con una piuma del costume da indiano, Paul, Daniel, Josh, Emma e John, fecero il solletico sotto ai nasi dei ragazzi, per poi fargli spalmare per bene in faccia tutto il pasticcio che avevano architettato per la loro piccola vendetta, per poi immortalare il tutto con una splendida Polaroid.
Ovviamente, ‘i cinque bravi ragazzi’ impiegarono molto più tempo a ripurlirsi da tutto quello che i loro colleghi avevano combinato sui loro corpi, che a mettere in atto tutti gli scherzi dell’ultima settimana.
 
Di sicuro però, quella fu l’esperienza più bella della loro vita. Ed ora che Harry e Louis si sono sposati, e Niall, Liam e Zayn sono anziani e hanno tanti nipotini che giocano per casa, riguardando le immagini di quando erano giovani e spensierati, da quel famoso album di foto, riescono a sorridere ancora adesso, immergendosi nei ricordi della loro gioventù passata insieme.

   
 
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