Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: littlepink6690    03/06/2013    1 recensioni
Quinn ha sempre amato Rachel, è sarà l'unica a poterla liberare!
Dalla storia:
Santana tu non capisci! – disse avvilita Quinn.
Q, non ci vuole molto a sapere dove abita un medico, il turno magari gliel’hai detto tu stessa e per i biscotti, magari li ha portati da casa! – disse spazientita dalle inutili domande che la bionda le stava rivolgendo.
E se fosse una spia, un qualcosa del genere? – disse spaventata.
E se tu andassi da uno psichiatra? – disse scoppiando a ridere – Brittany l’avrebbe saputo, fidati! – le disse
Come sempre non può mancare la Quinntana friendship...
Buona lettura!
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Finn/Rachel, Quinn/Rachel
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Libera...

Dottoressa Fabray!
Sì, Kitty?
Un’aggressione in emergenza due!
Arrivo!

Quinn percorse il corridoio che dalla stanza dei medici la separava dal pronto soccorso. Spinse la porta e entrò nella stanza. Notò subito alcune infermiere intente a fare qualcosa per aiutare una ragazza, che raggomitolata su se stessa, non dava ragione per farsi aiutare. La dottoressa allora fece segno alle infermiere che se ne sarebbe occupata lei.
Ciao – disse avvicinandosi cautamente a quella ragazza – Sono la dottoressa Fabray e voglio aiutarti! – disse gentilmente,ma la ragazza rimaneva ancora di spalle – Non voglio farti del male – disse mettendole una mano sulla spalla, a quel contatto la ragazza si scansò, raggomitolandosi ancora di più su sé stessa. Quinn allora si voltò verso le infermiere e chiese come si chiamasse la ragazza.
Sono Rachel! – disse la ragazza, voltandosi e fissando i suoi occhi in quelli di Quinn.
La bionda rimase per un attimo sconvolta, aveva davanti a sé la ragazza dai lineamenti perfetti, anche se in più punti il suo viso era segnato dalle botte.
Rachel Berry? – chiese lei provando una gran pena – Chi diavolo, ti ha conciata così? – disse avvicinandosi e provando a constatare la gravità delle ferite.
Quinn – disse sollevata – non posso dirtelo! – disse al contempo affranta.
Finn ti ha picchiata? Devi dirmelo è mio dovere saperlo! – disse seria.
No, Quinn, non posso comunque dirtelo mi spiace!
Rachel, perdonami ma non mi alletta l’idea che qualcuno ti abbia picchiato e resti impunito là fuori!

La ragazza non rispose, si sdraiò e chiuse gli occhi, la dottoressa allarmata, si pose a osservare le orbite degli occhi, era collassata. Allora con la collaborazione delle infermiere intervenne immediatamente. Aveva di certo una commozione celebrale, per il duro colpo che le avevano, inferto, non si trattava di semplice botte, qualcuno le aveva tirato un calcio o qualcosa di simile. Le applicarono subito il respiratore e Quinn chiamò la sezione di traumatologia: Ho bisogno di una sala operatoria per una paziente, con il setto nasale fratturato! Mi chiami la dottoressa Lopez! Dopo che ebbe chiuso la comunicazione, si avvicinò a Rachel e le disse: Rachie sta tranquilla, andrà tutto bene! – ma l’unica cosa che poté fare la ragazza fu stringerle la mano.

Erano circa due ore che attendeva la risposta della sala operatoria, ma niente ancora. Nel frattempo si era adoperata con altri interventi di primo soccorso. Ma il suo pensiero correva sempre a Rachel. Era tempo che non la vedeva da quando avevano finito il liceo non si erano più incontrate. Ricordava benissimo il sorriso di Rachel, ma quello non c’era più. L’unica cosa che era riuscita a scorgere sul suo viso erano i segni di una stanchezza fisica. Che Broadway la stancasse così tanto? O per caso Finn l’aveva ridotta così? Doveva scoprilo, non le era mai andata a genio quella relazione, e adesso si permetteva pure di metterle le mani addosso? Dopo tutto quello a cui Rachel aveva rinunciato per lui? Non questa cosa andava risolta. In quel momento esatto suonò il suo cercapersone: Fabray, vieni da me! – disse la voce dall’altro capo. Quinn prese l’ascensore e salì al piano, dove era stata portata Rachel.
Finalmente, Lopez! – disse stizzita mentre si avvicinava all’altra dottoressa.
Fabray non è certo colpa mia se miss Berry aveva una proboscide al posto del naso! – disse divertita la mora.
Come sarebbe a dire aveva? Santana cosa hai combinato? – disse agitata la bionda.
Q solo quello che era necessario! – disse ferma.
Santana sai benissimo che Rachel non ha mai voluto fare un’operazione al suo naso! – disse contrariata.
Preferivi che una scheggia del setto nasale le perforasse il cervello? – disse stufata.
Veramente? – disse iniziandosi a preoccupare.
A quanto pare qualcuno voleva sfondarle quell’enorme nasone! – disse.
Santana non è divertente, ha usato una forza bruta per farlo!
Sì, me ne rendo conto, questo matto va denunciato al più presto!
– disse iniziando ad incamminarsi verso la camera della Berry – Vieni dobbiamo chiederle chi è stato!
Ci ho già provato Santana non mi ha risposto!
– disse quasi rassegnata.
È sotto l’effetto dell’anestesia, può essere che riusciamo ad estorcerle qualcosa! – disse convinta.
Santana non credo proprio! Al massimo può cantare Britney Spears! – disse sorridendo appena e la latina scoppiò in una risata sommessa.

Entrarono nella stanza, Santana si pose davanti al letto, con le mani nelle tasche della sua tenuta da intervento, mentre Quinn aveva le mani in mano.
Ciao Rachel! – disse stranamente dolcemente la Lopez.
La ragazza si destò appena ed aprì gli occhi: Ciao Santana! – disse stropicciandosi appena un occhio, accusando subito un dolore.
Non devi toccarti il viso, Rachel! – disse d’istinto Quinn – Sei conciata un po’ male! – disse avvicinandosi a lei – Ma non preoccuparti, tra qualche giorno starai meglio! – fece sedendosi a letto.
Che cosa è successo? – disse confusa la ragazza – Come mai sono qui? – chiese.
Quinn guardò perplessa Santana e poi chiese a Rachel: Rachie non ti ricordi dell’aggressione?
Aggressione? No, ricordo che ero al parco!
– disse stranita la castana.
Che ci facevi nel parco nel bel mezzo della notte? – chiese curiosa Santana.
Ero uscita a fare una passeggiata, poi non ricordo più nulla! – disse leggermente turbata.
Quinn si accorse del viso turbato e subito disse: Tranquilla può succedere di non ricordare qualcosa quando si è subito uno shock! – prendendole una mano tra le sue.
Quinn cosa è successo? – disse spaventata.
Rachel, potresti aver subito un’aggressione per quanto ne possiamo sapere! – disse ferrea.
Quinn posso parlarti un attimo? – le chiese la latina iniziando a uscire.
Quinn sorrise a Rachel e le disse che sarebbe tornata subito.
Quando le due dottoresse furono fuori, Santana prese la parola: Dalla tac che abbiamo fatto, sia prima sia dopo l’intervento, non risulta nulla! Po’ essere una perdita temporanea della memoria!  
Sì, va bene, qualche ora è potrà ricordare! – disse perplessa.
A che cosa pensi Q? – disse aguzzando la vista la latina.
E se fosse stato Finn e lei lo vuole proteggere? – disse iniziando a camminare avanti e dietro.
Il bietolone che picchia la nasona? – disse beccandosi un’occhiata fulminea della bionda.
Pensaci lo ama tanto da volerlo coprire, e magari subisce questo da un po’! – disse ragionando.
Q, ancora questa gelosia per la Berry? – disse rassegnata.
Santana, lo so che è passato del tempo, ma io ci tengo molto a lei! E il fatto che sono stata una stupida a non mantenere i contatti, adesso mi fa sentire in colpa! – disse abbassando lo sguardo.
Q, ascolta RuPaul è cocciuta, peggio per lei se continua a stare con un uomo che la maltratta! – disse.
Ma noi siamo sue amiche!
Parla per te!
– disse contrariata la latina.
Santana, e dai! Siamo cresciute dal liceo, no? – disse facendo segno.
Ok, chiamo Brittany e le chiedo se scopre qualcosa! – disse salutandola.

 
Quinn ritornò nella stanza e vide la ragazza rannicchiata a letto, come l’aveva provata al pronto soccorso.
Rachie? – chiese lentamente.
Rachel si voltò e i loro sguardi si scontrarono, gli occhi marroni penetrarono quelli verdi di Quinn.
Quinn, pensavo non tornassi più! Anche se immagino tu stia facendo il turno!- disse sistemandosi a letto.
No, veramente ho staccato prima – disse grattandosi la nuca e sedendosi sulla sedia.
Per me? Non dovevi! – disse turbata.
Rachie, tranquilla posso farlo! Mancavano solo venti minuti – disse tranquillamente.
E se avessero avuto bisogno di te? – disse agitata.
Ci sono altri medici, al pronto soccorso, bravi quanto me! – disse sfilandosi il camice.
Quindi hai abbandonato Yale! – disse convinta Rachel
No, mi sono laureata in medicina! Anziché in teatro! – disse felice.
Oh, che grande salto! – disse imbarazzata.
E tu, invece Rachie, stai lavorando a Broadway? – disse interrogativa.
Sì, ho interpretato Fanny Girl, come primo spettacolo! – disse entusiasta.
Wow, Rachel è una notizia bellissima, sono orgogliosa di te! – disse facendole un occhiolino – Finn invece? – chiese ma se ne pentì velocemente, perché vide il viso di Rachel cambiare espressione – Scusa! – disse subito dopo.
Scusa? No ma che dici! Poi chiedermi tutto! Finn continua il suo servizio nel militare! – disse tranquilla.
E siete sposati? – disse odiando ancora Finn, per aver chiesto a Rachel di sposarlo.
Non c’è stata più occasione, quindi abbiamo rimandato – rispose la castana tormentandosi le dita.
Rachie è stato lui a farti questo? – chiese ancora, mentre le saliva la rabbia, che fosse potuto essere lui il responsabile del naso rotto dell’amica.
No, Quinn te l’ho detto, e poi non mi ricordo! – disse confusa.
Quinn in quel momento fu consapevole che Finn c’entrasse e come con quella storia.

Bussarono alla porta e Quinn si precipitò ad aprire.
Ma cosa stavi facendo? – disse Santana scocciata.
Tu cosa pensi? Mi facevo una doccia, dopo essere state ventiquattro ore in ospedale – disse lasciando che le sue amiche entrassero - Ciao Brittany! – disse Quinn abbracciandola – Come stai?
Io bene, Rachel?
– chiese stranita.
Sta meglio, vuole a tutti costi sapere cosa diamine Santana ha fatto al suo naso, ma per il resto sta bene! – disse rivolgendo uno sguardo indagatore alla latina.
Senti, Santana mi ha chiesto di scoprire qualcosa su Finn e Rachel – disse accomodandosi sul divano – E quello che ho scoperto non mi convince! – disse porgendole una cartella.
Santana accanto a sé la coccolò un po’ per allentare la tensione e farla rilassare.
Quinn afferrò la cartella e cominciò a sfogliare i fogli.
Ha avuto una licenza per un mese abbondante, perché aveva delle ferite profonde che gli avevo causato un’infezione, dopo una battuta di ricognizione. Quando poi si è rimesso, ed essere ritornato alla base, era scontroso è l’hanno dato un congedo per rimettersi – disse l’agente.
Com’è possibile, il bietolone che era sempre quieto? – disse Santana.
Ma non è finito qui! Ad una serata alla NYADA  ha fatto a cazzotti con un collega di Rachel, ed è stato sbattuto fuori! – disse perplessa.
Ahi, mi spiace per Rachel! – disse comprensiva la latina.
Che gran coglione! – disse Quinn non rendendosene neppure conto – Ops, beh comunque è vero! – si giustificò.
E qualcuno l’ha visto anche litigare animatamente con Rachel, quella sera stessa! – disse ancora Britt.
Se le ha alzato le mani, lo ammazzò! – disse aggressiva Quinn.
Quinn quello ti schiaccia e comunque non sono affari tuoi!- disse seria.
Invece sì, Santana, Rachel aveva il viso sfigurato quando me la sono trovata al pronto soccorso! – disse nervosa.
Q, non ti vuole neppure dire chi è stato, per difenderlo, è affar suo! – disse dirigendosi in cucina per preparare la tavola per cenare – Lascia stare Q! Ceniamo, ho fame!
C’è noi parliamo di cose serie?
– disse sconcertata – e tu pensi al cibo?
L’hai detto tu, ventiquattro ore in ospedale!

Quinn rassegnata si diresse in cucina.

 

Rachel allora, adesso ti ricordi chi ti ha aggredito? È stato Finn?- chiese Brittany.
No, Britt, te l’ho detto non me lo ricordo! Ti prego sono stanca! – disse rannicchiandosi a letto.
Lui dov’è ora? – chiese ancora
A lavoro! – rispose vagamente e Britt si insospettì
Quale lavoro?
Alla base dell’esercito!
– disse voltandosi
Rachel, Finn è tempo che non lavora più,lì! – disse seria.
Questo non lo sapevo, io, lui non mi ha mai detto di aver perso il lavoro! – disse sorpresa.
Beh, Rachel è stato congedato! – disse ancora l’agente
Ma la ragazza non rispose, sicuramente stava solo fingendo ancore, per difendere la persona che amava. Ma a Quinn tutto questo non andava per nulla giù, odiava ancora di più Finn per essere stato capace di spaventare così tanto la cantante.

Passarono alcune settimane, e finalmente Rachel fu dimessa dall’ospedale e Quinn stessa la riaccompagnò a casa.
Ti accompagno alla porta! – disse gentilmente mettendole una mano sulla spalla.
Non ce n’è bisogno Quinn davvero! – disse un po’ spaesata
Rachel non mi costa nulla, sta tranquilla! – disse confusa da quella poca comprensione.
Grazie! – disse lasciandole un bacio sulla guancia molto caloroso.
Ti ho lasciato il mio numero Rachie, qualsiasi cosa chiamami, ok? – disse accarezzandole in viso con dolcezza – Perdonami se ho fatto perdere le mie tracce, ma adesso che ci siamo riviste non facciamo passare altri anni! – disse allusiva.
Va bene, Q! Ti chiamo! – e voltandosi entrò in casa.

 

Quinn per l’amore del cielo, smettila di guardare quel telefono, non ti chiamerà rassegnati!
E se le succedesse qualcosa? E non potessi fare nulla questa volta!
– disse agitata
Se avrà bisogno ti chiamerà, ne sono certa! – disse Brittany comprensiva.
Dopo che ebbero consumato la loro pizza, la latina e la sua ragazza salutarono Quinn e uscirono di casa.
Passarono una decina di minuti e suonarono alla porta: Latina è mai possibile che tu debba dimenticare sempre qualcosa? – chiese mentre apriva la porta- Rachel? – esclamò pentendosi di non aver guardato prima nello spioncino.
Quinn, ti disturbo? – disse imbarazzata la castana.
No, nessun tipo di disturbo, pensavo fosse San! – disse grattandosi la testa – Vieni, accomodati! – aprendo la porta per permetterle di entrare.
Che bella casa, Quinn! Piccola ma accogliente! – disse guardandosi intorno.
Grazie Rachie, posso offrirti qualcosa? – chiese comportandosi da vera patrona di casa.
Sì, un gin tonico! – disse attirando lo sguardo di Quinn su di sé – Andrà benissimo anche dell’acqua frizzante – disse per recuperare.
Quinn sparì in cucina e Rachel osservò un po’ di fotografie che Quinn aveva espose sulle mensole. C’erano varie foto di gruppo del Glee, una di Beth con Noah, tenerissima! Una di Rachel e Quinn, che lei stessa non ricordava di avere una della laurea di Quinn assieme a Santana e molte altre. Quinn tornò e la richiamò da quei ricordi. Che bei ricordi? Vero? – le chiese alludendo al Glee – Ricordo ancora l’emozione di vincere le Nazionali! – disse sedendosi al divano.
Quella foto mia e tua non credo di averla! – disse.
Beh, veramente l’ho modificata, perché non avevamo una foto assieme – disse imbarazzata, a Rachel non sfuggiva nulla.
La ragazza rise e prese subito il suo iPhone e avvicinatasi a Quinn scattò una foto spontanea con lei. Perché sei qui, Rachel? – chiese Quinn confusa.
Primo per fare una foto con te – disse alzandosi – Hai una stampante con wi-fi?
Sì, certo!
– disse aggrottando le sopracciglia.
Rachel mandò il file tramite connessione senza fili e subito la stampante impresse nella carta la foto appena scattata.
Tieni, adesso hai una foto nostra, non modificata! – le sorrise porgendogliela.
Quinn si alzò e andò a sostituire foto modificata con lo scatto e si rivolse a Rachel solo con lo sguardo.
Non, ho dimenticato la tua domanda! – disse abbassando lo sguardo – Volevo chiederti se potevo restare da te! – disse guardandola appena.
Quinn la scrutò, non aveva nuovi segni sul viso, il naso era completamente guarito allora perché era li? E come aveva saluto dove abitava?
Rachel, certo che poi rimanere! Scusa se te lo chiedo ma come sapevi dove abitavo? – disse stranita.
Beh, l’ho scoperto! – disse.
Hai cenato? C’è della pizza, te la riscaldo se preferisci! – disse alzandosi
Quinn, no tranquilla, ho cenato a casa! – disse fermandola con una mano intorno al polso.
Quinn sentì subito una stretta possente, cosa che Rachel non aveva mai avuto.
Ok, allora ti preparo la camera degli ospiti! – disse comunque allontanandosi e Rachel le lasciò il braccio. La castana si accorse subito della faccia perplessa di Quinn e la seguì.
Quinn! Va tutto bene, se è un problema torno a casa! – disse
No, Rachel è solo che non capisco – disse interrompendosi guardandola.
Ero sola a casa ed ero convinta che tu mi potessi ospitare, ma mi sbagliavo! – disse voltandosi e dirigendosi verso il corridoio.
Quinn con un movimento fulmineo, le afferrò il braccio e disse: Scusami, non volevo che capissi questo! – visibilmente imbarazzata – Rimani ti prego!
Rachel si voltò e di nuovo i loro sguardi si scontrarono e gli occhi si penetrarono. Grazie! – riuscì a dire la castana prima di scoppiare a piangere abbracciando l’amica.
Shh, Rachie va tutto bene! Ci sono io con te! – disse carezzandole la schiena per calmare i suoi singhiozzi – Vuoi parlarmi di qualcosa? – le chiese gentilmente. Rachel scosse la testa e rimase aggrappata a lei.
Si addormentarono abbracciate nel letto di Quinn, perché non voleva lasciarla da sola nella camera degli ospiti. Aveva pianto parecchio, ma non aveva parlato, e la bionda non aveva voluto insistere.

Quinn si svegliò perché l’allarme del suo cellulare le stava tintinnando nelle orecchie. Prese il telefono e lo spense, si mise a sedere e con grande sorpresa notò che era rimasta sola. Poi scorse un bigliettino accanto al cuscino che Rachel aveva occupato: So che attacchi presto il turno a lavoro, così ti ho preparato la colazione, un bacio a presto! – lesse sul pezzo di carta. Come faceva Rachel a sapere che doveva lavorare quella mattina? E perché era andata via? Si diresse in cucina e trovò i suoi biscotti preferiti e del caffè fumante. Rachel doveva essere andata via da poco! E i biscotti? Non ricordava di averne a casa.


Santana tu non capisci! – disse avvilita Quinn.
Q, non ci vuole molto a sapere dove abita un medico, il turno magari gliel’hai detto tu stessa e per i biscotti, magari li ha portati da casa! – disse spazientita dalle inutili domande che la bionda le stava rivolgendo.
E se fosse una spia, un qualcosa del genere? – disse spaventata.
E se tu andassi da uno psichiatra? – disse scoppiando a ridere – Brittany l’avrebbe saputo, fidati! – le disse.

 

Ti ho detto, che devi fare quello che ti ordino!
E se io non volessi, stupido idiota?
– disse Rachel rabbiosa.
Devi è basta, se ci troviamo in questa situazione è solo colpa tua! – disse
Ah mia, se tu fossi stato più attento, durante la ricognizione! Tutta questa storia non esisterebbe – disse Rachel minacciosa.
Se tu fossi rimasta la stessa di quando ti ho lasciato in quella stazione!
Finn, quello che è successo per colpa tua, non lo devi far ricadere su di me! E’ colpa solo tua se mi sono dimenticata del forte sentimento che provavo per te, perché tu sei sparito per mesi interi!
– disse d’un fiato.
La distanza e il tempo non dovevano cambiare quello che provavi per me! – disse il ragazzo.
Anche per te è cambiato, perché sennò saremmo fuori da tutto questo già da tempo.
Adesso va là dentro e ammazza tutti quelli che trovi!
– disse categorico Finn.
Non lo farò, Finn! Non questa volta! – disse contraria Rachel
Vai la dentro, o te ne pentirai!
Non ho più paura di te!
Non meritano di stare dove stanno, punto!
– disse scocciato – Adesso ci vado io!

 

Erano nel pronto soccorso, aveva dei feriti gravi, che talmente erano spaventati che non riuscivano a raccontare cosa era successo. Alcuni avevano le mani ancora sul viso, per lo spavento provato.

Noah cosa diamine può essere stato? Sembrano uncini quei segni! – disse Quinn molto agitata.
Lucy, non lo so! Spero che Shelby e Beth non escano oggi! – disse preoccupato – Non vorrei si imbattessero in questa cosa, che spaventa la gente! – disse prestando soccorso ad un altro ferito. Fuori dall’ospedale iniziava a tempestare una bufera di acqua e grandine. E in quell’esatto momento le porte d’ingresso si spalancarono seguite da un lampo e un tuono e comparve una figura strana. La prima ad accorgersene fu Quinn che con estrema freddezza invitò tutti ad allontanarsi, rimanendo davanti a quella figura che cominciava a muoversi verso di lei. La bionda indietreggiò e tentò di afferrare qualcosa per difendersi, ma quella cosa, scagliò tutto via. Aveva l’aspetto di un lupo, ma le fattezze erano quelle di un mezzo uomo, notava un ciuffetto di capelli biondi. Come era possibile che creature del genere esistessero veramente, e non fossero solo personaggi di libri di fantascienza? Quinn si rese conto che non aveva via di scampo, forse l’unica era correre, ma appena fece per muoversi, quel lupo l’atterrò al muro, sollevandola da terra e quando ormai Quinn si arrendeva al fatto che sarebbe stata sfregiata, cadde a terra. Per quel poco che vide, c’era un altro essere di quel genere, che si scagliava ripetutamente sulla figura più alta, ma poi chiuse gli occhi. Appena li riaprì si rese conto che tutto attorno a sé c’era un macello, garze, cerotti, medicinali tutti sparsi per il pronto soccorso, con qualche difficoltà si mise in piedi e camminare lungo un corridoio. Notò subito un cospicuo numero di infermieri e medici accalcati vicino a qualcosa: Noah, ammazzalo! – disse Santana atterrita.
No, Noah, fermati! – disse Quinn facendosi spazio tra la folla – Lascialo, mi ha salvato la vita! – disse accovacciandosi su di lui.
Q sei matta, ha dilaniato un ospedale! – disse Kitty spaventata da quell’avventatezza della dottoressa.
Non è stato lui! – disse accarezzandolo e quello aprì leggermente gli occhi, che si fissarono in quelli di Quinn.
Ma sei impazzita Lucy, non gli è riuscito bene salvarti! – disse indicandogli la ferita sulla fronte.
Noah, il mostro che è entrato stava per uccidermi, lui mi ha salvato! – disse sollevandolo di peso e poggiandolo su una barella vicina – Se volete aiutarmi, sennò faccio sola! – disse spingendo la barella.
Ehi, io vengo con te! – disse Noah – Anche se io conosco l’anatomia umana.
Puckerman, muoviti, sta perdendo sangue!
– disse Quinn dalla stanza accanto.
Gli altri presero a sistemare nel miglior modo il disastro.
Quinn, non possiamo fargli una trasfusione, non è umano! – disse innervosendosi Noah.
Vide la ragazza stendersi su un lettino lì accanto e dirgli: Muovi il culo Puck, fa la trasfusione – disse liberando il braccio.
Lucy tu sei andata! È un mostro, cosa pretendi di fare?
Fallo è basta!
– gli ordinò autoritaria.
Puckerman fece quanto richiesto e la trasfusione andò a buon fine. Quinn fece per alzarsi, ma ricadde seduta sul lettino: Resta seduta, io continuo a fasciare le ferite, tu spera che appena si sveglia di nuovo non distrugga tutto, perché ti mando in pasto a lui! – disse serio.
Certo Puck, sto tremando! – disse la bionda scoppiando a ridere e avvicinandosi al lupo disteso. Era stato coraggioso ad opporsi a quello più grande di lui, per difenderla, ma perché poi?

Rimase a dormire nella stanza con il lupo, anche se Puck più volte l’aveva avvisata di non farlo. Le aveva curato la ferita sulla fronte e le aveva intimato di urlare nel caso il mostro si fosse svegliato e l’avesse aggredita. Quinn più volte si era svegliata, spaventata dai versi che la bestiola faceva e pensò che magari avesse sete e si alzò a riempire una ciotola di acqua. Si avvicinò cautamente, perché in fin dei conti Noah aveva ragione era pur sempre un animale, magari più docile ma assomigliava comunque a quello che aveva sconvolto il pronto soccorso. Appoggiò la ciotola e tra un gemito e l’altro, la bestiola bevve. Era debilitato, aveva alcune costole rotte e il muso graffiato. Puck era stato compassionevole e gli aveva avvolto tutte le ferite, Quinn si appuntò di ringraziarlo. Poi appena si allontanò la bestiola gemette appena e mosse una zampa ripetutamente sul cuscino per richiamarla, Quinn si voltò e sorrise. Cosa c’è vuoi che rimanga qui? – chiese come se potesse rispondergli – Ok, mi sdraio accanto a te ma non mordermi! – disse un po’ timorosa. Si stese sul lettino e subito la bestiola si avvicinò con il muso e le leccò il viso. Quinn rise, era una sensazione strana e provò affetto per quel gesto: Ok, adesso dormi bello! – disse passandogli una mano sul capo e baciandolo sul naso.


Si destò dal sonno e la prima persona che vide fu la sua amica. Lì accoccolata al suo fianco con le braccia attorno al suo corpo, ma c’era qualcosa che non andava. Poi la ragazza si mosse e aprì gli occhi: Rachel? – domandò – Che cosa ci fai qui? – disse fissandola negli occhi – Sei nuda – constatò accarezzando la sua pelle.
Come se ti dispiace – disse maliziosamente Rachel – Non desideravi altro! – disse guardandola negli occhi.
Beh, no, c’è – balbettò imbarazzata – io mi sono addormentata con un lupo accanto e adesso tu – tentò di dire ancora molto confusa.
Quinn ero io! – disse spensierata.
Come sarebbe a dire eri tu? – disse stranita la bionda, grattandosi il capo.
Mi sono trasformata in lupo mannaro a causa di Finn! – disse muovendosi appena – Che a sua volta era stato azzannato!
Maledetto bastardo!
– imprecò – Perché non me l’hai detto prima e subito! – disse innervosita.
Quinn cosa ti dicevo? Vedi sono diventato un lupo, che quando sorge la luna, azzanna tutti? – disse retorica la ragazza.
Beh, avrei potuto aiutarti! Cosa intendevi per “non desideravi altro”? – chiese di getto Quinn.
Mi stavi aiutando, ecco perché ti ho protetto! – disse ignara.
Rachel io ti amo! – disse euforica – Ecco l’ho detto! – sentendosi più libera.
Lo so! - Quinn la guardò di sottecchi – Come sapevo, dove abitassi! L’ho sentito! – spiegò – Qualche tempo fa, ho sentito il richiamo del tuo profumo ed ecco perché mi sono ritrovata qui, quando Finn mi ha picchiata!
Allora è stato lui, devi denunciarlo!
– disse ovvia la dottoressa.
Quinn hai visto di cosa è capace, no? – disse facendo segno alle loro ferite – Adesso dovrà rassegnarsi!
Perché?
– le chiese Quinn – Come sarebbe?
Quinn la maledizione è svanita!
Di che parli, Rachie?
– chiese spaesata la bionda.
Un vecchio patto dice: che se una persona che ti ama, ti bacerà sarai libero! – disse chiara.
Rachel? – chiese sconvolta.
Sì Quinn, quel bacio che mi hai dato, ha sciolto la maledizione! – disse avvicinandosi a lei.
E perché con Finn il tuo bacio non ha funzionato? – chiese perplessa.
Perché a quanto pare non lo amavo più! – disse ovvia.
Come è possibile? – chiese
Quinn, amavo già te!
– disse prima di baciarla con una passione e un trasporto travolgenti.

 

Fabray, quel lupo è – disse Brittany aprendo la porta seguita da Noah e Santana – RuPaul! – concluse, rimanendo scioccata da quella vista che si parò davanti agli occhi. Quinn e Rachel che si baciavano come se non ci fosse nessun’altra cosa al modo, sennò aggrovigliare le loro lingue in una danza.
Q? – disse San
Lucy?  -disse Puck
Noah, San e Britt, volete chiudere quella stramaledettissima porta? – chiese retorica – Penso si sia capito che ho altro da fare, che ascoltare voi! – disse ripiombando nell’abbraccio di Rachel, riprendendo a baciarla.
Senza che gli altri dicessero niente uscirono, richiudendosi la porta alle spalle, tentando di ignorare le rise e i movimenti nella stanza. Si guardarono e Santana disse: Dovevano aspettare di farlo in ospedale!
Brittany la riprese: San, l’importante che lo facciano! – disse.
E in coro: Finalmente, per dindirindina!  - e scoppiarono in un’allegra risata.  

Note d'autrice

Bene bene, una Faberry, partorita durante la notte! 

Se non vi è piaciuta prendetevela con l'interpretazione dei sogni! Ahahahahah

Comunque apparte tutto, c'è anche qualcosa aggiunto da sveglia! 

Aggiungo che l'ho scritta di getto, appena ho avuto un po' di tempo.

Ho già un altra Faberry in cantiere, ma è una long,  quindi ci metterò del tempo!

Ringrazio chi leggerà e lascerà anche un piccolo commento, solo per dire "ma che te fumi prima di dormì?"

Aggiornerò "Sei importante" entro domani, e riprenderò a pubblicare assiduamente...

Baci e buonanotte

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: littlepink6690