Italiano
 
Sembrava ironica la cosa: appena arrivava lei arrivava la noia.
Un tono di voce basso, lento, straziante.
Ma soprattutto monotono, che ti imprigiona tra le sue spire e ti trascina inesorabilmente verso un sonno eterno.
I pochi alunni ancora vivi le mostrano uno sguardo vacuo, perso, nella lavagna nera di fronte a loro.
Ma lei, inesorabile, continua a parlare.
Parla di guerre, di principi, di re, di epidemie, di scoperte… ma ormai nessuno la ascolta più.
Poi di tanto in tanto si levano alcune frasi indistinte:
“Che ore sono? Quanto manca? Andiamo a casa?”
Alcuni biascicano qualcosa sottovoce, altri accendono lo schermo del cellulare ogni due minuti, ormai affetti da un malefico tic.
Ed ecco che suona la tanto sognata campanella.
Un bellissimo suono argenteo, capace di risvegliare le menti dei poveri alunni.
Tuttavia una dopo l’altra le loro facce si rabbuiano di nuovo.
Diventano grigie e funeree, tanto che alcuni appoggiano la testa sulla Divina Commedia, esausti.
Poco alla volta la consapevolezza intacca le loro menti.
Hanno ancora un’altra ora da superare e molti, purtroppo, non ce la faranno.
 
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Note Autore:
Beh che dire se non che è tutto vero? Ogni singola parola di questa ff è stata scritta durante una delle due ore di italiano. Sinceramente, non è che la storia non mi piaccia o che la Divina Commedia è un mattoncino utile solo per ammazzare qualcuno, ma non si possono spiegare in quel modo!
Per la miseria mettici un po’ di vita!
Ci risentiamo con il prossimo prof. Vi anticipo solo che insegna storia dell’arte.
Quindi preparatevi. Non sarà un bello spettacolo.
 
Gallifrey_96