Cap.2
Pov.Nina
Restammo in silenzio per istanti che a me sembrarono infiniti, la tensione che c'era fra di noi poteva quasi toccarsi con mano.
Avrei voluto scappare, correre via lontano, ma ero bloccata, incapace di compiere qualsiasi movimento, paralizzata dai suo occhi fissi su di me.
"Quando posso passare da casa?" disse infine spiazzandomi
"Che intendi?" chiesi perplessa
"Vorrei poter passare da casa per prendere un po' di cose" mi rispose freddamente
Rimasi in silenzio, cercando una risposta adatta
"Ian hai le chiavi di casa, puoi venire quando vuoi"
"No, forse non hai capito, vorrei passare da casa quando tu non ci sei" la sua voce era priva di qualsiasi forma di emozione e questo non faceva altro che scavare una profonda ferita nel mio petto
"Ian..." avevo praticamente perso l'uso della parola
"Oggi pomeriggio sei a casa?" era freddo, impassibile.
"Farò in modo di non esserci" dissi infine con tutta la forza che avevo dentro
"Bene, farò il prima possibile" mi girò le spalle intento ad andarsene
"Aspetta" quasi urlai
Lui rimase girato, in attesa.
"Mi dispiace, mi dispiace tanto" dissi tutto d'un fiato
Finalmente si voltò verso di me
"Non è colpa mia se le cose sono andate così" alzò lo sguardo su di me, e per un attimo mi sembrò di rivedere il mio Ian
"Lo so, ho rovinato tutto"
"Non importa, non più" la sua voce era un soffio
Il silenzio si alzò nuovamente fra di noi
"C'è altro?" chiese appoggiando la mano sulla maniglia della porta, pronto ad uscire
"No" dissi esausta, era stata la conversazione più difficile della mia vita
"Bene, ci vediamo domani a lavoro Dobrev" chiuse la porta, esattamente come aveva fatto qualche mese fa quando se n'era andato via da casa.
Rimasi sola, sola con i miei pensieri, con gli occhi lucidi e le gambe che minacciavano di lasciarmi cadere a terra.
Scossi il capo, che stavo facendo?
Io lo amavo ancora, nel mio cuore non era cambiato nulla, semplicemente avevo paura di un passo così importante come il matrimonio, era una colpa? Forse si, gli avevo spezzato il cuore, ma dovevo rimediare, dovevo farmi perdonare.
Corsi via dagli studi con il cuore in gola, una volta fuori mi guardai intorno cercando di vederlo, non poteva essere andato lontano.
Finalmente in lontananza vidi il suo immancabile cappello, ma non fu l'unica cosa che balzò ai miei occhi.
Ian salì su una macchina che non conoscevo, guidata da una bellissima ragazza dai lunghi capelli scuri, molto simile a me.
Rimasi immobile a guardare la scena finchè i due non sfrecciarono via lontano, lasciandomi la, piena di domande.
Eccoci qua, ho cercato di scrivere questo secondo capitolo il più in fretta possibile.
Intanto lasciatemi dire un GRAZIE a tutti, non mi aspettavo tutto questo apprezzamento per la mia fanfiction, vi ringrazio per avermi messo fra i preferiti/seguiti ecc. ma soprattutto per aver recensito.
A proposito di questo vi chiedo davvero con tutto il cuore, una volta letto il capitolo, di scrivermi qualcosa, per me è molto importante la vostra opinione, mi aiuta a migliorare, a sapere se avete apprezzato, a capire se devo migliorare qualcosa.
Basta una riga per farmelo capire e davvero mi rendete la persona più felice del mondo.
Detto questo arriviamo al capitolo, abbiamo visto un breve incontro fra Ian e Nina, lui molto freddo (direi giustamente) mentre lei a quanto pare si è accorta di ciò che ha perso.
Infine il capitolo si è concluso con questa nuova figura, una ragazza che a quanto sembra è andata a prendere Ian. Chi sarà mai?
Inutile dirvi che scoprirete tutto nel prossimo capitolo (che vi prometto sarà molto più lungo di questo) :)
Un bacione e a presto
Key
Restammo in silenzio per istanti che a me sembrarono infiniti, la tensione che c'era fra di noi poteva quasi toccarsi con mano.
Avrei voluto scappare, correre via lontano, ma ero bloccata, incapace di compiere qualsiasi movimento, paralizzata dai suo occhi fissi su di me.
"Quando posso passare da casa?" disse infine spiazzandomi
"Che intendi?" chiesi perplessa
"Vorrei poter passare da casa per prendere un po' di cose" mi rispose freddamente
Rimasi in silenzio, cercando una risposta adatta
"Ian hai le chiavi di casa, puoi venire quando vuoi"
"No, forse non hai capito, vorrei passare da casa quando tu non ci sei" la sua voce era priva di qualsiasi forma di emozione e questo non faceva altro che scavare una profonda ferita nel mio petto
"Ian..." avevo praticamente perso l'uso della parola
"Oggi pomeriggio sei a casa?" era freddo, impassibile.
"Farò in modo di non esserci" dissi infine con tutta la forza che avevo dentro
"Bene, farò il prima possibile" mi girò le spalle intento ad andarsene
"Aspetta" quasi urlai
Lui rimase girato, in attesa.
"Mi dispiace, mi dispiace tanto" dissi tutto d'un fiato
Finalmente si voltò verso di me
"Non è colpa mia se le cose sono andate così" alzò lo sguardo su di me, e per un attimo mi sembrò di rivedere il mio Ian
"Lo so, ho rovinato tutto"
"Non importa, non più" la sua voce era un soffio
Il silenzio si alzò nuovamente fra di noi
"C'è altro?" chiese appoggiando la mano sulla maniglia della porta, pronto ad uscire
"No" dissi esausta, era stata la conversazione più difficile della mia vita
"Bene, ci vediamo domani a lavoro Dobrev" chiuse la porta, esattamente come aveva fatto qualche mese fa quando se n'era andato via da casa.
Rimasi sola, sola con i miei pensieri, con gli occhi lucidi e le gambe che minacciavano di lasciarmi cadere a terra.
Scossi il capo, che stavo facendo?
Io lo amavo ancora, nel mio cuore non era cambiato nulla, semplicemente avevo paura di un passo così importante come il matrimonio, era una colpa? Forse si, gli avevo spezzato il cuore, ma dovevo rimediare, dovevo farmi perdonare.
Corsi via dagli studi con il cuore in gola, una volta fuori mi guardai intorno cercando di vederlo, non poteva essere andato lontano.
Finalmente in lontananza vidi il suo immancabile cappello, ma non fu l'unica cosa che balzò ai miei occhi.
Ian salì su una macchina che non conoscevo, guidata da una bellissima ragazza dai lunghi capelli scuri, molto simile a me.
Rimasi immobile a guardare la scena finchè i due non sfrecciarono via lontano, lasciandomi la, piena di domande.
Eccoci qua, ho cercato di scrivere questo secondo capitolo il più in fretta possibile.
Intanto lasciatemi dire un GRAZIE a tutti, non mi aspettavo tutto questo apprezzamento per la mia fanfiction, vi ringrazio per avermi messo fra i preferiti/seguiti ecc. ma soprattutto per aver recensito.
A proposito di questo vi chiedo davvero con tutto il cuore, una volta letto il capitolo, di scrivermi qualcosa, per me è molto importante la vostra opinione, mi aiuta a migliorare, a sapere se avete apprezzato, a capire se devo migliorare qualcosa.
Basta una riga per farmelo capire e davvero mi rendete la persona più felice del mondo.
Detto questo arriviamo al capitolo, abbiamo visto un breve incontro fra Ian e Nina, lui molto freddo (direi giustamente) mentre lei a quanto pare si è accorta di ciò che ha perso.
Infine il capitolo si è concluso con questa nuova figura, una ragazza che a quanto sembra è andata a prendere Ian. Chi sarà mai?
Inutile dirvi che scoprirete tutto nel prossimo capitolo (che vi prometto sarà molto più lungo di questo) :)
Un bacione e a presto
Key