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Autore: mindyxx    14/06/2013    4 recensioni
Storia da revisionare
Questa FF è un crossover tra due telefilm: Buffy the vampire slayer e Roswell. È stata scritta per essere collocata alla fine della terza stagione di Buffy, senza tuttavia tenere conto di come effettivamente sia terminata.
In questa storia, infatti, dopo aver sconfitto il sindaco, Angel rimane a Sunnydale con l’amata cacciatrice.
Il commovente discorso nella fogna, che decretò la loro separazione, NON è mai avvenuto e i due innamorati, terminata la dura battaglia, si concedono qualche giorno di meritato riposo.
L’estate è arrivata e decidono di godersi una bella vacanza. Ma sarà veramente una vacanza rilassante?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angel, Buffy Anne Summers
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi della serie televisiva “Buffy the Vampire Slayer” e della serie televisiva “Roswell” citati nella storia, non sono di mia proprietà, ma appartengono ai legittimi ideatori. Sono stati da me utilizzati senza il consenso degli autori, non a fini di lucro ma solo per divertimento personale.
Personaggi principali: Angel / Buffy / Michael / Maria / Max / Liz
Genere: fantasy, romantico
Rating: arancione
Avvertimenti: crossover serie tv “Buffy the vampire slayer e Roswell”




NB: questa storia è stata scritta parecchi anni fa e, solo ora, ho deciso di pubblicarla anche qui.
Non ho cambiato la trama, ho solo cercato di correggere la parte grammaticale per renderla più scorrevole. Sperando non risulti troppo banale, ve la propongo.






Introduzione

Questa FF è un crossover tra due telefilm: Buffy the vampire slayer e Roswell. È stata scritta per essere collocata alla fine della terza stagione di Buffy, senza tuttavia tenere conto di come effettivamente sia terminata.
In questa storia, infatti, dopo aver sconfitto il sindaco, Angel rimane a Sunnydale con l’amata cacciatrice.
Il commovente discorso nella fogna, che decretò la loro separazione, NON è mai avvenuto e i due innamorati, terminata la dura battaglia, si concedono qualche giorno di meritato riposo.
L’estate è arrivata e decidono di godersi una bella vacanza. Ma sarà veramente una vacanza rilassante?


Roswell


Sunnydale, cittadina famosa per essere il covo di demoni di ogni genere, finalmente stava vivendo un periodo di calma.
Il sindaco, ultimo mostro in ordine d’arrivo, era stato sconfitto dalla cacciatrice, e i cittadini potevano godere della sospirata pace.
Ovviamente, a vegliare sulla loro incolumità c’era sempre Buffy.
La ragazza, infatti, nonostante il numero di demoni fosse notevolmente diminuito nelle ultime settimane, continuava a svolgere il suo ruolo di paladina della giustizia.
Ogni sera si armava del fidato paletto e usciva di ronda, sperando di incontrare qualche mostro da infilzare.
Anche quella sera, dopo aver cenato, corse in camera per prepararsi. Il periodo scolastico era finito, la scuola era distrutta, avrebbe trascorso i prossimi mesi cacciando di notte e annoiandosi durante il giorno, insomma, la solita routine.
Distrattamente afferrò “Mister Punta”, il paletto avuto in dono da Kendra e scese le scale in fretta.
«Ciao mamma, io vado», urlò, con la mano già salda sulla maniglia, pronta a uscire mentre Joyce si affacciava in corridoio.
«Sei di ronda anche stasera?» chiese la donna, cercando di non sembrare preoccupata e Buffy si fermò per tranquillizzarla.
«Come sempre. Ho provato a licenziarmi, ma Giles non ne vuole sapere! Non preoccuparti, starò attenta».
Un ultimo saluto e Buffy uscì nel buio della notte per dirigersi al cimitero. Svogliatamente iniziò a camminare tra tombe e lapidi, evitando di pensare all’umore pessimo che l’accompagnava da qualche giorno. Aveva un lavoro da svolgere: ammazzare i cattivi per permettere ai buoni di vivere felici e contenti, non poteva distrarsi.
Percorse qualche passo, quando i suoi sensi furono allertati da un lieve fruscio. Con uno scatto felino si voltò, impugnando Mister Punta, pronta a sostenere la lotta. «Accidenti, Angel, quante volte ti devo ripetere che non si striscia alle spalle della gente, specialmente al cimitero!» disse, abbassando il braccio teso per colpire.
«Perdonami Buffy, l'abitudine», si scusò il vampiro con un’alzata di spalle.
«Come va la ronda? Già ucciso qualche demone?» chiese, osservandola interessato. Aveva notato che il suo umore, negli ultimi giorni, era pessimo e voleva scoprirne il motivo.
«No, sembra che siano tutti a nanna, o che abbiano di meglio da fare piuttosto che girare per il cimitero... beati loro!» rispose Buffy, scalciando un sassolino davanti ai suoi piedi e Angel, avvertito il tono malinconico usato per pronunciare la frase, la attirò a sé per abbracciarla.
«Se t’interessa, ho un rimedio immediato per rendere più piacevole la serata», le sussurrò sulle labbra baciandola dolcemente e Buffy, finalmente, sembrò recuperare un po’ di allegria.
Ricambiato il bacio, sciogliendosi dall’abbraccio che li univa, sorrise. «Domani non devo alzarmi presto, potremmo andare a casa tua e stare un po’ insieme», propose euforica.
Dopo aver sconfitto il sindaco, i demoni erano scappati da Sunnydale e le sue giornate erano diventate noiose, tutte uguali, non accadeva mai nulla di emozionante inoltre, Willow e Xander erano partiti e lei si era ritrovata da sola a far passare interi pomeriggi, aspettando che il sole tramontasse per trascorrere un po’ di tempo con Angel, e l’idea di stare con lui, per la notte, le era sembrata ottima.
Il vampiro, però, si dimostrò restio ad accettarla. «Mi piacerebbe, Buffy, ma non credo che Joyce sarebbe contenta di saperti con me», affermò, pensando che non fosse il caso di assecondarla, ma Buffy scosse la testa.
«Io e mia madre abbiamo parlato a lungo e, nonostante lei non approvi la nostra relazione, mi ha promesso che non interferirà. Ormai sono maggiorenne e le decisioni sul mio futuro spettano solo a me».
Senza indugiare, Buffy gli afferrò la mano. Voleva stare con lui e nessuno glielo avrebbe impedito e, infatti, ad Angel fu sufficiente scrutare i suoi occhi per capire che nulla le avrebbe fatto cambiare idea, quindi decise di assecondala e lasciarono il cimitero per dirigersi verso casa sua.
Oltrepassata la tenda scura, si sdraiarono sul grande letto e si abbracciarono felici di essere insieme. Abbandonandosi alla passione, iniziarono a baciarsi, dapprima con infinita dolcezza, poi con sempre maggiore intensità tanto che Angel, certo che la situazione potesse diventare un problema, si alzò, suscitando la curiosità di Buffy.
«Cosa ti succede?» chiese la ragazza, incapace di nascondere la delusione per il gesto dell’amato.
«Scusami, ma è meglio se torni a casa», le suggerì il vampiro mentre lei lo osservava perplessa.
«Stai scherzando?» chiese, cercando di mantenere la calma. Non riusciva a credere che Angel volesse mandarla via.
Trascorsero alcuni secondi di silenzio imbarazzante poi, finalmente, il vampiro trovò il coraggio per esternare i pensieri che lo stavano tormentando. «A te questa situazione non pesa?» chiese con espressione seria. «Io ti amo tantissimo e vorrei poterti stringere. Vorrei fare l'amore con te!»
Le sue parole echeggiarono nell’aria e arrivarono al cuore di Buffy, che comprendeva ciò che provava, capiva il suo tormento poiché era il medesimo che torturava anche lei. «Anch'io ti amo e anch'io vorrei lasciarmi andare. Mi piacerebbe svegliarmi al tuo fianco ogni mattina. Ti desidero tanto e mi sembra di impazzire quando penso che non potrò mai averti, però preferisco una vita a metà con te, piuttosto che una vita intera da sola».
Di nuovo la stanza fu avvolta dal silenzio. Vampiro e cacciatrice sapevano che non avrebbero mai potuto avere ciò che desideravano e quella paradossale situazione non faceva che pesare negativamente sulla loro relazione. Si amavano tantissimo e non potersi perdere l’uno tra le braccia dell’altra era una continua sofferenza tuttavia, l’idea di rinunciare a quel poco che avevano era impensabile.
Dovevano accontentarsi di vivere la loro relazione platonicamente, godendo solo della reciproca compagnia.
«Anch'io non sopporterei di vivere senza di te», sospirò Angel tornando a letto e sdraiandosi accanto alla ragazza che lo fissava immobile. «Scusami, se mi sono comportato da idiota. Ora dormi», le disse, dandole un leggero bacio mentre la abbracciava. E l’ennesima serata, di un’estate rovente, terminò.

*****

Trascorsa la notte a casa di Angel, al sorgere del sole Buffy lasciò che il vampiro si riposasse e tornò a casa. Fortunatamente, nel pomeriggio avrebbe rivisto Willow.
L’amica, finita la breve vacanza, sarebbe rientrata a Sunnydale e Buffy non vedeva l’ora di riabbracciarla. Con il suo ritorno si sarebbe spezzata la monotona routine in cui viveva da settimane.
In attesa che giungesse l’ora dell’appuntamento, Buffy aiutò Joyce e, dopo pranzo, uscì per recarsi al Bronze dove finalmente poté riabbracciare la compagna di mille avventure.
Sedendosi al solito tavolino, le due amiche ordinarono un frappé gigantesco con due cannucce e, a turno, raccontarono ciò che avevano fatto nel periodo in cui erano state separate.
Il racconto di Willow fu lungo e pieno d’interessanti novità, quello di Buffy terminò in poco meno di cinque minuti, giusto il tempo di parlare delle solite ronde e degli incontri notturni con Angel.
«E così, ieri sera hai passato la notte a casa del bel vampiro?» chiese Willow sorridendo maliziosa.
«Sì», rispose Buffy con indifferenza. «E, come hai notato, sono ancora viva e il mondo non è in pericolo perché, ovviamente, abbiamo solo dormito! E che altro potremmo fare? Ci incontriamo al cimitero, combattiamo i demoni, ogni tanto dormiamo insieme... sempre la stessa storia, giorno dopo giorno», sospirò con rammarico mentre l’amica la osservava.
Willow aveva intuito che Buffy era giù di morale e, finalmente, conosceva il motivo del suo cattivo umore. Pensando a una soluzione che le avrebbe reso il sorriso, si concentrò e, in pochi minuti, trovò il rimedio. «Sai di cosa avete bisogno tu e Angel? Di una vacanza!» esclamò euforica, mentre Buffy la osservava inorridita, pensando che il frappè le avesse fatto male. Non era da lei dire simili idiozie. Xander avrebbe potuto, ma non Willow!
«Mi prendi in giro?» le chiese incredula. «Ti sei scordata che il mio boy è un vampiro?»
Willow non rispose e Buffy le rivolse un’occhiata sarcastica. «Dove dovremmo andare secondo te? Forse in un villaggio turistico? Magari in riva al mare per prendere la tintarella, così risparmierei sul biglietto di ritorno dato che Angel viaggerebbe in un posacenere!»
Willow evitò di ribattere. Stava cercando di aiutarla, non voleva ammazzarle il fidanzato e il sarcasmo, di sicuro, non aiutava. «E chi ha parlato di mare e tintarella? L’importante è che lasciate Sunnydale per un po’, qualunque posto va bene». La sua voce echeggiò sicura. «Di giorno vi riposerete e di notte vi svagherete. Basta trovare un luogo in cui il divertimento inizi col calare delle tenebre. Siamo in estate, Buffy, non sarà difficile trovare una località dove, dopo il tramonto, ci siano feste di ogni genere alle quali partecipare... su, andiamo a casa mia, mi collego alla rete e vediamo di organizzare la vostra vacanza».
Senza dare a Buffy il tempo per ribattere, Willow le afferrò un polso e la trascinò fuori dal locale. Giunte a destinazione, iniziò a valutare ciò che d’interessante offrivano le varie agenzie turistiche. «Vediamo che c'è di bello», disse, esaminando le varie proposte. «Allora... la sagra del maiale... no», esclamò con una smorfia. «Una settimana a luci rosse». Osservando Buffy, che aveva sgranato gli occhi, le sorrise. «Ovviamente, no», disse divertita passando oltre. Sapeva che avrebbe trovato la soluzione giusta, doveva solo avere pazienza e cercare.
Altri dieci minuti e finalmente schioccò le dita. «Una settimana con gli alieni, feste a tema, spettacoli e intrattenimenti per gli amanti della vita notturna», lesse ad alta voce, in modo che Buffy potesse sentire il programma. «Ora inserisco i dati e prenoto. Domani, tu e Angel partirete per la vostra prima vacanza insieme, destinazione: Roswell, la città degli alieni!» E con un ultimo clic chiuse la connessione, soddisfatta per aver risolto il problema dell’amica in pochi attimi.
Una bella vacanza l’avrebbe aiutata a evadere dalla routine in cui sembrava essere imprigionata e che rischiava di soffocarla. E mentre Willow ritirava il notebook, Buffy osservò dalla finestra della camera. Non riusciva a credere che l’amica fosse riuscita a convincerla, ma forse aveva ragione lei! Dopotutto non si era mai concessa una vacanza e poter stare sola con Angel, lontana da mostri di ogni genere, l’avrebbe sicuramente aiutata a rilassarsi.
Allontanandosi dalla finestra si sdraiò sul letto accanto a Willow e insieme fantasticarono sui sette giorni che lei e Angel avrebbero trascorso lontano da Sunnydale e dalla solita vita di cacciatori e paladini della giustizia.

*****

Giunta la sera, Buffy informò Angel riguardo il programma per i prossimi sette giorni e il vampiro, nonostante la tentazione di rifiutare fosse forte, alla fine acconsentì. Mentre la aiutava a preparare i bagagli, notò che tra le sue cose la ragazza aveva ritirato anche “Mister Punta”.
«Hai messo in valigia il tuo paletto di legno preferito, perché?» le chiese incuriosito e Buffy fece spallucce.
«Meglio essere previdenti», ammise seria. «Ora andiamo, Roswell ci aspetta!»
Sistemate le valige sul taxi, i due compagni di viaggio si diressero verso l’aeroporto e s’imbarcarono sul primo volo.
L'indomani mattina giunsero all'albergo prenotato da Willow, e Buffy chiuse tutte le tende per evitare che il sole trasformasse il suo amato in un mucchietto di cenere e, pazientemente, attesero che arrivasse la sera per uscire a divertirsi.

*****

Col calar delle tenebre, Angel e Buffy finalmente lasciarono la stanza. Usciti dall'albergo si ritrovarono nel mezzo di una festa spettacolare. C’erano persone di tutte le età mascherate da alieni, gente che ballava in strada e carri allegorici a forma di UFO. Il divertimento sembrava contagiare tutti e Buffy iniziò a pensare che Willow avesse ragione. Una vacanza era ciò che le serviva per ritrovare la serenità.
«Guarda, il museo degli ufo, andiamo a visitarlo?» chiese ad Angel, indicando un edificio poco distante e il vampiro sorrise.
«Non crederai che esistano gli alieni?» le domandò divertito mentre Buffy alzava le spalle.
«Gli alieni? No, ma figurati! Non possono esistere creature provenienti da altri mondi!... Oh... aspetta un attimo... tu non sei forse un vampiro? Hai ragione, non è possibile credere agli alieni, solo a vampiri, demoni, mostri…»
«Va bene, ho capito! Evita il sarcasmo», replicò Angel e insieme entrarono nel museo.
Sul maxi schermo stavano proiettando l'avvistamento del primo UFO e la successiva cattura di un paio di alieni precipitati a Roswell nel 1947.
Dopo la visione del breve filmato, Buffy e Angel iniziarono a esaminare i vari modellini di navicelle spaziali disseminati nelle bacheche e si fermarono davanti a una statua di cera raffigurante un alieno verde, con braccia lunghissime, occhi enormi e due antenne al posto delle orecchie.
Angel osservò perplesso la statua e storse la bocca. «E secondo te, questo sarebbe un alieno?» domandò scettico.
«Devo tornare a farti il discorso sui mostri, i demoni e i vampiri?» sbuffò Buffy. «Tu esisti... io esisto... perché una creatura così non potrebbe esistere? Dai, andiamo, vediamo cos'altro ci offre questa bella cittadina».
E insieme lasciarono il museo, senza accorgersi che qualcuno li stava osservando.
«Che strana coppia, hai sentito di che parlavano?» chiese Michael alla sua ragazza.
«Sì, stavano parlando di mostri e vampiri. Saranno due turisti un po’ matti. In questa settimana capiterà spesso di imbattersi in gente strana e non c'è da stupirsi se qualcuno è più svitato degli altri», gli rispose Maria, e mentre lei e Michael si scambiavano impressioni sui turisti che sarebbero arrivati a Roswell, un ragazzo, mascherato da alieno, li avvicinò.
Posato un braccio sulle loro spalle, si tolse l'enorme maschera verde scoprendo la sua identità. «Che combinate? Non pensavo sareste venuti qui», affermò sorridendo, mentre Michael lo guardava con disprezzo scostandogli la mano.
«Maledizione, Max, devi per forza indossare quel costume osceno? Dov'è finita la tua dignità?»
«Fa parte del mio lavoro».
«Potevi cercare un lavoro più decente. E adesso cambiati, devi venire con noi. Liz ci vuole vedere, ha qualcosa d’importante da dirci o forse preferisci venire da lei conciato così?»
Max tolse anche il resto del costume e con Maria e Michael si diresse dalla sua ragazza che li stava aspettando in compagnia di Isabel, Alex e Kyle.
Quando giunsero a destinazione, Max abbracciò Liz dandole un bacio.
«È successo qualcosa?» le chiese preoccupato e Liz scosse la testa.
«Niente di allarmante, almeno, credo», affermò imbarazzata. «Ho avuto un'altra visione e quello che sto per dire vi sembrerà strano, però io l'ho visto e siamo tutti in pericolo!»
«Dai, Liz, parla, cosa hai visto?» la spronò Michael e la ragazza, sospirando per farsi coraggio, cercò di mettere ordine nei suoi pensieri, ma improvvisamente le sembrò tutto troppo assurdo.
Guardando i volti degli amici, iniziò a credere di aver sbagliato a convocarli per una cosa tanto pazzesca, però le sue visioni non si erano mai rivelate sbagliate così, nonostante si sentisse parecchio stupida, decise ugualmente di raccontare ciò che aveva visto nella sua mente.
«A Roswell ci sono i vampiri!» esclamò, senza neppure tirare il fiato e la sua frase fu seguita da alcuni secondi di assoluto silenzio che terminarono con lo scoppio di una fragorosa risata collettiva.
Pensando a uno scherzo, Michael non permise a Liz di aggiungere altro e, cingendole le spalle, la convinse a uscire per andare a divertirsi. La questione vampiri venne dimenticata.

*****

Il secondo giorno di vacanza trascorse e finalmente giunse la sera.
Maria e Liz stavano servendo ai tavoli del Crash Down Cafè quando Buffy e Angel entrarono nel locale.
Accomodandosi poco distanti dal bancone, vampiro e cacciatrice attesero che Maria li raggiungesse per annotare l'ordinazione e portarla in cucina.
Cinque minuti più tardi la cameriera tornò al loro tavolo stringendo un vassoio con due bibite fresche e un mega hamburger per Buffy.
«È sicuro di non volere qualcosa da mangiare?» chiese Maria ad Angel e il vampiro scosse la testa.
«No, grazie, sono a posto così».
Sorridendo, Maria si allontanò per prendere le ordinazioni di un'altra coppia di turisti e improvvisamente le tornarono in mente le parole di Liz, riguardo la presenza di vampiri a Roswell e il suo sguardo si posò su Buffy e Angel. Anche loro, la sera prima, stavano parlando di mostri e vampiri. Scrutando Buffy la vide addentare il mega hamburger, poi guardò Angel. L’uomo non aveva preso niente da mangiare ed era così pallido, come i vampiri visti nei film.
Scuotendo la testa Maria si diede dell’imbecille, era solo una strana e assurda coincidenza e, tornata in cucina, smise di pensare alle parole dell’amica.

*****

Mentre Buffy e Angel cercavano di comportarsi come normali turisti, un gruppo di ragazzini entrò nel locale.
Annotate le loro ordinazioni, Liz raggiunse Michael in cucina. «Preparami dieci birre».
«E da mangiare? I mocciosi non prendono niente?» chiese il ragazzo girando gli hamburger sulla piastra e indicando il gruppetto appena entrato.
«Hanno ordinato solo da bere», ammise Liz con un'alzata di spalle.
«Perfetto! Ci toccherà scortarli fuori a peso quando chiuderemo», sbuffò Michael e iniziò a preparare i bicchieri senza accorgersi che due di loro si erano alzati per seguire Maria nel vicolo.

*****

«Ehi, bellezza, vuoi unirti a noi?»
Gettata l’immondizia nel bidone, sentendo una voce sconosciuta Maria si voltò e vide due ragazzini all’ingresso del vicolo. «No, grazie, devo lavorare», rispose seccata. Era abituata a trattare con avventori maleducati e leggermente brilli, sapeva sempre come rimetterli al loro posto e lo avrebbe fatto anche con i due giovincelli.
«E dai, non farti pregare, ti assicuro che passerai una serata indimenticabile», ammiccò uno dei ragazzi avvicinandola.
«No, grazie». Maria cercò di sottrarsi alla spiacevole conversazione. «E ora spostati», ordinò con voce severa sperando di non tradire la paura che iniziava a montarle dentro.
«Adoro le fanciulle che fanno le preziose, c'è più gusto con voi!» rise divertito il secondo ragazzo e Maria, spaventata, iniziò a indietreggiare. Una strana sensazione aveva fatto suonare un campanello d’allarme nella sua testa, spingendola a pensare che i due fossero pericolosi.
Ormai con le spalle al muro, capì di essere in trappola e cercò di urlare per chiedere aiuto, ma uno degli assalitori le tappò la bocca con la mano. «No, carina, se urli rischi di rovinarci il divertimento. E noi vogliamo tanto divertirci con te!» le sussurrò minaccioso, godendo della sua paura.
Improvvisamente, una voce aggraziata richiamò l'attenzione dei due ragazzi. «Anch'io sono qui per divertirmi, posso partecipare alla festa?»
I due si girarono e concentrarono la loro attenzione su Buffy che era comparsa nel vicolo.
«Che bel bocconcino», esclamò uno degli assalitori leccandosi le labbra. «Stasera siamo fortunati, due bionde tutte per noi».
Conclusa la frase, il giovane sbuffò infastidito, poiché un’altra persona era comparsa nel vicolo per affiancare Buffy. «E tu che vuoi? Non mi sembra che qualcuno ti abbia invitato. Gira i tacchi e sparisci, altrimenti ti faremo a pezzi», urlò contro Angel per spaventarlo, forte del fatto che anche gli altri otto membri della gang avevano raggiunto il vicolo e tutti osservavano i tre “umani” con ingordigia, pensando allo spuntino che avrebbero fatto entro pochi secondi.
Scuotendo la testa, Buffy rivolse uno sguardo sconsolato al vampiro. «Addio sogno di una vacanza spensierata», sospirò delusa. «Io mi occupo dei quattro a destra e tu prendi i quattro a sinistra prima, però, liberiamo la ragazza».
Con un balzo improvviso, cacciatrice e vampiro si lanciarono contro i tizi che immobilizzavano Maria e, piantandogli un paletto nel cuore, li tramutarono in cenere sotto gli occhi terrorizzati della giovane cameriera.
Salvata la ragazza, si scagliarono contro gli altri vampiri che caddero sotto i loro colpi mentre Maria, terrorizzata, assisteva alla lotta senza batter ciglio, incredula di essere diventata la protagonista di un film horror.
Recuperato il coraggio, la giovane cameriera corse nel locale per chiamare Liz e Michael. «Presto, venite con me, dovete vedere con i vostri occhi. Sta succedendo una cosa incredibile!» esclamò, afferrandoli per trascinarli nel vicolo.
«Cosa c'è Maria? Perché ci hai portati qui? Cosa dovremmo vedere?» le chiese Liz incuriosita, guardando il vicolo deserto e Maria riuscì a pronunciare una sola parola.
«Vampiri!»

*****

Angel e Buffy, conclusa la lotta, tornarono in albergo.
«Non pensavo di trovare dei vampiri anche qui», ammise Buffy, ritirando Mister Punta nell’armadio. «Credevo che allontanandoci da Sunnydale per una settimana, non avremmo dovuto combattere».
«Evidentemente non potremo mai sfuggire al nostro fato. Siamo destinati a lottare contro il male ovunque ci troviamo», replicò Angel mentre Buffy, lasciandosi cadere sul letto e tirandosi il cuscino sulla testa per nascondere la sua delusione, sospirò amareggiata. «Addio sogno di una bella vacanza!».

*****

Maria, visibilmente irritata, rientrò nel locale seguita da Michael e Liz.
«Non guardarmi così, non sono pazza!» sbottò, osservando il fidanzato. «Quei ragazzi erano vampiri e mi hanno immobilizzata. E se non fosse stato per la coppia di turisti, ora sarei morta o forse è meglio dire: non morta… quei due mi hanno salvato la vita riducendo in polvere i miei assalitori».
«I vampiri non esistono», replicò Michael.
«Stai dicendo che mi sarei inventata tutto?» inveì Maria che iniziava a perdere la pazienza.
«Dico che probabilmente ti sei fatta influenzare dalle visioni di Liz».
«Io non sono una visionaria e so quello che ho visto», replicò bruscamente Maria, incapace di controllare la rabbia.
«Io ti credo». Liz posò una mano sulla sua spalla e Maria, ricordando la sua confessione riguardo il pericolo incombente su tutti loro, e le successive risate di scherno, si sentì in colpa per aver dubitato di lei.
«Perdonarmi», le mormorò rammaricata. «Sono una persona pessima, ho riso di te».
Liz scosse la testa e attirò a sé l'amica. «No, Maria, non sei una cattiva persona, in fondo non era facile credere alle mie parole», replicò sincera, riuscendo a strapparle un sorriso.
«Grazie Liz, ma adesso cosa facciamo? Non bastava l'unità speciale del FBI, ci volevano anche i vampiri!» esclamò incredula e Liz, poggiato il blocco per le ordinazioni sul tavolo, afferrò il telefono.
«Chiamiamo gli altri, anche loro devono sapere». E, senza perdere tempo, compose il numero di Max.

*****

Scostando il cuscino dal volto di Buffy, Angel cercò di farla parlare. «Non essere triste, magari si è trattato di un episodio isolato, non è detto che ci sia una colonia di vampiri anche qui».
Gettato il cuscino, Buffy torse le labbra in una smorfia. «Doveva essere la nostra vacanza, solo tu ed io… non tu, io e un gruppo di vampiri», sbottò delusa, mentre Angel l’attirava a sé per baciarla.
«Così va molto meglio», sussurrò Buffy sulle sue labbra e, quando si sciolsero dall’intimo contatto che li univa, sospirò. «Secondo te dovremmo chiamare Giles per scoprire se ci troviamo su un'altra bocca dell'inferno pronta a spalancarsi?» chiese malinconica.
«Credo sia meglio sentirlo, giusto per essere più tranquilli», rispose Angel, e Buffy, pur contrariata per paura che la vacanza potesse essere irrimediabilmente rovinata, prese il cellulare e chiamò il suo ex osservatore, decisa a raccontargli ciò che era accaduto.
Chiusa la conversazione, in attesa di avere notizie certe dall’uomo, propose ad Angel di uscire. La notte non era ancora finita e voleva divertirsi.

*****

Alex, Isabel e Max raggiunsero gli amici al Crash Down Cafè, e Maria raccontò anche a loro la brutta avventura accaduta nel vicolo.
Ascoltandola in silenzio, nessuno trovò nulla da ridere e la tesi di Liz, sulla presenza a Roswell di vampiri, venne finalmente avvalorata.
«Non mi sarei mai aspettato nulla del genere», ammise Alex sconvolto. «Cosa possiamo fare contro esseri morti che in realtà non sono morti e se ne vanno in giro a succhiare il sangue alla gente?»
Max cercò di calmarlo e prese in mano la situazione per evitare che il panico inducesse gli amici a commettere azioni avventate. Dovevano agire con cautela, ne andava della loro vita. «Innanzitutto, direi di rintracciare la coppia che ha aiutato Maria. Secondo lei, quei due sapevano bene con chi, o meglio con cosa stavano per combattere, li convinceremo a fornirci qualche spiegazione. Domattina inizieremo a fare il giro dei Motel e degli alberghi della zona. Se non dovessimo trovarli, estenderemo le ricerche anche ai dintorni della città».
Impartiti gli ordini, Max salutò gli amici e lasciò il locale per tornare a casa con Isabel. L’indomani avrebbero iniziato le ricerche per trovare Buffy ed Angel e spremerli a dovere, in modo da ottenere tutte le informazioni possibili sui nuovi pericolosi nemici: i vampiri!

*****

Un nuovo giorno volgeva al termine e, nonostante avessero condotto per tutto il pomeriggio ricerche approfondite, i ragazzi di Roswell non riuscirono a rintracciare Buffy e Angel che, ignari di essere ricercati, si prepararono a lasciare l’albergo.
Ormai pronti per trascorrere quella che speravano fosse una notte tranquilla, squillò il cellulare e, riconosciuto il numero, Buffy rispose celermente. «Buonasera Giles, notizie per noi?» chiese, indubbiamente interessata. «Ci troviamo su un'altra bocca dell'inferno?»
La risposta dell’ex osservatore la rassicurò. «No, Buffy», ammise l’uomo ostentando sicurezza. «Io e Willow abbiamo fatto parecchie ricerche, ma non risulta che Roswell sia un centro mistico. Probabilmente, quelli che avete ucciso erano vampiri di passaggio attirati lì dai festeggiamenti».
«Ha ragione, Giles», lo interruppe Buffy, ansiosa di chiudere la conversazione per andare a divertirsi. «Grazie! Il suo aiuto è stato prezioso».
Senza aggiungere altro, Buffy ripose il telefono. «Possiamo andare», disse osservando Angel. «Niente bocca dell'inferno... solo un gruppetto di demoni sfigati», sorrise. «La vacanza non è rovinata».

*****

Trascorsi dieci minuti, da quando avevano lasciato l’albergo, Angel si fermò di colpo, suscitando la curiosità della cacciatrice.
«Cosa succede?» gli chiese Buffy, notando la sua espressione preoccupata.
«Ho una strana sensazione», rispose lui, guardando tra la folla.
I suoi occhi scrutarono con rapidità i presenti ma, alla fine, scosse la testa. «Credevo che qualcuno ci stesse seguendo», confessò, alzando le spalle. «Devo essermi sbagliato, non preoccuparti, andiamo», le disse, mentre una figura incappucciata si allontanava.

*****

Radunato il gruppo al Crash Down Cafè, Max diede le ultime direttive prima di recarsi al museo. «Questa sera, io, Michael e Liz, dobbiamo lavorare», affermò, rivolgendosi al resto degli amici. «Spetterà a voi cercare i due strani turisti, ma siate prudenti, non sappiamo se possiamo fidarci. Se li trovate, portateli qui. Io vi raggiungerò immediatamente».
Ascoltate le sue parole, gli amici annuirono. Non avevano intenzione di agire in modo avventato e avrebbero eseguito gli ordini ricevuti. E mentre si preparavano per riprendere le ricerche, una figura incappucciata, che aveva spiato ogni loro mossa, si dileguò nel buio della notte sparendo nella folla in festa.
«Se tutto è chiaro, potete andare», finì Max e subito gli amici lasciarono il locale, ignari di ciò che sarebbe successo nei prossimi giorni.

*****

Trascorsa un’ora vagando per le vie della città, finalmente Maria riconobbe Buffy e Angel. La coppia camminava mano nella mano e lei sorrise pensando che i due non potessero essere pericolosi e si apprestò a raggiungerli. «Ciao», li salutò per attirarne l’attenzione quando fu a pochi passi. «Forse non vi ricordate di me... mi chiamo Maria», si presentò tendendo la mano. «Vorrei ringraziarvi per avermi salvato la vita e chiedervi una spiegazione su quanto successo l’altra sera nel vicolo».
Maria non si era persa in inutili chiacchiere arrivando subito al dunque e Buffy e Angel, ascoltate le sue parole, si scambiarono un cenno d’intesa. Sapevano che se l’avessero rincontrata, avrebbe preteso dei chiarimenti, in fondo l’avevano salvata da un gruppo di vampiri e non capitava tutti i giorni di essere attaccati da qualcosa che vorrebbe succhiare il tuo sangue e, senza discutere, accettarono di seguirla.
Giunti al Crash Down Cafè, Maria presentò loro il gruppo al completo poi, facendoli accomodare, iniziò con le domande che, sperava, avrebbero fatto chiarezza su ciò che era accaduto. «Quando mi avete aiutata, eravate consapevoli di trovarvi dinanzi a un gruppo di vampiri. Come mai? Chi siete?»
Buffy decise di rispondere alla domanda, ma senza sbilanciarsi troppo. «Noi viviamo a Sunnydale, una piccola cittadina che sorge sulla bocca dell'inferno. A Sunnydale puoi trovare mostri di ogni tipo, compresi i vampiri. È questo il motivo per cui sapevamo cosa fare. Quando vivi in un posto dove rischi quotidianamente la pelle, l'istinto di sopravvivenza diventa più forte e impari a stare sempre all’erta, riconoscendo il pericolo ovunque».
La risposta fornita da Buffy sembrò non soddisfare Maria che continuò con le domande. «Ma voi eravate due contro dieci, come avete fatto a vincere? E senza riportare un solo graffio!» esclamò, incapace di nascondere il proprio scetticismo.
«Grazie a un ottimo allenamento», affermò il vampiro, cercando di sembrare sincero. «Solo chi vive a Sunnydale può capire. Ogni giorno occorre lottare per restare in vita e, ogni giorno che sopravvivi, diventi più forte... più scaltro».
«La cosa che mi lascia perplesso, oltre ad aver saputo che Dracula esiste», s’intromise Max, che fino a quel momento aveva ascoltato in silenzio. «È che il suo arrivo a Roswell coincida con il vostro. Voi arrivate e arrivano i vampiri… strana coincidenza direi».
Il tono d’accusa usato dal giovane infastidì Buffy che, seccata, si alzò per andarsene. «L'hai detto tu stesso... è una coincidenza», affermò schietta. «Noi siamo venuti per una vacanza, i vampiri per uno spuntino di mezzanotte! E adesso, se non vi dispiace, vorremmo tornare alla festa».
Senza aggiungere altro, Buffy e Angel uscirono dal locale, e Max rimase immobile a osservarli finché non sparirono tra la folla. «Sono convinto che quei due nascondano qualcosa», affermò. «Penso sia meglio tenerli d’occhio. Scopriamo dove alloggiano e sarà più facile controllarli».
Con un cenno invitò Michael a seguirlo. Non si fidava e voleva torchiare i due turisti per avere finalmente risposte sincere, ignaro che i nemici veri stavano controllando ogni loro mossa e presto avrebbero agito.

*****

La losca figura che aveva spiato Buffy, Angel e i ragazzi, tornò al suo rifugio dove la stavano aspettando con impazienza.
«Fatta buona caccia Darla?» chiese Drusilla, vedendo comparire l’amica.
«Migliore di quanto potessi sperare. Ho scoperto perché ieri sera Sam non è tornato. Aveva deciso di andare al locale gestito dalle ragazzine per uno spuntino e ha fatto un brutto incontro».
«E chi ha incontrato?» chiese Drusilla, mentre pettinava una delle tante bambole sistemate su un vecchio baule.
«Angel e la dannata cacciatrice», rispose la vampira bionda con un gesto di stizza.
«Angel... il mio Angelo è qui!» Drusilla, con sguardo vacuo, sistemò la bambola accanto al cadavere della donna di cui si era nutrita. «Che bella sorpresa», sospirò deliziata. «E con lui c’è la piccola sgualdrina... dobbiamo organizzarle un funerale in grande stile».
Alle parole dell’amica, Darla sorrise malignamente. «Prenota qualche posto in più all'inferno per gli stupidi ragazzotti del locale. Se vogliamo stabilirci qui, è meglio liberarci di chiunque sappia della nostra esistenza, almeno finché non saremo pronte a mettere a ferro e fuoco questa dannata cittadina».
Ignorando il secondo cadavere gettato in un angolo, le due vampire, ridendo, si diressero verso un paio di giovani ostaggi sequestrati poche ore prima. L’idea che presto avrebbero catturato Angel e Buffy aveva risvegliato il loro appetito e, fameliche, si gettarono sui poveretti per soddisfare la rinnovata voglia di sangue, in attesa di poter versare quello più dolce dei nemici che le avevano sconfitte innumerevoli volte.

*****

Trascorsa la notte divertendosi, Buffy e Angel si ritirarono in albergo per riposarsi. Ore dopo, quando il sole tramontò, il vampiro svegliò la cacciatrice con un bacio. «Buongiorno, dormigliona», sussurrò sulle sue labbra. «Il tramonto è passato, sei pronta per uscire?»
Buffy, ricambiato il bacio, lasciò il letto per una veloce doccia e, dopo essersi vestita, sorrise all’amato che la stava aspettando. «Pronta!» esclamò euforica. Nonostante il piccolo incidente con i vampiri, la vacanza non stava andando male e lei si stava divertendo. «I giovincelli ci stanno ancora spiando?» chiese ad Angel, mentre ritirava Mister Punta nella borsetta e il vampiro annuì.
«La cameriera bionda e il suo ragazzo sono appostati all'angolo della strada e hanno dato il cambio alla cameriera mora e al suo boy».
«Maledizione, li avremo tra i piedi fino alla fine della vacanza!» sbuffò Buffy infastidita.
«Magari si stancheranno e se ne andranno», replicò Angel attirandola a sé per darle un secondo bacio e insieme lasciarono la stanza.
Giunti in strada, Michael e Maria, credendo di non essere visti, si misero a pedinarli e, trascorsa un’ora, Angel iniziò a perdere la pazienza.
«Forse sembrerò un po’ all'antica, ma quando sono con una ragazza non amo essere spiato. Adesso prendo quei due e gli faccio passare la voglia di venirci dietro», sbraitò visibilmente infastidito, mentre Buffy cercava di tranquillizzarlo.
«Calmati e mettiti al loro posto. Hanno scoperto che i mostri esistono! Cerca di essere comprensivo», gli disse sorridendo poi, senza preavviso, si voltò e con poche rapide falcate raggiunse i pedinatori gettandosi contro Michael e scaraventandolo a terra.
«E la comprensione di cui stavi parlando?» le chiese Angel affiancandola.
«Scherzavo», replicò Buffy ironica, mentre afferrava Michael tirandolo a sé. «Una cosa che non sopporto è essere seguita», disse al giovane, cercando di apparire minacciosa. «Se non ci lasciate in pace, mi arrabbio sul serio. E adesso tornate dai vostri amici e riferite anche a loro che devono smettere di spiarci, altrimenti saranno guai... per tutti voi».
Lasciata la presa su Michael, che perse l’equilibrio e cadde, Buffy abbracciò Angel e insieme si allontanarono mentre il ragazzo, aiutato da Maria, si rialzava pronto a tornare al Crash Down Cafè, dove Max e Liz stavano aspettando notizie.
Giunti al locale, Michael affrontò l’amico. «Hai ragione Max, quei due nascondono qualcosa». Sorseggiata la bibita fresca portata da Liz, scosse la testa, incredulo per l’accaduto. «Lei ha una velocità e una forza pazzesca. Mi ha scaraventato a terra come se fossi un bambino! Potrebbe essere un’aliena, e anche in lui c'è qualcosa di strano. Qualcosa che non riesco a capire».
«Io non mi arrendo», affermò Max con fermezza, ricordando il suo ruolo di leader all’interno del gruppo. «Se non vogliono fornirci spiegazioni con le buone, allora passeremo alle cattive maniere. Devono dirci cosa sta succedendo». Con un cenno all'amico, lo invitò a seguirlo. «Torniamo da loro, se non collaboreranno, useremo i nostri poteri».

*****

Buffy e Angel, stanchi di girovagare da una festa all'altra, si appartarono su una panchina del parco. Volevano concedersi qualche minuto d’intimità per scambiarsi tenerezze senza essere disturbati.
«Sono felice di essere qui. È tutto meraviglioso quando sei al mio fianco. Ti amo tantissimo», sussurrò Buffy sulle labbra di Angel.
«Anch'io ti amo e non riesco a immaginare come sarebbe la mia vita senza di te».
Finalmente sereni, i due innamorati iniziarono a baciarsi e non si accorsero dell’arrivo di Max e Michael.
«Disturbiamo?» chiese Michael, interrompendo le loro effusioni, e Angel, riconosciuta la sua voce, capì che la pazienza lo aveva abbandonato.
«Allora è una persecuzione!» esclamò incredulo. «Non avete altro da fare che venirci dietro?»
Michael osservò Max poi, incrociate le braccia al petto, sostenendo lo sguardo di Angel lo minacciò. «Vogliamo risposte esaurienti e adesso voi ce le fornirete, altrimenti vi costringeremo a parlare con la forza».
Nei successivi cinque minuti, alieni e paladini della giustizia si fronteggiarono.
Max e Michael usarono i loro poteri per colpire gli avversari e, credendo di averli sconfitti, abbassarono la guardia. In pochi secondi, senza nemmeno capire cosa fosse successo, si trovarono a terra e la lotta continuò.
Mentre Buffy combatteva contro Michael, Max, nel tentativo di sottrarsi alla furia di Angel, lo colpì con un raggio di luce, facendolo cadere e la sua mossa decretò la fine dello scontro.
Ripresosi, Angel si sollevò e i suoi lineamenti si contrassero. Il colpo subito era stato violento e il volto del demone apparve minaccioso. «Adesso mi hai fatto arrabbiare!» ringhiò contro Max che, intuita la vera natura dell’avversario, s’immobilizzò incapace di reagire. «Te lo dico un'ultima volta, devi lasciarci in pace!» inveì Angel afferrandolo al collo. «E ora prendi il tuo tirapiedi e sparite, se non vuoi che diventi cattivo».
La minaccia del vampiro si concluse con Max che veniva scaraventato contro una panchina e la lotta finì.
Angel non aveva intenzione di ucciderlo, voleva solo dargli una lezione, ed era certo che qualche ammaccatura fosse sufficiente per indurlo a capire di lasciar perdere.
Avvicinato da Buffy, che si era liberata di Michael con poche mosse, Angel le afferrò la mano mentre i suoi lineamenti tornavano normali. «Andiamo», le sussurrò dolcemente e Buffy annuì, certa che i ragazzi avessero imparato la lezione e non li avrebbero più importunati.
E mentre i due innamorati si allontanavano mano nella mano, decisi a dimenticare gli ultimi cinque minuti per godersi il resto della notte, Max e Michael, sconvolti per aver assistito alla trasformazione di Angel, mestamente tornarono al locale. Non avevano intenzione di arrendersi, dovevano solo escogitare un piano migliore.
Varcata la soglia, pronti a informare il resto del gruppo circa la vera identità dei turisti, una terribile sorpresa li attendeva. Tavoli e sedie erano rovesciati, segno che c’era stata una lotta. Senza perdere tempo corsero sul retro per cercare gli amici, ma lo sguardo di entrambi fu calamitato dalla lavagna. Dove normalmente erano riportati gli orari di lavoro dei dipendenti, spiccava una frase scritta con il sangue:

Se volete rivedere i vostri amici, dovrete consegnarci la cacciatrice e il vampiro. Avete una settimana per portarli al vecchio cimitero. Lì faremo lo scambio. Passata la settimana, se non avremo ciò che chiediamo, li Mangeremo

Impietriti davanti alla minaccia, i due ragazzi si lasciarono scivolare a terra, disperati. I rapitori chiedevano i turisti in cambio dei loro cari, gli stessi turisti che li avevano pestati solo pochi minuti prima e non avevano idea di cosa fare per riuscire a catturarli.
Angosciati, continuarono a fissare le sbavature lasciate dal sangue, incapaci di trovare una soluzione che riportasse a casa le persone che amavano.

*****

Abbandonati i festeggiamenti, Angel e Buffy rientrarono in albergo.
«Dopo la batosta presa, non penso che i nostri persecutori si faranno rivedere», affermò il vampiro, chiudendosi la porta alle spalle.
«Sono d'accordo», annuì Buffy avvicinandolo e, maliziosamente, lo attirò verso il letto. Dopo aver combattuto, il suo unico desiderio era di essere stretta in un abbraccio amorevole.
Trenta minuti più tardi, il rumore di pugni contro l’uscio interruppe le effusioni della coppia.
Lasciato il comodo giaciglio, Buffy si diresse alla porta e, aperto l’uscio, rimase immobile a osservare le persone che aveva di fronte.

*****

Nel covo dei vampiri, Darla e Drusilla stavano ammirando le loro prede.
«Quanto siete carini, io adoro i giovani, mi piacciono tanto che li mangerei!»
Ridendo, Darla tramutò il proprio volto e si avvicinò a Liz che, sebbene terrorizzata, non si mosse.
Avvicinati i denti aguzzi al collo della poverina, finse di morderla poi, sentendo l’odore della sua paura, si ritrasse divertita. «Non temere, se il tuo boy mi darà ciò che voglio, non ti mangerò».
Ascoltate le parole dell’amica, Drusilla rise divertita. «Darla stava scherzando! Quando avremo Angel e la cacciatrice voi morirete e provvederò io stessa a uccidervi».
E la sua minaccia echeggiò terribile nell’antro scuro, coprendo i singhiozzi disperati dei prigionieri.

*****

Fermi davanti alla porta, Max e Michael osservavano la cacciatrice.
«Ma non vi arrendete mai?» chiese Buffy, pronta a cacciarli. «Non vi è bastata la lezione di poco fa? Ne volete un'altra?» li minacciò, stanca di trovarli ovunque.
«Per favore, permettici di entrare, dobbiamo mostrare a te e al tuo ragazzo una cosa importante», disse Max sostenendo il suo sguardo furibondo.
Buffy esitò qualche secondo poi, vedendo i loro volti sconvolti, decise di farli accomodare mentre Angel, sdraiato sul letto, non accennava a muoversi, seccato per essere stato, di nuovo, interrotto.
«Di solito io e i miei amici non ci comportiamo tanto male», cercò di scusarsi Max, rivolgendo la propria attenzione a Buffy che sembrava disposta ad ascoltarlo. «Purtroppo, in questo periodo siamo sotto pressione… prima l' FBI che ci dà la caccia, dato che non siamo, come dire, completamente umani e poi i vampiri!»
Chiusa la porta alle loro spalle, Buffy sorrise scaltra. «Avevamo capito che non siete esseri umani, ma cosa siete? Stregoni? Il raggio di luce che esce dalle vostre mani è potente».
«Non si tratta di magia, noi siamo alieni!»
«Alieni?» replicò Angel che fino a quel momento si era disinteressato dei suoi ospiti. «E dove avete nascosto le antenne e la pelle verde?» chiese con evidente ironia.
«Niente antenne o pelle verde, quelle sono idiozie. Noi siamo simili agli umani, la differenza è che possediamo poteri che gli uomini non hanno, proprio come la tua ragazza, anche lei non è umana, vero?»
«Sbagliato!» intervenne Buffy. «Sono umana e sono una cacciatrice di vampiri, ed è il motivo per cui ho una forza non comune, mentre Angel è un vampiro, ma ha un'anima che gli permette di combattere dalla parte dei buoni».
«Ora che ci siamo presentati vorrei sapere perché siete venuti a cercarci! Le vostre facce cominciano a darmi sui nervi!» aggiunse Angel visibilmente irritato e Max, per nulla desideroso di avere un altro scontro con lui, estrasse un biglietto dalla tasca dei pantaloni e lo porse a Buffy.
«Dopo che ci avete pestati, siamo tornati al Crash Down Cafè. I nostri amici erano spariti e su una lavagna c'era scritto questo messaggio con il sangue. Leggilo».
Afferrato il foglietto, Buffy lesse ad alta voce le poche frasi impresse, in modo che anche Angel potesse sentire. «Maledizione ai vampiri!» esclamò. «Quelli che abbiamo ucciso l'altra sera non erano i soli, ce ne sono altri».
«A quanto pare è così e sembra ci vogliano» replicò Angel.
«Maledetti!» sul volto di Buffy apparve un'espressione preoccupata. «Secondo te... i loro amici... sono...»
«No», cercò di rassicurarla Angel avendo intuito la sua paura. «Penso che li terranno in vita fino allo scadere dell'ultimatum».
«Dovete aiutarci». Max fissò lo sguardo prima su Buffy poi su Angel. «Per favore», supplicò senza distogliere lo sguardo dai loro volti. «Non lasciate che li uccidano!»
Vampiro e cacciatrice si scambiarono una rapida occhiata. Erano certi che chiunque avesse scritto la minaccia avrebbe teso loro una trappola, dovevano quindi capire chi fosse il burattinaio che tirava i fili per poterlo sconfiggere.

*****

«Pensi che gli stupidi ragazzotti riusciranno a portarci Angel e la cacciatrice?» Drusilla osservò Darla incapace di nascondere l'eccitazione. «Angelus tornerà da noi?»
«Sono certa che faranno il possibile. Abbiamo le loro ragazze e non penso vogliano lasciarle morire», replicò Darla, condividendo l’eccitazione dell’amica. Entro poche ore la cacciatrice sarebbe stata sua prigioniera ed era ansiosa di torturarla.
«Mi eccita l’idea di sentire le urla di Buffy», affermò Drusilla e rivolse un'occhiata famelica agli ostaggi. «E ho tanta voglia di nutrirmi di loro».
«Sii paziente, mia cara». Darla le pose una mano sulla spalla per attirare la sua attenzione. «Quando sarà il momento, li uccideremo tutti, e ora andiamo a caccia, ho voglia di sgranchirmi un po’».
Prima di lasciare il covo, le due donne si accertarono che gli ostaggi fossero ben legati e ordinarono ai vampiri di non bere neppure una goccia del loro sangue, pena la morte!

*****

Preoccupata per l'evolversi degli eventi, Buffy telefonò a Giles. «Sì, ha capito bene, ci sono altri vampiri oltre a quelli che abbiamo ucciso. Hanno rapito alcuni ragazzi del luogo e minacciano di divorarli se entro una settimana non ci consegneremo a loro».
Giles, all’altro capo del telefono, posò gli occhiali sulla scrivania e si asciugò la fronte. «Non commettere imprudenze», l’ammonì. «Non sai chi siano i tuoi nemici e non devi agire avventatamente. Raduno il gruppo e domattina saremo lì».
Chiusa la conversazione, Buffy rivolse ad Angel una smorfia avvilita.
«Fine della vacanza», sospirò. «Domani Giles e gli altri arrivano per aiutarci».
«Fantastico», replicò Angel per nulla felice di trovarsi Xander tra i piedi. «Avrete il nostro aiuto», disse rivolgendosi a Max e Michael. «E adesso tornate a casa».
«E non fate sciocchezze», aggiunse Buffy scortandoli alla porta. «Sarete anche alieni, ma i vampiri sono esseri demoniaci da non sottovalutare».
Congedati i due ragazzi, Buffy si accoccolò tra le braccia di Angel in attesa di riunirsi con Giles e la Scooby gang.

*****

Con il sorgere del sole, Giles e i ragazzi della Scooby gang giunsero all’albergo dove alloggiava la coppietta felice e trovarono Buffy ad attenderli nella hall.
«Fantastico posticino hai trovato per stare con il tuo bello», affermò Xander guardandosi attorno. «A proposito... non lo vedo, lui dov'è?»
«Dove vuoi che sia? È in camera... se non te ne sei accorto, è mattina», sbuffò Buffy, conscia che la convivenza tra i due sarebbe stata ardua. «Andiamo, vi aiuto a portare le borse nelle vostre stanze».
«Io e Xander dormiremo insieme», esordì Anya, mentre Giles alzava gli occhi al cielo cercando di mantenere la calma.
«Tu sei nella stanza con Cordelia e Willow», le ricordò Giles passandole accanto. «Non siamo venuti per una vacanza, quindi cerca di comportarti bene».
«Significa che a me tocca dividere la stanza con lei? Sai che divertimento», sbuffò Xander seccato, e Giles finse di non aver sentito. Dopo essersi sistemati nelle reciproche camere e aver disfatto i bagagli, la gang al completo si radunò nella stanza di Buffy.
«Ciao Angel, ti è piaciuta la vacanza che ho organizzato? Vampiri a parte, ovviamente!» esclamò Willow sorridendo e alzando le spalle.
«Sì, grazie, hai avuto una bella idea, naturalmente, vampiri a parte!» le rispose Angel strizzandole l’occhio mentre Giles, impaziente di esporre il problema per cui si erano trasferiti a Roswell, impose il silenzio ai presenti.
«Ci sono cose più importanti cui pensare, parlerete più tardi della vacanza», disse, esaminando il resto della stanza. «Non vedo i due ragazzi. Avrei bisogno di fargli alcune domande. Dove sono?»
«A casa, ci raggiungeranno stasera», rispose Buffy. «Max e Michael, così si chiamano, non sanno chi ha rapito i loro amici. Hanno trovato un messaggio su una lavagna e lo hanno trascritto per mostrarcelo».
Estratto il foglietto dalla tasca dei pantaloni, Buffy lo porse a Giles che lo lesse velocemente poi, posandolo sul tavolo, l’uomo impartì i primi ordini. «Stasera inizieremo la ronda. Se siamo fortunati, incapperemo in qualche vampiro chiacchierone».
Disinteressandosi completamente delle sue parole entusiastiche, Anya avvicinò Xander per afferrargli la mano. «È giorno e nessun vampiro si farà vedere», sbuffò, attirandosi un’occhiataccia di Giles che, ovviamente, lei ignorò. «Io ne approfitto per fare un giretto. Chi viene con me?»
«Io vengo! Meglio lo shopping a Giles e alle sue ricerche», esclamò Xander, suscitando l’approvazione di Cordelia e Willow che annuirono. E prima che l’uomo potesse dissentire, esponendo qualche brillante idea che li avrebbe costretti tra quattro mura per tutto il giorno, lasciarono la stanza di corsa, senza neppure preoccuparsi di chiudere la porta.

*****

Darla e Drusilla, dopo una notte intensa passata cacciando e trucidando poveri malcapitati, al sorgere del sole rientrarono al covo e, incredule, osservarono ciò che stava accadendo.
I prigionieri erano liberi e stavano lottando contro i vampiri che avrebbero dovuto vegliare su di loro.
Fissando Isabel, mentre scagliava strani raggi luminosi, si accostarono alla parete e, divertite, assistettero in silenzio alla patetica insurrezione.
Solo quando la ragazza uccise un vampiro decisero di intervenire e, immobilizzati Alex e Kyle, con una mossa veloce spezzarono il collo a entrambi ponendo fine alla lotta, e i vampiri poterono catturare le tre superstiti.
«Allora, biondina, cosa sei? Una strega?» chiese Drusilla avvicinando Isabel e annusandola.
«No, brutta stronza, sono un'aliena», replicò la ragazza cercando di trattenere le lacrime. Due amici erano morti davanti ai suoi occhi e non aveva potuto fare nulla per aiutarli, ma non aveva intenzione di piangere. Non davanti a quei mostri che si sarebbero saziate del suo dolore, ridendone.
«Un'aliena? Non ho mai assaggiato un'aliena, chissà che sapore hai!»
Famelica, Drusilla la morse sul collo e iniziò a succhiare il suo sangue. «Sei squisita!» esclamò, passandosi la mano sulle labbra. «Anche le tue amichette sono aliene?» chiese deliziata, ma Isabel non rispose e, terrorizzata, vide Darla avvicinare Maria e Liz.
«Se non rispondi immediatamente, la mia amica spezzerà il collo anche a loro», le sussurrò Drusilla.
«No... sono umane!» urlò Isabel, sperando di salvare almeno loro.
«Peccato, è così buono il sangue alieno».
Di nuovo Drusilla affondò i denti nella sua carne, ridendo delle sue urla di dolore e in breve Isabel perse i sensi accasciandosi al suolo, mentre Liz e Maria non poterono far altro che piangere per la morte dei loro amici, consapevoli che presto avrebbero subito la stessa sorte.

*****

Il sole tramontò e Max e Michael bussarono alla porta della cacciatrice. «Immagino che siate i due nuovi amici di Buffy», disse Giles guardando i giovani fermi sulla soglia. «Entrate, vi stavamo aspettando».
Spostandosi fece accomodare i ragazzi che si trovarono faccia a faccia con la gang al completo e Anya li scrutò con evidente interesse. «Carini, molto carini», esclamò sorridendo e Giles, con un gesto, le intimò di tacere.
«Sempre il solito rompi scatole», replicò Anya a voce abbastanza alta per essere sentita poi, notata l’occhiataccia dell’uomo, finalmente tacque e Giles, ristabilito l’ordine, poté interrogare gli ospiti.
«Mai incontrato vampiri prima di oggi?» chiese, mentre Max negava.
«No... fino a pochi giorni fa credevamo di essere noi gli unici abitanti un po’ particolari di Roswell», confessò, avvertendo lo sguardo indagatore dei presenti fisso su di lui.
«Non pensavo che gli alieni esistessero», esclamò Willow incredula e Xander, sentendo le sue parole, le rivolse una smorfia ironica.
«Sei seduta accanto a mister denti aguzzi e ti sorprendi dell'esistenza degli alieni?» le chiese, mentre Angel era già in piedi, pronto per zittirlo a suon di pugni.
«Almeno per una volta, non potreste fingere di andare d'accordo?» sbuffò Buffy rivolgendosi ai due litiganti, ma nessuno le rispose e, scrollando le spalle, decise di allontanarsi. «Che parlo a fare con voi? È solo tempo perso», sbuffò. «Comunque ora abbiamo qualcosa di più importante a cui pensare. Dobbiamo catturare un vampiro e portarlo a Giles affinché lo possa interrogare».
Dividendosi in due gruppi, i “cacciatori” lasciarono l'albergo e, circa un paio di ore più tardi, il gruppo capeggiato da Angel tornò.
«Abbiamo cercato ovunque, ma non abbiamo trovato nessun demone», ammise deluso il vampiro, mentre la voce irreverente di Xander giunse immediata a infastidirlo.
«Niente paura, succhia sangue, l’abbiamo catturato noi un pipistrello».
Spostandosi, Xander lasciò passare la cacciatrice che trascinava un giovane demone.
Strattonandolo fino a una sedia lo legò, in modo che non potesse muoversi.
«È tutto suo, Giles. Cerchi di scoprire qualcosa di utile».
L'osservatore avvicinò il vampiro, posandogli una mano sulla spalla e premendo con l’intenzione di fargli male. «Ora noi parleremo», gli disse, chinandosi per guardare i suoi occhi. «Se decidi di collaborare, forse potrei lasciarti libero, ma se mi fai arrabbiare ti consegnerò alla cacciatrice. Devi sapere che questa è la sua prima vacanza ed è molto incavolata perché gliela state rovinando».
Sollevandosi, Giles passò di nuovo la mano sulla spalla del demone. «L'unica cosa che voglio sapere è il nome del tuo capo e dove si nasconde… e sono sicuro che tu me lo dirai».

*****

Trascorso il pomeriggio dormendo, Darla e Drusilla lasciarono i comodi giacigli per raggiungere il resto del gruppo e furono informate circa le ultime novità.
«E così, i cagnolini di Buffy sono arrivati», esclamò Darla, osservando il vampiro che le aveva portato l’interessante notizia.
«Sì, padrona e hanno catturato Charlie».
«Maledizione! Quell’idiota ha la lingua lunga ed è un codardo», imprecò Darla, mentre Drusilla sospirava delusa.
«Ci tenevo a fare una sorpresa a quella stupida cacciatrice e al mio Angelo. E ora Charlie starà parlando di noi e addio sorpresa. Avrei dovuto ucciderlo, invece di farne un vampiro, ma mi ricordava tanto il mio Spike...»
Con la solita folle calma, Drusilla strappò un braccio alla bambola con cui stava giocando e Darla cercò di consolarla abbracciandola. «Non angustiarti, amica mia, ho in serbo un'altra sorpresa per i nostri nemici e sono convinta che ti piacerà tantissimo», le confessò tirandola a sé, poi volse lo sguardo verso il vampiro. «Non stare lì impalato e vai a prendere le due ragazze, devo consegnare un messaggio alla cacciatrice. Presto ci divertiremo».
Ridendo, Darla osservò il vampiro allontanarsi e spiegò all’amica ciò che aveva in mente e sulle labbra di Drusilla apparve un sorriso estasiato.

*****

Come immaginato da Darla, il vampiro catturato non possedeva un cuore impavido e la minaccia di Giles, di consegnarlo alla cacciatrice, sortì l'effetto sperato. In pochi minuti Charlie spiattellò tutto ciò che sapeva, fornendo a Buffy i nomi del nemico, nomi che la ragazza avrebbe preferito non sentire.
«Così, quella pazza di Drusilla è ancora tra i piedi. E Darla è con lei. Ma non era morta? Come ha fatto a resuscitare? Di nuovo!»
Giles, cui era stata posta la domanda, scrollò le spalle, non sapeva cosa rispondere e Buffy decise di passare oltre. Non era fondamentale scoprire perché la vampira fosse tornata dell’inferno, ciò che le premeva era fermarla. «Non importa, Giles, ciò che conta è che Darla vorrà vendicarsi di chi l'ha spedita all'inferno», affermò preoccupata e le sue parole furono seguite dal silenzio, mentre tutti guardavano Angel.
Lui aveva ucciso la vampira ed era ovvio che Darla volesse vendicarsi. Sentendo gli occhi dei presenti puntati su di sé, Angel sorrise spavaldo. «Abbiamo sconfitto Darla una volta, la sconfiggeremo ancora», dichiarò con sicurezza. «Si sa nulla di Spike? È qui anche lui?» chiese e Giles scosse la testa.
«No, il nostro intrepido eroe ha parlato solo di Darla e Drusilla, Spike non è qui».
«Peccato, avevo una voglia matta di prenderlo a calci nel sedere, sarà per la prossima volta», dichiarò Buffy strizzando l’occhio ad Angel che annuì divertito mentre Cordelia, non condividendo il loro ottimismo, s’intromise nella discussione.
«Non so gli altri, ma io sono abbastanza preoccupata», disse guardando la cacciatrice.
«Non temere, ho un piano», la rassicurò Buffy. «Andiamo nel loro covo e ingaggiamo battaglia».
«E questo tu lo chiami piano? Sei fuori di testa? Io lo chiamerei suicidio di massa», replicò Cordelia, convinta che l’amica fosse completamente impazzita.
«Buffy, non essere precipitosa», intervenne Giles per placare il suo spirito battagliero. «Loro hanno un piccolo esercito e non credo che la tua idea di dare battaglia in territorio nemico sia saggia», dichiarò, condividendo la preoccupazione di Cordelia.
«Se lei ne ha una migliore, deve solo dirla... la ascolto», lo sfidò Buffy e Giles dovette scuotere il capo in segno di resa.
«Temo di non averne», sospirò rassegnato, mentre Buffy osservava il resto del gruppo.
«Allora è deciso, domani, dopo il tramonto, ci introdurremo nel covo dei cattivi e salveremo gli amici di Max e Michael. Ora andate a riposare, domani sarà una lunga notte». E congedandosi dagli amici, cacciatrice e vampiro si ritirarono in camera per trascorrere insieme l’ultima sera prima della battaglia.

*****

Max dopo aver accompagnato Michael a casa, tornò al Crash Down Cafè e vide che la porta sul retro era spalancata. Per timore che potessero entrare dei ladri, o peggio, si affrettò a chiuderla e, quando si voltò per lasciare il locale, si trovò di fronte Liz.
La ragazza era sconvolta e stava piangendo.
Felice che fosse ancora viva, Max la strinse tra le braccia cercando di calmarla. Baciandole affettuosamente la fronte, le carezzò i capelli. «Siete riusciti a fuggire», sussurrò incredulo. «E dove sono gli altri? Ti prego, smetti di piangere e raccontami cosa è successo».
Nonostante il rassicurante abbraccio in cui la stingeva Max, Liz continuò a singhiozzare, incapace di calmarsi. «Mi dispiace», gemette in preda al panico. «Ma gli altri non ce l'hanno fatta… li hanno uccisi».
La confessione angosciante di Liz scosse Max che vacillò. La morte della sorella era un duro colpo cui non era preparato e sentì le lacrime rigargli le guance mentre Liz, sempre stretta a lui, continuava a singhiozzare disperata.
«Abbiamo lottato, ma erano troppo forti... e avrebbero ucciso anche me, se non gli fossi servita. Io non sono scappata, mi hanno lasciata andare perché dovevo portare un messaggio alla cacciatrice».
La voce di Liz era sempre più stridula, soffocata dal pianto e Max cercò di ascoltarla, nonostante il suo cuore fosse a pezzi.
«Ora ti consegnerò il messaggio di Darla, sono sicura che a Buffy piacerà molto».
Improvvisamente un ghigno malefico apparve sul volto della ragazza, mentre Max, attonito, osservava il mutamento dei suoi lineamenti, paralizzato dalla terribile scoperta: Liz era una vampira.
Approfittando dello stupore del giovane fidanzato, la ragazza lo strinse a sé affondando i denti nel suo collo e Max nulla poté per sottrarsi al terribile destino che lo attendeva.
Portandolo a un passo dalla morte, prima che esalasse l’ultimo respiro Liz gli donò la vita eterna, trasformandolo in una creatura della notte, come era successo a lei solo poche ore prima per volere di Darla.
Poco distante dal Crash Down Cafè, un'analoga tragedia si stava consumando. Maria, presentandosi in lacrime a casa di Michael, lo aveva circuito e in quell’istante lo stava trasformando in un vampiro.
Quando la trasformazione avvenne, i quattro demoni si ritrovarono e insieme si diressero dai nuovi amici, dove Darla e Drusilla li stavano aspettando.
«Che cosa dolce è l'amore», rise divertita la vampira bionda, vedendo le due coppiette. «Sapevo che le nostre ragazzine non avrebbero fallito e ci avrebbero portato i loro aitanti giovanotti. E Adesso che siamo insieme è tempo di procedere».
Drusilla rise divertita pregustando la vittoria finale, l’idea dell’amica non poteva fallire e Buffy avrebbe finalmente avuto la giusta punizione.

*****

Le ore trascorsero rapide e la sera dello scontro giunse.
Efficiente come sempre, Giles consegnò paletti di legno a tutto il gruppo mentre Buffy rivolgeva la propria attenzione a Max e Michael. «Ho constatato di persona la vostra forza, però non fateci troppo affidamento, contro i vampiri sono più utili i paletti di legno», disse, mettendoli in guardia. «Quando entreremo nel loro covo, siate prudenti. Vi prometto che riusciremo a salvare i vostri amici». E mentre Buffy si allontanava, Max e Michael nascosero il ghigno bestiale fiorito sulle loro labbra; entro poco la trappola preparata da Darla sarebbe scattata.

*****

Seguendo le indicazioni del vampiro catturato, il gruppo di Buffy si diresse verso il covo dei demoni e, procedendo con cautela, la cacciatrice entrò nella tana del nemico seguita da Angel.
Pur con timore anche il resto del gruppo la seguì, solo Max e Michael tardarono a entrare e, portandosi alle spalle di tutti, avanzarono lentamente.
Alla fine del tunnel, Buffy si fermò e vide apparire Darla e Drusilla attorniate da una cinquantina di vampiri.
Cordelia, guardando i demoni che parevano bestie fameliche assetate di sangue, si nascose dietro a Willow. «Qui le cose si mettono male», sussurrò spaventata. «Io direi di girare i tacchi e fare marcia indietro, finché siamo ancora tutti interi».
Voltandosi per fuggire, Cordelia notò con orrore che un gruppo di vampiri stava bloccando l’ingresso e capì che erano completamente accerchiati. Non c'era modo di scappare.
«E adesso che si fa?» chiese a Buffy senza ottenere risposta. «Che ti prende?» domandò vedendo che l'amica stava osservando le due giovani vampire al fianco di Drusilla.
«Le vampire», replicò Buffy scuotendo la testa. «Sono Liz e Maria, le ragazze che avremmo dovuto salvare».
Sconvolta, Buffy si voltò per cercare Michael e Max e li vide insieme ai demoni che bloccavano la via d’uscita. «Anche loro sono vampiri», sussurrò a denti stretti ormai certa di essere caduta in trappola.
«Ti è piaciuta la mia sorpresa?» Darla si abbandonò a una risata terrificante. «I tuoi nuovi amichetti hanno deciso di unirsi a noi e sono stati così gentili da sbarrare l'ingresso... nessuno uscirà vivo da questo posto».
Di nuovo la risata della vampira rimbombò nella grotta e Buffy avvertì un brivido correrle lungo la schiena. La situazione era pessima e temeva per i suoi amici.
Osservando i demoni fece una stima sul loro numero, pensando a come agire, ma la voce di Drusilla interruppe le sue riflessioni.
«Iniziamo la festa», la sentì urlare. «E che nessuno uccida Buffy e Angel... li voglio vivi!» E la lotta cominciò.
La prima a cadere vittima della furia omicida dei mostri fu Cordelia, immediatamente seguita da Anya. Le ragazze vennero assalite da Michael e Maria che le uccisero per sfamarsi.
Stessa sorte toccò a Willow uccisa da Max, e a Xander caduto vittima di Liz.
L’ultimo a cadere fu Giles, ucciso da Darla e con la sua morte finì anche la lotta. Il numero cospicuo di demoni, e lo strazio per la dipartita degli amici, fece abbassare la guardia a Buffy e Angel che vennero immobilizzati.
«Questo è un giorno stupendo, la cacciatrice e Angel ai miei piedi, straordinario!» esclamò Darla con una risata soddisfatta. «Incatenateli al muro, sta per iniziare il vero divertimento», ordinò a Max e Michael che immediatamente ubbidirono.
Quando i prigionieri furono immobilizzati, Drusilla avvicinò Buffy, cercando di trattenere l’eccitazione che provava per ciò che sarebbe successo entro pochi minuti. «Ho pensato molto a te», le sussurrò maligna. «Volevo farti un regalo speciale, darti una morte atroce e mi sono ricordata di quando fosti trasformata in un ratto. Ti sei mai chiesta perché quelle deliziose creature abbiano tanti dentini affilati?»
Buffy osservò lo sguardo folle della vampira e iniziò ad avere paura. Sapeva che Drusilla era pazza ed era certa che le avrebbe dato una morte atroce e le parole della donna confermarono i suoi timori.
«Ho trovato una ventina di simpatici topini che vogliono fare la tua conoscenza. Non vedono l'ora di assaggiare la tua carne», disse eccitata, mentre la luce della follia brillava nei suoi occhi. «L'odore del sangue li rende famelici e tu sei ricoperta di tante adorabili ferite. Tra un attimo lascerò libere le graziose creature che ti divoreranno lentamente… voglio sentirti urlare. Voglio sentire il tuo dolore quando i ratti affonderanno i denti nella tua tenera carne!»
«Uccidici e falla finita, maledetta pazza», le urlò Angel cercando di liberarsi, mentre Darla lo avvicinava per dargli una carezza.
«Angel, Angel, mio caro Angel, non pensare alla fine che farà la tua amata, preoccupati piuttosto della tua morte, perché per te ho in serbo un regalino speciale», gli mormorò, senza distogliere lo sguardo dal suo viso. «Comunque non voglio privarti del piacere di veder morire la cacciatrice. Le starai accanto mentre i topi la divoreranno. La sentirai urlare e non potrai fare nulla per salvarla e quando di lei non rimarrà che un informe mucchio di carne sanguinolenta, allora io e i miei ce ne andremo e vi lasceremo qui, incatenati come bestie e tu rimarrai anni e anni vicino al cadavere della donna che ami, finché non morirai di fame. Che dici, ti piace la mia idea? Io la trovo perfetta!»
Applaudendo alle parole dell’amica, Drusilla afferrò un'enorme scatola e svuotò il contenuto sul pavimento. Venti grossi topi iniziarono ad annusare l'aria, mentre l'odore del sangue inebriava i loro sensi, spingendoli verso i prigionieri incatenati alla parete.
«Non fate avvicinare i topi ad Angel, si devono cibare solo della cacciatrice», ordinò a Maria e Liz, ridendo eccitata all’espressione di terrore apparsa sul volto di Buffy, mentre osservava i topi sempre più vicini.
Consapevole di non avere speranze, la ragazza volse lo sguardo verso Angel, che stava tirando le catene per strapparle.
«Buffy, non riesco a liberarmi», le confessò angosciato fissando i suoi occhi e Buffy sorrise.
«Ti amo, Angel», sussurrò, mentre un ratto si era arrampicato sulla sua gamba.
«Anch'io ti amo, Buffy...».
La frase del vampiro fu seguita da un urlo straziante. Il topo, annusato l’odore del sangue, aveva iniziato a morsicare la carne di Buffy, procurandole nuove ferite e subito altri ratti accorsero per cibarsi di lei. Morsicando ogni parte del suo corpo le strapparono gli abiti per conficcare i denti nella sua pelle, squarciandola, e un secondo urlo, più forte del precedente, lacerò l’aria echeggiando nella notte buia.

*****

Sudata, preda di un terrore folle, Buffy si svegliò incapace di trattenere un terzo urlo mentre Angel, sdraiato accanto a lei, cercava di tranquillizzarla.
«Buffy… Buffy… cosa ti succede… Buffy… calmati… era un sogno… stavi solo sognando».
Osservando la stanza, Buffy riconobbe la casa di Angel. Era uscita di ronda e aveva deciso di passare la notte con il vampiro e si era addormentata. Sentendosi al sicuro, finalmente si quietò e riprese a respirare normalmente. «Un sogno… era solo un sogno», ripeté, mentre Angel la osservava preoccupato. «Sembrava tutto vero… non sono mai stata tanto spaventata in vita mia», confessò stringendosi a lui. «C’erano Drusilla e Darla… hanno ucciso tutto il gruppo facendosi aiutare da ragazzi alieni vampirizzati… e poi i topi che mi divoravano… è stato terribile».
Angel la strinse a sé sorridendo, per cercare di rassicurarla. «Darla è morta e Drusilla non è più un problema… non preoccuparti e continua a dormire». Carezzandole il volto, la fece sdraiare. «Pensa a qualcosa di bello», le disse baciandola e lei annuì. L’incubo era passato e trovarsi stretta all’amato l’aveva tranquillizzata.
«Dirò a Giles che voglio una settimana di vacanza. Troppo lavoro senza un attimo di svago mi sta uccidendo. Ho sempre sognato di fare un viaggio con te e nessuno potrà impedirmelo. Andremo a Venezia, dicono che sia stupenda».
Finalmente tranquilla, Buffy si abbandonò tra le braccia di Angel e si addormentò mentre una figura incappucciata, acquattata accanto alla finestra, aveva sentito tutto.
«Stai attenta Buffy a ciò che sogni, perché potrebbe avverarsi», sussurrò la losca figura mentre lasciava il nascondiglio.
«Sogna di andare a Venezia e stai certa che io sarò là ad aspettarti e non sarò sola».
Allontanandosi dalla casa di Angel, Drusilla sorrise maligna, pregustando il momento in cui avrebbe trasformato il sogno di Buffy nell’incubo che tanto terrore le aveva procurato.
 

FINE






Questa storia ha partecipato al contest: “Era un sogno – seconda edizione di Fabi_Fabi” – classificandosi Tredicesima.

Vincitrice premio Originalità

Prompt scelti: 6-bacio, 7-sangue, 29-risata, 46-routine.
Citazione: h) State molto attenti con i vostri sogni, perché corrono il rischio di avverarsi. (Leo Buscaglia)

premio




   
 
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