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Autore: cerconicknamesugoogle    23/06/2013    6 recensioni
Prima fict nel fandom, non chiedetemi da dove sia uscita!
"Ammettilo, Jack" commentò una vocina nella sua testa, nel silenzio della notte "Con Pitch è stato più facile di quanto pensassi. Lui è stato semplice, da capire. Eravate così simili che non hai dovuto sforzarti nemmeno un istante per afferrare la sua situazione. Per questo è stato facile combatterlo. Perché le sue paure, la sua battaglia interiore, erano anche tue. E, nel momento in cui tu lei hai vinte, vedere con chiarezza in mezzo a quel buio che era Pitch Black.. Beh, è stato facile."
Non è esattamente una shoen-ai. Non inserisco la nota pèerchè.. Boh, non so nemmeno io come si possa considerare, ecco. Spero possa piacere!
Grazie a chiunque legga :)
Wani
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Frost, Pitch
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ce ne saranno altri, Jack.

Le parole di North gli rimbombavano nella testa.

Non pensare che, con Pitch Black, sia finita.

Le parole di North l’avevano completamente disorientato.

Le parole di North l’avevano fatto ritornare nel dubbio.

E se non fossi pronto, per questo?

Ammettilo, Jack commentò una vocina nella sua testa, nel silenzio della notte Con Pitch è stato più facile di quanto pensassi. Lui è stato semplice, da capire. Eravate così simili che non hai dovuto sforzarti nemmeno un istante per afferrare la sua situazione. Per questo è stato facile combatterlo. Perché le sue paure, la sua battaglia interiore, erano anche tue. E, nel momento in cui tu lei hai vinte, vedere con chiarezza in mezzo a quel buio che era Pitch Black.. Beh, è stato facile.

Un movimento della testa, brusco e secco, non servì a scacciare quell’orda di pensieri. Ed il silenzio attorno a lui, nel buio della città, di certo non aiutava.
Jack strinse la presa sul suo fedele bastone, come ad accattarsi che fosse ancora lì, fra le sue mani, pronto per qualsiasi altro nemico.
Eppure, quel gesto non servì a confortarlo.

Ma di cosa ho paura? Si chiese, alzando lo sguardo alla luna. IO ho sconfitto Pitch Black. IO ho salvato i bambini del mondo. IO sono un guardiano. Sopirò pesantemente, alzandosi con rabbia il cappuccio sulla testa. Ma allora, perché continuo a sentirmi così?
Sospirando, si sedette sul tetto di una casa, lasciando che il vento freddo gli accarezzasse il viso, abbassandogli il cappuccio. La neve scendeva lenta, silenziosa, e lui sapeva che al mattino avrebbe ricoperto tutta la città come un manto bianco.
Lo calmava, quella consapevolezza.
Lo calmava, vedere il suo elemento accompagnarlo, esattamente come il bastone.
Si, la neve lo calmava, ma evidentemente non abbastanza.

<< Guarda guarda cosa vedo. Jack Frost! >>
Il ragazzo sussultò, scattando in piedi, girandosi a fronteggiare il nuovo arrivato.
Pitch Black lo osservava, un sorriso strafottente in volto.
Sebbene avesse quella espressione, quella sicurezza stampata in viso, Jack non potè non notare come il manto della sua veste si fosse scolorito, come le occhiaie gli segnassero il viso. Jack non potè non notare quanto il suo acerrimo nemico, nonché colui che un tempo gli si era proposto come alleato, fosse in qualche modo.. Sciupato, privo di un’ antica forza.
<< Che cosa ci fai qui, Pitch? Dovresti essere sotto ad un letto, a spaventare qualche bambino cattivo. >>L’uomo nero sorrise, come se trovasse quel commento uno spasso.
<< Non essere crudele Frost. Ho bisogno anch’io di qualche pausa, di tanto in tanto >>
In risposta, il ragazzo sollevò il bastone contro di lui, stringendone la presa.
<< Oh, andiamo Jack, pensi davvero che ti serva quel coso? Guarda >> Spalancò le braccia, mostrandosi nella sua interezza, ridendo come se tutto quello fosse in qualche modo divertente << Ti sembro forse in grado di fronteggiarti, ora? >>
La risposta che salì alla mente del ragazzo, immediata e certa, fu no.
No, Pitch era troppo debole, ora, anche solo per provare ad alzare un dito contro di lui.
Sospirò, abbassando l’arma e voltando le spalle all’uomo nero.
Osservò la notte, la città, e ritrovata un po’ di sicurezza ringhiò
<< Che cosa ci fai tu qui? >> Non si voltò, quando Pitch gli rispose
<< La domanda giusta, Jack, è cosa ci fai tu qui >>
Non era una richiesta di delucidazioni, più una semplice costatazione di chi, invece, la sa lunga.
Il ragazzo cercò una valida risposta, una di quelle che avrebbe zittito immediatamente il suo interlocutore. Non trovandola, serrò le labbra.
<< Sai, Jack, perfino nella mia tana ho sentito l’odore della tua paura. >> Un’altra risata, sguaiata, amara
<< Trovo divertente che il ragazzo che solo un anno fa mi dava tanto filo da torcere, il quinto guardiano, abbia improvvisamente tutte queste sensazioni negative in mia assenza >> I suoi occhi gialli brillarono nella notte, sebbene l’altro non potesse vederli.
<< Vattene Pitch >> Sbottò l’albino, stringendo l’elsa del bastone.
<< Ehi, ehi, non alziamo i toni! Non sono qui per infastidirti! >> S’affrettò a dire l’uomo nero, indietreggiando d’un passo, mentre Frost si girava con rabbia a suo indirizzo.
<< Ed allora perché sei qui, Pitch? >>
L’uomo nero sorrise sornione, scrollando le spalle << Semplice curiosità >> Disse, con quel suo tono infido che stava facendo salire i nervi a Jack. << Te l’ho detto, non capivo tutta questa tua improvvisa paura. È anche grazie a ciò che sono riuscito a presentarmi in condizioni non così pietose davanti a te >>
Fece un inchino, giocoso, con quei suoi modi tanto odiati dal ragazzo. Eppure, notò lo spirito del gelo, c’era un sottofondo di amarezza in ogni suo movimento. Perfino nei suoi occhi gialli, rettili, quella brillava.
<< Anche quando t’ho visto qui, solo soletto, senza quei tuoi amici strampalati, mi sono chiesto cos’avessi. Ora, però, ho capito >> Un sorriso si materializzò di nuovo sulle sue labbra
<< Hai paura dell’oscurità che ti arriverà davanti, Frost >> Jack, involontariamente, a quelle parole indietreggiò d’un passo.
<< Non sai come affrontarla. Sai che sarà così nera da andare aldilà della tua comprensione, e tanta tenebra ti spaventa. >> Pitch fece una smorfia << La paura, dopotutto, era qualcosa che capivi fin troppo bene >> Lo spirito del gelo emise un ringhio, basso, frustrato
<< Ti sbagli >> Sputò fuori con veemenza.
<< Oh, andiamo Jack, sai perfettamente che ho ragione >> L’uomo nero alzò le mani, osservandosi le unghie, pensieroso
<< Dopotutto, ti capisco molto meglio di quanto credi >> Frost indietreggiò d’un passo, ancora << Hai abbracciato la luce, ti sei messo dalla parte dei buoni.. Ed ora temi tutta la tenebra che hai rigettato, tutta quella che non ha motivo d’essere ma c’è lo stesso >> Una risata, l’ennesima << Le tue paure sono così prevedibili! >>
<< Per l’ultima volta Pitch, vattene >> Il ringhio di Jack spinse l’uomo nero ad alzare i suoi occhi gialli, malaticci, su di lui. Lo scrutò in silenzio, osservandolo. Fece un passo avanti
<< Jack >> Disse, muovendosi lentamente verso di lui
<< Ti guardo, e quello che vedo non è affatto un guardiano >>
Avanzava e, di riflesso, l’altro alzava il bastone in una silenziosa minaccia
<< Ti guardo, e vedo solo un ragazzino spaventato che non sa a cosa va incontro >>
Avanzava ancora e, arrivato vicino, Jack intimò << Non fare un altro passo, Pitch >>
L’uomo nero sorrise, amaro, sornione, troppe emozioni che Jack, bastone puntato in avanti, non sapeva decifrare
<< Altrimenti cosa fai, Frost? >> Domandò << Mi uccidi? >> Sorrise << Non prendermi in giro, entrambi sappiamo che non alzeresti mai un dito contro qualcuno tanto debole rispetto a te >> In risposta, l’albino strinse la presa sul bastone
<< Vuoi scommettere? >> Domandò, a voce alta. Pitch sorrise a quel residuo d’arroganza che, in mezzo alla confusione, il giovane preservava. L’albino cominciava ad odiarli, i suoi sorrisi. Erano di chi la sa lunga, ed al contempo di un amarezza indescrivibile.
<< Ti ricordi, Jack? >> L’uomo nero fece un altro passo. Erano vicino l’uno all’altro d’un metro all’incirca. Entrambi sapevano che non si sarebbero avvicinati di più. Forse questo, spinse il guardiano ad abbassare l’arma. Forse fu pietà. Chi potrà mai saperlo?
<< Ti dissi >> Riprese l’uomo nero << Che non dobbiamo essere soli, che possiamo aiutarci l’un l’altro >>
Lo fissò, in silenzio, in viso solo l’ombra del sorriso
<< Pensi davvero che le cose siano cambiate? >>
<< Pitch, se stai cercando di raggirarmi per.. >>
<< Nessun raggiramento, Jack >> Lo interruppe l’uomo nero.
Jack gli rivolse un’occhiata perplessa. Non capiva cosa volesse Pitch, non capiva perché lui lo stesse a sentire. Voleva solo starsene da solo per quella notte. Voleva solo rimanere coi suoi pensieri, con la neve. Accidenti, era chiedere troppo un po’ di pace?
<< Chi sono io? >> Domandò Pitch, alzando gli occhi al cielo come chi deve ripetersi, incurante dell’espressione dell’altro
<< Sei l’uomo nero >> Rispose, cauto, Jack
<< Esatto, e dove sta l’uomo nero? >>
<< Sotto ai letti? >> Il ragazzo alzò un sopracciglio, senza riuscire ad individuare il filo logico di Black
<< Risposta sbagliata >> Ribattè Pitch << Nel buio >>
Ancora, Jack non capiva. Black alzò gli occhi al cielo, di nuovo, chiaramente rassegnato a dover prodigarsi in spiegazioni.
<< Tu non mi piaci particolarmente, Jack Frost >> Cominciò, sotto gli occhi di un sempre più perplesso guardiano
<< Però >> Continuò, privo di vergogna << Mi convinci di più degli altri guardiani e, nonostante tu sia uno di loro, io e te rimaniamo esseri simili >> Un sorriso appena accennato << Per questo, se proprio devo rimanere nell’ombra per sempre, sarò in quella che ti circonderà. >>
Jack Frost sobbalzò, a quelle parole << Quindi.. Mi attaccherai? >>
Si permise di ritornare il solito sbruffone. Un Pitch avversario era qualcosa che conosceva. Un territorio già tastato. Poteva muoversi liberamente, su quella pista. << Credi davvero di poterlo fare? Sono più forte io, Pitch, è inutile che provi a.. >>
<< Non sto dicendo che ti attaccherò! >> Sbottò l’uomo nero, in un impeto di rabbia e frustrazione. Gli dava alla testa, tutta quella diffidenza. E soprattutto, lui non era affatto un tipo paziente.
<< Ma non lo capisci? >> Domandò, facendo un passo verso il ragazzo, con un filo di disperazione nella voce
<< Io sarò lì quando avrai paura. Io sarò lì quando davanti a te avrai le tenebre più nere. >>
Una pausa, mentre, sgranando gli occhi, il guardiano capiva dove andasse a parare Pitch Black
<< Tendi le orecchie, Jack, e sentirai i miei sussurri >> Una pausa, un’altra
<< Non sarai solo. Non ti lascerò solo >>Jack smise di stringere convulsivamente il bastone, guardando l’uomo davanti a sé sorpreso << Perfino nel buio più nero, se ascolterai, scoprirai che non sei solo. Non sarai mai solo >>
<< Tu.. Tu faresti questo? Per me? >> Chiese Jack, spalancando gli occhi, incerto
<< Si >> Rispose Pitch von veemenza << Si >> Ripetè, ritirandosi inconsapevolmente col corpo, con più cautela, con più tristezza, con più speranza di essere capito.
<< Perché? >> Domandò Jack, sorpreso. Non capiva. Non riusciva ad afferrare.
<< Perché.. >>
Sei dove dovrei essere io adesso. Hai sconfitto le stesse tenebre che io non ho saputo battere. Tu sei me, senza oscurità. E non permetterò che questo me sparisca. Non permetterò che anche tu finisca come sono finito io.
<< Perché mi va, Frost. E perché mi annoio. Ora, se non ti dispiace, vado a spaventare qualche bimbo cattivo >> E Pitch Black scomparve agli occhi di Jack Frost, lasciandolo solo nella notte.

Solo, e senza paura.

 

 

Angolo autrice povera idiota:

Questa è la prima cosa che mi convince dopo tipo una settimana che scrivo e riscrivo robe per questo fandom! Ho provato con una long ( che, effettivamente, potrei anche portare avanti ) sui Big Four, una drabble CalmoniglioxJack.. Ho perfino scritto una minchiata sul padre di Jack D: ed ora.. Beh, questo u.u Non so se dirmi contenta del risultato o completamente delusa.. Bah.

Allora, nella mia mente questa one-shot non è una PitchxJack. Siete liberi di leggere fra le righe quello che volete, ma io di persona non so proprio dire se tutto ciò preclude un aspetto romantico. Direi di no, anche se ce li vedo bene assieme quei due, e comunque, vedetela un po’ come interpretazione. Non è nata per essere niente di romantico, ecco. In realtà, non è nata per essere niente. Girando alla cavolo su Youtube ho trovato una canzone, Whisper in the Dark, degli Skillet e, sebbene come gruppo proprio non mi facciano impazzire, il ritornello mi ha portato a scrivere… Questa cosa non ben identificata. Come canzone non è niente di che, ma le parole del ritornello sono state decisive per.. Questo. *Le lanciano i pomodori* Nuooo!

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Okay, a parte qualsiasi tipo di sclero, è la prima cosa che pubblico su sto fandom ( anche se ne ho in cantiere altre ) e… Beh, questo è tutto!

Fatemi sapere che ne pensate con una recensioncina!

Se trovate tutto ciò molto orripilante siete liberi di sputare, prendere a calci il pc o scaraventare qualsiasi oggetto ( preferibilmente non contundente ) contro ai muri.

Grazie mille se avete letto fino a qui!

Wani

  
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