-CHAPTER ONE.(COLPITO E AFFONDATO)
Ero seduta nella sala d'aspetto.
Accanto a me c'era una signora anziana che piangeva disperata.
Io,invece,aspettavo come pietrificata.
La puzza d'ospedale mi dava la nausea,chiusi gli occhi per un istante,cercavo di capire cosa fosse successo.
Era tutto iniziato da un idea che era venuta a mia madre,voleva andare a Londra in camper da Roma,nel tragitto un
furgone aveva sbandato con conseguenze gravi sia al camper che a mia madre.
Ed era in un ospedale di Londra che mi trovavo,affidavo la vita della donna più importante della mia vita a un ospedale
di un posto mai visitato,ed ero sola coi miei pensieri,mentalmente frustrata,sola con mille dettagli che svolazzavano per
la mia mente.
Il medico si avvicinò a me:era un ragazzo sulla ventina,alto e moro,i suoi occhi erano di un azzurro penetrante,ma non
auguravano niente di bello.
Iniziò a farfugliare qualcosa con il fine di sapere come stavo,io non gli risposi,così lui andò via.
Le indicazioni dicevano che il bagno si trovava alla mia sinistra,percorsi il lungo corridoio fino a trovare un insegna che
indicava la toilette,era inevitabile oramai il mio incontro con lo specchio:avevo il viso pallido,gli occhi azzurri contornati
da un rossore intenso,le labbra carnose secche e capelli biondi erano raccolti in una coda disordinata.
Sembrava un incubo,una storia tragica che si legge sul giornale,o un film horror appena uscito sul mercato,e invece no.
Era la mia vita.
Tornai sulla sedia che avevo lasciato per andare in bagno,tornai a guardare la stessa mattonella bianca che avevo già
esaminato attentamente le ore che precedevano.
Il mio jeans bianco strappato era sporco di terra e di olio per motore,sfilai dalla tasca il mio telefono e alzai la cornetta.
Il destinatario di quella telefonata era mio padre,ma non c'era segnale,o era la miglior cosa da pensare dopo 12 squilli
a vuoto,lo vedevo una o due volte l'anno dopo il divorzio,dopo tornava alla sua vita di cui io e mamma non facevamo più
parte,ci aveva rimpiazzate.
Gli scrissi un messaggio,del resto lui abitava in questa città e non avrebbe tardato ad arrivare,non si trattava di me,ma
si trattava della sua (ex)moglie,ed aveva bisogno d'aiuto e lui non c'era.
Passarono altre ore,e i dottori cercavano ancora di salvarla.
Ormai la sedia dove ero in attesa era bollente,poi,realizzai una voce alle mie spalle,la voce di mio padre.
-se lo avessi saputo sarei arrivato prima- disse prima di accovacciarsi di fronte a me,non lo guardai nemmeno negli occhi,
-è normale che tu non sapessi nulla,tu non sai nulla della nostra vita, da 8 anni- non disse più niente,si limitò a sedersi
affianco a me,colpito e affondato.
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spero vi sia piaciuto il primo capitolo,il secondo sarà migliore e così via <3 se volete inserite una recensione così mi sprona a mettere più frequentemente i capitoli,se no aspetterete di più! grazie per averlo letto,la scrittrice!
spero vi sia piaciuto il primo capitolo,il secondo sarà migliore e così via <3 se volete inserite una recensione così mi sprona a mettere più frequentemente i capitoli,se no aspetterete di più! grazie per averlo letto,la scrittrice!