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Autore: C_Lennon    19/06/2013    3 recensioni
Love one another.
E poi il buio.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Harrison, John Lennon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Love zone Another
 

 
-Love one another-
E poi il buio.
***
Appena riapro gli occhi mi accorgo di non trovarmi più con Ringo, Paul, Dhani ed Olivia a Los Angeles.
Mi rialzo dal marciapiede sul quale ero disteso fino a pochi attimi prima e comincio a guardarmi attorno, leggermente frastornato.
Sono finito in un parco giochi, a quanto pare.
Questo, però, non è un parchetto come tutti: o almeno, nell’apparenza è molto simile, se non identico, a tanti altri, solo che sono sicurissimo di averlo già visto da qualche parte…
Ha un aspetto leggermente malmesso, con gli scivoli dalla vernice scrostata e le panchine  di legno rovinato e ad alcune persone potrebbe apparire inquietante, ma a me da molto l’impressione di un luogo familiare, mi sa tanto di casa…
Chissà perché, poi…?
Prendo a gironzolare, sovrappensiero.
Accanto a me scorgo un’altalena, anch’essa dall’aspetto vagamente conosciuto.
Il metallo che ne compone la struttura doveva essere stato rosso, un tempo, prima di essere coperto da strati su strati di ruggine e da parecchie scritte nere; dalla cima della costruzione pendevano parallele due corde verdastre, l’una leggermente più corta dell’altra, alle quali era fissato un seggiolino di legno chiaro dall’aria non troppo comoda.
Nonostante le apparenze non esageratamente invitanti, dopo essermi accertato di essere completamente solo, mi ci siedo con fare incerto.
Era passato davvero tanto, troppo tempo da quando mi ero seduto l’ultima volta su un’altalena…
-Hey, ciao, Geo!-
Mi alzo di scatto dal seggiolino, guardandomi intorno.
“non…non è possibile…quella voce…”
-…Sono dietro di te…-
Sogghigna la voce.
Mi giro, rimanendo di stucco.
-Jo-jo…-
Lui comincia a sghignazzare, canticchiando sottovoce:
-Jojo was a man who thought he was a loner…-
Finalmente mi sblocco e gli corro incontro, facendolo crollare in terra.
-JOOOOOOOOOHN!-
Lo squadro con gli occhi luccicanti mentre il cuore mi si riempie di gioia.
Lui intanto cerca a tentoni gli occhiali che, per sbaglio, gli ho fatto cadere.
-Giuro che se me li hai anche solo graffiati io…-
Mentre li pulisce e se li rimette, non riesco a trattenere un gemito stupito.
-John, scusa se te lo chiedo, ma tu tra qualche mese non dovresti compiere sessant’uno anni?-
-Sì, esatto.-
-E…ehm…sono io oppure ne dimostri all’incirca venti?-
-Venticinque, per l’esattezza…-
Osservandolo negli occhi, comincia a sorgermi un dubbio…
-E, giusto per vincere il milione, potrebbe anche esserci una piccola- e con piccola intendo anche proprio piccolissima, minuscola- possibilità che anche io dimostri la stessa età?-
-No…-
Mi guardo le scarpe, colto da una leggera fitta di delusione.
Lui, notando la mia reazione, prende a ghignare.
-…hehe…lasciami finire! Diciamo che non dimostri la mia età, bensì dimostri ventidue anni!...-
Ok, perfetto…tre, due, uno…INFARTO!
Resto immobile a fissarlo, gli occhi sgranati e la bocca asciutta, mentre una domanda comincia a radicarmisi nel cervello.
-John?-
-Sì, George?-
Non riesco a trattenermi, le parole mi scivolano fuori dalle labbra prima che io me ne renda conto.
-Ma…ma tu non sei…insomma…ventuno anni fa non ti hanno mica…-
In tutta risposta, vedo il mezzo sorriso appena comparsogli sulle labbra spegnersi all’istante, mentre il volto pare scurirsi.
Si porta lentamente le mani al petto, cominciando a slacciarsi i bottoni della camicia ad uno ad uno.
Mi accorgo che gli tremano le mani.
Quando apre tutti i bottoni esita un secondo, prima di sfilarsi del tutto la camicia con fare indeciso.
La pelle è liscia e pallida, perfetta…se non fosse per quattro piccole cicatrici traslucide della grandezza di una monetina.
-…sparato? Esatto, George, quasi ventuno anni fa, un giovane squilibrato mi ha sparato quattro proiettili. Ed ora sono morto. E…-
-…e lo sono anche io.-
Lui mi guarda triste, annuendo con fare sommesso.
Mi si avvicina e mi abbraccia con fare fraterno, cercando di consolarmi.
-Mi dispiace, Geo, so come ti senti…-
Io non reagisco, rimango a fissare il vuoto di fronte a me.
Sono morto.
D’un tratto i ricordi degli ultimi mesi mi si frantumano contro con forza, facendomi rinsavire.
Il cancro che si diffondeva malefico, le numerosissime terapie, i dolori della chemio
Ricambio l’abbraccio di John, scoppiando in un pianto disperato.
Olivia in lacrime, ma sempre accanto a me, Dhani che mi parlava piano, raccontandomi della sua giornata, cantandomi talvolta anche qualche bellissima canzone; Rings e Paul nella stanza d’ospedale, che mi abbracciavano, cercavano di consolarmi; i loro occhi rossi quando hanno scoperto che non ce l’avrei fatta, che la malattia, lentamente, mi stava divorando
Rimaniamo abbracciati per qualche secondo, poi ci stacchiamo, gli occhi immersi gli uni in quelli dell’altro.
Ha pianto anche lui, si vede anche se cerca di nasconderlo in tutti i modi.
Mi sfugge un sorriso amaro.
Sempre il solito spaccone…
-Mi dispiace davvero…-
Annuisco, tirando su con il naso e faccio per asciugarmi gli occhi.
I capelli mi solleticano il collo, mossi dal vento.
Solo allora mi accorgo che sono ricresciuti, tornando belli come prima delle numerose terapie sopportate.
-George?-
-Sì, John?-
-Volevo chiederti se ora hai riconosciuto il parco…-
-Certo-
Mi lascio sfuggire un sorriso carico di gioia e malinconia mentre ci avviamo verso una meta sconosciuta, lasciandoci il parchetto di Liverpool, meta delle nostre più famose scorribande, alle spalle.
La mano di Rings stringeva forte la mia. Love one another. E poi solo la luce.
 
FINE


*Angolo autrice*
Che dire, m’è venuta così…scusateee!!
I Beatles (ahimè) non mi appartengono. La storia è solo frutto della mia fervida immaginazione. Se copiate, giuro (GIURO) che vi taglio le mani. In più, la storia del parchetto teatro di mille avventure me la sono inventata…mi pareva carina :3
Per il resto…beh, grazie a chi recensisce/preferisce (seeeee, l’ho sparata grossa…)/ricorda o legge solamente… vi voglio bene, pipol!
Saluti, Peace & Lennon,
Chiara
 
P.s.: giuro che vi amo tutti!! E, ricordate, non vi mangio mica se recensite ;)

 

   
 
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