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Autore: I m a Dreamer    27/06/2013    1 recensioni
Avanti Rubis fallo per tuo padre.
Questo pensiero sorregge Rubis Marie Cohn che si prepara ad affrontare il secondo matrimonio del padre.
Una volta pronunciato il fatidico 'si' Rubis è consapevole che la sua vita cambierà per sempre.
Della sua vecchia vita porta via solo il vecchio pianoforte e un braccialetto intrecciato blu.
A Los Angeles, lontano dalla coltre uggiosa di nuvole di New York, scopre cosa significa innamorarsi.
Il ragazzo che farà breccia nel suo cuore è Justin Drew Bieber il suo fratellastro.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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 Capitolo 1.
 

Avanti Rubis fallo per tuo padre.

Mi dico guardandomi allo specchio per infondermi coraggio.

Scruto ogni parte del mio viso, gli zigomi alti, le labbra piene, gli occhi grandi, la pelle chiara, i capelli perfettamente ordinati – tutto merito del parrucchiere ovviamente che è riuscito a trasformarli da spaghetti in piccoli boccoli alle punte. Un immagine che vista da lontano può dare l’impressione di una ragazza sicura. Ed è proprio l’effetto che il truccatore voleva dare quando, armato di pennello, si è messo a pasticciare con la mia faccia. << Devi sembrare sicura di te>> mi aveva detto mentre passava un filo di rimmel sui miei occhi << in fondo sei la damigella d’onore >>.

in effetti è quello il ruolo che dovrei ricoprire durante il matrimonio ma di certo preferirei mille volte che avesse scelto qualcun atra al posto mio. Qualcuno entusiasta per il matrimonio, non me, che in tutto questo non ci vedo niente di buono. Per carità amo Pattie, è una donna così gentile e generosa ma non penso sia giusto che proprio io, la figliastra, ricopra questo ruolo.

<< Rubis >>  dice Lily, la mia migliore amica, facendo capolino nella stanza dentro la qual mi sono rifugiata poco prima << il matrimonio sta per cominciare, abbiamo bisogno di te >>.

Sospiro e liscio la gonna pieghettata del mio vestito da damigella << un secondo >>. Sento i passi di Lily riecheggiare e un attimo dopo è dietro di me con le mani sulle mie spalle. Il riflesso del su viso accanto al mio fa sembrare il lavoro del parrucchiere e del truccatore totalmente inutili. È di una bellezza quasi da far schifo, capelli castani mossi sempre perfettamente in ordine, occhi verde prato che spiccano nei suoi occhi grandi leggermente a mandorla, le ciglia lunghe, pelle leggermente abbronzata, al contrario della mia che è perennemente pallida e fisico da ginnasta – non a caso è una promessa della ginnastica ritmica Americana.

Non so se è la visone di Lily al contrasto con la mia o forse il nervosismo delle ultime settimane a farmi allontanare dalla mia migliore amica con un gesto brusco. Lei i guarda con un sorriso dolce e comprensivo sul viso. Possibile che non si arrabbi mai?.

<< Ru lo so che è stato un periodo difficile per te >> difficile è un eufemismo. Papà e mamma che divorziano, l’incidente stradale di mamma, l'affidamento mio padre, il fidanzamento e in fine il matrimonio.  Direi che ‘difficile’ non è il termine adatto.

<< Ma di la c’è tuo padre che ti aspetta altre quella porta, è il suo giorno e non puoi rovinarglielo >> come al solito ha ragione. Mi chiedo cosa farei senza di lei.
Mi porge il braccio << andiamo >> dal tono in cui lo dice mi fa capire che non è una domanda ma un ordine. Accetto il braccio e mi faccio trascinare.

È questo che faccio da quasi un anno: trascinarmi e farmi trascinare.

Anche suonare il piano è diventato difficile. Ho smesso di fare lezioni il giorno stesso dell’incidente, contro la volontà di mio padre e dei miei amici.
Non ha senso suonare il piano se non c’è lei a correggermi e a incitarmi a fare meglio. Ho anche cestinato la lettera d’ammissione alla Julliard.
 
Entriamo nella piccola sala che ospita il matrimonio.

Sono già tutti seduti, mio padre è in fondo alla stanza e aspetta Pattie d’avanti al prete.

Prendo il mio posto, in piedi, di fronte a papà e dietro la sposa.

È felice, maledettamente felice, come non lo vedevo da anni.  Sposta il peso da un piede all’altro per il nervoso e con l’indice e il medio si sposta il colletto della camicia, guarda George, il suo migliore amico non che collega di lavoro, e sussurra: <<  non è che ha cambiato idea? E-e se non volesse più spos -  >George gli da una pacca sulla spalla << amico stai zitto entra la sposa >>.

Pattie fa il suo ingresso, è radiosa, i capelli castani sono raccolti in una crocchia ordinata che lascia ricadere soltanto due ciocche ondulate sul viso in testa ha un piccolo velo che le arriva fino a metà schiena, addosso un vestito bianco semplice, come lei.

Prende il suo posto vicino a mio padre e mi porge il bouquet di rose bianche e fissa il suo futuro marito.

Ecco cosa succede quando due persone si scontrano tra il reparto surgelati e quello della carne. Finiscono per innamorarsi e poi, alla fine, per sposarsi.

Una volta che il prete li dichiara finalmente marito e moglie si leva un boato e anche io mi unisco alla folla che applaude. Per la prima volta il mio sguardo incontra quello di Justin, in figlio di Pattie, in braccio ha i suoi fratellini più piccoli: Jaxon e Jasmyne. I bambini giocherellano col suo ciuffo biondo cenere e con i bottoni della giacca del completo. Lo vedo sorridermi.

Mi volto dall’altra parte raggiungendo gli sposi e gli invitati fuori dalla chiesa. I neo coniugi vengono sommersi dal riso,  io mi astengo, preferisco guardare la scena da lontano.

<< Stanno davvero bene insieme non credi? >> una voce che non conosco parla alle mie spalle. Mi volto è Justin che sorride a trentadue denti mentre guarda la madre che lancia il bouquet a un gruppo di donne. Annuisco.

<< Così sembra >> la mia voce è piatta, mio Dio come posso essere così insensibile?!. << Non mi sembri molto convinta >> faccio le spallucce, non tutti possono essere ricchi,famosi e felici Bieber. << Potresti almeno far finta di essere contenta no? >>  certo che potrei, ma non ne ho nessun’ intenzione. << Si dice che chi si fa i fatti propri campa cent’anni sai? >> sputo acida. << Umm simpatica la ragazza >> vuole sembrare simpatico con quel suo tono scherzoso e ironico? Be’ in questo caso non ci sta riuscendo.

Mi allontano da lui, se posso voglio godermi gli ultimi momenti con la mia migliore amica – che a breve si trasferirà in un campo sportivo per sole ginnaste a Miami – invece che litigare con una super str troppo giovane e fin troppo montata.

Lily regge tra le mani il mazzo di rose che prima apparteneva a Pattie. << Hai visto! >> indica il bouquet << l’ho preso io! >>. Ecco un'altra delle innumerevoli qualità di Lily : riesce ad essere felice. Sempre.

Per un terzo posto a una gara regionale,un sei in matematica,una giornata di sole. Per i dettagli della vita quotidiana insomma.

E per questo la invidio, vorrei essere meno me alle volte.

Meno fredda,acida,ironica meno … grigia ecco.

Il grigio un colore che mi appartiene in tutto e per tutto un colore spento, il colore della nebbia. Ironia della sorte il mio nome Rubis in francese significa rubino, insomma, mi porto a dosso il nome di una pietra preziosa quando in me non c’è assolutamente niente di prezioso.

<< Vedo. Allora a quando i preparativi delle nozze? David ne sarà immensamente felice >>. David è il ragazzo di Lily da circa due anni, è il classico principe azzurro: occhi azzurri e capelli biondi, senza calzamaglie e cavallo bianco. Solo una motocicletta che, per quanto ne so, parte una volta si e due no.

Sono sei mesi che cerca di convincerla ad andare a vivere insieme. Con scarsi risultati.

<< Niente nozze per me e per David. Mi spiace. Tu invece quando decidi di trovarti un bel fidanzato? >> questa è una bella domanda. Nella mia breve vita da diciannovenne ho avuto ben pochi fidanzati, tutte strie di poco conto che non meritano nemmeno la mia considerazione ora come ora. Per adesso sono felice, sola e libera. Sbuffo<< mai e poi mai. Amo troppo la mia liberà per svenderla per un po’ di sesso >> alla mia risposta Lily storce il viso contorcendolo in una smorfia di disappunto << hai una visone distorta dell’amore >>faccio le spallucce << e tu una visone troppo principesca. Guardi troppi film d’amore bella mia >> dopo un attimo ridiamo. Ridiamo, perché noi siamo fatte così ridiamo anche quando non c’è niente per cui ridere.

Mi mancherà quando sarà a Miami.

Mi mancherà non poterla chiamare nel cuore della notte per farmi consolare dopo uno dei miei incubi.

Mi mancherà tutto di lei.

Quando finiamo di ridere ci guardiamo un attimo negli occhi e in un attimo mi ritrovo stretta in un abbraccio soffocante << mi mancherai Ru, ti prego ripensaci per Julliard. >>trattengo le lacrime. Non posso in alcun modo permettermi di piangere perché so che dopo non riuscirei a fermarmi e, ammettiamolo, sarebbe imbarazzante.

Ricambio l’abbraccio << anche tu mi mancherai Lily, da morire. Fatti valere, diventa la migliore ginnasta che la nazionale abbia mai visto e fai il culo a tutti quanti >> della Julliard non dico niente, so che sarebbe inutile. Non mi presenterò mai alle audizioni.

<< Lo farò >> sussurra contro la mia spalla trattenendo un singhiozzo.

Oh Lily.

A interrompere il momento è proprio lo sposo ovvero mio padre << Rubis è il momento di andare … oh ho interrotto qualcosa? >> guarda me e Lily leggermente spaesato. Noi scuotiamo la testa all’unisono << niente >> dico<< Allora dove sono le macchine? >> chiedo.Indica un punto lungo il marciapiede << Da quella parte. Sbrigati Justin e Pattie sono già li >> detto questo anche lui va verso le macchine.

Guardo per l’ultima volta Lily e poi con una mano sfioro il mio braccialetto di corda intrecciata azzurra anche Lily ce l’ha solo che il suo è blu. I nostri braccialetti dell’amicizia. Non ce li togliamo da quel giorno nel parco di circa dieci anni fa.

Sciolgo il nodo che tiene ferma le due estremità del bracciale e glielo porgo << prendilo >> lei guarda quel pezzetto di corda sbalordita << ma … ma >> balbetta << è il tuo >>.Sbuffo le prendo il polso sciolgo il suo bracciale e le metto il mio poi la invito a fare lo stesso col suo. Lei esegue senza capire.

<< Così adesso anche se saremo lontane, avremo una cosa l’una dell’ altra >> ed ecco che arriva un altro abbraccio. E rimaniamo così stretta a noi fino a quando lei non mi allontana.

<< Vai >>mi ordina.

Così, dopo averle lasciato un bacio sulla guancia, vado alle macchine.

Una è bianca, quella degli sposi, e l’altre è nera, per me e per Justin.

Pattie e Lucas non hanno nemmeno voluto il ricevimento erano così ansiosi di andare nella loro ( nostra ) nuova casa in California che hanno optato per una semplice cerimonia.

Le macchine hanno il compito di portarci all’aeroporto. Così, addio New York.

Mi accomodo in macchina, Justin è già seduto a braccia incrociate a gli occhi chiusi << ce ne hai messo di tempo >> borbotta in tono seccato. Mio dio come mi irrita!.

<< Taci ragazzino >> gli intimo. << Non sono un ragazzino, hai solo un mese  in più di me >> scrollo le spalle << rimani sempre un ragazzino>>. Sbuffa ma non ribatte il che mi rende immensamente felice.

Per il resto del viaggio dormo.
 

<< Rubis svegliati! >>  la voce di Justin mi arriva irritante alle orecchie. Mugolo una bestemmia sbattendo gli occhi e mettendo a fuoco la figura di Justin a pochi centimetri dal mio viso. Spalanco gli occhi e lo spingo via << si può sapere che accidenti fai! >> urlo. Lui alza un sopracciglio << stai calma tigre volevo solo avvertirti che dobbiamo scendere mica stuprarti! >>. Apro la portiera e scendo ignorandolo.

Io lo detesto!.

In fretta scarichiamo i nostri bagagli e facciamo il check in. Non mi hanno fatto nemmeno cambiare e adesso sono l’unica in tutto l’aeroporto a sembrare una meringa. Dannazione, perché non mi hanno svegliato dieci minuti prima così avrei potuto cambiarmi come tutti gli altri?. Ma mio padre  si è scusa dicendo che ero “troppo carina mentre dormivo”. Palle, semplicemente aveva paura della mia reazione.

Ci imbarchiamo in fretta e fuoria.

E indovinate chi mi capita di fianco? Justin ovviamente.

Oh andiamo mondo che hai contro di me?.

<< Scusa Rubis posso mettermi io vicino al finestrino? >> mi chiede con il labbruccio all’infuori. Sogghigno << fottiti biondo questo è il mio posto >>  sospira << sei cattiva >>.

Dopo una attimo di silenzio riprende a parlare: << ti ho visto con la tua amica prima, fuori alla chiesa >> mi volto verso di lui con un sopracciglio alzato << quindi ?>> lui sorride, ha un bel sorriso devo ammettere.

<< Ho visto lo scambio che avete fatto >> indica il braccialetto << la trovo una cosa molto dolce >> faccio le spallucce << è la mia migliore amica >> dico semplicemente.

Poi mi volto verso il finestrino interrompendo la discussione.

Mentre l’aereo decolla guardo i grattaceli che mi sono tanto familiari sparire tra le nuvole.

Mi concedo una e una sola lacrima.    









 

Salve!
Allora questa è la mia prima fan fiction.
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto.
Lasciate qualche recensione per farmi sapere se vi piace.
baci .
I m a Dreamer.

    
  
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