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Autore: Cat_    17/06/2013    0 recensioni
Shot su [Puck/Kitty♥].
Dal testo:
{Noah Puckerman doveva essere impazzito.
Da quando in qua si faceva friggere il cervello da una donna?}
{Puck non è uno qualsiasi, ragiona.
Forse, nonostante le apparenze, Puck ne vale davvero la pena.}
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kitty Wilde, Noah Puckerman/Puck
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Glee
Coppia: Puck/Kitty
Prompt: “E’ molto dolce da parte tua; ma a volte sembra quasi che tu non sia presente. E’ stupendo che tu riesca ad ascoltare, e a dare conforto a chi ne habisogno… ma che cosa succede quando la persona in questione non vuole una spalla su cui piangere, ma un paio di braccia che la stringano, o qualcosa di simile? Non puoi startene seduto lì, e mettere la vita degli altri davanti alla tua, e pensare che questo possa essere considerato un gesto d’amore. Non puoi. Devi agire.”
— The perks of being a Wallflower.


~ And think that it counts as love.



Noah Puckerman doveva essere impazzito.

Da quando in qua si faceva friggere il cervello da una donna?
Dai tempi di Quinn, ragiona.
Eppure Kitty vorrebbe essere come Quinn, lo dice sempre. Ma proprio perché è così diversa da Quinn che a Puck sembra di poter ricominciare da capo tutto, magari con lei.
Ricominciare ancora, per l’ennesima volta.
Forse, nonostante le apparenze, Kitty ne vale davvero la pena.
Era nata come una storiella futile, giusto per dare un po’ di brio alla sua vita sentimentale. Ma Kitty aveva quel sorriso particolare, quella luce negli occhi che aveva colpito Puck da subito.
Conoscendola meglio, poi, Kitty non era per niente male. Era spregiudicata, ironica, sfrontata e… maledettamente sexy.
Puck non poteva resisterle.
Non voleva.



Kitty Wilde doveva essere impazzita.
Da quando in qua andava a letto con il primo che le capitava?
Puck non è uno qualsiasi, ragiona.
Forse, nonostante le apparenze, Puck ne vale davvero la pena.
Lo aveva notato subito e ne era rimasta colpita. Assomigliava a suo fratello Jake, ma non aveva la sua aria da bravo ragazzo, la sua indecisione cronica, e, soprattutto, Puck non sembrava avere occhi che per lei.
Altro che quella slavata di Marley.
Non c’era niente di meglio per Kitty che sentirsi al centro dell’attenzione, e le attenzioni che le riservava Puck erano davvero… irresistibili.
Kitty non può resistergli.
Non vuole.


§



- Andrò al college.
Puck glielo aveva finalmente detto, aveva deciso di affrontare la questione con Kitty.
- Andrai dove, scusa? – Kitty in tutta risposta non si preoccupò minimamente di nascondere la sua smorfia di disappunto.
- Al college, te l’ho detto – rispose Puck, incrociando le braccia dietro la testa.
- Seriamente, Puck, a fare cosa? Non hai la benché minima voglia di studiare e, in tutta sincerità, non sei portato per stare sopra i libri.
- Non ho detto di voler studiare, infatti.
- Quindi?
- Quindi cosa? 
Kitty sbuffò sonoramente, alzando gli occhi al cielo. - Quindi si può sapere cosa ci vai a fare? – sbottò.
- Ci vado perché stare qui è sbagliato – sospirò.
Ci aveva pensato a lungo, Puck. Kitty poteva essere davvero una bella persona, se avesse deciso di mostrare a tutti i lati del carattere che, fino a quel momento, aveva mostrato solo a lui. Ma lui non era la persona giusta per Kitty, e proprio perché le voleva bene aveva deciso di allontanarsi da lei, di lasciarle vivere la sua vita lontana dal mito di Noah Puckerman. Lontano dal caos che una relazione con lui le avrebbe sicuramente causato.
- Cosa intendi con sbagliato? 
- Che è meglio che io me ne vada, che non rimanga qui. Che ti lasci vivere la tua vita come meglio puoi. Preferisco essere codardo e scappare, non fare nulla, insomma. Che è la cosa che mi riesce meglio – ghignò Puck.
Questo era un discorso molto poco da Puck, in effetti.
Kitty sembrò per un attimo sorpresa, ma si riprese velocemente e decise di non volerla dare vinta a lui. Proprio no.
- E’ molto dolce da parte tua – rispose - ma a volte sembra quasi che tu non sia presente. E’ stupendo che tu riesca ad ascoltare, e a dare conforto a chi ne ha bisogno… ma che cosa succede quando la persona in questione non vuole una spalla su cui piangere, ma un paio di braccia che la stringano, o qualcosa di simile? Non puoi startene seduto lì, e mettere la vita degli altri davanti alla tua, e pensare che questo possa essere considerato un gesto d’amore. Non puoi. Devi agire, Puck.
Questo era un discorso molto poco da Kitty, in effetti.
Si guardarono per un lungo istante, scoppiando a ridere subito dopo.
- Sono discorsi troppo seri, non trovi, Kitty-nuova-capo-stronzetta?
- Direi di sì – annuì lei, sorridendo.

In fondo, chi aveva bisogno di impegni seri e discorsi pesanti? Tutto quello che contava, adesso, erano loro due insieme, in quel momento. E per entrambi, almeno per ora, era l’unica cosa importante.



Cat's notes:
*si ripara dal lancio dei pomodori*
Dunque... sì. Ho scritto questa Puck/Kitty in risposta alla sfida con Marti, sui vari OTP che l'altra non shippa. Ammetto che mi sono divertita parecchio a scrivere di Puck e Kitty, è stato un esperimento davvero interessante! Ho solo paura dell'IC dei personaggi, ecco.
Il prompt da sviluppare era difficile, credo, ma se c'è Perks di mezzo non posso che gioire! *^*

Baci,
Cat 
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