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Autore: Lady Halsingland    26/06/2013    2 recensioni
Suor Gertrude, dopo la mezz'ora d'evasione con Egidio, decide di chiedergli di portarla via da lì e i due trovano un accordo. La sua libertà in cambio di quella di Lucia Mondella, ricercata da Don Rodrigo e i suoi seguaci. Gertrude è combattuta, ma alla fine pensa a sè e capisce una cosa... che la croce che porta al petto è una bestemmia per lei.
Perché non è sua, c'è l'hanno costretta.
Perché non è un peso suo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Egidio, Gertrude
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le sorelle passavano silenziose a mani giunte, al secondo piano, lungo il corridoio.
Nessuno, però, notava la sua presenza lì. Vicino alla finestra con le sbarre, la sua prigione. Si, perché quell’edificio travestito da convento era in realtà la sua galera.
Suor Gertrude si sentiva morire lì dentro. Brancolava nel buio senza che le sue sorelle la vedessero, mentre le lacrime lucenti scendevano da i suoi occhi. Aveva perso la fede in Dio, da quella notte.
La notte più bella di tutta la sua esistenza.
Egidio era venuto a trovarla, come ogni notte, e si era arrampicato alla sua finestra. Per lui era facile, ormai, riconoscerla, giacché suor Gertrude lasciava la candela accesa per far capire all’amato quale fosse la sua cella.
E quando, con un balzo, il nobile entrò come un ladro nella sua stanza, si abbandonarono all’amore. Perché, in quella mezz’ora di evasione per entrambi, potevano essere loro stessi. Gertrude era se stessa e non più la monaca spinta con la forza da i suoi genitori in quel convento. Alcune notti, durante l’assenza di Egidio, ella si coricava nel suo piccolo giaciglio singolo e faceva incubi strazianti.
Lei… la bambina vivace alla quale era morto il sorriso entrando lì dentro. Tra le mani portava sempre la sua bambola di pezza e aveva un vestito nero.
Il nero dei pensieri che quel posto le trasmetteva.
Mentre, quella notte, Egidio si stava rivestendo, dopo essersi donato alla sua amata, Gertrude lo ammirò con la luce soffusa della candela, la quale fiammella volteggiava a destra e sinistra, ad ogni minimo spiffero che ci passava davanti.
La suora si alzò, coperta solo del suo corpetto bianco e la gonna della sottoveste del saio. I capelli castano d’orati erano lasciati liberi sulle spalle. Odiava doverli tenere sempre sotto quel velo, ma la madre superiora le aveva ordinato di farlo, almeno in presenza delle altre suore che, a differenza sua, avevano rinunciato ai capelli pur di seguire Dio.
Gertrude, però, non vedeva quella croce come la sua. No, quella croce d’orata sul petto non era sua. L’avevano costretta a portarla… ma non potevano costringerle anche di uccidere l’amore e il suo cuore.
-Egidio?- Lo chiamò lei, prima che questo tornasse nel cortile, con un balzo dalla sua finestra. Lei lo raggiunse prima che potesse farlo e gli prese una mano.
-Portami via di qui. So che tu puoi farlo.- Disse Gertrude con la speranza negli occhi, mentre il suo amato pensava sulle sue parole.
-Ad una condizione.-
La speranza si riaccese del tutto negl’occhi di suor Gertrude.
-Qualsiasi cosa.-
-Fatela uscire. Lei. In qualche modo. Inventate una scusa con quella donna ed io, amor mio, vi porterò via da qua.-
Egidio sparì nella notte, lasciando la sua amata sola con i suoi pensieri.
Gertrude, pensierosa, decise. La sua libertà in cambio di Lucia Mondella, si poteva fare.
Indossò il saio e il velo nero, da monaca, e si presentò al suo capezzale.
Avrebbe inventato una scusa, certo.
Gli avrebbe dovuto trovare un frate.



Note di Lady H.:
Mi piace troppo scrivere flashfic, vero? Bhè mi sono appassionata a questo amore impossibile tra Suor Gertrude e il bello Egidio, tanto d'aver visto film, letto libri e visto musical. Quello con Lola Ponce che lo trovo fantastico. Lei poi... è bellissima nel ruolo della Monaca di Monza.
Lascio a voi la parola.
Sto anche scrivendo una long-fic, prequel di "Rosso Templare", che si intitola "Rosso Templare - Il Peccato"
A voi un parere,
Lady Halsingland.

  
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