La Stanza

Del sangue sgorga al di fuori della porta socchiusa.
Da dentro quel luogo provengono strani rumori.
Colpi di piedi sul pavimento di chi inerme cerca di fuggire, mobili spostati con forza per poter essere usati come scudo e arma di difesa, una folle e sadica risata, il suono di un coltello che squarcia e lacera la carne e molte, tante urla. Urla di chi non ce l�ha fatta, urla di chi disperato si � arreso alla realt�.
Follia, disperazione, agonia e infine morte. La fine o l�inizio di un altrettanto amaro dolore?
Adesso regna il silenzio. Noi all�esterno della camera, nel buio pi� assoluto, ci rannicchiamo come per proteggerci dall�imminente condanna, anche se consapevoli che prima o poi ognuno di noi subir� tutto ci�.
Chi protegge il proprio figlio, chi si nasconde dietro un mobile con la speranza di non essere visto, chi piange senza sosta, chi trattiene le lacrime per orgoglio per poter vivere i suoi ultimi momenti senza dar la soddisfazione a quel mentecatto di vederlo implorante e angosciato e infine io.
Io, accasciato sul lurido pavimento in legno davanti a quella porta completamente stremato e privo di forze.
Ascolto il lento cigolio della porta che piano viene aperta e sento sulla pelle la luce della lampadina della camera delle nostre disumane pene e il respiro di quel demone, che non pu� essere definito uomo.
Ora a chi toccher�? A me?

Note dell'autore:
E' la prima volta che mi avventuro nel Mondo delle angst, fino ad ora ho scritto sempre cose divertenti e ironiche... quindi non so com'� il risultato :)
Spero bene ^^
-Rehara.