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Autore: moonlight97    26/06/2013    1 recensioni
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Kol, rinchiuso in quella stanza da Bonnie, si dispera. Ma per cosa? Per la vendetta che non potrà assaporare? No, affatto. Kol in realtà si rammarica di non poter rivedere Katherine e dirle addio. Fortunatamente...
NOTA: Secondo questa storia Kol e Katherine si sono conosciuti nel 1492 (ho scritto un'altra fanfiction a riguardo ^^)
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katherine Pierce, Kol Mikaelson, Mikael
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Dannazione! -

Kol batté i pugni contro la barriera invisibile alzata da Bonnie.

Sentiva che il tempo a sua disposizione stava per finire e lui non era ancora riuscito a...

No, non pensava alla vendetta in quel momento: nella sua testa c'era soltanto lei. Non sarebbe riuscito a rivederla, o meglio lei non l'avrebbe

rivisto. Kol in tutto quel tempo le era stato accanto: era con lei quando Elijah l'aveva abbandonata. L'aveva addirittura abbracciata in quel

momento, anche se lei non aveva potuto sentire niente, nemmeno quando lui le aveva sussurrato all'orecchio che tutto sarebbe andato bene.

Dopotutto Kol aveva in un certo senso accettato il fatto che Katherine avesse cercato di essere felice nonostante tutto. Non avrebbe voluto

vederla di nuovo triste e sola. Si sarebbero potuti incontrare anche se per poco, ma lui era là bloccato. Gridò con rabbia battendo di nuovo i

pugni.

- Anche tu mi sei mancato, Kol -

Kol ebbe un sussulto: sapeva bene di chi si trattava.

- Chi ti fa pensare che stessi pensando a te, tesoro? - disse senza voltarsi.

- Capelli stupendi, un fisico perfetto... Non può che trattarsi di me. - disse Katherine sorridendom maliziosa. Kol si voltò verso di lei.

- Woah! Come siamo diventati narcisisti! -

- Beh, da qualcuno avrò imparato... -

- Punto tuo! - esclamò Kol divertito.

Kol fece per avvicinarsi a lei ma non ci riuscì. Allora Katherine mosse qualche passo verso di lui fino a sentirne il respiro sul collo.

- Siamo proprio una coppia senza speranza – commentò Katherine con un filo di voce.

Sul volto del ragazzo si delineò un sorriso amaro. Le passò delicatamente una mano fra i capelli per accarezzarle delicatamente la guancia

destra.

- Non piangere - le sussurrò, prendendole il volto con entrambe le mani. - Io... -

- Sh – le disse accostando la sua bocca all'orecchio di lei – ti conosco troppo bene. Mi accorgo quando stai per piangere. Detto questo, la strinse

al suo petto e la lasciò sfogare. Katherine non volle piangere in quel momento e si limitò ad assaporare quell'abbraccio forte e sicuro.

Katherine si staccò da lui lentamente e lo fissò dritto negli occhi.

Lui stava immobile con le mani ancora sulle braccia di lei.

- Katherine... - fece per dire ma lei gli gettò le braccia al collo e lo baciò. Kol chiuse gli occhi e la strinse forte a sé. Quel bacio conteneva tutto: il

loro amore, la loro sofferenza, i momenti trascorsi separati, le promesse non mantenute, le speranze e i sogni che purtroppo erano stati infranti

sul nascere. Kol avrebbe voluto esserle stato accanto in tutti quegli anni. Le aveva promesso che l'avrebbe protetta eppure non ne era stato in

grado. Mentre si baciavano il tempo sembrava essersi bloccato e, anzi, essere ritornato a quel giorno di primavera del 1492 quando tutto era

cominciato. Entrambi sembravano percepire intorno a loro il tepore del sole dell'Inghilterra, la lieve brezza che accarezzava i capelli e il

profumo dei fiori. Erano come immersi in una spirale. Ora erano là ora si trovavano avvolti negli eleganti alberi rinascimentali all'ombra di un

albero frondoso. Sì, era proprio così: il loro è un amore che trascende il tempo. Terminato quell'intenso momento, i due si staccarono l'uno

dall'altra.

-Il velo sta per...- iniziò lui ma si dovette interrompere quando notò sul volto di Katherine un'espressione che voleva dire non rendere tutto più

difficile Kol.

La ragazza si allontanò da lui esitando.

Kol provò a bloccarla ma rimase bloccato dalla barriera ancora presente.

La ragazza si voltò, il volto provato dal dolore che tratteneva a stento, poi svanì rapida come una folata di vento e Kol rimase là col fiato

sospeso. La sua attenzione fu catturata da un rumore e pochi secondi dopo Elena era lì davanti a lui. Doveva essere la giornata delle

doppelganger pensò con ironia.

-Bonnie? Jeremy? Siete qui?-

-A proposito di questioni irrisolte...-

Kol la scaraventò a terra con violenza. Era sul punto di sferrare il colpo decisivo quando il velo tornò su all'improvviso. Intanto Katherine aveva

osservato tutto da dietro le quinte.

-Congratulazioni, pasticcino-

Eccole là: Katherine ed Elena finalmente faccia a faccia.

-È decisamente uno scontro epico – commentò Kol sarcastico mentre assisteva allo scontro dall'altro lato. Chissà da quanto tempo entrambe

avevano atteso quel momento: la resa dei conti. Katherine sembrava avere la meglio per il momento. Scagliava contro Elena tutta la sua

frustrazione e tutta la sua rabbia. In effetti Katherine aveva ragione: non poteva dire di aver avuto mai un momento di felicità che potesse

definirsi tale. Era sempre stata occupata a sopravvivere e a fuggire da Klaus. Kol si sentì nuovamente in colpa, come gli era successo spesso in

quei cinque lunghi secoli.

-Io me lo meritavo. Non ho mai avuto un diploma, un ballo o, come dire, una vita. Ma tu sì. Tu hai tutto e non perché sei una povera piccola

ragazzina che si merita la felicità ma perché hai rubato la mia!-

-Io avrei rubato la tua felicità?!-

Lo scontro non durò molto: ben presto infatti Katherine riuscì a immobilizzare Elena a terra.

-Di classe fino alla fine, Katherine.-

-La tua fine.-

Kol assisteva alla scena col fiato sospeso: aspettava, per così dire, che Katherine lo vendicasse e che desse a quella piccola neovampira con gli

occhi da cerbiatta quello che si meritava. Proprio mentre attendeva quello si accorse di un movimento sospetto. Impiegò mezzo secondo a

capire che cosa Elena avesse in mente e, slanciandosi in avanti, gridò:

-KATHERINE, ATTENTA!-

T
utto però fu inutile.

Kol si ritrovò a terra e Katherine giaceva priva di sensi accanto a lui.

-Hai ragione: siamo proprio una coppia disastrata.- disse sfiorandole i capelli.




{Moonlight97.>>
Salve a tutti!
Sì, sono tornato a tormentarvi di nuovo! *risata malvagia*
Che dire? Mi ci sono affezionato troppo a questo pairing.
Mi sono fatto milioni di film mentali su come, quando questi due poveri figlioli siano potuti trovarsi nello stesso posto.
Sì, infatti quando mi riferisco ai fiori ho fatto un rimando alla mia precedente fanfiction... Per chi la volesse leggere -cosa che mi farebbe ASSAI piacere- si trova laggiù tra le mie storie LOL 
Ah, una cosa doverosa da specificare (altrimenti Rachel Berry mi trucida): il titolo si ispira, ovviamente, a uno dei classici di Broadway, West Side Story, che ha come protagonista nel ruolo di Maria Natalie Wood. La canzone è, appunto, un duetto di Maria e Tony, il protagonista maschile, che io AMO alla FOLLIA. Bene, chiusa questa lunga parentesi vi lascio alla lettura ^^
Spero che vi piaccia e... GUARDATE WEST SIDE STORY LOL

 

   
 
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