Dottoressa
Fabray!
Sì, Kitty?
Un’aggressione
in emergenza due!
Arrivo!
Quinn percorse il corridoio che dalla stanza dei
medici la separava dal pronto soccorso. Spinse la porta e entrò nella stanza.
Notò subito alcune infermiere intente a fare qualcosa per aiutare una ragazza,
che raggomitolata su se stessa, non dava ragione per farsi aiutare. La
dottoressa allora fece segno alle infermiere che se ne sarebbe occupata lei.
Ciao –
disse avvicinandosi cautamente a quella ragazza – Sono la dottoressa Fabray e voglio aiutarti! – disse gentilmente,ma
la ragazza rimaneva ancora di spalle – Non
voglio farti del male – disse mettendole una mano sulla spalla, a quel
contatto la ragazza si scansò, raggomitolandosi ancora di più su sé stessa.
Quinn allora si voltò verso le infermiere e chiese come si chiamasse la
ragazza.
Sono Rachel!
– disse la ragazza, voltandosi e fissando i suoi occhi in quelli di Quinn.
La bionda rimase per un attimo sconvolta, aveva
davanti a sé la ragazza dai lineamenti perfetti, anche se in più punti il suo
viso era segnato dalle botte.
Rachel
Berry? – chiese lei provando una gran pena – Chi diavolo, ti ha conciata così? – disse avvicinandosi e provando
a constatare la gravità delle ferite.
Quinn –
disse sollevata – non posso dirtelo!
– disse al contempo affranta.
Finn ti ha
picchiata? Devi dirmelo è mio dovere saperlo! – disse seria.
No, Quinn,
non posso comunque dirtelo mi spiace!
Rachel,
perdonami ma non mi alletta l’idea che qualcuno ti abbia picchiato e resti
impunito là fuori!
La ragazza non rispose, si sdraiò e chiuse gli
occhi, la dottoressa allarmata, si pose a osservare le orbite degli occhi, era
collassata. Allora con la collaborazione delle infermiere intervenne
immediatamente. Aveva di certo una commozione celebrale, per il duro colpo che
le avevano, inferto, non si trattava di semplice botte, qualcuno le aveva
tirato un calcio o qualcosa di simile. Le applicarono subito il respiratore e
Quinn chiamò la sezione di traumatologia: Ho
bisogno di una sala operatoria per una paziente, con il setto nasale
fratturato! Mi chiami la dottoressa Lopez! Dopo che ebbe chiuso la
comunicazione, si avvicinò a Rachel e le disse: Rachie sta tranquilla, andrà tutto bene! – ma l’unica cosa che poté
fare la ragazza fu stringerle la mano.
Finalmente,
Lopez! – disse stizzita mentre si avvicinava all’altra dottoressa.
Fabray non è
certo colpa mia se miss Berry aveva una proboscide al posto del naso! –
disse divertita la mora.
Come sarebbe
a dire aveva? Santana cosa hai combinato? – disse agitata la bionda.
Q solo
quello che era necessario! – disse ferma.
Santana sai
benissimo che Rachel non ha mai voluto fare un’operazione al suo naso! –
disse contrariata.
Preferivi
che una scheggia del setto nasale le perforasse il cervello? – disse
stufata.
Veramente?
– disse iniziandosi a preoccupare.
A quanto
pare qualcuno voleva sfondarle quell’enorme nasone! – disse.
Santana non
è divertente, ha usato una forza bruta per farlo!
Sì, me ne
rendo conto, questo matto va denunciato al più presto! – disse iniziando ad
incamminarsi verso la camera della Berry – Vieni
dobbiamo chiederle chi è stato!
Ci ho già
provato Santana non mi ha risposto! – disse quasi rassegnata.
È sotto
l’effetto dell’anestesia, può essere che riusciamo ad estorcerle qualcosa!
– disse convinta.
Santana non
credo proprio! Al massimo può cantare Britney Spears! – disse sorridendo
appena e la latina scoppiò in una risata sommessa.
Entrarono nella stanza, Santana si pose davanti al
letto, con le mani nelle tasche della sua tenuta da intervento, mentre Quinn
aveva le mani in mano.
Ciao Rachel!
– disse stranamente dolcemente la Lopez.
La ragazza si destò appena ed aprì gli occhi: Ciao Santana! – disse stropicciandosi
appena un occhio, accusando subito un dolore.
Non devi
toccarti il viso, Rachel! – disse d’istinto Quinn – Sei conciata un po’ male! – disse avvicinandosi a lei – Ma non preoccuparti, tra qualche giorno
starai meglio! – fece sedendosi a letto.
Che cosa è
successo? – disse confusa la ragazza – Come
mai sono qui? – chiese.
Quinn guardò perplessa Santana e poi chiese a
Rachel: Rachie non ti ricordi
dell’aggressione?
Aggressione?
No, ricordo che ero al parco! – disse stranita la castana.
Che ci
facevi nel parco nel bel mezzo della notte? – chiese curiosa Santana.
Ero uscita a
fare una passeggiata, poi non ricordo più nulla! – disse leggermente
turbata.
Quinn si accorse del viso turbato e subito disse: Tranquilla può succedere di non ricordare
qualcosa quando si è subito uno shock! – prendendole una mano tra le sue.
Quinn cosa è
successo? – disse spaventata.
Rachel,
potresti aver subito un’aggressione per quanto ne possiamo sapere! – disse
ferrea.
Quinn posso
parlarti un attimo? – le chiese la latina iniziando a uscire.
Quinn sorrise a Rachel e le disse che sarebbe
tornata subito.
Quando le due dottoresse furono fuori, Santana
prese la parola: Dalla tac che abbiamo
fatto, sia prima sia dopo l’intervento, non risulta nulla! Po’ essere una
perdita temporanea della memoria!
Sì, va bene,
qualche ora è potrà ricordare! – disse perplessa.
A che cosa
pensi Q? – disse aguzzando la vista la latina.
E se fosse
stato Finn e lei lo vuole proteggere? – disse iniziando a camminare avanti
e dietro.
Il bietolone
che picchia la nasona? – disse beccandosi un’occhiata fulminea della
bionda.
Pensaci lo
ama tanto da volerlo coprire, e magari subisce questo da un po’! – disse
ragionando.
Q, ancora
questa gelosia per la Berry? – disse rassegnata.
Santana, lo
so che è passato del tempo, ma io ci tengo molto a lei! E il fatto che sono
stata una stupida a non mantenere i contatti, adesso mi fa sentire in colpa!
– disse abbassando lo sguardo.
Q, ascolta
RuPaul è cocciuta, peggio per lei se continua a stare con un uomo che la
maltratta! – disse.
Ma noi siamo
sue amiche!
Parla per
te! – disse contrariata la latina.
Santana, e
dai! Siamo cresciute dal liceo, no? – disse facendo segno.
Ok, chiamo
Brittany e le chiedo se scopre qualcosa! – disse salutandola.
Quinn ritornò nella stanza e vide la ragazza
rannicchiata a letto, come l’aveva provata al pronto soccorso.
Rachie? –
chiese lentamente.
Rachel si voltò e i loro sguardi si scontrarono,
gli occhi marroni penetrarono quelli verdi di Quinn.
Quinn,
pensavo non tornassi più! Anche se immagino tu stia facendo il turno!-
disse sistemandosi a letto.
No,
veramente ho staccato prima – disse grattandosi la nuca e sedendosi sulla
sedia.
Per me? Non
dovevi! – disse turbata.
Rachie,
tranquilla posso farlo! Mancavano solo venti minuti – disse
tranquillamente.
E se
avessero avuto bisogno di te? – disse agitata.
Ci sono
altri medici, al pronto soccorso, bravi quanto me! – disse sfilandosi il
camice.
Quindi hai
abbandonato Yale! – disse convinta Rachel
No, mi sono
laureata in medicina! Anziché in teatro! – disse felice.
Oh, che
grande salto! – disse imbarazzata.
E tu, invece
Rachie, stai lavorando a Broadway? – disse interrogativa.
Sì, ho
interpretato Fanny Girl, come primo spettacolo! – disse entusiasta.
Wow, Rachel
è una notizia bellissima, sono orgogliosa di te! – disse facendole un
occhiolino – Finn invece? – chiese
ma se ne pentì velocemente, perché vide il viso di Rachel cambiare espressione
– Scusa! – disse subito dopo.
Scusa? No ma
che dici! Poi chiedermi tutto! Finn continua il suo servizio nel militare!
– disse tranquilla.
E siete
sposati? – disse odiando ancora Finn, per aver chiesto a Rachel di
sposarlo.
Non c’è
stata più occasione, quindi abbiamo rimandato – rispose la castana
tormentandosi le dita.
Rachie è
stato lui a farti questo? – chiese ancora, mentre le saliva la rabbia, che
fosse potuto essere lui il responsabile del naso rotto dell’amica.
No, Quinn te
l’ho detto, e poi non mi ricordo! – disse confusa.
Quinn in quel momento fu consapevole che Finn
c’entrasse e come con quella storia.
Ma cosa
stavi facendo? – disse Santana scocciata.
Tu cosa
pensi? Mi facevo una doccia, dopo essere state ventiquattro ore in ospedale
– disse lasciando che le sue amiche entrassero - Ciao Brittany! – disse Quinn abbracciandola – Come stai?
Io bene,
Rachel? – chiese stranita.
Sta meglio,
vuole a tutti costi sapere cosa diamine Santana ha fatto al suo naso, ma per il
resto sta bene! – disse rivolgendo uno sguardo indagatore alla latina.
Senti,
Santana mi ha chiesto di scoprire qualcosa su Finn e Rachel – disse
accomodandosi sul divano – E quello che
ho scoperto non mi convince! – disse porgendole una cartella.
Santana accanto a sé la coccolò un po’ per
allentare la tensione e farla rilassare.
Quinn afferrò la cartella e cominciò a sfogliare i
fogli.
Ha avuto una
licenza per un mese abbondante, perché aveva delle ferite profonde che gli
avevo causato un’infezione, dopo una battuta di ricognizione. Quando poi si è
rimesso, ed essere ritornato alla base, era scontroso è l’hanno dato un congedo
per rimettersi – disse l’agente.
Com’è
possibile, il bietolone che era sempre quieto? – disse Santana.
Ma non è
finito qui! Ad una serata alla NYADA ha
fatto a cazzotti con un collega di Rachel, ed è stato sbattuto fuori! –
disse perplessa.
Ahi, mi
spiace per Rachel! – disse comprensiva la latina.
Che gran
coglione! – disse Quinn non rendendosene neppure conto – Ops, beh comunque è vero! – si
giustificò.
E qualcuno
l’ha visto anche litigare animatamente con Rachel, quella sera stessa! –
disse ancora Britt.
Se le ha
alzato le mani, lo ammazzò! – disse aggressiva Quinn.
Quinn quello
ti schiaccia e comunque non sono affari tuoi!- disse seria.
Invece sì,
Santana, Rachel aveva il viso sfigurato quando me la sono trovata al pronto
soccorso! – disse nervosa.
Q, non ti
vuole neppure dire chi è stato, per difenderlo, è affar suo! – disse
dirigendosi in cucina per preparare la tavola per cenare – Lascia stare Q! Ceniamo, ho fame!
C’è noi
parliamo di cose serie? – disse sconcertata – e tu pensi al cibo?
L’hai detto
tu, ventiquattro ore in ospedale!
Quinn rassegnata si diresse in cucina.
No, Britt,
te l’ho detto non me lo ricordo! Ti prego sono stanca! – disse
rannicchiandosi a letto.
Lui dov’è
ora? – chiese ancora
A lavoro!
– rispose vagamente e Britt si insospettì
Quale
lavoro?
Alla base
dell’esercito! – disse voltandosi
Rachel, Finn
è tempo che non lavora più,lì! – disse seria.
Questo non
lo sapevo, io, lui non mi ha mai detto di aver perso il lavoro! – disse
sorpresa.
Beh, Rachel
è stato congedato! – disse ancora l’agente
Ma la ragazza non rispose, sicuramente stava solo
fingendo ancore, per difendere la persona che amava. Ma a Quinn tutto questo
non andava per nulla giù, odiava ancora di più Finn per essere stato capace di
spaventare così tanto la cantante.
Passarono alcune settimane, e finalmente Rachel fu
dimessa dall’ospedale e Quinn stessa la riaccompagnò a casa.
Ti
accompagno alla porta! – disse gentilmente mettendole una mano sulla
spalla.
Non ce n’è
bisogno Quinn davvero! – disse un po’ spaesata
Rachel non
mi costa nulla, sta tranquilla! – disse confusa da quella poca comprensione.
Grazie!
– disse lasciandole un bacio sulla guancia molto caloroso.
Ti ho
lasciato il mio numero Rachie, qualsiasi cosa chiamami, ok? – disse
accarezzandole in viso con dolcezza – Perdonami
se ho fatto perdere le mie tracce, ma adesso che ci siamo riviste non facciamo
passare altri anni! – disse allusiva.
Va bene, Q!
Ti chiamo! – e voltandosi entrò in casa.
Quinn per
l’amore del cielo, smettila di guardare quel telefono, non ti chiamerà
rassegnati!
E se le
succedesse qualcosa? E non potessi fare nulla questa volta! – disse agitata
Se avrà
bisogno ti chiamerà, ne sono certa! – disse Brittany comprensiva.
Dopo che ebbero consumato la loro pizza, la latina
e la sua ragazza salutarono Quinn e uscirono di casa.
Passarono una decina di minuti e suonarono alla porta:
Latina è mai possibile che tu debba
dimenticare sempre qualcosa? – chiese mentre apriva la porta- Rachel? – esclamò pentendosi di non
aver guardato prima nello spioncino.
Quinn, ti
disturbo? – disse imbarazzata la castana.
No, nessun
tipo di disturbo, pensavo fosse San! – disse grattandosi la testa – Vieni, accomodati! – aprendo la porta
per permetterle di entrare.
Che bella
casa, Quinn! Piccola ma accogliente! – disse guardandosi intorno.
Grazie
Rachie, posso offrirti qualcosa? – chiese comportandosi da vera patrona di
casa.
Sì, un gin
tonico! – disse attirando lo sguardo di Quinn su di sé – Andrà benissimo anche dell’acqua frizzante
– disse per recuperare.
Quinn sparì in cucina e Rachel osservò un po’ di
fotografie che Quinn aveva espose sulle mensole. C’erano varie foto di gruppo
del Glee, una di Beth con Noah, tenerissima! Una di Rachel e Quinn, che lei
stessa non ricordava di avere una della laurea di Quinn assieme a Santana e
molte altre. Quinn tornò e la richiamò da quei ricordi. Che bei ricordi? Vero? – le chiese alludendo al Glee – Ricordo ancora l’emozione di vincere le
Nazionali! – disse sedendosi al divano.
Quella foto
mia e tua non credo di averla! – disse.
Beh,
veramente l’ho modificata, perché non avevamo una foto assieme – disse
imbarazzata, a Rachel non sfuggiva nulla.
La ragazza rise e prese subito il suo iPhone e
avvicinatasi a Quinn scattò una foto spontanea con lei. Perché sei qui, Rachel? – chiese Quinn confusa.
Primo per
fare una foto con te – disse alzandosi – Hai una stampante con wi-fi?
Sì, certo!
– disse aggrottando le sopracciglia.
Rachel mandò il file tramite connessione senza fili
e subito la stampante impresse nella carta la foto appena scattata.
Tieni,
adesso hai una foto nostra, non modificata! – le sorrise porgendogliela.
Quinn si alzò e andò a sostituire foto modificata
con lo scatto e si rivolse a Rachel solo con lo sguardo.
Non, ho
dimenticato la tua domanda! – disse abbassando lo sguardo – Volevo chiederti se potevo restare da te!
– disse guardandola appena.
Quinn la scrutò, non aveva nuovi segni sul viso, il
naso era completamente guarito allora perché era li? E come aveva saluto dove
abitava?
Rachel,
certo che poi rimanere! Scusa se te lo chiedo ma come sapevi dove abitavo?
– disse stranita.
Beh, l’ho
scoperto! – disse.
Hai cenato?
C’è della pizza, te la riscaldo se preferisci! – disse alzandosi
Quinn, no
tranquilla, ho cenato a casa! – disse fermandola con una mano intorno al
polso.
Quinn sentì subito una stretta possente, cosa che
Rachel non aveva mai avuto.
Ok, allora
ti preparo la camera degli ospiti! – disse comunque allontanandosi e Rachel
le lasciò il braccio. La castana si accorse subito della faccia perplessa di
Quinn e la seguì.
Quinn! Va
tutto bene, se è un problema torno a casa! – disse
No, Rachel è
solo che non capisco – disse interrompendosi guardandola.
Ero sola a
casa ed ero convinta che tu mi potessi ospitare, ma mi sbagliavo! – disse
voltandosi e dirigendosi verso il corridoio.
Quinn con un movimento fulmineo, le afferrò il
braccio e disse: Scusami, non volevo che
capissi questo! – visibilmente imbarazzata – Rimani ti prego!
Rachel si voltò e di nuovo i loro sguardi si
scontrarono e gli occhi si penetrarono. Grazie!
– riuscì a dire la castana prima di scoppiare a piangere abbracciando l’amica.
Shh, Rachie
va tutto bene! Ci sono io con te! – disse carezzandole la schiena per
calmare i suoi singhiozzi – Vuoi
parlarmi di qualcosa? – le chiese gentilmente. Rachel scosse la testa e
rimase aggrappata a lei.
Si addormentarono abbracciate nel letto di Quinn,
perché non voleva lasciarla da sola nella camera degli ospiti. Aveva pianto
parecchio, ma non aveva parlato, e la bionda non aveva voluto insistere.
Q, non ci
vuole molto a sapere dove abita un medico, il turno magari gliel’hai detto tu
stessa e per i biscotti, magari li ha portati da casa! – disse spazientita
dalle inutili domande che la bionda le stava rivolgendo.
E se fosse
una spia, un qualcosa del genere? – disse spaventata.
E se tu
andassi da uno psichiatra? – disse scoppiando a ridere – Brittany l’avrebbe saputo, fidati! – le
disse.
E se io non
volessi, stupido idiota? – disse Rachel rabbiosa.
Devi è basta,
se ci troviamo in questa situazione è solo colpa tua! – disse
Ah mia, se
tu fossi stato più attento, durante la ricognizione! Tutta questa storia non
esisterebbe – disse Rachel minacciosa.
Se tu fossi
rimasta la stessa di quando ti ho lasciato in quella stazione!
Finn, quello
che è successo per colpa tua, non lo devi far ricadere su di me! E’ colpa solo
tua se mi sono dimenticata del forte sentimento che provavo per te, perché tu
sei sparito per mesi interi! – disse d’un fiato.
La distanza
e il tempo non dovevano cambiare quello che provavi per me! – disse il
ragazzo.
Anche per te
è cambiato, perché sennò saremmo fuori da tutto questo già da tempo.
Adesso va là
dentro e ammazza tutti quelli che trovi! – disse categorico Finn.
Non lo farò,
Finn! Non questa volta! – disse contraria Rachel
Vai la
dentro, o te ne pentirai!
Non ho più
paura di te!
Non meritano
di stare dove stanno, punto! – disse scocciato – Adesso ci vado io!
Erano nel pronto soccorso, aveva dei feriti gravi, che talmente erano spaventati che non riuscivano a raccontare cosa era successo. Alcuni avevano le mani ancora sul viso, per lo spavento provato.
Noah cosa
diamine può essere stato? Sembrano uncini quei segni! – disse Quinn molto
agitata.
Lucy, non lo
so! Spero che Shelby e Beth non escano oggi! – disse preoccupato – Non vorrei si imbattessero in questa cosa,
che spaventa la gente! – disse prestando soccorso ad un altro ferito. Fuori
dall’ospedale iniziava a tempestare una bufera di acqua e grandine. E in quell’esatto
momento le porte d’ingresso si spalancarono seguite da un lampo e un tuono e
comparve una figura strana. La prima ad accorgersene fu Quinn che con estrema
freddezza invitò tutti ad allontanarsi, rimanendo davanti a quella figura che
cominciava a muoversi verso di lei. La bionda indietreggiò e tentò di afferrare
qualcosa per difendersi, ma quella cosa, scagliò tutto via. Aveva l’aspetto di
un lupo, ma le fattezze erano quelle di un mezzo uomo, notava un ciuffetto di
capelli biondi. Come era possibile che creature del genere esistessero
veramente, e non fossero solo personaggi di libri di fantascienza? Quinn si
rese conto che non aveva via di scampo, forse l’unica era correre, ma appena
fece per muoversi, quel lupo l’atterrò al muro, sollevandola da terra e quando
ormai Quinn si arrendeva al fatto che sarebbe stata sfregiata, cadde a terra. Per
quel poco che vide, c’era un altro essere di quel genere, che si scagliava
ripetutamente sulla figura più alta, ma poi chiuse gli occhi. Appena li riaprì
si rese conto che tutto attorno a sé c’era un macello, garze, cerotti,
medicinali tutti sparsi per il pronto soccorso, con qualche difficoltà si mise
in piedi e camminare lungo un corridoio. Notò subito un cospicuo numero di
infermieri e medici accalcati vicino a qualcosa: Noah, ammazzalo! – disse Santana atterrita.
No, Noah,
fermati! – disse Quinn facendosi spazio tra la folla – Lascialo, mi ha salvato la vita! – disse accovacciandosi su di lui.
Q sei matta,
ha dilaniato un ospedale! – disse Kitty spaventata da quell’avventatezza
della dottoressa.
Non è stato
lui! – disse accarezzandolo e quello aprì leggermente gli occhi, che si
fissarono in quelli di Quinn.
Ma sei
impazzita Lucy, non gli è riuscito bene salvarti! – disse indicandogli la
ferita sulla fronte.
Noah, il
mostro che è entrato stava per uccidermi, lui mi ha salvato! – disse sollevandolo
di peso e poggiandolo su una barella vicina – Se volete aiutarmi, sennò faccio sola! – disse spingendo la barella.
Ehi, io
vengo con te! – disse Noah – Anche
se io conosco l’anatomia umana.
Puckerman,
muoviti, sta perdendo sangue! – disse Quinn dalla stanza accanto.
Gli altri presero a sistemare nel miglior modo il
disastro.
Quinn, non
possiamo fargli una trasfusione, non è umano! – disse innervosendosi Noah.
Vide la ragazza stendersi su un lettino lì accanto
e dirgli: Muovi il culo Puck, fa la
trasfusione – disse liberando il braccio.
Lucy tu sei
andata! È un mostro, cosa pretendi di fare?
Fallo è
basta! – gli ordinò autoritaria.
Puckerman fece quanto richiesto e la trasfusione
andò a buon fine. Quinn fece per alzarsi, ma ricadde seduta sul lettino: Resta seduta, io continuo a fasciare le
ferite, tu spera che appena si sveglia di nuovo non distrugga tutto, perché ti
mando in pasto a lui! – disse serio.
Certo Puck,
sto tremando! – disse la bionda scoppiando a ridere e avvicinandosi al lupo
disteso. Era stato coraggioso ad opporsi a quello più grande di lui, per
difenderla, ma perché poi?
Come se ti
dispiace – disse maliziosamente Rachel – Non desideravi altro! – disse guardandola negli occhi.
Beh, no, c’è
– balbettò imbarazzata – io mi sono
addormentata con un lupo accanto e adesso tu – tentò di dire ancora molto
confusa.
Quinn ero
io! – disse spensierata.
Come sarebbe
a dire eri tu? – disse stranita la bionda, grattandosi il capo.
Mi sono
trasformata in lupo mannaro a causa di Finn! – disse muovendosi appena – Che a sua volta era stato azzannato!
Maledetto
bastardo! – imprecò – Perché non me
l’hai detto prima e subito! – disse innervosita.
Quinn cosa
ti dicevo? Vedi sono diventato un lupo, che quando sorge la luna, azzanna
tutti? – disse retorica la ragazza.
Beh, avrei
potuto aiutarti! Cosa intendevi per “non desideravi altro”? – chiese di
getto Quinn.
Mi stavi
aiutando, ecco perché ti ho protetto! – disse ignara.
Rachel io ti
amo! – disse euforica – Ecco l’ho
detto! – sentendosi più libera.
Lo so! -
Quinn la guardò di sottecchi – Come sapevo,
dove abitassi! L’ho sentito! – spiegò – Qualche tempo fa, ho sentito il richiamo del tuo profumo ed ecco perché
mi sono ritrovata qui, quando Finn mi ha picchiata!
Allora è
stato lui, devi denunciarlo! – disse ovvia la dottoressa.
Quinn hai
visto di cosa è capace, no? – disse facendo segno alle loro ferite – Adesso dovrà rassegnarsi!
Perché? –
le chiese Quinn – Come sarebbe?
Quinn la
maledizione è svanita!
Di che
parli, Rachie? – chiese spaesata la bionda.
Un vecchio
patto dice: che se una persona che ti ama, ti bacerà sarai libero! – disse chiara.
Rachel? –
chiese sconvolta.
Sì Quinn,
quel bacio che mi hai dato, ha sciolto la maledizione! – disse avvicinandosi
a lei.
E perché con
Finn il tuo bacio non ha funzionato? – chiese perplessa.
Perché a
quanto pare non lo amavo più! – disse ovvia.
Come è
possibile? – chiese
Quinn, amavo
già te! – disse prima di baciarla con una passione e un trasporto
travolgenti.
Fabray, quel
lupo è – disse Brittany aprendo la porta seguita da Noah e Santana – RuPaul! – concluse, rimanendo scioccata
da quella vista che si parò davanti agli occhi. Quinn e Rachel che si baciavano
come se non ci fosse nessun’altra cosa al modo, sennò aggrovigliare le loro
lingue in una danza.
Q? –
disse San
Lucy? -disse Puck
Noah, San e
Britt, volete chiudere quella stramaledettissima porta? – chiese retorica –
Penso si sia capito che ho altro da
fare, che ascoltare voi! – disse ripiombando nell’abbraccio di Rachel,
riprendendo a baciarla.
Senza che gli altri dicessero niente uscirono,
richiudendosi la porta alle spalle, tentando di ignorare le rise e i movimenti
nella stanza. Si guardarono e Santana disse: Dovevano aspettare di farlo in ospedale!
Brittany la riprese: San, l’importante che lo facciano! – disse.
E in coro: Finalmente, per dindirindina! - e scoppiarono in un’allegra risata.
Note d'autrice
Bene bene, una Faberry, partorita durante la notte!
Se non vi è piaciuta prendetevela con l'interpretazione dei sogni! Ahahahahah
Comunque apparte tutto, c'è anche qualcosa aggiunto da sveglia!
Aggiungo che l'ho scritta di getto, appena ho avuto un po' di tempo.
Ho già un altra Faberry in cantiere, ma è una long, quindi ci metterò del tempo!
Ringrazio chi leggerà e lascerà anche un piccolo commento, solo per dire "ma che te fumi prima di dormì?"
Aggiornerò "Sei importante" entro domani, e riprenderò a pubblicare assiduamente...
Baci e buonanotte