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Autore: Giuliacardiff    24/06/2013    0 recensioni
una piccola fanfiction sulla differenza tra vampiro e licantropo.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Licantropo o vampiro? Questo è il dilemma! Non so chi scegliere. Da una parte c’è Hiroshi, il licantropo, dall’altra Norio, il vampiro.

Due esseri. Due presenze infinitamente differenti. Uno succhia sangue e l’altro è un animale. Uno vive l’altro è già morto. Chi scegliere. Entrambi mi sono cari e non vorrei ferire nessuno. --Merda chi scelgo adesso!!-continuavo a scervellarmi sulla questione e non mi accorsi che era già sera. Presi dal frigo le prime cose che vidi: una bottiglia di coca e un pacchetto di patatine. Mi stesi sul divano e iniziai a mangiarle, mentre guardavo un film. Il caso volle che l’unico film in programma fosse Twilight. Ha! Alla fine del film ero ancora più confusa.

 –Ma come cazzo a fatto Bella a scegliere il vampiro! Perché non le è passato neanche per l’anticamera del cervello l’idea di scegliere il licantropo? Haaaa, non capisco. Questo è il solito cazzo di film di Hollywood. Pagato e strapagato, ma che non ha nessun senso. Maledizione!-ero davvero incazzata.


Domani dovevo dare la mia risposta ai due, non potevo deluderli. Mi addormentai. Ero così stanca. Mi apparve in sogno … Hiroshi.


Era un ricordo. La prima volta che ci siamo incontrati. Avevo dieci anni ed ero in villeggiatura in montagna. Insieme alla mia famiglia, ero andata a sciare. Ero triste perché volevo guardare il paesaggio e invece dovevamo già andarcene perché il mio stupidissimo padre sentiva troppo freddo. La neve mi piaceva troppo e … scappai. Anche se era la prima volta che sciavo, era come se stessi correndo. Mi sentivo libera e … felice. Difficile da dire. Io, una persona che fin dalla nascita vedeva solo l’oscurità e il male del mondo. Quella sempre introversa e … assente. Corsi. Corsi.


Arrivai fino a un bosco, lascai gli scii e corsi tra la boscaglia. Volevo … volevo fuggire da … non so da cosa, ma sapevo che volevo correre via. Arrivai al centro del bosco e mi accasciai a terra. Ero sfinita. Il mio corpo era infreddolito e debole. Sentivo il fiato pesante e la testa scoppiare. Sentii un forte tepore vicino a me. Una voce infantile ma calda.

 –Chi sei e cosa ci fai qui- non risposi e chiusi gli occhi temendo che fosse una persona cattiva. –Hey, parlo con te! Avanti alzati- aprì gli occhi e senza alzarmi lo fissai. Silenzio. Decisi di prendere la parola e con inaspettata calma gli risposi. –Sono un cumulo di neve vivente e sto aspettando che mi sciolga - la risposta fu prevedibile. Una risata.- Avanti alzati -


il ragazzo mi si avvicinò e con una forza strabiliante, mi prese di peso e mi mise in piedi. –Mi chiamo Hiroshi e tu?-
-Saiko-
-Non sei di queste parti vero?-
-No, sono qui con la mia famiglia-
-Allora non dovresti tornare da loro?
-Perché dovrei farlo?-
Hiroshi rimase esterrefatto. Dissi quella frase con tale indifferenza, distacco e … freddezza. Mi fissò.
-vieni, ti porto a fare un giro-    
Mi prese un braccio e mi portò con lui. Camminammo per molto e alla fine arrivammo al centro della foresta.


 Lì ci nascondemmo e rimanemmo in silenzio. Non capivo il perché mi avesse portato in quel luogo, ma sentivo che dovevo rimanere in silenzio e osservare il paesaggio. Tutto era calmo, freddo e piatto. All’ improvviso un coniglio comparve davanti a noi. Hiroshi andò all’attacco e lo prese per le zampe posteriori. Io avevo seguito l’intera scena incredula.


 Mi ero accorta del movimento, ma non ero riuscita a muovermi in tempo per reagire. Lui si avvicinò a me e con molta calma mi disse – un animale indifeso non dovrebbe vagare per la foresta senza una famiglia che lo protegga, altrimenti quell’animale potrebbe fare una brutta fine.



 – disse queste parole all’apparenza senza significato, ma che subito compresi. Il ragazzo davanti a me era la bestia feroce ed io la preda. Non potevo sottrarmi alle sue zanne e neanche cercare di scappare. Ormai ero sua e niente lo avrebbe allontanato da me.
Mi risvegliai da quel sogno. Avevo sudato ed ero terrorizzata. Perché? Era un evento del passato, che avevo già vissuto, superato, eppure ero impaurita. Una strana sensazione mi pervase.


Che fosse tensione, paura, no. Era una sensazione di calore, tepore e di protezione. Uscii fuori di casa e lo vidi. Hiroshi. Era davanti a me. Lo abbracciai e lui ricambiò stringendomi a lui con fare protettivo.


Ormai ero sicura. Lui era quello giusto. L’unico che poteva farmi sentire amata e protetta in qualunque momento.
  
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