L’ESSERE PERFETTO
Scroscianti applausi riempirono la stanza, separata dal resto del corridoio da un’imponente porta in legno massiccio rifinita con intarsi e altre svariate decorazioni fra cui una targhetta in oro recante scritta ‘sala conferenze 5’, dedita alle occasioni più importanti.
“Dopo anni di lavoro, all’alba del 10 ottobre, l’armata militare ha l’onore di presentare in esclusiva il progetto portato avanti dallo scienziato Sasuke Uchiha.”
Dicendo questo l’uomo sul palco si scostò rivelando la figura dello scienziato: un uomo sui 30 anni con pelle alabastrina ,capelli e occhi color notte, e un lieve accenno di barba.
“Grazie molte, sono felice di aver collaborato a questo progetto e orgoglioso della sua riuscita. Ed ecco per la prima volta presentato sotto i riflettori l’essere perfetto.”
L’aria nella stanza si era riscaldata notevolmente. Mentre lo scienziato finiva la frase la trepidazione divenne palpabile e giornalisti, fotografi e reporter esteri scalpitavano per ottenere ‘la prima’ di quest’evento memorabile.
Come se tutto stesse succedendo a rallentatore il sipario cremisi si alzò mostrando un ragazzo slanciato con la pelle ambrata, il viso leggermente squadrato e le labbra carnose. Su ogni guancia aveva tre cicatrici parallele, il naso era piccolo e dritto, al posto degli occhi due pozzi di acqua cristallina contornati da folte ciglia. I capelli parevano fili d’oro e apparivano incredibilmente morbidi e setosi.
Tutti i presenti rimasero completamente immobili a osservare quel ragazzo dall’aspetto di un dio sceso in Terra.
Sasuke, compiaciuto dell’effetto che il suo progetto aveva sortito sugli ospiti, ghignò sotto i baffi e, schiarendosi la voce, riportò su di sé l’attenzione del pubblico: “Bene, sono lieto che apprezziate il lavoro svolto, adesso passiamo al rinfresco nella sala accanto.”
Dicendo questo Sasuke allungò la mano verso l’essere perfetto, che l’afferrò e si fece accompagnare nella stanza accanto dove il moro aveva appena detto si sarebbe tenuto il piccolo rinfresco.
Arrivati nella sala numero 6 tutti videro su un lato di questa un piccolo buffet e sull’altra un barista che serviva cocktail alcolici e non. “Allora fratellino, finalmente possiamo vederlo questo tuo progetto. A chi ti sei ispirato per farlo così bello, dai a me puoi dirlo!” disse Itachi, il fratello maggiore di Sasuke
“Uhm? Non mi sono ispirato ad un bel niente. E’ una macchina ma dell’aspetto esteriore non abbiamo toccato quasi nulla. E’ così da quando l’ho visto per la prima volta” rispose il minore
“Cosaa?! Vuoi…Vuoi dirmi che quel gran pezzo di figo è così da quando è nato?”
“Già”
“Non posso crederci” disse sconvolto il più grande dei due mentre si avvicinava il resto della famiglia da destra e da sinistra arrivava anche l’angelo biondo
“Oh complimenti tesoro siamo entrambi così fieri di te, hai fatto un ottimo lavoro” disse Mikoto, madre dei due giovani, mentre il padre, Fugaku, annuiva e dava qualche pacca sulla spalla del figlio.
“Sas’ke!” aveva appena parlato il biondo al che tutti si voltarono in sua direzione “Naruto, cosa c’è, che succede?” chiese con tono preoccupato “Eh?! Ah niente, niente” disse questo scuotendo testa e mani in segno di diniego “Avrei bisogno della pastiglia ematica, comincia a girarmi la testa.” Disse poi calmo toccandosi la tempia “Certo…Tieni!” rispose sollevato il trentenne
“La voce è opera tua?!” chiese Itachi non appena Naruto si fu voltato per tornare dalla folla “No, anche quella è tutta sua. Perché?” chiese il più piccolo voltando leggermente il capo dove ora si trovava il dio.
“È sensuale!”
“Già” ribadì incolore il più piccolo
Agosto 1883, studio del progetto (P.D.R.U)=x
Il progetto procede con successo. Il prototipo è stato inserito nel liquido. A seguito di una serie di test abbiamo concluso che questo è l’unico essere umano idoneo al progetto. Pertanto non vi saranno mai altri esemplari.
Lo stato ecclesiastico non sa nulla della nuova invenzione. Per ora non ricade alcun sospetto su di noi.