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Autore: horjzon    03/06/2013    55 recensioni
Vi siete mai sentiti come la natura?
A volte Harry si sedeva nel cortile con il sole che faceva sentire calde le sue gambe come se fossero in fiamme, così chiudeva gli occhi per godersi meglio quella sensazione, poi il vento, era morbido. Il vento morbido gli scompigliava i capelli, ed era come se lo portasse via. Lo portava via e gli faceva dimenticare che era solamente seduto su un prato. A volte si sentiva come se non fosse davvero una persona, che era solamente un tassello di un puzzle che si adattava solo con le piante e non con le persone. Gli piaceva quella sensazione.
***
Ma Harry sentiva uno sguardo diverso su di lui.
Quasi insicuro Harry si guardò intorno, alla ricerca del paio di occhi che sentiva forti su di lui che alla fine trovò, erano degli occhi blu oceano. Occhi color oceano, circondati da un po' di eyeliner e da delle ciglia lunghe. La sua espressione era diversa dalle altre, non era di giudizio, ma di curiosità.
Il cuore di Harry cominciò a battere più veloce del solito, più velocemente del dovuto. Sembrava sul punto di saltare fuori dal petto.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harry tornò a casa alle prime luci del mattino dopo aver passato una lunga e dolorosa notte. Aveva un labbro spaccato, sanguinante, e il corpo ricoperto di lividi blu. Appena sua madre lo vide iniziò ad urlare con le lacrime agli occhi ripetendogli la frase che era solita dirgli ogni volta che tornava a casa in quelle condizioni «quando hai intenzione di vivere la tua vita?» ma com’era solito fare ogni volta la ignorò salendo le scale per dirigersi verso il bagno per disinfettare le ferite ancora sanguinanti per poi andare in camera sua per prendere il materiale per un’altra orrenda giornata scolastica. Per tutto il tempo sua mamma continuò ad urlare e, anche se gli dispiaceva vederla star male per lui, uscì di casa ignorandola completamente per dirigersi in auto verso scuola. Harry è sempre stato il ragazzo strano della scuola. Lui era tranquillo, ritirato, insicuro e nessuno gli dava attenzioni, nessuno ne aveva l’ intenzione. Il ragazzo dai capelli ricci di solito era sempre seduto negli ultimi banchi infondo di ogni classe, ascoltava sempre con attenzione ciò che l'insegnante diceva, ma non aveva mai provato ad alzare la mano per dire la sua o per condividere le sue conoscenze. No, Harry era un ragazzo taciturno, in pochi avevano sentito la sua roca e profonda voce. Nessuno sapeva se ci fosse una storia dietro il suo strano comportamento. Alcune persone affermavano che i suoi genitori erano morti, altri pensavano che fosse gay e altri ancora  pensavano semplicemente che era un mostro. In realtà nessuno sembrava curarsene. Nelle pause si sedeva con Zayn, il suo unico amico, un ragazzo ribelle, di origini pakistane, dalla pelle ambrata e con braccia tatuate. Zayn era una persona che si distingueva dalle altre, involontariamente. Lui era tranquillo come Harry e ogni volta che si sedevano insieme di solito nessuno di loro parlava agli altri. Invece eccoli lì seduti nel piccolo parco della scuola, Zayn ascoltava la  musica e Harry scarabocchiava qualcosa di poca importanza su un piccolo quaderno. La gente sapeva che quel rapporto che c’era tra di loro era stranamente perfetto. Andavano d’accordo senza la necessità di parlare. Non c’era imbarazzo mentre sedevano assieme, l’uno accanto all’altro, ogni tanto si sorridevano a vicenda, ma non con le labbra, con gli occhi, il loro mezzo di comunicazione. Harry appoggiò le sue cose sull’ erba, stese le gambe e appoggiando le mani dietro la nuca e si sdraiò sull’erba con il capo rivolto verso il cielo limpido e chiudendo gli occhi.

 
Vi siete mai sentiti come la natura?
 
A volte Harry si sedeva nel cortile con il sole che faceva sentire calde le sue gambe come se fossero in fiamme, così chiudeva gli occhi per godersi meglio quella sensazione, poi il vento, era morbido. Il vento morbido gli scompigliava i capelli, ed era come se lo portasse via. Lo portava via e gli faceva dimenticare che era solamente seduto su un prato. A volte si sentiva come se non fosse davvero una persona, che era solamente un tassello di un puzzle che si adattava solo con le piante e non con le persone. Gli piaceva quella sensazione. Ma quella bellissima sensazione fu interrotta brutalmente da una voce.
 
«Ehi frocio, come sta il tuo stupido ragazzo?» Marc sogghignò. Si trovava accanto a Harry. Insicuro Harry aprì gli occhi che subito si incontrarono con gli amati occhi color nocciola di Zayn, ma Zayn scosse la testa mentre leggeva i pensieri di Harry. Zayn non poteva letteralmente leggerli, ma poteva sempre dire quello che stava succedendo nella testa di Harry e viceversa. È qualcosa che nessuno - compresi i due ragazzi - riusciva a capire, quindi, per i compagni di Harry e Zayn, sembrava ancora una cosa strana, troppo strana. A differenza di Harry, però, Zayn è sempre stato in grado di affrontare l'odio e gli insulti in modo migliore. Riusciva a spingerli verso la parte posteriore della sua testa fino a dimenticarli, prima o poi, mentre Harry rimaneva sveglio di notte, chiedendosi se era davvero così tanto strano, diverso dagli altri, pensava al perché di tutto quell’odio. Lui ci pensava sempre, giorno dopo giorno. Zayn gli diceva sempre di non sprecare il suo tempo a pensare a ciò che gli "stronzi, stupidi" dicevano, ma Harry non riusciva a farne a meno.
«Vaffanculo, Marc» mormorò Zayn, protettivo come al solito. Se c'era una cosa che Zayn non sopportava era vedere Harry ferito. Harry era il suo migliore amico, era qualcuno che non avrebbe mai potuto lasciare, mai deluso perché lo amava così tanto, un amore fraterno.
«Oh, ma guarda un po’,» disse Marc deridendoli, «siete troppo carino, voi due.» Dopodiché se ne va ruggendo dalle risate.
«Cazzo, cazzo», mormorò Zayn sottovoce mentre si alzava, scompigliando i riccioli del ragazzo un po’ più giovane. «Ci vediamo più tardi, ometto.» Harry lo salutò per poi alzarsi in piedi per dirigersi verso l’aula per la lezione.
Chiacchiere lo avevano accolto quando è entrato nell’ aula di matematica, ragazzi e ragazze parlavano delle loro attività del fine settimana, cos’avevano fatto, dov’ erano andati e con chi. Harry si limitò a roteare gli occhi mentre passeggiava verso il suo solito posto in fondo alla sala, evitando volutamente gli sguardi su di lui, come al solito.
Ma Harry sentiva uno sguardo diverso su di lui.
Quasi insicuro Harry si guardò intorno, alla ricerca del paio di occhi che sentiva forti su di lui che alla fine trovò, erano degli occhi blu oceano. Occhi color oceano, circondati da un po' di eyeliner e da delle ciglia lunghe. La sua espressione era diversa dalle altre, non era di giudizio, ma di curiosità.
Il cuore di Harry cominciò a battere più veloce del solito, più velocemente del dovuto. Sembrava sul punto di saltare fuori dal petto. Sentiva salire il calore del sangue scaldarlo in una manciata di secondi. Rapidamente distolse lo sguardo, liberando se stesso dal nervosismo e dallo strano momento in cui gli girò anche la testa.
Miley però continuava a guardare il ragazzo. L'aveva così incredibilmente incuriosita che era quasi ridicolo. Non aveva mai fatto una chiacchierata con Harry, niente di niente, ma c'era qualcosa in lui che aveva catturato la sua attenzione, non sapeva se erano i suoi riccioli di cioccolato, o gli occhi verde smeraldo così penetranti. Forse era il fatto che Harry è così estremamente misterioso e che non aveva mai sentito la sua voce, forse era il modo con cui stava con i piedi per terra. Qualunque cosa fosse, voleva arrivare a conoscerlo meglio, cambiare le opinioni degli altri su di lui, far capire che ragazzo è in realtà e magari cambiare anche lei le sue opinioni.
Quando la campana suonò la fine della lezione Miley perse tempo nel sistemare il suo libro, la penna e il resto del materiale servito per la lezione perché sapeva che Harry era sempre l'ultimo a lasciare l'aula. Esitante, e un po' insicura per quella che potrebbe essere la sua reazione, si diresse verso il ragazzo dai capelli ricci.
«Ehi, Harry..» salutò allegramente, nascondendo il suo nervosismo. Harry alzò lo sguardo per incontrare il suo, un po’ per sorpresa e un po' paura. Miley era molto dispiaciuta per il ragazzo magro. Tutte le volgarità che doveva sopportare ogni giorno erano troppo per una persona della sua età. Ma notò anche che da vicino era ancora più bello. Più bello di chiunque altro avesse mai visto. Il suo volto era un po’ pallido, ma aveva due penetranti occhi verde smeraldo, le labbra carnose e denti perfetti. Il suo viso angelico era incorniciato da riccioli che avevano lo stesso colore del cioccolato fondente. Ma poi, Harry, distolse lo sguardo da lei, andandosene via velocemente e uscì dalla stanza, lasciando sola la ragazza. Miley era sconcertata dal suo comportamento. Normalmente i ragazzi erano felici di catturare la sua attenzione, ma lentamente Miley si rese conto che Harry non era uno di loro. Harry non era uno dei ragazzi robot che sono stati regolati dalla società. No, Harry era solo Harry.
 

***

 
Per Harry l’ora di educazione fisica è sempre stata terribile. Purtroppo Zayn non era in questa classe e Harry era tutto solo, e cercava di far passare il tempo il più velocemente possibile. Purtroppo non passava così velocemente. Come al solito il maestro andò a prendere il suo timer perché poi gli studenti avrebbero dovuto correre, corre e correre fino a non avere più il fiato.
«Ehi Styles», gridò Marc. Harry sapeva che stavano arrivando, probabilmente per la solita routine. Ogni volta che l'insegnante si assentava, anche solo per 5 minuti, Marc e i suoi amici lo insultavano, a volte dandogli anche calci e pugni. L'insegnante poi ritornava, ma teneva la bocca chiusa anche se vedeva un occhio nero di Harry, dei lividi, sanguinamento del naso o un labbro spaccato. È sempre stato così per Harry, anche se era abituato a negare i problemi che aveva a scuola, anche quando sua madre si era accorta delle sue ferite esterne. Lui sapeva che lei era preoccupata, ma Harry non voleva informarla degli insulti che riceveva e il dolore che provava a scuola.
 
E poi Harry li sentì arrivare. Era seduto sul prato, in attesa che l'insegnante ritornasse per dire alla classe di cominciare a correre. Ma come al solito Marc e i suoi amici erano venuti a prenderlo per poi portarlo sul retro. Iniziarono a spingerlo e Harry cadde per terra. Cercò di rialzarsi ma Marc si sedette sul suo stomaco, stringendo dolorosamente le mani intorno ai polsi di Harry in modo che il ragazzo dai capelli ricci non potesse opporsi e fargli del male.
 
«È brutto rimanere solo senza il tuo ragazzo, non è vero Styles?», Chiese Marc facendo sbuffare Harry infastidito. «Non parli mai? Qualcuno ti ha mangiato la lingua per caso? Sei un mostro.» Disse Marc prima di sferrargli un pugno in piena faccia, precisamente sul naso.
Harry chiuse gli occhi, cercando di ignorare il dolore terribile che gli aveva sparato le lacrime fuori dai suoi occhi. Ma Harry non avrebbe pianto, no, non l’ aveva mai fatto. Così iniziò a pensare a qualcosa che amava, mentre i loro pugni e i loro calci lo sfiguravano e le loro parole lo facevano morire dentro. Quando l'insegnante tornò i ragazzi avevano già lasciato Harry, ancora disteso sul prato, con lo sguardo incollato al blu del cielo.
 

***

 
Miley camminava con i suoi amici, nell’ ingresso principale della scuola quando vide Harry dirigersi verso la sua auto. Sembrava fatto fuori e la sua pelle sembrava essere più pallida del solito. Miley salutò velocemente i suoi amici e si diresse giù per le scale che portavano al parcheggio della scuola. Il suo ritmo rallentò quando vide Zayn, l’amico di Harry, fare joggin.
A dire il vero, Miley non era sicura se ci fosse più di una amicizia tra i due ragazzi. Certo, Miley non lo sperava per Harry, ma anche se fosse così lei non li avrebbe mai insultati per quello. Lei non era come le persone come Marc, lei era educata e le piaceva ascoltare la musica di Nirvana o dei Beatles, a lei non davano fastidio le relazioni omosessuali. Nemmeno le dispiacevano. La gente diceva che aveva un cuore grande, e per lei era il complimento più perfetto che le era mai stato detto.
«Cosa ti hanno fatto di nuovo?» Sentì Zayn chiedere ad Harry, la sua voce era profonda e bassa, era furioso. Harry si strinse nelle spalle e con le chiavi aprì la sua 1970 Mustang Convertible rossa. La vettura rispecchiava perfettamente l'aspetto di Harry, un po' hippy. «Harry, cazzo, parla con me.» Ma Harry era sempre il solito testardo e non aprì bocca, neanche una volta, aprì la porta della sua vettura, entrò nell’auto e partì velocemente. «Cazzo Harry, CAZZO!» Zayn diede un calcio al bidone dell’immondizia di fianco a lui.
 

***

 
Ci sarà voluta almeno mezz’ora prima che Miley si facesse coraggio e si dirigesse verso il punto in cui Harry era seduto in biblioteca. Nessun altro era lì, ed era il posto dove Harry di solito trascorreva il suo tempo.
Miley d’altro canto non era il tipo di persona da essere spesso trovato là. Non che non le importava dell’ educazione e della scuola, anzi, ma per lo più era in contatto con i suoi amici che non erano tipi da sedersi in una biblioteca e leggere libri. Ammirava Harry per la sua ambizione e intelligenza, perché tutti sapevano, compresa Miley, che Harry sarebbe andato all’ University College di Londra.
 
Ad ogni passo che faceva verso il ragazzo dai capelli ricci sentiva cedere sempre di più le sue gambe e le sue mani diventavano sempre di più sudate. Si comportava quindicenne perdutamente innamorata del ragazzo più popolare della scuola ma non lo sarebbe mai diventata.
 
«Ehi, Harry,» disseMiley allegramente, proprio come il giorno precedente. Si aspettava che guardasse verso di lei, che non le rispondesse e che forse sarebbe scappato di nuovo. Ma Harry era una persona alquanto sorprendente.
 
«Che cosa vuoi?», chiese il ragazzo ma non alzò lo sguardo, i suoi occhi rimasero incollati alle parole stampate del libro, come se avesse paura di guardare verso di lei. La sua voce, assurdamente profonda, provocò una serie brividi lungo la schiena di Miley. Lei sbatté le palpebre un paio di volte prima di ricordarsi della dura domanda di Harry.
 
«Niente, davvero. Ho solo bisogno di un posto dove sedermi.» Alla fine Harry alzò lo sguardo per incontrare quello di Miley per una frazione di secondo. Poi scrutò la biblioteca indagatore e alzò le sopracciglia. C’erano almeno quindici tavoli, se non di più, liberi. Ma, grazie alla sua amorevole madre, Harry era stato allevato da una brava persona, così annuì e lasciò sedere Miley accanto a lui. Non trascorse molto tempo che Miley alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo e guardò Harry.
Per Miley lui era molto più interessante di ogni altra cosa, poteva anche sedersi lì e guardarlo fino alla fine dei suoi giorni.
 
Harry sentì la stessa coppia di occhi di ieri di nuovo su di lui e lentamente i suoi occhi verde smeraldo guizzarono per incontrare il blu grigiastro di Miley. C'era una sensazione simile ai fuochi d'artificio all'interno dei suoi organi. Nessuno di loro era preparato per questo tipo di sensazione. Un sorriso si formò sulle labbra di Miley illuminandole il viso mentre Harry continuava a guardarla in un modo strano per Miley, nessuno l’aveva mai guardata così.
 
«Shakespeare?» chiese Miley, indicando il libro nelle mani enormi di Harry. Un sorriso tirò gli angoli delle labbra del ragazzo dai capelli ricci e Miley non poteva credere a quello che i suoi occhi avevano visto. Non aveva mai visto un bel sorriso così, con le fossette e una fila perfetta di denti. Harry era incredibilmente stupendo.
 
«È un genio» rispose Harry timidamente, guardando la ragazza seduta di fronte a lui. Era innegabilmente bella, con quegli occhi grandi e le ciglia lunghe e un sorriso mozzafiato. Se Harry non fosse stato un perdente avrebbe probabilmente provato a chiacchierare con lei e magari chiederle un appuntamento. Ma Harry non era quel tipo di ragazzo, purtroppo, era piuttosto timido e insicuro, invece. Due caratteristiche che non lo rendevano molto attraente.
 

***

 
«Che c'è?» rispose Zayn al telefono mentre Harry era steso sul suo letto, gettando pezzi di carta spiegazzati in un bidone della spazzatura che si trovava accanto alla porta della sua stanza. Harry non era un ragazzo di molte parole, ma con Zayn si sentiva sicuro in modo da poter parlare di tutto e di niente per tutto il giorno. Voleva molto bene a Zayn, ma la cosa migliore di lui, probabilmente, era il fatto che era tutto altro che giudicante. Poteva sempre dirgli tutto, non importava quanto imbarazzante o terribile poteva essere, e Zayn l’avrebbe ascoltato con attenzione e dopo l’avrebbe aiutato a risolvere il problema. Per Harry Zayn era perfetto in ogni modo.
 
L'unica cosa che a Harry dava fastidio era il fatto che la gente aveva iniziato a pensare che erano in una relazione omosessuale. Non era omofobo ma essere chiamato gay quando in realtà non lo era davvero lo infastidiva, soprattutto da quando questa cosa aveva incominciato a dividere  Zayn e Harry l'uno dall'altro.
 
«Devo dirti una cosa..» cominciò Harry esitante. Non esitò perché aveva paura di quello che Zayn avrebbe potuto dire, ma perché voleva essere in grado di leggere la sua espressione facciale attraverso il cellulare in modo che non avrebbe dovuto preoccuparsi di nulla. Voleva solo assicurarsi che le cose tra di loro fossero rimaste le stesse, nonostante la stupidità di alcune persone.
 
«Vai allora, riccio.» Harry poteva sentire Zayn roteare gli occhi con impazienza e lui ridacchiò leggermente.
 
E Harry cominciò a raccontargli tutto, dalla prima volta che Miley e i suoi occhi si erano incontrati a matematica fino a quando si era unita a lui il giorno prima in biblioteca. Non c'era molto di cui parlare, ma Harry aveva descritto ogni piccolo dettaglio così, ci mise circa mezz'ora fino a quando,  finalmente, smise di parlare, causando a Zayn un sospiro di sollievo.
 
«Sei davvero strano, Hazza» affermò Zayn, ma Harry rise allegramente, un suono che nessuno avuto modo di sentire troppo spesso. Zayn sorrise quando notò la felicità del suo migliore amico. Se qualcuno meritava di essere felice sicuramente era Harry.

Ma Zayn non poteva fare a meno di preoccuparsi per lui. Miley era una delle ragazze più popolari della scuola, e non che avesse intenzione di offendere Harry in qualsiasi qualche modo,  ma perché l’ avrebbe  accompagnato a piedi fino a casa sua per poi chiedergli un appuntamento alla fine della loro conversazione?
 
«Basta fare in modo che sia onesta» erano state le sue parole che conclusero la chiamata.
 

***

 
«Questo è fottutamente spaventoso,» osservò Miley mentre guardava il grande schermo. Nonostante le proteste di Zayn, Harry aveva invitato Miley per vedere un film e fino ad ora tutto era perfetto. Avevano avuto una bella chiacchierata sulla loro strada per il cinema, condiviso tante risate e, proprio come quando era con Zayn, Harry si sentiva come se avesse potuto parlare di tutto con Miley. Ovviamente non l’aveva fatto in quel momento solo perché non era il caso ma gli sarebbe davvero piaciuto.
 
«Sei solo una codarda,» rispose Harry che sorrise rivelando le adorabili fossette che Miley amava tanto. «E non giurare, Miley. Devi chiedere scusa», aggiunse scherzando.
 
Guardandolo in modo interrogativo Miley chiese: 
«Cosa c'è di sbagliato con te, Harry?»

 

 
«Se non ti scusi non voglio parlare con t-»
 
«Pssht!», disse una donna nella fila dietro di loro e Harry e Miley non poterono fare a meno di cercare di soffocare una risata. Si trovavano in uno di quegli stati di ecstasy strani in cui ti senti come se fossi ubriaco, ma in realtà eri davvero totalmente sobrio.
 
E pochi minuti dopo, vennero buttati fuori dal cinema a causa delle loro costanti chiacchiere e risate.
 
«Potremmo ancora andare a bere qualcosa, giusto?», chiese Miley speranzosa.
 

***

 
Avevano appena varcato la soglia della casa di Harry quando, subito dopo aver chiuso la porta alle loro spalle Harry spinse Miley contro il muro, le sue labbra carnose succhiavano il collo della ragazza con impazienza. Miley non potè fare a meno di inarcare la schiena per il piacere mentre le sue mani percorrevano la schiena del ragazzo fino a raggiungere i suoi morbidi ricci. Un gemito le scappò dalle labbra e inclinò la testa di lato, permettendo più spazio all’alto ragazzo.
 
«Tutto bene?» chiese Harry sfacciatamente, la sua voce così roca e bassa fece impazzire Miley. Le loro menti erano offuscate dalla quantità piuttosto grande di alcol che avevano consumato quando in realtà dovevano solo andare a fare "un drink" dopo il cinema.
 
«Sì» riuscì a dire, la sua voce era quasi un sussurro. La ragazza non riusciva a smettere di pensare al suo corpo premuto contro quello di Harry e alle sue labbra carnose che esploravano ogni centimetro del suo corpo. Senza sforzo Harry la portò nella sua stanza facendola sdraiare sul materasso e mettendosi sopra di lei. Con le mani prese i suoi polsi portandoglieli in alto ai lati della testa prima di chinarsi e premette le labbra sulle sue.
 
Miley non riusciva a smettere di pensare che quello era il bacio migliore che avesse mai ricevuto in tutta la sua vita. Il modo in cui la sua lingua aveva combattuto per il dominio, e il modo in cui alla fine non era più il ragazzo timido per la prima volta. In realtà, non sarebbe stato timido con nessuno in quelo momento.
 
Una delle sue mani viaggiò giù lungo il suo braccio, le toccò il seno per poi continuare la sua strada verso il suo basso ventre. Miley non riuscì fare a meno di inarcare la schiena per il piacere ancora una volta. Mise una delle sue gambe intorno al busto di Harry. Lei non aveva nemmeno notato quanto erano grandi le sue mani fino a quando non le accarezzò delicatamente il basso ventre, portando le sue mani  più in basso di quanto avesse mai sperato che avrebbe fatto. Harry aprì i jeans di Miley, tirandoli verso il basso insieme alle sue mutandine.
 
Nel frattempo Miley si tolse rapidamente le sue scarpe col tacco per poi riattaccare le sua labbra a quelle di Harry. I fianchi di Harry erano tenuti giù duramente su Miley, la sua erezione premeva sulle sue cosce con tocchi taglienti. La loro pelle divenne umida e calda proprio al loro interno si sentivano bruciare si desideravano con impazienza e lussuria. Miley presto sentì lunghe dita di Harry toccare scherzosamente la pelle morbida delle sue cosce,  provocandole un gemito che fuggì dalle labbra socchiuse. Era già senza fiato quando le dita di Harry si mossero verso l'interno delle sue cosce, accarezzandole dolcemente fino a quando entrò in lei con due dita.
 
«Oh Dio.. » Miley respirava in modo irregolare e Harry ridacchiò silenziosamente mentre lei strinse le braccia intorno al suo collo per cercare di mantenere l'equilibrio.
 
«Sei pronta?» chiese Harry mentre sollevava lo sguardo per incontrare quello di Miley. Lei annuì con impazienza e lo tirò ancora più vicino al suo corpo. Le loro pelli erano calde premute l'un l'altro  provocando dei brividi caldi lungo le loro schiene. Harry sorrise mentre, abbassandosi verso il suo corpo, entrò lentamente in lei. Lui non si mosse dentro di lei, ma con i suoi occhi pieni di lussuria guardò quelli blu di Miley per un lungo periodo di tempo. Il momento di intimità ritraeva la loro reciproca felicità e, in qualche modo, l'amore che avevano per l'altro. Aria calda sfuggì dalle loro labbra mentre respiravano l'uno contro l'altro.
 
«Ti prego, muoviti..» supplicò Miley infine, causando un ghigno sulle labbra carnose di Harry.
 
«Non con questo atteggiamento, piccola» rispose Harry scherzosamente. Miley colpì debolmente il braccio di Harry, la sua forza aveva già lasciato il suo corpo .
 
«Per favore, Harry. Non sono in vena di questo momento.» La sua voce tremava e lo supplicava con gli occhi così Harry si chinò un po' di più prima di muoversi dentro di lei. Dei leggeri gemiti sfuggirono dalle labbra di Miley e il respiro di Harry divenne sempre più pesante ad ogni spinta in quanto entrambi si avvicinavano al culmine.
 
«Gesù, Harry,» mormorò Miley contro la carne del suo collo mentre continuava a spingere dentro di lei, con gli occhi chiusi a causa del piacere. Avevano la sensazione che le loro anime fossero state strappate via dai loro corpi in un modo indescrivibile e i loro corpi si muovevano in perfetta sincronia. Quando finalmente raggiunsero entrambi il culmine Harry crollò accanto a Miley.
 
«È stato perfetto» osservò la ragazza fior di labbra prima di stringerla a se tra le sue braccia e si addormentassero.
 

***

 
La mattina dopo Harry si svegliò un po' perplesso e soddisfatto anche se aveva un forte mal di testa causato dalla sbronza della notte precedente e la luce che illuminava la sua stanza non l’aiutava affatto. Gemendo si rigirò nel letto. Pochi secondi dopo sentì delle piccole mani accarezzare delicatamente il braccio tonico.
 
«Buongiorno» disse Miley allegramente.
 
«Mmm» rispose stancamente Harry, facendo ridacchiare silenziosamente Miley.
 
«Harry?»
 
«Mmm?»
 
Miley continuò esitante: «Vuoi realmente venire ad un appuntamento vero e proprio con me?»



 

 


Allora questa è la mia prima OS e spero tanto che vi sia piaciuta. Mi raccomando recensite a fatemi sapere cosa ne pensate, è molto importante per me.
Inoltre colgo l'occasio per ringraziare tutte quelle persone che mi hanno inserito tra gli "autori preferiti" mi ha fatto davvero molto piacere.
Alla prossima.

  
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