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Autore: Stilinski24    31/05/2013    3 recensioni
E così chiusi in quell'ascensore, da soli, in uno spazio ristretto, aspettavano qualcuno che li salvasse.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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< Perché io mi devo sempre cacciare in questi guai, eh? Me lo dici? Dannazione! Non bastava Scott licantropo che ad ogni luna piena perdeva il lume della ragione? No! Ci si dovevano mettere un licantropo psicopatico assetato di potere, e con questo intendo Peter, un brutto lucertolone, una cacciatrice che cambia continuamente da che parte stare quando le gira, una ragazza immune al morso, un branco di Alpha, un Alpha associale, scorbutico, antipatico e burbero e adesso ci si mettono anche gli ascensori? Ma che ho fatto di male? >
< Parli troppo! Per la miseria, siamo chiusi in questo ascensore da almeno 5 minuti e tu non te ne sei stato zitto nemmeno 1 e poi ti chiedi che cosa hai fatto di male? >
< Sto cercando di alleggerire l’aria! >
< Tu ci stai togliendo l’aria! >
< Smettila di darmi addosso! Questo è tutta colpa tua! >
< Colpa mia? Sei tu che mi hai trascinato in questo stupido centro commerciale per poter prendere un regalo a Scott! Io me ne sarei stato comodamente seduto a casa senza fare minimamente niente >
< Pigro di un lupo > sussurrò il ragazzino che in quel momento stava dando le spalle all’Alpha.
Non voleva darlo a vedere ma stava andando in panico e il parlare era la sua unica difesa, sempre.
Quella mattina era corso a casa dell’Alpha e lo aveva letteralmente trascinato nella sua jeep, minacciandolo con un po’ di strozzalupo,  per poi andare al centro commerciale per poter prendere un regalo a Scott per il suo compleanno.
Lui era intenzionato a regalare al suo migliore amico qualcosa di unico e così, dopo aver girato tutto il piano terra del centro commerciale, aveva deciso di salire per i vari piani.
Quando, dopo aver fatto due piani usando le scale, la stanchezza si stava facendo sentire, aveva deciso di usufruire dell’ascensore.
Ci aveva trascinato dentro Derek e poi aveva premuto il tasto dell’ultimo piano dicendo “ Così partiamo dall’alto e sarà più facile fare le scale nello scendere ” e così dicendo aveva premuto il tasto, senza aspettare la risposta del lupo – non contento di dover camminare così tanto -  il quale lo aveva preso e sbattuto contro la parte dell’ascensore.
Okay, Stiles aveva le sue colpe, ma anche Derek se le andava a cercare.
E così chiusi in quell’ascensore, da soli, in uno spazio ristretto, aspettavano qualcuno che li salvasse.
Il ragazzino si stava perdendo in chiacchiere ma aveva una paura di non riuscire più ad uscire da lì e di dover passare il resto dei suoi giorni - non che potessero resistere tanto senza cibo e acqua – chiuso lì dentro con Derek.
Il panico si faceva sentire ogni minuto che passava e Stiles stava iniziando ad iperventilare.
< Non c’è la faccio più! > urlò alla fine, accasciandosi a terra con la testa tra le mani < Ho bisogno d’aria.. non c’è la faccio a.. a.. >
< Stiles? > il lupo gli si avvicinò, spaventato per il comportamento del più piccolo < Che ti succede? >
< N-non respiro.. mi ma-manca l’aria.. n-non.. > continuava a ripetere mentre il suo cuore batteva all’impazzata.
Derek si inginocchio di fianco a lui, mettendogli una mano sulla spalla.
Il ragazzo stava avendo un attacco di panico e Derek non sapeva che cosa fare. Poi, però, gli venne in mente che Stiles usava un inalatore per poter riprendere a respirare e così lo iniziò a cercare nelle tasche della sua felpa.
Non trovandolo ringhiò di frustrazione. Se non trovava quell’aggeggio Stiles ci avrebbe rimesso la pelle e lui non voleva che succedesse, non adesso che si era reso conto di come Stiles fosse diventato una parte importante di se, fino a capire che se ne era innamorato.
< Dove diavolo ce l’hai l’inalatore? >
< N-non l’ho qui.. è sulla je-jeep >
< Ma porca miseria! Dovresti sempre portartelo dietro quell’aggeggio! E adesso che faccio? >
< M-mi serve o-ossigeno >
< Questo l’ho capito pure io! > urlò, sedendosi difronte a lui, e tirandoselo contro in una specie di abbraccio.
< Respira.. calmati e cerca di respirare. Non succederà niente, okay? Mi senti? > ad un cenno d’assenso da parte del ragazzo, continuò < D’accordo.. ora pensa a.. a.. non so.. qualcosa che ti faccia stare bene.. qualcosa che riesca a calmarti >
Derek stava sussurrando tutto, tenendo gli occhi chiusi e le braccia intorno alla vita di Stiles.
Passarono minuti, ma a Derek sembrarono ore, ma poi alla fine il respiro e il battito cardiaco del ragazzino si ristabilirono.
< Come va? > gli chiese senza sciogliere l’abbraccio.
< Uhm.. bene > rispose in un sussurro mentre stringeva ancora di più la presa sulle spalle di Derek, senza essersi reso conto che lo aveva abbracciato precedentemente.
Rimasero in silenzio, poi la curiosità di Derek esplose.
< A cosa hai pensato? Per calmarti, intendo.. >
< Meglio tu non lo sappia > disse scuotendo la testa < Se non sono morto per mancanza d’aria, mi uccideresti tu nel saperlo >
< Se avrei voluto che tu morissi.. sarei stato qui a cercare di tranquillizzarti? No. Me ne sarei stato in piedi a guardarti mentre soffocavi, ti pare? >
< Vero.. > ammise alla fine.
< Quindi? >
< Beh.. vedi.. pensavo al c-calo.. Aaaaah no! Oh mio Dio! È troppo imbarazzante! Non posso! >
< Dillo.. o ti apro in due la gola.. con i denti.. >
< Tutte queste minacce e alla fine non lo fai mai >
< Vuoi che lo faccia? > disse il lupo mentre si staccava leggermente dall’abbraccio per poter guardare Stiles negli occhi.
< Oh Dio, no! No.. no.. no.. io.. >
Non ebbe tempo di finire la frase che le labbra di Derek si posarono sul suo collo, in un leggero bacio.
< Credi davvero.. che sarei capace di morderti? >
< Perché non dovresti? > si costrinse a chiedere, mentre cercava di distogliere la sua mente dal fatto che Derek avesse fatto una cosa del genere.
< Perché tu, Stiles, devi rimanere umano. A qualunque costo >
< E perché? >
< Perché un licantropo ha bisogno di una parte umana al suo fianco >
< Generalmente questo accade quando.. > si zittì.
All’improvviso gli fu tutto chiaro.
< Oh mio Dio! Cioè tu? Io? Noi siamo..? Oh mio Dio! > urlò nuovamente, mentre Derek sorrideva e gli si avvicinava velocemente per poi poggiare le proprie labbra su quelle del ragazzo.
Quel semplice bacio provocò ad entrambi una scossa elettrica – se così si può chiamare – lungo tutto il corpo.
Piano a piano quel bacio si trasformò in qualcosa che di casto aveva ben poco. Le lingue iniziarono a cercarsi, fameliche, le mani dei due ragazzi vagavano sul corpo dell’altro e gli ansiti fuoriuscivano dalle loro bocche, incapaci di trattenerli.
L’aria si stava scaldando, come il corpo del ragazzo che, avvinghiato a Derek, cercava di toccare il suo corpo in ogni parte.
L’eccitazione continuava a crescere e Stiles iniziava a sentire un dolore alle parti basse.
Nonostante avesse indossato i pantaloni della tuta e dei boxer non aderenti, il suo membro sembrava volesse fargli capire che avesse bisogno di attenzioni.
Stiles pensò che se non fosse stato perché erano chiusi in un ascensore, si sarebbe già abbassato i pantaloni per poter dare sollievo al suo membro.
Nonostante tutto, rimanere bloccati in quell’ascensore era stato un bene, se si esclude il mal di schiena che gli era venuto nel momento in cui Derek lo aveva sbattuto contro il pannello.. dei.. pulsanti..
< A.. aspetta un attimo.. >
Derek ringhiò. < Che diavolo c’è? >
< Tu non mi hai sbattuto contro alla parte! Tu mi hai sbattuto contro il pannello dei pulsanti! > urlò alzandosi in piedi di scatto.
< Non ti sembra il momento meno opportuno per farmelo notare? > gli chiese Derek, mentre osservava il ragazzo e sorrideva mentre i suoi occhi brillarono di rosso per un brevissimo istante.
< Questo è il momento giusto, invece! >
Derek osservò Stiles dirigersi verso il pannello e, avvicinandosi, lo guardò a sua volta.
Una piccola luce gialla lampeggiava in parte ad un pulsante con scritto “ Stop ”.
< Capito, adesso? Per sbaglio abbiamo schiacciato il pulsante.. saremmo potuti stare chiusi qui dentro per ore, se non me ne fossi reso conto all’improvviso..  > gli disse mentre schiacciava il pulsante per far ripartire l’ascensore. Beh alla fine.. non era brutta come idea.. rimanere chiuso lì dentro con Derek, era un’idea assai allettante.
< Quindi.. adesso che si fa? >
< Che intendi dire? >
< Beh.. si insomma.. come mi devo comportare? Cosa siamo noi adesso? Continuerai a trattarmi da schifo o ti addolcirai un po’? O non ti farai vedere per giorni e giorni fino a quando non dirai “ Ehi andiamo a trovare il mio compagno, così per vedere come sta ” oppure.. >
< Taci >
< Si ecco ti pareva.. > disse mentre si voltava dall’altra parte, non vedendo così il sorriso sulle labbra di Derek.
< Stiles? >
< Che vuoi? > gli chiese senza girarsi.
< Guardami.. >
< No >
< Guardami! >
< Uffa però.. > sbuffò, mentre si girava e, ancora prima di rendersene conto, si trovò le labbra di Derek poggiate alle sue.
Il bacio durò giusto qualche secondo, il tempo di sentire il campanello dell’ascensore annunciare la fermata e le porte che si aprivano.
Interrompendo il bacio, Derek sorrise all’umano e si avviò all’uscita.
< Aspetta.. che significa? >
< Significa che prima troviamo il regalo per Scott, prima ce ne torniamo a casa e prima risolviamo il tuo problema >
< Quale problema scusa? >
< Emani eccitazione da tutti i pori e.. beh.. basta guardare i pantaloni.. >
< Oh mio Dio! > urlò, correndo nuovamente nell’ascensore < Non posso andare in giro in questo modo! >
Derek, per la prima volta dopo tanto tempo, rise. Una risata così naturale che fece battere all’impazzata il cuore di Stiles.
< Dai > gli disse avvicinandosi a lui < Togliti la felpa e allacciala intorno alla vita >
< N-non posso.. >
< Perché no? >
< Non in dosso niente sotto.. >
Derek rise di nuovo, per poi togliersi il giubbotto di pelle e porgerlo al ragazzino.
< Mettilo >
Stiles capì quello che Derek gli stava dicendo e così si tolse la felpa allacciandola intorno alla vita e infilandosi alla svelta il giubbotto.
< Okay ora possiamo andare > disse il ragazzo, mentre il suono della risata di Derek riecheggiava nella sua mente e il pensiero “ Si, adesso è più dolce ” gli si formava in testa.
Uscendo prese per mano Derek, il quale sorpreso si fermò di colpo.
Osservò le loro mani incrociate e pensò che non c’era niente di più bello e giusto al mondo.
Stiles lo completava e, senza di lui, non avrebbe potuto mai capire il vero significato dell’amicizia, dell’amore e della vita.
Doveva tanto a lui e, si promise, lo avrebbe protetto anche a costo di sacrificare la sua vita.
 
... Angolo autrice ... Ahahah ... 
Beh che dire? Eccomi con un’altra storia su loro due XD
Queste storie mi vengono in mente così, mentre lavoro XD
Perché si ovviamente ho in mente loro anche quando lavoro.. cosa assai preoccupante O.O
Anyway.. spero vi sia piaciuta
Ringrazio chi metterà una piccola recensione, chi l’aggiungerà nelle preferite o ricordate
Bye!! 
  
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