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Autore: supersara    27/12/2007    4 recensioni
Salve! questa storia è su Satsuki, la figlia di Nana (k) e Takumi. Lei è rimasta incinta del suo ragazzo e si è resa conto troppo tardi di amare il suo migliore amico: Rei. Spero che vi piaccia, a dimenticavo è una song ;)
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ce la faccio più, ultimamente non facciamo altro che litigare, il perché è molto facile: io non lo amo

 

 

 

lei

 

Ho capito è una cosa seria
e poi ora non vuoi parlare.
Vengo a prenderti io stasera
quando
esci da lavorare.

 

Non ce la faccio più, ultimamente non facciamo altro che litigare, il perché è molto facile: io non lo amo! L’ho capito quando sono stata con Rei, quando per la prima volta mi sono lasciata andare ad un amore vero, però ora è troppo tardi, una lacrima mi riga il volto…

Non posso fare più nulla, dimenticherò il mio vero amore e vivrò male per sempre…

Eccolo, finalmente è arrivato, ora gli dico del bambino.

Lui sgrana gli occhi, mi parla, le sue parole mi colpiscono come un fulmine a cel sereno. Piango, piango di nuovo non voglio crederci, non posso crederci. Cosa farò adesso? Lui se ne va.

Quasi per istinto prendo il cellulare e chiamo Rei.

-Ho capito una cosa- dico fra le lacrime.

-Che succede? Cosa?-

-Non posso più dirtelo ormai-

Mi ascolta piangere.

-Questa sera ti vengo a prendere quando esci da lavoro, andiamo a cena insieme ok?-

Annuisco, attacco e continuo a piangere…

 

 

 

 

lui

 

Una breve telefonata,
lo sai bene che siamo amici.
Non è vero che sei sbagliata,
siamo tutti un po' più infelici.

 

Eccola, ha finito di lavorare, mi ha visto e si sta avvicinando…è entrata in macchina.

-Cosa è successo?-

Stringi le gambe.

-Piccolina?- si, piccolina, è così che ti ho sempre chiamata.

Forse in senso d’affetto lo sia bene che siamo amici, per me sei molto importante piccolina.

-È colpa mia…in me ci deve essere qualcosa che non va…non so amare chi amo veramente e non so farmi amare neanche…-

Che cosa ti è successi piccolina mia?

-Qualunque cosa sia successa non è colpa tua, tutti abbiamo dei momenti di tristezza, e pensiamo che sia colpa nostra, ma non è così-

 

 

 

 

lei


E ti ascolto parlare appena
dal tuo tenero nascondiglio.
Alla fine di questa cena
tu mi dici cha aspetti un figlio.

Al ristorante, siamo una di fronte all’altro.

Tu cerchi di parlarmi, di farmi ridere, io invece sembra quasi che mi voglia nascondere…in effetti è così…

Ho deciso di dirtelo però, tu in fondo sei il mio migliore amico, ma non ti dirò cosa provo per te, non voglio rovinare anche la tua vita…

-Aspetto un bambino…-

Sobbalzi e resti in silenzio…

 

 

 

 

lui


Lui ti ha detto che non è pronto
e che è suo non lo puoi provare,
ti ha lasciata da sola e intanto
tu da sola non sai che fare...
Era bello sentirsi amata,
nei suoi occhi vedevi il mare,
cenerentola innamorata.

 

-Lui lo sa?-

Abbassi lo sguardo. Può voler dire solo una cosa, me l’aspettavo da lui.

-Mi ha detto che non è pronto all’inizio, poi ha aggiunto che non lo vuole un figlio e che non posso provare che sia suo- non finisce di parlare, è interrotta dalle troppe lacrime.

Come ha potuto abbandonarti? Non ti ha mai meritata quel bastardo! Quanto vorrei spaccargli quella faccia da c***o! Come osa far soffrire la mia piccolina!?!

Resta il fatto che ti ha lasciata da sola, e tu da sola in questo stato non puoi fare niente…

Lo so che era bello quell’amore che credevi di avere per te, e so anche che tu cercavi di vedere in quegli occhi ciò che nessuno riusciva a vedere.

Non hai colpa per questo, tu sognavi solo una bella favola d’amore…

Come Cenerentola…

 

 

 

 

lei


A tuo padre non riesci a dirlo,
proprio a lui fiero di sua figlia,
hai paura e non vuoi ferirlo
in poltrona, mentre sbadiglia.
Di tua madre poi ti vergogni,
non vuoi dirle che ti piaceva
far l'amore, scambiarsi i sogni,
lei lo ha fatto perché doveva.

-Prima sono andata a casa, e ho visto i miei genitori…come faccio a dirglielo?-

Papà…sei li che guardi la televisione tranquillo e ai un volto felice…sei bello, sei ancora bello come un tempo, papà, e ancora oggi mi guardi con quegli occhi pieni d’orgoglio…hai sempre voluto il meglio per me, papà, mi hai sempre protetta, la notte quando avevo paura tu eri li, ogni volta che mi sentivo insicura, tu eri li a dirmi che ero bellissima…quando sono uscita di casa ti ho sentito, ti sei avvicinato alla mamma e le hai sussurrato: -Guarda com’è diventata bella la nostra Satsuki!-

…Papà…come posso ferirti così adesso?

E tu…mamma…

Tu sei sempre stata la mia eroina, così bella, così dolce…una volta mi hai raccontato una storia, la storia di una ragazza che aveva capito di amare un ragazzo proprio dopo essere rimasta incinta di un demone bellissimo che poi se l’è portata via…però quella storia aveva un lieto fine, mi hai detto che la ragazza ha scoperto di amare il demone, e il demone amava la ragazza…

Una storia molto simile alla mia…ma la mia è diversa, perché a me piaceva essere amata, non amare…invece la ragazza della storia ha dovuto amare…

Io non ne sono capace, per questo mi trovo in questa situazione…

 

 

 

 

lui


Cosa vuoi che ti posso dire,
non so darti nessun consiglio,
forse devi solo sentire
se davvero lo vuoi un figlio
di un amore una volta sola,
di un amore che non è amore,
e la notte ci pensi ancora,
mentre piangi e non sai che fare...
Ma non è vero che sei sbagliata,
nei suoi occhi vedevi il mare,
cenerentola innamorata.

Non so dirle nulla adesso, però una decisione deve prenderla.

-Tu credi di volerlo un figlio? Il figlio di un amore che non esiste, un bambino che si renderà conto di non essere il frutto di nessun amore?-

Abbassi lo sguardo, so cosa stai pensando: “Come vivrà questo bambino?”

Tu sei stata amata Satsuki, ma come avresti vissuto nei panni di questo bambino?

Continui a pensarci mentre piangi, sei combattuta e continui a darti la colpa…

Ma non è vero che la colpa è tua! Tu hai cercato di amarlo, tu sapevi vedere della bontà persino in uno come lui.

La tua colpa è solo quella di aver desiderato una dolce favola d’amore con la persona sbagliata…piccolina…

 

 

 

 

lei


Quando usciamo dal ristorante
sembri ancora più piccolina,
c'è una luna come un gigante
e parlando è già domattina.

 

Finalmente siamo fuori…

Io cammino poco davanti a te, guardo la luna, questa sera è davvero enorme…

Io al suo confronto adesso sembrerò ancora più piccolina di come già mi vedi tu…

Piccolina…piccolina…forse sono davvero troppo piccolina per questo…

È mattina…

-Ho deciso, Rei…-

Mi guardi perplesso, non riesco a trattenere ancora le lacrime e continuo a piangere…

 

 

 

 

lui


Sotto il muro dell'ospedale
che terribile decisione,
piccolina fra il bene e il male,
piccolina su quel portone.
Poi ti fermi e ritorni indietro,
nel mio cuore me l'aspettavo,
mentre l'alba ci appanna il vetro
tu sorridi a un amore nuovo.

 

Io ti aspetto qui in macchina, piccolina…ma secondo me hai preso la decisione sbagliata, poi non lo so, mi ci dovrei trovare per capirti.

Ti vedo li, combattuta fra il facile e il difficile, fra il bene e il male…

Prendi la maniglia della porta, a cosa stai pensando?

“La ragazza della favola…voleva tenere il bambino…era questo che le importava, non l’amore del suo ragazzo, né l’amore del suo demone, ma l’amore di suo figlio…andrà tutto bene, se riuscirò ad avere anche io il suo coraggio!”

Ti sei fermata, torni indietro…

Sorrido, in fondo me lo aspettavo. Anche tu mi sorridi, da dove hai trovato questo coraggio, piccolina?

 

 

 

 

lei


Con il sole ti porto a casa
ed in macchina vuoi cantare,
sei felice come una sposa
perché adesso lo sai che fare...

 

Il sole è sorto finalmente! Bello e raggiante, come il mio cuore in questo momento, mi sono tolta un grande peso! Accendo la radio, zia Reira sta cantando…questa canzone la scritta mio padre, è la storia di un uomo dal cuore di ghiaccio che grazie ad una bambina riesce a scoprire i propri sentimenti…chissà perché l’ha dedicata a me?

L’importante è che ora sono sicura di quello che voglio…

 

 

 

 

lui


Perché adesso ti senti amata
e dai tuoi occhi si vede il mare,
cenerentola innamorata.

 

Siamo a casa tua, mi saluti…

Dai tuoi occhi adesso sono io che vedo ciò che non ho mai visto…

Anzi, la verità è che io l’ho sempre vista questa luce nei tuoi occhi, ma ho sempre chiuso gli occhi…c’era lui che mi costringeva a chiuderli…ma ora lui non c’è più…che cosa aspetto allora? Io ti ho sempre amata, piccolina…

Stai per uscire, io ti fermo, ti bacio…

Mi guardi con occhi sgranati…

-Io ti amo, Satsuki-

Ti scende una lacrima. Poi mi baci.

-Anche io Rei…- e continui a piangere…

Sono felice piccolina, voglio vivere con te, voglio vivere per sempre con te, mi occuperò di te e del bambino che nascerà, come se fosse mio…

-La storia di cenerentola è finita bene- ti sussurro.

-No, questa è la storia della mia mamma…-

 

 

fine

  
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