Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Ricorda la storia  |      
Autore: pamao    31/12/2007    5 recensioni
Ebben sì...
Siamo tornate, l'ultimo dell'anno per regalarvi un capitolo speciale lunghissimo della nostra storia "Just a Dream?"
E' del tutto in ambito natalizio, che anche se il Natale è passato resterà sempre nei nostri cuori.
Un Natale all'insegna del romanticismo e di un po' di comicità!!^^
Auguri e Buona lettura! Sono gradite delle recensioni grazie!! Almeno l'ultimo dell'anno fateci felici!!!
*PaMaO*
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
JUST A DREAM

JUST A DREAM?

*=MERRY CHRISTMAS!=*

 

Hallo ragazzi!! Eccoci tornate con un capitolo speciale di “Just a dream?”, tutto natalizio!!

N.B: questo capitolo non ha nessun collegamento con la storia, quindi ci saranno sì le coppie Karla/Tom, Ilary/Bill, Bea/Gustav, Fede/Georg [ che non sono assolutamente le coppie UFFICIALI della storia vera…] ma solo nell’ambito natalizio, perciò non è il continuo di “Just a dream?”.

Fate conto che stanno insieme da un po’ di tempo [mentre nella storia non sono ancora fidanzati] e devono passare il Natale tutti insieme!!!^^

Hope you enjoy it! Merry Christmas at all!! [ anche se in ritardo!!!^^] e Buon 2008!!!^^

 

NB: I Tokio Hotel non ci appartengono, la storia non è stata scritta a scopo di lucro. I fatti sono del tutto inventati.

 

***

 

24 dicembre, vigilia di Natale.

Neve che copre tutte le strade di Roma.

Alberi addobbati, luci dappertutto, famiglie felici.

Otto ragazzi in giro per la città, ridendo e scherzando, tutti tranne uno.

- Dai Tom, perché non sorridi un po’ e non ti diverti come facciamo noi?- domandò con gli occhi da cucciolo Karla, che era rimasta tutto il tempo ad osservare il suo ragazzo che non aveva spiccicato parola per tutto il giorno, il che era alquanto preoccupante.

- Smettila tanto non mi impietosisci. Non mi è mai piaciuto il Natale, e non cambierò di certo idea adesso! Non capisco perché debbano essere tutti così felici quando invece è un giorno come tutti gli altri!- rispose scocciato il biondo, avvertendo una fitta allo stomaco quando lo sguardo arrabbiato della castana lo penetrò da parte a parte.

- Oh ma insomma… tu che sei sempre così allegro, simpatico, rompi palle adesso te ne stai zitto e non fai un cavolo? “Satana” esci da questo corpo!! Ridammi il mio SexGott preferito!! Uff, se vuoi mi posso vestire da Babbo Natale, con quel vestitino stretto che mi arriva fino a molto sopra il ginocchio…- disse maliziosa, osservando divertita gli occhi nocciola dell’altro farsi luccicosi più delle lucine che erano affisse ai balconi delle case.

- Lo faresti davvero?- chiese stupito il chitarrista, con un po’ di bava alla bocca e il pensiero che era affisso alla natiche della sua ragazza scoperte dal vestito.

- Ma certo che no! Ma ti pare che mi metto quello roba? Era solo per vedere se eri ancora normale…- ridacchiò compiaciuta la giovane, beccando una lieve spinta da parte dell’altro.

- Ma la vuoi smettere? Mi ci avevi fatto credere per un secondo…- sospirò imbronciato il ragazzo, tornando di nuovo silenzioso e chiuso nei suoi pensieri.

Da dietro a loro spunto una ragazza bassetta, con un cappello da Babbo Natale che si illuminava, che presa da uno slancio di creatività si mise a cantare a squarciagola.

- E’ Natale e a Natale si può fare di piùùùùùùùùùùùùùùù, è Natale e a Natale si può dare di piùùùùùùùùùùùùùùù!!!!- prima che finisse la sua dolce canzoncina le venne tappata la bocca da Beatrice che risparmiò a tutti una bella dose di “amplifon”[o come si scrive].

- Ma ci vuoi stordire tutti? Mi chiedo come diavolo fai ad uscirtene così… sei già passata al manicomio?- esclamò seria la bionda, provocando le risate da parte di tutto il gruppo.

Si aggiunsero a loro anche Federica e Georg che era appena usciti da un negozio di scarpe, dove la giovane si era comprata ben tre paia di stivali, per la grande gioia di Georg che alla fine aveva dovuto pagare di tasca sua. Infondo a Natale si è tutti più buoni, no?

- Bè, Bea ha ragione… ma come ti viene in mente di urlare in una strada piena di gente?- chiese sorridendo Fede, indirizzando lo sguardo su Ilary che aveva il volto verso il basso.

- Uff raga… senso del Natale proprio zero! Umorismo sottoterra! Vabbè forse è meglio che vado dal mio Billino…- esclamò facendo delle linguacce, e voltandosi per incrociare il suo ragazzo… che però non c’era!

- Oddio, dove diavolo è andato a finire Bill?- domandò preoccupata la giovane… che il vento lo avesse portato via e trascinato chissà dove…??

- Macky è laggiù… avrà visto qualche vestito interessante- rispose svogliato Tom, che aveva appena visto il fratello che si allontanava da loro e si piazzava davanti alla vetrina di un negozio, con la bocca aperta e gli occhi spalancati.

- Oh sì, ora l’ho visto…- disse sollevata la bassetta, che saltando felice [ tipo Heidi] arrivò di fianco al suo ragazzo e lo abbracciò piano. Poi si girò verso il negozio e osservò una cosa che attirò subito la sua attenzione e le fece sbrilluccicare gli occhi verdi.

Il moro, che solo in quel momento si era accorto delle presenza della ragazza vicino a lui, vedendo che anche lei era rimasta paralizzata sorrise.

- Anche tu pensi quello che penso io?- le chiese eccitato e felice più che mai.

Ilary distolse lo sguardo e annuì con un sorriso a 347869 denti.

- Sìììììììììììììììììììììììììì, andiamo a comprare quella meravigliosa borsa rosa!!- urlò la giovane, abbracciando forte l’altro, praticamente quasi strozzandolo. Lui all’inizio sorrise, poi spalancò gli occhi e guardò stranito la ragazza.

- La borsa rosa?? Ma veramente io intendevo quei bellissimi pantaloni neri…- disse e indicò dentro la vetrina un paio di jeans scuri molto carini.

- E che problema c’è?? Io mi compro la borsa e tu quelli!!!- gridò sempre allegra Ilary, pensando che avrebbe preso molte cose oltre alla borsa… e il tutto pagato dal cantante!! Sarebbe stato un Natale perfetto!

- Ma che bella coppia di mongoloidi che sono! Sono fatti l’uno per l’altra!- esclamò quasi schifato Tom scuotendo la testa rassegnato dal comportamento del fratello e di Ilary.

- Perché invece di pensare a Bill non pensi alla tua ragazza che sta letteralmente sbavando di fronte a quel vestito rosso? Credo che abbia bisogno del tuo aiuto… eheh- esclamò Gustav, ridendo divertito quando il chitarrista fece la faccia da disperato.

- Ehi ragazzi, visto che io qui ho 500 buste piene di roba unitile, direi che io e Fede torniamo a casa e prepariamo tutto mentre tu e Bea andate a comprare da mangiare, ok?- domandò Georg, che stava perdendo la sensibilità delle braccia per il peso che portava.

- Sìsì, va benissimo. Ci vediamo dopo, anche se forse ci sarà un po’ di fila… voi aspettateci mi raccomando!- e detto questo Beatrice e Gustav si avviarono verso il centro commerciale e gli altri due andarono verso la macchina.

Intanto Tom era arrivato da Karla che osservava impietrita un vestito rosso, non molto lungo ma parecchio scollato con i rivestimenti di pizzo neri. Il ragazzo sbuffò scocciato e incrociò le braccia al petto. La castana lo guardò e rifece gli occhioni tipo il gatto di Shrek cercando di convincerlo ad entrare con lei.

- Non ci pensare neanche! Io-non-entro-in-questo-negozio!- disse scandendo bene le ultime sei parole e girandosi dalla parte opposta a quella di Karla. 

La ragazza continuò a fare lo sguardo languido e iniziò a strusciarsi sul corpo dell’altro che fremette al contatto con le curve di lei. Tom sbarrò gli occhi mentre brividi di piacere gli percorrevano la schiena… lo sentiva, stava cedendo… maledetta tentatrice!

- Ok, ok vengo con te… ma la pagherai a modo mio…- esclamò il chitarrista chinandosi a baciarla dolcemente, mentre lei continuava ad accarezzare il suo petto.

- Non potevi scegliermi una punizione migliore, mio caro…- rispose eccitata Karla, prendendolo per il braccio e trascinandolo dentro il negozio sfregandosi le mani compiaciuta. Era ora di fare shopping!

 

Bill e Ilary intanto erano ancora nello stesso negozio e dopo aver già riempito ben 5 buste per uno, non accennavano proprio a fermarsi. Le commesse erano davvero felici guardandoli… e quando ricapitavano due clienti così?

- Guarda quello Bill!! Mi starebbe bene secondo te?- chiese la bassetta indicando un vestitino nero e bianco, non troppo scollato ma molto grazioso.

- Certo! È stupendo, ma sei sempre meglio te!- ribattè romantico il moro, baciando passionalmente la giovane che stava passando il giorno più bello della sua vita.

- Dai prendilo… invece quella camicia ti piace per me? Non so se mi starebbe bene…- ipotizzò pensieroso Bill, prendo il capo di abbigliamento e osservandolo.

- A te starebbe bene qualsiasi cosa credimi! Sei il ragazzo più bello che esiste sulla faccia della Terra!- disse pensando ad alta voce Ilary, tappandosi la bocca mentre si ricopriva di imbarazzo e voleva farsi piccola piccola e diventare invisibile.

Il vocalist la fissò sorridendo e lei si sentì ancora più imbarazzata.

- Lo pensi davvero?- domandò dolce lui, mentre lei annuiva poco convinta e parecchio stordita. Bill la abbracciò infondendole tutto il calore che aveva in corpo.

Ilary sembrò rilassarsi un po’, anche se non riusciva a capire come aveva fatto a farsi sfuggire quelle parole di bocca. Che figura!

- Grazie tesoro… anche per me tu sei la più bella!- esclamò amorevolmente e sensualmente il moro, mentre sul viso della giovane l’espressione diveniva parecchio stupita.

- Io… io ti…- iniziò, ma venne bloccata dall’altro che le intimò di non parlare sorridendole dolcemente e abbracciandola per la seconda volta.

- Non dirlo ora… aspetta il momento giusto…- esclamò con voce roca il giovane che le diede un bacio in fronte lasciandola spiazzata come non mai.

- Ok… comunque che ne dici di uscire da qui ed andare ad aiutare Bea e Gustav? Prima mi ha chiamata lei dicendomi che stavano prendendo la roba da mangiare… ti va?- domandò incerta sul da farsi e ancora un po’ emozionata. Quello di certo non sarebbe stato un Natale come tutti gli altri!

 

- Ma hai finito? Sono 3 ore che stiamo qui dentro, mi sento soffocare! Ti rendi conto che dovrai pagare tantissimo?- domandò sdegnato il biondo, continuando a seguire la ragazza che andava avanti e indietro per il negozio, ogni volta con un abbigliamento diverso.

- Sì mio caro, finalmente ho finito! Contento? E poi chi ha detto che pagherò io?- rispose facendo delle smorfie rassegnate e divertite Karla.

Tom non ci stava più capendo niente, pensava solo che quello era stato un giorno di merda!

- E se non paghi tu, chi paga scusa?- domandò pensieroso, fino a quando non capì che la risposta era che pagava LUI! Scosse la testa e facendo il vago cercò di scappare e contro ogni sua aspettativa non fu fermato.

- Corri pure, tanto la tua carta di credito ce l’ho io!- sorrise compiaciuta Karla, facendo la linguaccia a Tom che tornò da lei sconsolato. Come diavolo aveva fatto quella ragazza a fregarlo in quel modo? Non ci era mai riuscita nessuna.

- Doppia punizione!- si riprese il biondo, pensando già alla sua dolce vendetta…

- Perché non facciamo tripla? Tanto a me va bene…- disse maliziosa la castana attaccandosi a quelle labbra che la facevano tanto sognare.

- Giusto! Non c’è due senza tre!- confermò il rasta, leccandosi le labbra assaporando di nuovo il sapore di lei. Quando finalmente uscirono da lì si incontrarono con gli altri due.

 

- Oh ma guarda chi si vede? Fatto compere?- chiese Ilary rivolta all’amica che sorrideva come non mai ammiccando e indicando tutte le buste che ovviamente portava il povero Tom, che stava seriamente pensando di abbandonare tutto e tutti e tornarsene dalla sua mamma, almeno faceva sempre tutto lei!

- Non si vede? Però anche tu non scherzi eh? Dove hai trovato tutti i soldi?- domandò vaga la castana, facendo l’occhiolino a Ilary che ridacchiava tra sé e sé.

- E tu dove li hai presi?- chiese divertita la bassetta, facendo ridere l’altra.

- Sì insomma state dicendo che i due deficienti della situazione sono stati i due gemelli Kaulitz vero?- domandò Tom interrompendo le risa delle due ragazze.

- Assolutamente no Tommino, stavo appunto dicendo a lei che non vedo l’ora di passare la punizione con te.- disse divertita la più alta, suscitando ancora delle risatine da parte dell’amica.

- Non chiamarmi Tomm…. Cosa?? Non vedi l’ora di fare la punizione??- chiese stralunato il giovane, mentre suo fratello cercava di capire qualcosa in tutta quella faccenda, perché davvero aveva il cervello in tilt.

- Ma certo, mio caro… sei il mio cuccioletto!!- disse sdolcinata più che mai la ragazza, lanciando piccoli bacetti al biondo che fece una faccia ammirante.

- Quanto sei dolce…- esclamò Tom, guardandola dritta negli occhi e pensando di nuovo a loro due sul letto e… sì beh potete immaginare insomma…

- Ah ah ah, dovevi registrartele quelle parole perché non usciranno mai più dalla mia bocca! Ti pare che io sia una ragazza per queste smancerie? Ma dai…- sorrise divertita Karla, saltando al collo del ragazzo e baciandolo con tantissima passione, tanto da fargli cadere le buste che teneva gentilmente in mano.

- Mmm… questo infatti è decisamente meglio!- disse soddisfatto il rasta, annuendo compiaciuto e riprendendo le buste da terra.

- A Natale si è tutti più buoni, no?- asserì ancora sorridendo la giovane, mentre si univano anche gli altri due, che avevano visto la scena ridendo come pazzi.

- Che avete da ridere voi? Siete la coppia più “scoppiata” dell’anno!- esclamò facendo una linguaccia il biondo, indirizzato a Ilary e Bill, che smisero di fare gli scemi.

- Ma come osi? Non è affatto vero! E poi vorresti dire che voi due siete meglio? Tu con una ragazza fissa è come la neve in estate!- rispose pensieroso Bill, ridendo da solo per la meravigliosa battuta che aveva appena fatto.

- Ehi, ora basta! Ognuno ha il suo carattere e non c’è bisogno di rinfacciarselo! E adesso, non vi pare il caso di andare finalmente da Bea e Gustav? O volete rimanere qui a sfottervi per tutta la vostra misera vita?- domandò scocciata Karla, che ripensava alle parole dette dal cantante.

Erano fin troppo vere. Si era sempre chiesta come sarebbe andata a finire la sua “storia” con Tom Kaulitz, vista la sua reputazione, ma alla fine lui ancora non aveva fatto nulla, quindi perché preoccuparsi?

Gli altri tre annuirono e insieme si incamminarono verso il centro commerciale.

Ilary e Bill parlavano del più o del meno, sempre di argomenti molto stupidi del tipo “Sull’albero è meglio metterci le palline arancioni o blu?” oppure “ Cosa ci mangeremo stasera?” e cose del genere…

Più indietro c’era Tom, intento a portare l’enorme peso dei pacchetti che lo facevano sforzare troppo, ma lui da bravo “duro” non aveva assolutamente chiesto aiuto a nessuno.

Karla era l’unica alla fine, isolata, immersa nei propri pensieri e a testa bassa.

Il biondo, girandosi e vedendola in quello stato arretrò e arrivò fino a lei. Posò un attimo i pacchi, e le alzò il mento con fare comprensivo.

- Stai pensando a quello che ha detto mio fratello, vero?- chiese premuroso il giovane, maledicendo in tutte le lingue che conosceva [cioè una…^^] il gemello.

- Sinceramente… sì.- rispose ancora soprappensiero la castana, anche se si stava perdendo dentro quelle iridi nocciola, uguali alle sue.

- Non dargli retta, è vero che non ho mai avuto una ragazza fissa, ma con te è diverso! Ti avrei già lasciata non credi?- disse Tom, non capacitandosi neanche lui delle parole che gli uscivano dalla bocca.

- Ehi, mettiamo le cose in chiaro! Casomai ti avrei lasciato io! E poi basta, non mi va di farmi le pippe mentali anche a Natale, perciò… come on! E dammi una di quelle buste va! Altrimenti c’è il rischio che ti spezzi le ossa delle braccia!- rispose piena di vitalità Karla, prendendo il carico e correndo fino a raggiungere gli altri due, che naturalmente troppo presi dalle loro chiacchiere inutili, non si erano accorti di nulla.

Dietro a lei, Tom sorrideva. Aveva fatto decisamente la scelta giusta.  

 

Arrivarono quasi subito al centro commerciale, e ci misero un po’ di tempo per trovare i due amici che stavano già facendo la fila alla cassa, e avevano riempito ben 7 cestini di schifezze varie, quali caramelle gommose; una marea di cioccolata lavorata in mille modi; circa 10 pandori; diversi torroni e per finire qualche busta di patatine.

- Ehi, ma chi si mangia tutta quella roba?- esclamò inorridito Bill, che osservava scetticamente ogni pezzo di cioccolata… che fine avrebbe fatto la sua bellissima pelle di porcellana, liscia come quella di un bambino?

Karla e Tom invece fissavano con gli occhi a cuoricino, da ogni singola caramella ai pacchetti di patatine alla paprika…

- Noi!!!!- esclamarono all’unisono i due, che poi scoppiarono a ridere di gusto.

- Bè anche io avrò la mia parte… La cioccolata la adoro!!- disse Beatrice, sorridendo allegramente verso i suoi amici.

- Mamma mia, ma come fate a mangiare così tanto? Io dopo pochissimo scoppio!- esclamò Ilary con la stessa espressione disgustata che aveva fatto il suo ragazzo poco prima.

- Ci credo, guarda che vita piccola che hai!! Dove entrerebbe tutta la roba?- rispose divertita Karla, facendo ridere tutti mentre Ilary faceva il broncio e si misurava la vita con le mani.

- Sì, infatti tra te e Bill non si sa chi è più magro!- intervenne Gustav, che intanto era impegnato a pagare alla cassa il cibo appena comprato.

- Vogliamo parlare di Tom? Se i vestiti non fossero così larghi, si vedrebbe perfettamente che è uguale al fratello!- sbottò pensosa la più bassa, facendo zittire tutti gli altri.

- Ehi ragazzi, ora che abbiamo preso la roba, possiamo anche tornare a casa non credete?- propose Bea, che portava una busta piena di caramelle.

- Sì direi che è una buona idea… certo, non vorrei disturbare Fede e Georg e trovarli in atteggiamenti intimi…- asserì sorridente Karla, pensando alla bella coppia che formavano la sua amica e il bassista della band. Erano fatti l’uno per l’altra.

- Ma che ti importa!! Tanto dopo noi li raggiungiamo!- mormorò eccitato Tom, baciando la sua ragazza che divenne rossa come la maglietta che portava.

- Idiota! Ti pare il caso di dire certe cose in pubblico? Tu sei matto!- sibilò imbarazzata la castana, dando un piccolo pugno al ragazzo che ridacchiava seguito dagli altri.

 

Dopo una mezz’oretta arrivarono nella modesta villa che dividevano tutti insieme.

C’era il giardino ben curato che era enorme, e lo abbellivano parecchi alberi e delle rose piantate qua e la…

La casa era a dir poco grandissima, un garage talmente spazioso da farci entrare 10 macchine, ed era interamente in marmo bianco.

Carichi come se stessero intraprendendo un viaggio, entrarono dalla porta, e subito si ritrovarono immersi in un’aria di festeggiamenti e del tutto natalizia!

Gli addobbi riempivano i muri, le stanze e infondevano un senso di serenità assoluta.

- Hai capito i due piccioncini che bel lavoro che hanno fatto…- esclamò sorpresa Karla, mentre i suoi occhi vagavano dai piccoli alberelli verdi, agli striscioni rossi e oro.

- Sìsì, davvero bellissimo! Andiamo a vedere l’albero, forza!- ribattè felice Ilary, correndo come una pazza in direzione del salone.

Si bloccarono tutti come statue, quando videro l’albero che c’era in quella stanza.

Era assolutamente gigantesco, ed era pieno di palline di qualsiasi colore; animalini, angioletti, campane piccoline lo rivestivano dall’inizio alla fine.

E poi la stella in cima era qualcosa di indescrivibile.

Rossa e oro, luccicante, con il logo dei Tokio Hotel e le loro foto sotto.

Avevano tutti la bocca aperta, e nei loro occhi spalancati si riflettevano le lucine che illuminavano la stanza, ma soprattutto l’albero.

- Ehi, ma che ci fate lì impalati? Dai che noi abbiamo fame!- irruppe Federica, che vedendo i suoi amici in quello stato non potè non sorridere e baciare compiaciuta Georg che la fissava soddisfatto più che mai. Ci avevano messo tutto il pomeriggio per architettare quella “sorpresa” e l’effetto ricevuto era più che ottimo.

- Voi… voi… siete stati bravissimi!!- mormorò ancora scioccato Bill, non avrebbe mai passato un Natale più bello di quello!

- Tutti a ringraziare Fede e Georg!! Chi si butta per ultimo è stupido!!- urlò Karla correndo verso i due malcapitati e facendoli cadere per terra con lei sopra.

Dopo poco si aggiunse Tom, poi Bea, Gustav, Bill e l’ultima fu ovviamente Ilary.

Le loro risate echeggiavano nel salone, il dolce senso di spensieratezza e allegria riempiva la casa, che non era mai stata bella come quel giorno.

- Ahahah ma tu guarda chi ha perso!! Sei sempre la solita Ila!- disse la più alta, che sentendo il peso opprimente del suo ragazzo sopra di lei cercò di spostarsi e alzarsi.

- Tom togliti! Potrai anche essere magro, ma non sei di certo un peso piuma!- gridò Karla, dando dei colpetti al petto del biondo con la schiena.

- Dai, restiamo così… sto comodissimo! E poi non ti piace la posizione? Preferisci stare sopra?- chiese ridendo il rasta, accarezzando la vita della ragazza sotto di lui.

- Tom sei un porco schifoso!!- esclamò disgustata la giovane, che con tutta la forza di volontà riuscì a scivolare via e ad alzarsi, dirigendosi verso la cucina e sistemandosi i pantaloni neri.

- Georg, non mi dire che questo è stata una tua idea…- iniziò Gustav, riferendosi agli addobbi e all’albero. Il bassista sorrise e scosse la testa.

- No, infatti aveva già pianificato tutto lei… io mi sono solo preoccupato di aiutarla il più possibile!! Contenti?- spiegò sorridente il moro, abbracciando la fidanzata che era leggermente imbarazzata.

- Se siamo contenti?? Avete fatto un lavoro magnifico!! Ci avete lasciati senza parole… complimenti davvero! Ma per ricompensarvi abbiamo portato tante belle cose buone da mangiare!- rispose Bea, sorridendo all’amica che era alquanto impacciata.

- Infatti avevamo giusto un po’ di fame…- e detto questo Georg e Fede si avviarono verso la cucina seguiti dagli altri due, mentre Bill e Ilary rimasero accanto all’albero luccicante.

 

Intanto in cucina c’erano già Tom e Karla che discutevano di quanto successo poco prima.

- Dai, non dirmi che te la sei presa per quello che ti ho detto!- disse sconsolato il ragazzo, facendo gli occhi da cucciolo. Perché era così difficile avere un rapporto con una ragazza?

- Ma no?!? Ma ti rendi conto di quanto la tua stupidità superi il tuo livello di intelligenza, che a questo punto penso sia molto ma molto basso??????- sibilò con gli occhi a fessure la giovane, voltandosi per non guardarlo in faccia.

- Ma io scherzavo! Te la prendi per una semplice battuta!- rispose rassegnato il chitarrista, pensando che forse doveva tenere più chiusa la sua bocca.

- Okok va bene… non parliamone più! Hai ragione era solo una battuta… rimane quindi una soluzione…- ribattè maliziosa Karla, che in realtà non era arrabbiata, voleva solo vedere come si sarebbe scusato il biondo.

- E quale è?- chiese incredulo Tom, dubbioso e confuso. Prima faceva quella scocciata e ora sorrideva? Ma che diavolo stava succedendo?

- Una bella punizione per te mio caro!- e detto questo gli diede un bacio a fior di labbra, casto e pieno di significato.

Entrarono nella stanza Fede, Georg, Bea e Gustav che volevano iniziare a mangiare un po’ di dolci schifezze.

Il tavolo era stato precedentemente apparecchiato da Karla, che aveva ordinato le caramelle, i torroni, i pandori in vari vassoi.

In men che non si dica si era già tuffati sul cibo e avevano spiazzato inoltre quasi metà di tutti i vassoi. Decisero di prendersi un momento di pausa e di tornare di la, magari per vedere se c’era qualche film interessante in tv o per giocare a uno dei tanti giochi di società che aveva comprato.

 

Nel salone c’era ancora Bill e Ilary che si scambiavano baci e si dicevano sdolcinatezze, al che Tom, Karla e Beatrice stavano per vomitare i chili di cioccolata che avevano ingerito.

- Che si fa ragazzi?- domandò Gustav, avendo l’attenzione i tutti su di lui.

- Proporrei di giocare a tombola, che dite?- suggerì Federica e avendo l’approvazione degli altri tirò fuori da una busta il gioco, e lo dispose sull’enorme tavolo lungo rivestito di marmo che c’era in salotto.

Dopo vari giri, ognuno vinto da Karla che aveva anticipato che aveva una fortuna sfacciata, passarono a giocare a carte, e li vinsero un po’ a testa, fino a quando non si fecero le undici e cinquantanove.

- Manca un minuto!!!!- si abbracciarono tutti quanti e a mezzanotte in punto gridarono in coro “BUON NATALE!!”

- E’ stato un Natale meravigliosooooo!!! Vi voglio bene!!- urlò la ragazza più alta, mentre gli altri ridevano e annuivano felici.

- E’ vero, concordo!- rispose Georg e poi tutti gli altri.

- Ehm… ragazzi se non vi dispiace ho una questione in sospeso con questo essere qui vicino a me! Vi lasciamo per un po’…- Disse Karla, indicando il ragazzo che le stava di fianco e che aveva una faccia allucinata.

- Ma figurati… andate!- esordì Bea, mentre si avvicinava a Gustav e lo baciava sensualmente e lo conduceva verso l’albero di Natale.

 

La castana e il chitarrista salirono le scale e arrivarono davanti la loro camera da letto. Era interamente rossa, deciso ovviamente da Karla che andava pazza per quel colore.

- Sei pronto a pagare tutto quello che mi hai fatto?- chiese strusciandosi sull’altro la ragazza, sfoggiando la voce più sexy che aveva.

- Se sono pronto??? Ma quando iniziamo?- rispose tutto eccitato il giovane, sfregandosi le mani mentre gli occhi gli luccicavano.

- Ma quanto sei impaziente! Prima devo farti vedere il regalo che ti ho fatto… aspettami qui, sta in bagno…- e lasciandolo spiazzato più che mai si allontanò dietro una porta bianca. Il rasta spalancò gli occhi e sorrise scuotendo la testa.

Glielo aveva detto mille volte che lui non voleva regali, e che sarebbe stato lui a farle un regalino tutto speciale, e invece… maledetta ragazza che faceva sempre di testa sua!

Si buttò sul letto, e si sdraiò mettendosi nella posizione più comoda e con il volto verso la porta del bagno.

Dopo circa 10 minuti udì il cigolio della porta che si apriva e quello che ne uscì fuori era una cosa no strabiliante, di più!

Karla era “vestita” con solo una giacca stile Babbo Natale che le arrivava molto sopra il ginocchio e un cappellino bianco e rosso che le fasciava la testa. Come scarpe dei stivali alti bianchi con il tacco e varie fibbie qua e là.

- Oh mio Dio… tu… tu sei pazza! Così mi fai morire!- esclamò con gli occhi spalancati il biondo, mentre un po’ di sudore gli scendeva sulle tempie e l’eccitamento lo percorreva dalla testa ai piedi, soffermandosi soprattutto al centro…

- Mmm… non ti piaccio?- chiese maliziosa la giovane, mettendosi in posa proprio davanti al suo ragazzo che ormai stava andando fuori di testa.

- Sei stupenda! Non ho mai visto una ragazza bella come te… e poi quel vestitino… mmm…- si leccò le labbra e si alzò dal letto raggiungendola e posando le sua mani sui fianchi di lei, attirandola a sé e baciandola.

Lei dopo aver ricambiato lo spinse sul letto e si mise a cavalcioni su di lui.

- E direi che tu sei troppo vestito!- e detto questo iniziò a spogliarlo lentamente, mentre sentiva sotto di sé l’erezione di Tom farsi sempre più dura.

Quando lui rimase in boxer ammirò i suo corpo ben modellato, e iniziò a leccargli il collo, lasciandoci qualche succhiotto dove sentiva la pelle più morbida.

Il chitarrista non ce la faceva più, stava per scoppiare e in un gesto secco le levò di dosso il vestitino e ribaltò la posizione, cosicché si ritrovò la ragazza sotto di lui.

- Sei pronta? Ti farò entrare in paradiso…- sussurrò sensualmente il ragazzo, mentre Karla ridacchiò e scosse la testa, facendo segno con il dito di No.

- E no mio caro… IO ti farò entrare in paradiso…- mormorò maliziosa all’orecchio di lui, mordendogli il lobo senza fargli male.

- Sei vergine?- le chiese baciandole il collo e il seno.

- No… contento?- rispose sorridendo lei e accarezzando il petto di Tom che alzò la testa di scatto e andò ad incrociare gli occhi nocciola di lei.

- Veramente no, non sono contento… volevo essere io il primo! Nessuno deve averti a parte me!- mormorò quasi arrabbiato il giovane, voltando la testa dalla parte opposta a quella di Karla.

- Ah… e io che dovrei dire allora? Ti sarai fatto minimo 50 ragazze… e io che me ne sono fatta uno non va bene? Ma cosa blateri…- rispose ancora sorridendo la castana.

LUI era geloso! Non se lo aspetta minimamente.

- Sì ma è un altro conto… va bè, vorrà dire che ti farò vedere la differenza tra me e quel deficiente del tuo ex!- e detto questo entrò in lei con un colpo secco.

Iniziò a spingere, dapprima piano poi sempre più forte fino a quando non arrivarono all’apice del piacere. Ma lo superarono, lo rifecero… 1, 2, 3, 4 volte fino a quando sfiniti non si accasciarono abbracciati sul letto.

- Eh, l’ho sentita la differenza credimi…- sospirò estremamente felice la giovane, stritolando la vita del ragazzo con le sue braccia.

- Bene, sono contento! È stata l’esperienza più bella della mia vita! Però adesso ti devo dare il mio regalo… il tuo mi è piaciuto tantissimo, vediamo se anche il mio ti piace…- e staccandosi da lei, aprì il cassetto del comodino e ne estrasse un piccola scatolina azzurra.

La diede a Karla, che la osservò stralunata mentre dentro esplodeva di gioia.

La aprì piano e un luccicare attirò la sua attenzione.

Dentro c’era un collanina, con un ciondolo in oro bianco e con tutti diamanti incastonati che era costituito da due lettere incastrate fra loro: una “T” e una “K”.

- E’ stupenda!! Tom non dovevi spendere così tanto… chissà quanto ti sarà costata…- esclamò dispiaciuta la ragazza, mentre ammirava il bagliore che producevano i piccoli diamanti di fronte alla luce.

- Ma non m’importa dei soldi! L’importante è che ti piaccia!- disse serio il biondo, sperando in una risposta positiva.

- Mi piace tantissimo! Da oggi in poi sarà il mio portafortuna! Tom io ti a…- lui le tappò la bocca gentilmente.

- Non dirlo ti prego… è che… dovrei farlo io, ma non l’ho mai detto e nessuno lo ha mai detto a me e insomma… mi vergogno e non mi merito quelle parole! Per lo più da te!- abbassò il capo imbarazzato. Quella era una situazione che non aveva mai vissuto ed era del tutto impreparato.

- Tom, se te lo voglio dire è perché lo penso per davvero! Se tu non ti senti pronto non fa niente, l’importante è che so che è quello che provi per me. Mi basta, credimi - e alzandogli il viso lo baciò dolcemente sorridendogli.

- Ma io te lo voglio dire… il fatto è che le parole non riescono ad uscirmi… tu però non dire niente ti prego!- ribattè il chitarrista disperato e estremamente nervoso.

- Shhhh… zitto una buona volta Tom! Ti amo e basta, non c’è più nulla da dire!- e detto questo tornarono abbracciati, lei contenta come non mai, lui contento ma estremamente scioccato.

 

In salone erano rimasti solo Bill e Ilary, gli altri erano in altre stanze, Georg e Fede in camera loro e Bea e Gustav si godevano la neve fuori in giardino.

Loro due invece avevano trovato davvero rilassante il fatto di stare sotto l’albero, con la finestra davanti e la neve che scendeva a fiocchi grandi infondeva loro un senso di innaturale calma.

- Non ho mai passato un Natale così… e devo dire che mi sono persa le cose più belle di tutta la mia vita!- mormorò riflettendo la bassetta, mentre il moro le accarezzava i capelli come incantato dalla bellezza che lei emanava.

- Sì anche io. Nessun Natale è stato bello come questo, e poi ci sei tu vicino a me e lo rendi ancora più meraviglioso…- sibilò all’orecchio di Ilary, facendola rabbrividire.

Era davvero romanticissimo quel ragazzo. Riusciva a stregarla con un semplice sguardo.

- Sbagli, sei tu che lo rendi così magnifico- ribattè dolce la giovane, baciandolo con tutto quello che sentiva dentro e che doveva far uscire in qualche modo.

- Sarà… fatto sta che con te mi sento felice come non mai- esclamò sorridendo Bill mentre la attirava a sé mettendo la testa nell’incavo del suo collo e sotterrandola con i suoi capelli.

- Bill… mi stai soffocando con i capelli… Bill…- ansimò la castana staccandosi dal moro che la osservava preoccupato. Poi si misero a ridere insieme.

- Sai, vorrei dedicarti una canzone, posso?- chiese lei, fissandolo e aspettando una risposta che arrivò subito. Era un sì.

Iniziò ad intonare una melodia dolce, calma, lenta…

 

I'm still awake for you
We won't make it together
We can't hide the truth

I'm giving up for you now
My final wish will guide you out
Before the ocean breaks apart
Underneath me

Bill riconoscendo la sua canzone iniziò il ritornello cantando piano con lei. Un mix di voci, un solo canto, quello del cuore.


Remember
To me you'll be forever sacred
I'm dying but I know our love will live
Your hand above like a dove
Over me
Remember
To me you'll be forever sacred


Il moro prese le mani della ragazza nelle sue e intonò la seconda strofa. Un mix di emozioni, un solo grido, quello del cuore.


You break the ice when you speak
With every breath you take
You save me
I know that one day we'll meet again
Try to go on as long as you can
Even when the ocean breaks apart
Underneath you

Remember
To me you'll be forever sacred
I'm dying but I know our love will live
Your hand above like a dove
Over me

Remember
To me you'll be forever sacred

Forever you
Forever sacred
Forever you
You'll be sacred

In your eyes
I see the hope
I once knew
I'm sinking
I'm sinking
Away from you

Don't turn around
You'll see
You can make it
Never forget

To me you'll be forever sacred
I'm dying but I know our love will live
Your hand above like a dove
Over me

And one day the sea will guide you back to me

Remember
To me you'll be forever sacred
To me you'll be forever sacred

 

Finita canzone si guardarono e si baciarono felici. Un mix di respiri, ma un solo battito, quello del cuore.

 

- Bill, ora posso darti il regalo?- domandò seria la ragazza, mentre l’altro la guardava stranito e sbalordito.

- Ma non dovevi!- esclamò scuotendo la testa il cantante, guardandola nei meravigliosi occhi verde scuro.

- Non mi costa niente…- mormorò incerta sul da farsi la bassetta, e lui improvvisamente capì cosa voleva fare.

- Per te, questo è il momento giusto?- le chiese sorridendo, se quello era il regalo lo avrebbe custodito nel cuore per tutta la vita.

- Sì lo è- rispose ormai certa la ragazza, si avvicinò al suo ragazzo e gli diede un casto bacio. Poi fissandolo negli occhi disse quelle due paroline magiche.

- Ti amo-

La magia di quelle parole aleggiò nel salone, avvolse Bill e gli entrò dentro arrivando al suo cuore che smise di battere per un secondo.

All’improvviso l’albero di Natale non c’era più, la neve non cadeva…

C’era solo l’eco… Ti amoTi amoTi amo

- Anche io-

Piccolo sforzo di volontà per far uscire in un momento come quello la voce, che sembrava chiusa a chiave dentro di lui.

Si fissarono, si baciarono e non si staccarono per nulla al mondo.

Un mix di parole, ma quelle vere erano quelle uscita dal cuore.

 

Fuori nevicava piano, lentamente proprio come se quel giorno doveva essere impresso più a lungo nei cuori di tutti loro.

Bea e Gustav giocavano a tirarsi palle di neve, e ogni tanto cadevano tutti e due, uno sopra l’altra e si baciavano teatralmente.

Dopo 10 minuti di corse sfrenate si fermarono a riposare e si sedettero su due sedie, mentre la neve scendeva su di loro. Sembrava che non se ne accorgessero, non avevano neanche freddo, ma bensì molto caldo.

- Ehi Gusty, vuoi vedere il mio regalino per te?- domandò pensierosa la bionda, ricordandosi solo in quel momento del pacco che aveva lasciato sul tavolo.

- Anche io te ne ho fatto uno, ma prima voglio vedere il tuo, ok?- rispose sorridente il batterista, pensando già a quanto sarebbe stata felice la sua ragazza.

Bea si alzò e facendogli cenno di aspettarla corse in casa e sperando di non disturbare troppo i piccioncini sotto l’albero, prese il pacco e scappò alla velocità della luce.

Si ricordò di quando lo aveva comprato. Era indecisa tra un orsacchiotto di peluche che assomigliava interamente alla faccia del suo Gusty. Poi però aveva visto quella e le si era presentato davanti il paradiso. Gli sarebbe piaciuta di sicuro.

Arrivò di nuovo da lui, con un po’ di fiatone, mannaggia alle case grandi!

- E…eccolo!- disse ansimando e porgendogli il pacco azzurro e mettendosi seduta per recuperare un po’ le forze.

- Sì, ma non lo apro fino a quando non ti sei ripresa…- disse lui, tastando il regalo e arrivando alla conclusione che era di sicuro una cosa da vestire.

5 minuti e lei era già piena di energia e vitale come sempre. Lo invitò ad aprire il pacco finalmente.

Gustav cercò di non rovinare la busta e in men che non si dica aveva già in mano il regalo che era una bellissima maglietta dei “Queen” nera con la scritta oro.

Il problema era solo uno…

- Ehm… ma è la stessa cosa che ti ho fatto io!- esclamò incredulo il ragazzo, per poi mettersi a ridere seguito da Bea. Aveva i gusti così identici che i regali non se li dovevano fare!!

- Ma non mi importa del regalo, l’importante è che ci sei tu con me!- disse lui, abbracciandola e baciandola.

- Grazie comunque Gusty! Senti non sono una tipa che fa i discorsi strappalacrime, per quello ci sei già tu… quindi vado subito al sodo: questo Natale è stato bellissimo e la ragione più grande è perché stiamo insieme. Mi piaci davvero tanto e a questo punto non posso fare a meno di dirti…- si bloccò perché vide lui che tirava la maglietta per terra e si inginocchiava di fronte a lei.

- Beatrice… mi vuoi sposare?- domandò pieno d’amore il biondo, mentre porgeva alla giovane un scatolina con dentro un anello stupendo.

La ragazza non recepiva più niente, era impietrita e il suo respiro era irregolare.

Quello… quello era il giorno più bello della sua vita!

Al diavolo l’atteggiamento da dura, al diavolo il suo carattere.

Saltò in aria felice più che mai, e si aggrappò al collo del ragazzo baciandolo dappertutto.

- Lo interpreto come un sì- esclamò felicissimo il batterista, ricambiando il bacio che lei gli stava dando.

- Gustav IO TI AMO!!- urlò al mondo intero la ragazza, mentre tutto intorno la neve continuava a cadere al ritmo del battito dei loro cuori.

A quel punto, Gustav ebbe la conferma.

Era davvero un sì. Il sì più importante di tutta la loro vita.

 

In camera di Georg e Federica l’atmosfera era dolcissima.

I due si continuavano a baciare sul letto, e si staccavano solo per respirare.

- Sei stato davvero bravo oggi… mi hai sempre aiutata, ti ringrazio tesoro…- esclamò sorridente la mora, mentre l’altro la fissava scuotendo la testa.

- Mica ti potevo lasciare da sola! Avresti combinato un casino!- ribattè divertito il bassista al che gli arrivò una bella cuscinata in faccia.

- Ma come ti permetti! Io ti faccio un complimento e tu offendi!- disse falsamente irritata la giovane, prendendo tutti i cuscini che trovava e tirandoli addosso all’altro che intanto pensava a come reagire.

Si alzò dal letto e dopo essere stato bombardato arrivò da Fede e iniziò a farle il solletico, facendola lacrimare e ridere come non mai.

- Georg smettilaaaa!!! Dai, non ce la faccio più!!- urlò correndo per la stanza la giovane, cercando di sfuggire alla grinfie del ragazzo.

- Non ci penso neanche! Questo è il minimo per quello che hai combinato ai miei stupendi capelli!!- gridò di rimando il castano, toccando i capelli completamente disordinati.

- Ah ma per quello non c’è problema… anzi, perché non la smettiamo e ci scambiamo i regali?- domandò bloccandosi Federica e senza aspettare risposta si catapultò dentro una porta è tornò con un pacco in mano e un gran sorriso sulle labbra.

Anche il bassista aveva preso dal cassetto un piccolo pacchettino rosa.

Ancora continuando a sorridere si misero uno di fronte all’altra e si scambiarono i regali.

-Tieni- dissero in coro e scoppiando a ridere si sedettero sul letto e tutti presi scartarono felici i pacchi.

Appena Georg aprì la scatola fece un gridolino isterico e prese in mano la piastra professionale regalatagli dall’altra che ancora non aveva scartato presa com’era dal godersi lo spettacolo della faccia stralunata dell’altro.

La piastra era sottile, ed era professionale… in più asciugava i capelli mentre li piastrava.

Al giovane luccicarono gli occhi dalla felicità.

- Ma è stupendaaa!! E mi serviva proprio!! La mia si è appena rotta! Grazie, grazie, grazie! Tu scarta il mio però…- mormorò estasiato Georg osservano la ragazza chinarsi sulla scatolina e con poca difficoltà aprirla rivelando un braccialetto con delle stelle e dei piccoli cagnolini d’argento. Lei amava i cani.

Iniziò a saltare sul letto in preda a gridolini sommessi.

- E’ bellissimo!! Grazie tesoro! Quanto mi piaceeee!!- e detto questo scese dal letto e abbracciò fortissimo il ragazzo che sorrise felice.

- Buon Natale amore!- disse baciandola e accarezzandole la guancia.

- E’ stato un Natale magnifico! E tutto per merito tuo! Ti adoro!- urlò gioiosa Fede e velocemente si mise il braccialetto al polso destro. Era davvero bellissimo.

- Anche io ti adoro, cuccioletta mia!- e insieme si sdraiarono nel letto.

La notte si prospettava ancora migliore dei regali.

 

Dopo che Tom si riprese un po’ e dopo che ebbero parlato di una bella iniziativa, i due scesero le scale correndo e appena arrivarono in salone lui urlò contento…

- Ragazzi, come lo vedete un bel concerto di Natale?- domandò il biondo, non accorgendosi che davanti a lui c’erano solo Bill e Ilary che si baciavano appassionatamente.

- Io dico che proprio non lo vedono… dai torniamo su anche noi!!- rispose Karla che si affrettò a risalire le scale, seguita da Tom che già pregustava il resto della notte.

Il concerto magari… lo avrebbero fatto a capodanno!

 

 

FINE!!^^

Ok ragazzi, e adesso vi lasciamo!! Speriamo che il nostro sforzo sia apprezzato! Insomma non è da tutti i giorni scrivere 18 pagine di word!! Che faticaccia!! Vi auguriamo un felice 2008!! E con questa storia, chiudiamo il nostro bel 2007!!

E ricordatevi… chi scrive storie a capodanno, le scrive tutto l’anno!! Quindi aspettatevi tantissime ff!!!!!!!! Vi vogliamo bene! 

Ps: la canzone che abbiamo messo, inutile dirlo forse… è “Sacred” ovviamente dei Tokio Hotel. Non l’abbiamo usata a scopo di lucro.

 

*PaMaO*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: pamao