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Autore: onedswish    07/06/2013    3 recensioni
"Da uno stupido vetro è iniziato l'inferno..."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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2. New School.
Justin's POV.
-Sono le sei e trenta minuti.- quella stupida sveglia suonò anche quella mattina ma questa volta era per dare inizio all'inferno. -Sono le sei e trentacinque minuti- giuro che se quella sveglia non si fosse bloccata entro quattro secondi avrei rotto qualcosa. Mi alzai dal letto e la spensi. Diamo inizio a questa giornata.

-Buongiorno mamma...- le dissi entrando in cucina avvicinandomi a lei per darle un bacio sulla guancia.
-Buongiorno tesoro, tieni la tua colazione e poi dritto a prepararti.- mi passò le uova con affianco due pezzetti di bacon, finì la colazione in silenzio e in seguito mi impossessai immediatamente del bagno, per l'inizio dell'inferno dovrò essere almeno presentabile, mi feci una doccia, mi sistemai i capelli e mi diressi direttamente in camera per poi indossare i vestiti già scelti dal giorno prima, un paio di blue jeans, una cannotiera bianca e un giubotto nero di pelle sopra con delle supra nere. Il mio classico abbigliamento. 
Raccolsi lo zaino da terra e mi incamminai verso quella stupida scuola che sarebbe stata la mia per un anno intero, non era lontana da casa mia quindi non ci misi molto a raggiungerla.Entrai dalla porta d'ingresso insieme a tutti gli altri alunni, mi passavano affianco ragazze con tutine aderenti e tutù e ragazzi in calza maglia insieme a ragazze e ragazzi che cantavano e recitavano in corridoio. Ma che cazzo di problemi avevano?
Senza accorgermene nemmeno mi trovai davanti alla porta dell'ufficio della preside, bussai e in meno di un secondo mi fu concesso di entrare.
-Buongiorno signor Bieber, senza perdere tempo le spiego quello che dovrà fare per il rasto dell'anno-la preside iniziò a parlare, ci fu una breve pausa in cui estrasse dei fogli da un cassetto e me li passò.
-Quelli sono i suoi orari delle lezioni che inizierà subito, e quelli sotto sono i servizi sociali che dovrà fare fra cui: aiuto ai bidelli, aiuto nella ricostruzione delle parti demolite da lei e, per solidarietà personale, corso avanzato di ballo.- a quelle ultime parole i nervi presero la meglio su me stesso e mi alzai di botto facendola indietreggiare.
-Mi scusi, ma il corso di danza no!- sbottai di colpo.
-Ci doveva pensare prima di distruggere il teatro signor. Bieber, adesso la accompagno verso la sua prima lezione, mi segua.-
La seguì nei corridoi che sembravano un labirito,tutù rosa e ragazzi in calzamaglia continuavano a girarmi intorno quando intravidi una distinzione in quelle copie tutte uguali, un cappellino adidas sbucò fuori insieme ai classici occhiali neri da nerd, una maglietta larga grigia con delle scritte tutte colorate e un paio di pantaloni larghi verde militare con una borsa a tracolla verde militare abbinata ai pantaloni e dei capelli lunghi ricci color ramato che fuoriuscivano dal cappello. Era una ragazza.
Era goffa, si sbatteva a tutti e guardava raramente verso l'alto, la sua confusione mi fece spuntare un sorriso sulla faccia.
-S-s-scusate, p-p-permesso.. eehmm...- si spingeva fra la gente e quando mi passò affianco non alzò la testa e di conseguanza si scontrò con me facendo cadere tutti i suoi libri e il suo cappello per terra. La classica nerd.
-Oddio, mi dispiace tanto...- disse guardandomi mentre si inchinava a raccogliere le sue cose.
Se aggiusti gli occhiali prima di aprire di nuovo bocca.-S-s-salve signora presede.. io devo.. andare..ciao.- disse con tono vergognoso correndo via.
-Che tu ci creda o no, quella è la ballerina migliore di tutta l'accademia. Noah Stewart.- mi disse la preside prima di continuare il giro verso l'aula.
Dopo dieci minuti si fermò davanti ad un'aula e aprì bocca.
-Questa è la tua nuova classe di danza Bieber, comportati bene o raddopierò a due anni al tua pena.- dopo queste parole mi diede una spinta per entrare e se ne andò.
-Buongiorno?-esclamai entrando con tono insicuro.

Noah's POV.
-DRIIIIIIIIIIIIIIIIIN.- la sveglia suonò in anticipo quella mattina, i miei mi aspettavano di sotto con la colazione in mano come minimo. La prima cosa che feci fu entrare in bagno, lavarmi, vestirmi e cercare di coprire con un filo di trucco il mostro stampato sulla mia faccia e con dei bracciali le mie cicatrici ai polsi. Sì, ero la classica nerd depressa, anzi, ero depressa.
Terza Media.
Ultimo giorno di scuola, naturalmente doveva essere un inferno come il resto dell'anno se nò i miei compagni non sarebbero stati contenti. Per concludere in bellezza i tre anni le due ragazzine che mi tormentavano sempre aumentarono le offese e mi presero anche a schiaffi dicendomi quanto fossi brutta e insignificante, ma non capiscono che questo io lo so già e che non c'era bisogno di ricordarmelo ogni santo giorno. I miei compagni maschi mi buttarono della melma schifosa addosso e mi condussero verso il bagno per immergere la mia testa nel cesso. Tornai a casa esausta della mia vita e stanca di viverla e un'altra volta, in preda alla disperazione, presi quella stupida lametta e feci dei tagli più profondi dei soliti e questa volta volevo a tutti i costi toccare quella cazzo di vena e crepare in quel cazzo di momento.


Basta ricordare queste cagate. Quel giorno deve cancellarsi dalla mia testa.
In preda a quelli orribili ricordi mi buttai dentro la vasca da bagno fino a sotto l'acqua per poi risalire, prendere aria e iniziare a lavarmi.
Dopo aver finito di lavarmi, mi vestii con il mio solito look da maschiaccio: maglietta larga grigia con dei disegni, cappellino adidas, pantaloni verde militare e le mie amate DC.Mi guardai un attimo allo specchio prima di andare.
-Questo è il meglio che riesci a fare Noah..-
Infilai la calzamaglia e il resto delle mie cose dentro la borsa e corsi di sotto a fare colazione, sapendo di essere in ritardo.
-Buongiorno tesoro- esclamarono i miei genitori in contemporanea.
-CIAO SONO IN RITARDO,CIAAAAAO.- presi il latte e lo bevetti tutto d'un sorso, poi presi dei biscotti e iniziai a mangiarli di corsa aspettando l'autobus che sembrava non arrivare.
I miei genitori erano adottivi, i miei veri genitori erano morti in un incidente aereo. Sfigata al quadrato.
Vivevo nel quartiere benestante,diciamo, di New York, ma non ricco. Frequentavo la NYADA da tre anni con questo, grazie a una borsa di studio perché i miei non se la potevano permettere. Sfigata al cubo.
L'autobus arrivò e in men che non si dica mi trovai davanti alla scuola. Togliendomi gli auricolari dalle orecchie attraversai quei corridoi familiari a testa bassa come sempre, scontrandomi contro tutti. Ma questa volta mi scontrai contro qualcun'altro, un bel nuovo ragazzo. 
"Il classico sbruffone" pensai tra me e me alla visuale dei suoi occhi color miele.
-Oddio, mi dispiace tanto...- dissi inchinandomi per raccogliere le mie cose e il mio cappellino rincontrando quelle iridi color miele.
-S-s-salve signora preside...io devo... andare...ciao.- Dissi in preda al panico correndo via verso la mia aula di danza.
"Merda.. che figura di merda.." pensai entrando in classe dirigendomi verso gli spogliatoi.

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Ehi, grazie mille per i vostro supporto, siete stupende.
Beliebers vi amo sul serio.
Grazie mille a tutte quelle che mi hanno incoraggiato a continuare, grazie.
Spero vi piaccia.
ciaaaao.
ps. scusate l'ora della pubblicazione.

Su twitter mi trovate qui, sono:
@idolsfaith_
@drewscoke_
ho due account.



  
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